Grazie Mario: è sempre un piacere leggere i tuoi interventi!
Chiunque non abbia vissuto sotto una pietra nello scorso anno avrà almeno una volta sentito nominare Lost Ruins of Arnak, un altro di quei giochi pigliatutto, come Wingspan e il più recente Ark Nova.
Un gioco che non brilla per originalità, ma che riesce ad amalgamare molto bene flusso di gioco, flavour, ottimi materiali e anche una certa profondità, restituendo un’esperienza di gioco entusiasmante ai neofiti senza far storcere il naso agli esperti.
Io me n’ero innamorato, nella sua semplicità rispetto ai cinghialoni che di solito intavolo, e avevo fatto per due mesi un articolo al giorno con video annesso su buona parte dei suoi asset: carte, assistenti, sistema di risorse…
Purtroppo verso la fine avevo chiesto troppo a un gioco che di per sé non ha pretese di una profondità senza fondo, ed ero andato in burnout, rifiutandomi di toccarlo per un lungo periodo.
L’espansione Expedition Leaders è uscita durante questo periodo, ma fortunatamente sono stato parte del gruppo di testing su BGA e in real (mi ero fatto in casa le plance) prima di arrivare alla nausea. Ho avuto quindi modo di sperimentarla nelle sue diverse forme, e di farmi una buona idea di quello che sarebbe stato il suo gameplay finale.
Lasciatemelo dire, anche se sembra una frase promozionale da due soldi: l’espansione è una bomba dal punto di vista della creatività.
Quelli della CGE avrebbero potuto fare un classico “more of the same” nell’espansione e la gente si sarebbe comunque accalcata per comprarla, visto il successo del gioco originale, la campagna di comunicazione spinta e la solita fame del nuovo.
Hanno invece deciso di provare qualcosa di molto più impegnativo, e a mio parere il lavoro è riuscito molto bene, anche se non è esente da problemi. Vediamo insieme perché.
Il more of the same
Quale articolista che si rispetti inizierebbe dalla parte più interessante?
Partiamo da ciò che di più noioso c’è nella scatola, nuove carte e assistenti, per lasciarci alle spalle il sugo e arrivare piano piano alla portata principale.
Nuove Carte
Il gioco aggiunge nuovi Oggetti e Artefatti, una trentina in tutto, divisi più o meno equamente tra le due categorie.
Viene fissata una carta del gioco base, che ad alti livelli risultava un po’ squilibrata (non si parla comunque assolutamente di cose gamebreaking, sia chiaro) e si aggiungono diverse carte interessanti.
Per quanto venga introdotta una mini-meccanica nuova (si possono flippare di nuovo a faccia in su guardiani già utilizzati), per il resto i cambiamenti non sono molti; si mischiano un po’ gli effetti già visti e conosciuti per creare nuove carte. Diciamo che se avete giocato il base mille volte come il sottoscritto, queste carte possono essere un nuovo puzzle da affrontare; ma altrimenti non erano propriamente necessarie.
Nuovi Guardiani e Siti Archeologici
Ecco, questi ammetto che da giocatore competitivo mi hanno fatto storcere un po’ il naso. Mi è sempre piaciuto avere maggior controllo possibile sul gioco, e tenere conto dei luoghi e dei guardiani già usciti spesso e volentieri guidava le mie scelte.
Ora il gioco si è fatto un po’ più casuale, se vogliamo definirlo così. Però sicuramente viene aggiunto un pizzico di gusto dell’esplorazione, che a tanti giocatori diversi da me sicuramente farà molto piacere.
Nuovi Assistenti
Questi mi sono piaciuti molto, e aggiungono un po’ di varietà a quelli della scatola base. È stato anche nerfato (leggasi ridimensionato) il più forte di tutti (quello delle monete), cosa buona e giusta se siete interessati a giocare in maniera bilanciata.
Ne ho anche creato uno io! Dovrebbe assomigliarmi, ma vi sfido a individuarlo… Anche chi mi conosce non mi ci vede molto, ma pazienza.
Nuovi Templi
Questi sono sicuramente ancora nel More of the same, ma sconfiniamo nella portata vera e propria. Entrambi infatti modificano a mio parere il gameplay in maniera significativa, e costringono anche i giocatori più esperti a trovare diverse vie per la vittoria. Non spoilero niente di grosso, dato che credo che esplorarli procuri parecchio piacere; diciamo che consiglio molto di provare il Tempio della Lucertola in quattro giocatori, perchè consente di “aprire” la plancia di gioco in modi nuovi e molto interattivi.
I Leaders
In quanti sono corsi direttamente a leggere questo capitoletto? Io l’avrei fatto, senza vergogna.
