Resident Evil 2: survival horror da tavolo

Resident Evil 2: materiali

La Steamforged Games ci riprova: dopo Dark Souls, un'altra licenza importante.

Voto recensore:
6,9

Con Dark Souls la Steamforged aveva incassato ben tre  milioni e settecentomila sterline, da più di trentunomila baker.

Era dunque lecito attendersi, acquisita la licenza di un gioco decisamente più popolare e mainstream come Resident Evil 2, un sostegno ancora maggiore. Invece i sostenitori sono “solo” 7500, per un totale di poco più di ottocentomilasterline - che intendiamoci, è una signora cifra; ma comunque sotto le comuni aspettative.

La disastrosa realizzazione di Dark Souls (sia dal punto di vista del gameplay che dei tempi di consegna) ha infatti messo in guardia molti sostenitori della prima ora, che hanno guardato a questo Resident Evil 2 con un occhio molto più critico e attento. Vediamo se i timori erano fondati.

Per 1-4 giocatori, con scenari di durata tra i 90 e i 120 minuti, adatto a un pubblico esperto (il 14+ indicato è in realtà più motivato dal tema che non dalla difficoltà delle meccaniche che, anzi, lo rendono un ottimo gioco anche per non esperti), Resident Evil 2 è un collaborativo puro che si basa su meccaniche di punti azione, poteri variabili, mappa modulare, tiro dadi.

Come di gioca a Resident Evil 2

Si allestisce una mappa di uno dei sette scenari proposti (ce n'è un ottavo, ma solo come tutorial delle regole base), dotando i personaggi dell'equipaggiamento indicato e leggendo la missione da compiere.

Resident Evil 2: partita in 4
Resident Evil 2: partita in 4
Ogni giocatore ha quattro punti azione al proprio turno, con cui più muovere, combattere, raccogliere un oggetto, aprire/chiudere una porta, usare una carta equipaggiamento.

Il combattimento si basa sul tiro dadi, con ogni arma che indica le munizioni rimaste (poche, sempre poche), l'effetto per ogni simbolo uscito (generalmente infliggere una ferita o allontanare il nemico) e il numero di dadi da lanciare, più qualche eventuale proprietà speciale (tipo esplosione o raffica).

Se si vuole eseguire un'azione quando si condivide la propria casella con un nemico, occorre anche fare un tiro di evasione, per vedere se va a buon fine ed eventualmente – fallimento – subire un attacco di reazione. L'attacco è a sua volta evitabile con un'ulteriore evasione, tranne nel caso in cui si sia tentato di attaccare il mostro: nel qual caso va a segno in modo automatico.

Durante l'esecuzione di tali azioni, gli zombi reagiscono come detto sopra, inoltre, quando si spara a un bersaglio, tutti gli altri zombi nella stessa stanza o in stanze collegate da porte aperte, si muovono verso chi ha sparato (escludendo quelli già coinvolti in corpo a corpo).

Questo concetto è importante, perché dopo il turno – le quattro azioni – di ogni giocatore, accadono due cose, la prima delle quali riguarda proprio tutti i nemici a lui collegati (quindi, ripeto, nella stessa tessera o in tessere collegate da porte aperte - di qui l'importanza di chiuderle): ogni zombi attacca se già in mischia, oppure di muove verso l'umano più vicino. 

Dopo questa doppia attivazione (umano + zombi) si pesca una carta dal mazzo di carte evento, che la Steamforged Games ha pomposamente chiamato tension deck: ci sono trenta “non accade nulla” e un numero variabile di altre decise dallo scenario, con effetti più o meno nefasti.

La partita può finire in diversi modi:

  • vincono i giocatori completando la missione;
  • vince il gioco se il tension deck arriva alla fine (lo si può rimescolare spendendo un gettone “inchiostro” presso uno dei segnalini “macchina da scrivere”, così come nel videogioco si salvavano i progressi);
  • vince il gioco se i personaggi sono tutti morti.

