Concordo con voto finale e considerazioni.
DISCLAIMER
Cosa non è Sanctum: un american di esplorazione e combattimenti.
Cosa invece è Sanctum: un eurogame di gestione dado e collezione set.
Tema, ambientazione, panoramica
In una terra riconquistata da Malghazar, il signore dei demoni liberato dalla città di Sanctum dopo le ricerche di un re folle, quattro eroi affrontano un viaggio per tentare di sconfiggerlo.
Sanctum, è un gioco competitivo ispirato ai videogiochi RPG hack-and-slash. In particolare strizza l’occhio – perché senza formale licenza – al videogioco Diablo.
Si tratta del secondo gioco firmato da Filip Neduk. Il precedente Adrenaline, sempre per la CGE, era un titolo con buone idee e progettato bene, ma aveva problemi di iconografia che ne rendevano faticosa la fruizione e la comprensione.
Obiettivo
Nel corso dell’avventura gli eroi avranno tempo e opportunità per prepararsi all’ultima battaglia.
Componentistica a setup
Al centro del tavolo i componenti comuni sono:
- gli atti (al setup solo i primi due), con il tragitto, unidirezionale, dove avanzano le miniature degli eroi;
- la plancia orda, con i mazzi dei demoni mescolati e divisi per potenza da uno a tre;
- la plancia obiettivi, con aiuti per la battaglia finale chiamati "interventi divini", ottenibili con l’evolvere del proprio eroe;
- le risorse: stamina, focus e pozioni.
La dotazione iniziale prevede un certo quantitativo di stamina e focus, due dadi e una compensazione a seconda dell’ordine di turno. A partire dal primo giocatore la miniatura di ogni eroe viene posizionata nel primo spazio libero del percorso dell’atto I e la partita può cominciare.
Struttura del turno
Movimento:
- la miniatura avanza fino a trovarsi in testa;
- vengono rivelate nuove carte demone in base all’indicazione sulla casella di arrivo (un gruppo di uno o due, con potenza via via crescente);
- il giocatore deve scegliere un gruppo di demoni e posizionarli sulla propria plancia;
- se la casella è l’ultima dell’atto, partendo dal giocatore attivo, ogni eroe ha diritto a un equipaggiamento gratuito.
Combattimento, dove vanno affrontati tutti i Demoni sulla propria plancia:
- è possibile riattivare equipaggiamenti spendendo pozioni blu per focus o rosse per stamina;
- si tirano tutti i dadi;
- si attacca dopo aver applicato i modificatori desiderati, attivabili collocando focus su equipaggiamenti e ogni dado “a segno” infligge una ferita;
- i demoni sopravvissuti feriscono l’eroe, che può rispondere attivando equipaggiamenti difensivi attraverso la stamina;
- i demoni sconfitti danno subito punti avanzamento per spostare verso l’alto le gemme del loro colore (o quelle bianche) sulla propria Skill Table; se un miglioramento è privo di gemme, viene attivato, poi la carta demone viene girata rivelando un equipaggiamento che va messo nella propria riserva;
- se viene raggiunto un obiettivo si prende il bonus esclusivo dalla plancia bonus.
Riposo:
- stamina e focus vengono tolti dagli equipaggiamenti e messi nelle rispettive riserve personali;
- ci si equipaggia con nuovi oggetti dalla propria riserva, spendendo le gemme uscite dalla Skill Table;
- si possono acquistare pozioni, scartando un oggetto per ciascuna;
- si verifica se viene raggiunto un obiettivo, prendendo il bonus esclusivo dalla plancia bonus.
Gli spazi viola sugli equipaggiamenti possono essere occupati sia da stamina che da focus.
Struttura della partita
Fino all’atto IV i giocatori seguono un percorso unidirezionale dove acquisiranno risorse (oggetti, abilità, dadi). All’atto V, chiamato The Wall of Scanctum, un’ ultima orda di cinque paia di demoni dovrà essere annientata. Dopodiché tutti i giocatori hanno la possibilità di fare un riposo per prepararsi alla battaglia finale. L’atto VI viene preparato nell’area personale di ogni giocatore. Si compone una riga di nove carte, alternando cinque carte "Signore dei Demoni" scoperte e quattro carte "Furia" coperte. La miniatura dell’eroe deve avanzare lungo questo percorso senza possibilità di azione riposo (quindi senza mai azzerare i modificatori di dado e le difese), affrontando ogni carta alla stregua dei demoni: usando dadi con un preciso numero. Le carte furia si scoprono all’arrivo della miniatura, celando dei malus a sorpresa.
Arrivare alla fine della riga significa uscire vittoriosi e se più di un giocatore ci riesce, vince chi ha subito meno ferite.
Se tutti muoiono prima, vince chi ha sconfitto più carte all’atto VI.
Considerazioni
La semplice gestione del dado, senza particolari twist, risulta a conti fatti funzionale.
Le idee più interessanti si hanno sugli aspetti di crescita dell’eroe, legati a come è stato costruito il flusso di gioco. Il movimento avvicina sempre più a Sanctum, alla battaglia finale, e via via i demoni crescono in potenza assieme al percorso dell’eroe che conquista equipaggiamenti sempre più efficaci.
Questo ritmo restituisce un soddisfacente senso di crescita: sfide sempre più difficili da affrontare con dotazioni sempre migliori che si riflettono nella quantità di dadi a disposizione e nella capacità di manipolarne il risultato.
Fino al lancio (di dadi) finale dove, senza possibilità di “reset”, si affronterà la battaglia con il signore dei demoni nella quale il nostro percorso di crescita verrà valutato e messo alla prova. Da segnalare che l’atto finale può essere modulato di difficoltà per aumentare il livello di sfida.
La poca interazione, indiretta, si ha con il classico espediente della corsa ai bonus esclusivi legati a degli aspetti dell’evoluzione del proprio eroe.
Presenza di downtime, direttamente proporzionale al numero di giocatori. Tempi morti che diventano forse eccessivi in quattro. Problematica che si aggrava a causa degli elementi da maneggiare e di cui ricordarsi che aumentano con il progredire della partita. Il numero di giocatori ottimale è probabilmente due e tre.