Space Gate Odyssey: dove ci porteranno i portali spaziali?

Un piazzamento tessere con un sistema di selezione azione che ricorda capolavori come Puerto Rico. Riuscirà a essere sufficientemente innovativo?

Giochi collegati: 
Space Gate Odyssey
Voto recensore:
7,0

Space Gate Odyssey è un gioco che mi ha incuriosito fin dalla prima volta che l’ho visto. Sicuramente ha influito il mio feticismo per i bei materiali e la bella grafica. Con le ultime promo e qualche video recensione, ne ho finalmente approfittato. Sono quindi riuscito a completare qualche partita a due e tre giocatori facendomi un’idea.

Il gioco

Il flusso di gioco non è particolarmente complesso, le regole sono semplici e si acquisiscono abbastanza in fretta.

Il giocatore di turno deve piazzare in uno degli spazi azione un membro del suo equipaggio ottenendo punti azione in base al pezzo scelto, se ingegnere o ingegnere capo, e alla presenza di droidi o altri Meeple del suo colore presenti sullo spazio scelto.

Meeples
Le azioni possibili saranno: acquisire nuove tessere da piazzare per costruire la propria astronave, riempire di coloni le camere stagne o muoverli all’interno dei corridoi della nave.

Gli spostamenti dei coloni, dipendenti dal colore della tessera scelta, consentiranno di attivare tessere oppure occupare completamente una stanza portale per spedire tutti gli occupanti nel corrispondente pianeta.

Il twist, veramente piacevole e che elimina quasi completamente i tempi morti, consiste che tutti i giocatori presenti nello spazio azione scelto dal giocatore attivo prendono punti azione da spendere in quel turno, sempre in base al numero e tipo di pezzi. Le differenze di punteggio tra le varie pedine consistono in: ingeneri che danno un punto, ingegnere capo (quello con indosso la tuta di Iron Man) che dà due punti azione e i robot, inamovibili, ma molto utili che fanno ottenere un punto.

Alla fine del turno di un giocatore, dopo che tutti avranno utilizzato i loro punti azione, si andrà a verificare se ci sono portali spaziali pieni. Ogni camera stagna manderà i coloni presenti sui vari pianeti in gioco. Ogni pianeta avrà un suo ben preciso sistema di piazzamento e, altresì, un suo modo di fornire punti ai giocatori che vi avranno posizionato i loro coloni.

Conclusioni

Fin da subito è chiaro l’obiettivo di gioco: si deve ottimizzare lo spazio all’interno della propria astronave e costruire un motore d’azione performante per inviare per primi nei pianeti valanghe di coloni. Il nodo centrale consiste proprio nello scegliere con criterio le tessere, tenendo presente sia la conformazione (le più potenti spesso hanno un solo corridoio e piazzandole si chiude una via), il tipo e il colore.

Gameplay
La vittoria si ottiene tramite i punti influenza (… gioco del 2019, coincidenze?), guadagnati tramite la colonizzazione dei pianeti e a fine partita da come è stata costruita la nave tramite un sistema di maggioranze basato sui colori delle stanze (attive). Attenzione che i corridoi rimasti aperti sul vuoto tolgono un punto.

Il gioco è fortemente strategico, l’incidenza della fortuna è ridotta al minimo è può anche essere in qualche modo arginata. La causalità è infatti concentrata principalmente sulla scelta dei pianeti all'inizio del gioco: se ne selezionano cinque su otto, ciascuno con regole diverse per la colonizzazione, ma basati sempre su un sistema di maggioranze e pesca delle tessere. Si deve considerare anche che, se una tessera non ci piace, possiamo spendere un punto azione per rimetterla in fondo alla pila, vedere cosa si nasconde sotto e, se avanzano punti, arraffarla.

Questo lato fortemente strategico emerge soprattutto con chi ha già qualche partita all’attivo, che saprà come strutturare la propria nave e quali sono le tessere più appetibili. Da regolamento, per arginare questo divario, a chi gioca per la prima viene consegnato un gettone consumabile per riordinare la nave (nel mio gruppo questa possibilità non è mai stata colta, preferendo vedere come si evolveva la struttura).

Un lato fortemente positivo è l’interazione, indiretta, ma molto presente. Nel gioco oltre la ruberia di tessere, si infastidisce l’avversario occupando spazi nei pianeti e soprattutto nel piazzamento di equipaggio nella plancia azione. Più volte è capitato che, visto il numero di pezzi avversari presenti su uno spazio azione, quella risultava praticamente bloccata, anche se utile. Quest’ultimo punto lascia la sensazione che, se la strategia non è stata ben studiata, o se qualcosa è andato storto, si rischia di regalare preziosi punti azione agli avversari per recuperare.