Se si gioca uno scenario singolo, appena muore un personaggio, la partita è persa. Se si gioca la campagna c'è la possibilità di rianimarlo consumando su di lui una bomboletta spray, oppure terminare comunque lo scenario con il morto, che naturalmente perderà tutti gli oggetti - se non recuperati.

Trasposizione di un videogioco

“Resident Evil 2: The Board Game combines intense resource management and an innovative tension deck mechanic to create an enthralling experience for veterans and new players alike.

Resident Evil 2: scenario
Resident Evil 2: scenario
La Steamforged Games aveva avuto un'ottima idea – purtroppo mal realizzata – per i combattimenti con i boss in Dark Souls, per cui quando ho sentito la dichiarazione sopra e in particolare la parola “innovative”, mi sono fiondato a vedere cosa avessero tirato fuori, assetato di novità ludiche come non mai.

Scopro così che la meccanica innovativa non è altro che un mazzo di carta evento. Una cosa talmente innovativa da essere presente nei giochi da tavolo dai tempi del Monopoly. Che poi il mazzo funga anche da timer del gioco, pure qui, non è una novità che si sono inventati alla Steamforged Games

Memore della delusione di Dark Souls e scottato da questa scoperta, lascio dunque perdere la campagna, recuperando solo in seguito la scatola base per amor di recensione. 

Al di là di questo scivolone semantico, però, c'è da dire che stavolta l'operazione di trasposizione riesce molto meglio: Resident Evil 2 fa il suo lavoro di gioco da tavolo ricordando il videogame molto bene, sicuramente meglio della grottesca operazione di scimmiottamento tentata goffamente in Dark Souls.

Il salvataggio, viene qui intelligentemente dribblato con il rimescolamento del mazzo eventi, non occorre rifare mille volte le stesse cose, gli oggetti si combinano come nella storia originale, ci si portano dietro da uno scenario all'altro le cose trovate.

Soprattutto le meccaniche ricalcano esattamente quel che avveniva sullo schermo: poche pallottole, gli zombi che si muovono al suono degli spari, l'allontanarli in automatico dopo essere stati attaccati, i cani più veloci, il licker che non ti molla mai, il dribblare gli zombi per non sprecare colpi, eccetera. 

Ecco, da questo punto di vista Resident Evil 2 risulta molto più riuscito di Dark Souls e anche l'utilizzo del dado più appropriato, laddove nel precedente gioco sarebbe mille volte stato più adatto un sistema in grado di premiare il giocatore bravo, come nel difficile videogioco.

Evitare è meglio che affrontare

A quanto pare il vostro eroe ha una mira pessima.

Resident Evil 2: in solitario
Resident Evil 2: in solitario
In Resident Evil 2 il dado è veramente punitivo: basti pensare che a mettere a segno una ferita con il dado base (il blu) è solo una faccia su sei, almeno con la pistola. Altre armi lanciano più dadi o sono più efficaci, arrivando al 50% di probabilità, ma hanno anche molte meno munizioni. Inoltre, escludendo il bersaglio, tutti gli altri zombi collegati (stanza + porte aperte), si muovono verso di te, stringendoti rapidamente d'assedio. 

Ne consegue che, quando possibile, meglio fare il tiro per dribblare gli zombi, passando in mezzo a loro, piuttosto che sparare (si perde meno tempo, perché ti sposti invece di stare fermo, e non si consumano pallottole). Ecco, a questo proposito, anche il sistema trovato per questi movimenti, così come per evitare gli attacchi di reazione, è molto semplice ma intelligente: ci sono tre simboli freccia sui dadi, di tre misure differenti. Dato che il tuo personaggio occupa un quarto della sua casella, per evitare questo attacco - e per fare l'azione tentata - si deve far uscire una freccia di lunghezza corrispondente al numero di altri spazi occupati dagli zombi (o superiore). Per cui, più si è circondati, più giustamente il successo sarà difficile

Un'altra cosa da segnalare è il diverso approccio nel giocare da soli o in multiplayer. Dei sette scenari del libretto, solo un paio (vado a memoria) necessitano di almeno due personaggi: gli altri sono fattibili anche in solo. Questo in teoria, perché in pratica ho trovato l'uso di due personaggi l'ideale per coprire lo scenario in un tempo ragionevole e anche affrontare la quantità di mostri, che naturalmente non scala affatto - sarebbe stato chiedere troppo a quei pigroni della Steamforged Games.