I Leaders sono infatti sicuramente il punto forte dell’espansione, dove il duo di designer cechi ha dato il meglio di sè.
Quando Elwen mi chiese di partecipare al gruppo di playtest di un’espansione con asimmetrie, non avevo grandi aspettative. Arnak è infatti più che qualsiasi altra cosa un gioco di conversione risorse nudo e puro; fatto molto bene, con scelte interessanti grazie alla dimensione del tempismo e della scoperta di nuovi spazi azione, è chiaro. Ma in fondo in fondo, calcolarne la matematica alla base non è difficile come in altri euro più sostanziosi e opachi.
Mi aspettavo quindi le classiche piccole asimmetrie: un personaggio ottiene una Bussola aggiuntiva quando esplora, un altro ha sconto sulle carte, un altro avanza meglio sulla track di ricerca… Cose così.
Sono rimasto spiazzato quando ho visto i personaggi, che fin dai primi sketch playtestati avevano una fortissima personalità, riflessa meccanicamente in asimmetrie molto più marcate di quanto mi sarei aspettato.
Poi chiaramente gli aspetti su cui si insiste sono effettivamente quelli: c’è chi esplora meglio, chi compra meglio gli oggetti, chi gestisce meglio gli artefatti…il gioco alla fine è quello e lo spazio per il design limitato.
Ma quello che sono riusciti a tirare fuori da un sistema così asciutto e ben sviluppato, i modi in cui quelle semplici asimmetrie sono state implementate, tenendo conto anche del flavour, è davvero impressionante.
Anche a livello di materiali non si sono risparmiati: una volta capito che il Mistico, probabilmente il personaggio più originale di tutti, che manipola le carte Paura del mazzo stando sempre sul filo del rasoio, non poteva starci su di una plancia uguale a quella degli altri, hanno chiesto alla produzione di modificarla.
Insomma, si vede chiaramente che i due autori hanno dato il meglio di sè nel processo creativo e di bilanciamento dell’espansione, ma anche che la CGE al gran completo ha scommesso tutto su questa piccola scatola, visto il successo del genitore.
Complimentoni a loro.
Tutto bello, splendido e appagante quindi. Ma ha anche dei difetti?
Purtroppo sì, uno. E ha un nome ben preciso. Vi presento…
Il Tempo, Giudice Impietoso
Asimmetrie, poteri sbloccabili, nuovi Templi da esplorare portano via tempo.
A mio personale parere, probabilmente troppo tempo.
Una delle doti indiscutibili del gioco base è che è l’archetipo del peso medio euro perfetto: un sistema di conversione intuitivo ma abbastanza mascherato dal flavour, scelte interessanti ma veloci e chiare, un tempo di gioco compreso tra l’ora e le due ore massimo a seconda del numero di giocatori.
Il problema dell’espansione è che, con tutte le figate che aggiunge, non solo rende più complesse le scelte per la profondità aggiuntiva, ma rende anche meno leggibile il gioco. Lo spaesamento delle mie prime partite su BGA con l’espansione non è sceso con il passare del tempo; se prima ero abituato a sapere più o meno tutte le scelte possibili dei miei avversari, così da poter operare le mie con cognizione di causa, adesso diventava una missione molto più difficile.
Alla fine per mantenere un tempo di gioco ragionevole dovevo per forza fare scelte meno informate, con conseguente diminuzione della soddisfazione a fine partita.
Al contrario, le partite in real life portavano via tre ore di tempo, con giocatori abituali di Arnak che venivano introdotti all’espansione. Anche con più esperienza difficilmente le partite in quattro scendevano al di sotto di tale durata.
Per quanto amassi Arnak, lo amavo per quello che era: un peso medio da intavolare in determinate occasioni. Se ho tre ore da usare per un gioco, preferisco sempre tirare fuori altro.
Può benissimo darsi sia un problema mio: persone innamorate di Arnak, magari con meno partite alle spalle delle mie, potranno esplorare ulteriormente uno dei loro titoli preferiti sotto diverse sfaccettature.
L’espansione infatti aggiunge molto, sia in termini di peso che di profondità, al gioco base. È piaciuta a tutti quelli che la hanno provata.
Ma se devo essere onesto, io non la tiro ormai più fuori: se ho poco tempo o sono con neofiti gioco al base, se ne ho di più e sono con il mio gruppo esperto gioco ad altro.
Il voto finale, che ricordo esprime sempre nel mio caso la voglia di intavolare un gioco, è questa volta doppio: 5 per chi come me cerca in tre ore titoli più di spessore, 8 per chi ama il gioco base e non ha problemi a spenderci un’ora in più sopra.