Un altro punto a favore del gioco sono sicuramente i materiali. A parte la componente in cartone nella media e il “mercato” delle tessere da costruire (veramente rognoso, e ho lavorato all’IKEA), l’equipaggiamento è simpatico e diverte da usare, sebbene con qualche piccolo difetto: i coloni forse sono fin troppo piccoli e rischiano di volare fuori dai confini del tavolo. Peccato per le scelte cromatiche: i giocatori possono selezionare giallo, bianco, nero e viola, cioè con cromie piuttosto vicine e, poiché sono in plastica semitrasparente, ci si può confondere. Le illustrazioni sul manuale sono belle, anche i pianeti sono ben fatti. Le tessere della nave potevano essere disegnate meglio, le ho trovate un po’ troppo piccole e con delle icone non molto leggibili.

Space Gate Odissey - Partita in corso
Space Gate Odissey - Partita in corso
Le icone in generale non sono immediate, è capitato i primi tempi di cadere in errore, ma dopo qualche giro si prende il via.

Di contro la longevità. Il gioco vista la sua componente strategica e la poca variabilità, rischia di esaurirsi piuttosto in fretta. Inoltre, ho notato che, dopo la prima parte di gioco (dove praticamente si compone la nave), quando ciascuno ha bene o male inquadrato la propria strada, le azioni tendono a fossilizzarsi, rendendo il gioco poco dinamico. Questo rende necessario un piazzamento dei robot ragionato occupando spazi azione più interessanti, con lo scopo di svolgere sempre qualche azione e riuscire a mandare nello spazio più in fretta possibile il maggior numero di coloni.

Ho riscontrato infine la presenza di Runaway Leader. Come ottenere punti è chiaro fin dall’inizio della partita e prendere un discreto vantaggio rende difficile il recupero, anche sfruttando le maggioranze finali. In questo caso, secondo me, qualche obbiettivo segreto avrebbe limato questo difetto.

In generale il mio è un parere positivo. Space Gate Odyssey si intavola velocemente e una partita non dura molto (tra i sessanta e i novanta minuti), un vero peso medio/leggero. Il gioco è meno scontato di quello che la grafica pucciosa nasconde e l’interazione che si viene a formare è interessante. Peccato per una bassa longevità e una semplicità forse eccessiva che rendono il gioco piuttosto lineare e poco appetitoso per chi cerca esperienze più intense. Secondo me è un ottimo introduttivo, ma godibile anche per chi ha esperienza.

Pro:

- semplice e rapido;

- bei materiali;

- interazione presente.

Contro:

- longevità;

- scelte cromatiche da rivedere.

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Commenti

Bocciatissimo. Una delle delusioni dell'anno.

piattissimo e monotono dall'inizio alla fine. Se non per la casualità delle tessere, arginabile, tutto si riduce nel piazzare un paio di stanze stagne, corridoi monocolore cortissimi e portali. Correre a riempire i pianeti che, pur se diversi fra loro non propongono poi chissà quali scelte tattiche o strategiche, è chiudere il più velocemente possibile.

non sono uno che corre a chiudere le partite, ma qua era talmente noioso che mi sono visto costretto a farlo.

poi i colori non invogliano a giocare in 3/4 visto gli abbinamenti assurdi. Capisco i problemi di daltonismo ma qua abbiamo raggiunto un livello superiore. Persino quelli con 10/10 hanno problemi ?

Per me un gioco progettato in modo eccellente, dalla componentistica al game design, con dettagli e trovate davvero notevoli.

Una tra questre, tra l'altro, è quella che non mi ha mai fatto percepire problemi di Runaway leader. Risolto con il brillante meccanismo di catch-up che obbliga i giocatori che superano i 30 e i 60 punti a perdere un ingegnere da una stanza di controllo, rendendo così di fatto depotenziato il loro motore di azioni.

Concordo invece sul possibile problema di longevità.

Non per il nostro gruppo a occhio, sentendo anche quel che dice lushipur.

Grazie per la recensione comunque ?

Il sistema del punteggio cosi' simile nei vari pianeti mi ha tolto qualsiasi interesse all'acquisto per questo gioco...purtroppo perche' l'idea era molto carina. Anche a me e' parso ripetitivo e poco longevo.Pero' ammetto di non averlo mai giocato. Comunque se lo acquistano in ludoteca lo provo certamente e penso che, per alcune partite, possa essere molto divertente.

In totale accordo con la recensione ????????

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