Quando si è invece in tre o quattro personaggi il problema è un altro: dato che i nemici si attivano (attaccando o muovendo) all'attivazione di ogni personaggio, essere in due o più nello stessa sezione di stanza collegate (quindi senza porta chiusa in mezzo) fa sì che i mostri nelle tue vicinanze si attivino il doppio - o il triplo, o il quadruplo - delle volte, rendendo il gioco molto più difficile. 

Resident Evil 2: sottocopertina
Resident Evil 2: sottocopertina
Questo scoraggia la collaborazione diretta tra i giocatori, intesa come vicinanza fisica e, se appare a prima vista come una contraddizione per un collaborativo puro, può in realtà essere preso come un sistema per costringere i giocatori ad agire separati, riproducendo maggiormente quel senso di survival horror che in fondo, nel videogame, ti faceva agire in solitaria.

Introduzione alla sopravvivenza

Dal punto di vista strategico, gli scenari sono abbastanza guidati: occorre di solito recuperare la chiave A per aprire la porta B per accedere alla parte C dello scenario, questo una o più volte.

Dal punti di vista tattico la cosa si fa invece un po' più profonda e interessante; anche se, una volta appreso sulla propria pelle il principio per cui “meglio scappare che sparare”, si useranno i colpi per lo più per dividere i nemici, in modo da sgusciare meglio tra le loro grinfie, attaccando per uccidere (la volta definitiva) solo quando realmente necessario.

Quello che presenta il gioco è un livello di complicazione e complessità non eccessivo, gestibile bene o male da tutti, anche da chi è abituato a giocare solo ai family. Potrebbe quindi risultare un ottimo introduttivo a giochi di avventura più complessi - se piace il genere.

Dal lato giocatore esperto, invece – inteso come esperto colui che cerca una sfida mentale superiore, non chi ha giocato mille giochi – ho trovato Resident Evil 2 poco stimolante e rapidamente esauribile, proprio per la ripetitività delle situazioni in cui si trova facilmente la soluzione ottimale e, a quel punto, il responso passa unicamente al dado.

L'horror dei materiali

Io ho preso la versione retail, quindi la scatola base che trovate in commercio e che viene venduta tra gli ottanta e i novanta euro.

Le miniature sono poco definite, appena sufficienti, con pose diverse me con alloggi spesso inadeguati alla posa e inutilmente differenti, quando per molte pose simili sarebbe stato più pratico fare un alloggio identico. le c
Resident Evil 2: setup
Resident Evil 2: setup
arte delicate e difficilmente estraibili dall'alloggio se non con congrue unghie.

Poi di bello c'è che hanno sbagliato tutta la palette dei colori: va bene voler fare le cose cupe, ma le porte sono difficilmente distinguibili dallo sfondo e bisogna avvicinarsi a cinque centimetri per capire se una sia aperta o chiusa. Bene o male lo stesso problema con tutti gli altri elementi bidimensionali.

Il top lo toccano con i muri mobili: dei listelli neri fini e sottili che sono di una tristezza immane.

Insomma, materiali non all'altezza del costo retail, mentre nella versione Kickstarter molte cose erano rimpiazzate da pezzi in plastica.

Conclusione

Pur con tutti i suoi difetti, Resident Evil 2 rappresenta non solo una trasposizione più fedele - rispetto a Dark Souls - del videogioco da cui prende nome, ma anche – ed è quello che ci interessa – una versione più giocabile, un gioco da tavolo che non paga pegno al videogioco, ma ne riprende il flavour e ne riproduce lo spirito in meccaniche.

Non lo consiglio ad un pubblico esigente in cerca di un gioco tecnico; ma a chi vuole vivere un'avventura horror senza troppi pensieri, se non la paura di essere morso.

Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale

Commenti

themanwhosoldth...

Da prendere giusto per amor di recensione...:-)

 

Non ho ancora avuto modo di giocarci, quindi non mi pronuncio sulla bontà o meno del gameplay. Però confermo i pessimi materiali (i muri sono una vera e propria presa in giro). Gli scenari sono scurissimi e molte fustelle fuori centro. Minia decenti e fondametale l'acquisto del pack porte 3d che almeno dona un po di dignitá al tutto.

Avrà venduto poco forse perché la gente ha comprato valanghe di versioni di Zombicide, che mi pare simile nella proposta? 

Avrà venduto poco forse perché la gente ha comprato valanghe di versioni di Zombicide, che mi pare simile nella proposta? 

Come tema può essere ma questo è decisamente più survival rispetto a zombicide, che ha più il sentore di uno shot'em up

Grazie mille ... ero molto dubbioso, mi hai cavato i dubbi ... non lo prendo :)

Lo consiglierei solo ad un fan fegatato della vecchia serie, magari recuperando il set di porte 3D. I token in cartone che rappresentano muri e porte sono a dir poco vergognosi. Riguardo la scalabilità la recensione è stata clemente, oltre a punire chi utilizza un numero di sopravvissuti diverso da 2, il sistema dei personaggi è ulteriormente limitato a causa della competenza con tipologie specifiche di arma, come nel VG, Leon non usa la balestra, quindi in accoppiata con un altro sopravvissuto che non la utilizza preclude una risorsa preziosa e allo stesso tempo, solo uno potrà giocare il fucile a pallettoni. Altra nota dolente per chi acquista il set base, il quarto personaggio, Kendo, è praticamente inutilizzabile vista la capacità limitata di schivare (solo un dado contro i due degli altri sopravvissuti).

A favore sicuramente, la modalità campagna, abbastanza impegnativa e assolutamente superiore al gioco a scenari singoli e lo scontro con i boss che, anche se molto più limitati rispetto a quelli di DS, sono gestiti da un AI deck che ripropone diversi attacchi e meccaniche presenti nel VG.

I do not pronounce myself on the goodness or otherwise of the gameplay. But I confirm the bad materials (the walls are a real joke). The scenarios are very dark and many dies outside the center. Decent and fundamental miniatures, the purchase of the 3d door pack that at least gives a little dignity to the whole.

Ritratto di Gil

Sono riuscito a recuperare tutto il materiale KS (per € 290 totali! da vero fanboy e collezionista di RE, non potevo perdermi assolutamente il GdT!) e devo dire che giocare così, fullè tutta un'altra cosa rispetto all'esperienza di gioco che regala la sola scatola base...di cui infatti non ne cosiglierei mai l'acquisto senza accompagnarla da almeno le 2 espansioni più "grandi" (uscite anche in retail): Survival HorrorB-Files.

La prima contiene nuovi personaggi giocabili, pg in modalità avanzata di Leon e Claire (per la campagna), nemici aggiuntivi (ragni e ivy), nuove armi e nuove carte evento, oltre ad una nuova, divertente e ben fatta modalità di gioco PvP! La seconda invece aggiunge nuove missioni (8 nuovi scenari se non sbaglio, ancora più difficili!!!), nuove miniature e due nuove boss fight: T-00 e T-103, oltre che armi, carte e plance aggiuntive. 

 

Un'altra espansione degna di nota è la 4th Survivor (non disponibile nel mercato retail) che introduce 2 nuovi pg "antagonisti", Hunk e Tofu (utilizzabili anche nella campagna o in scenari singoli), e due nuove ulteriori modalità di gioco: la modalità in solitaria 4th Survivor (solo per veri temerari!) che consiste in un nuovo scenario da giocare con uno dei 2 nuovi personaggi dell'espansione, dove dovrai provare a fuggire dalla stazione di polizia di Racoon City, avanzando di stanza in stanza (...tante tante stanze!) senza la possibilità di tornare indietro, provando a scappare da quest'incubo senza fine, affrontando una miriade di nemici che spwaneranno in modo e numero casuale, ma in ordine progressivo di difficoltà (...consiglio?! chiudi le porte dietro di te, se puoi, e corri quando ne apri una nuova! se vuoi avere una possibilità di uscirne vivo e vincere!); e la modalità competitiva Extreme Battle, che include tre nuovi scenari extra da giocare in sequenza, con regole speciali (in una sorta di mini campagna) dove si dovrà competere in una corsa contro il tempo con gli altri giocatori (minimo 2 e massimo 4 persone al tavolo) per risalire dal laboratorio della Umbrella, passando per le fogne e infine alla stazione di polizia di Racoon City infestata dagli zombies, ed essere i primi a recuperare almeno 4 delle bombe nascoste ed evitare una tremenda catastrofe biologica...guardandosi sempre alle spalle!

 

...e passiamo quindi alle note dolenti del gioco: costo e qualità generale.

 

Il prezzo è sicuramente overprice in rapporto alla quantità e alla qualità complessiva dei materiali (diciamo che qui si pagano soprattutto i profumati diritti a Capcom...oltre che il nome in sè del gioco, essendo RE uno dei brand più di successo in assoluto. E questo alla Steamforged Games lo sanno bene...).

Assolutamente indispensabili le porte in 3D! Purtroppo il comparto grafico del gioco (...purtroppo e davvero a malincuore...) fa veramente pena. Tiles scure, illegibili, anonime e fatte pure di un cartoncino di scarsa qualità (bordi non rivestiti, con rischio scollatura), token idem (immaginate cosa deve essere giocare con piccoli token scuri su tiles scure...da nausea proprio...), carte da gioco leggere e senza artwork (non che sia un difetto! però...). Miniature invece ben dettagliate, ben fatte e molto evocative!

 

In conclusione, un ottimo dungeon crawler, abbastanza difficile da vincere ma relativamente facile e pulito nelle meccaniche, che ricalcano perfettamente l'ambientazione survival horror del videogioco (credo proprio che sia una delle trasposizioni più riuscite da videogame a boardgame)! Un gioco sicuramente divertente e appagante nel suo genere, variabile di partita in partita e di scenario in scenario, che ti tiene sempre col fiato in gola! Sicuramente un must have per i veri fan della saga e certamente un titolo che consiglierei di acquistare a tutti i giocatori "american", ma soltanto quando il gioco avrà un prezzo più consono e come dicevo all'inizio, da espandere e completare almeno con le 2 espansioni più grandi...e con le porte 3D (di qualsiasi tipo! altrimenti rischio nausea e cecità sono molto elevati!).

 

...e poi...sopratutto, perchè è:

RESIDENT!...EVIL!...2!!!

 

VOTO: 8

Sono in disaccordo solo sulla bontà delle miniature: l'unica componentistica che si erge fiera in mezzo all'ambaradan (E grazie al ceppo, aggiungerei): sono semplici ma con i dettagli al posto giusto; decisamente una boccata d'aria fresca per chi le miniature le dipinge anche, ormai abituato a tante, troppe cafonate ultradettagliate fino all'esplosione della pupilla.

Per quanto riguarda il gioco, aggiungo due dettagli "omessi" nell'articolo:

-Le espansioni e le esclusive Kickstarter, purtroppo, sono letteralmente dei DLC: pezzi utili a completare un'esperienza altrimenti monca del videogioco

-E' consigliabile giocare con almeno due sopravvissuti. L'ideale, ironicamente, è proprio il party al completo: oltre a poter sfruttare al 100% le risorse dello scenario (ogni pg può usare solo una certa gamma di armi. Ad esempio, giocando solo con Claire nello scenario A1, potete pure non scomodarvi ad aggiungere lo shotgun nel mazzo oggetti...), i personaggi hanno abilità speciali semplici ma impattanti, che li rendono ognuno maggiomente adatto a determinati ruoli. E questo aiuta ad ispessire l'esperienza di gioco, altrimenti troppo obbligata.

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare