Michael, quando stare da soli nella propria testa è più facile a dirsi che a farsi

Michael copertina

Il primo gioco della Darkalamaro ci regala uno scorcio nell'animo tormentato di Michael con le sue 24 personalità. Sarà un esperimento riuscito?

Giochi collegati: 
Michael
Voto recensore:
7,0

Introduzione

Lo ammetto, quando ho scoperto dell’esistenza di Michael, gioco cooperativo da 1-4 giocatori, edito dalla sezione della casa editrice con il miglior logo di sempre, Darkalamaro, l'ho preordinato istantaneamente soltanto per l'ambientazione: sì, Kickstarter rovina le persone e sì, alla fine come gioco si è rivelato più bello del previsto sotto alcuni aspetti, ma un bel po’ carente sotto altri. Andiamo però con ordine.

Ambientazione [+2,5 su +2,5]

Durante la partita i giocatori impersoneranno un gruppo di studenti di psichiatria che stanno facendo una lunga seduta con Michael, da qui il titolo, un paziente affetto dal disturbo dissociativo della personalità più complesso mai visto. Infatti in lui convivono ventiquattro personalità differenti e sarà compito nostro cercare di farle uscire allo scoperto e accontentare le loro richieste per tentare di capirle e comprenderle alleviando la sofferenza di Michael.

Michael_demo_contaturni
Traccia dello stress del paziente e contaturni, dalla demo giocabile.

Fino a qua tutto oro quel che luccica, l'ambientazione è molto bella, ben integrata con il gioco. Infatti ognuna di queste ventiquattro personalità è collegata in qualche modo con le altre e più si conosce il gioco più questi collegamenti risultano interessanti e ispirati. Per non parlare poi dei disegni che catturano perfettamente l'idea che sta alla base di queste personalità

Materiali [+2,5 su 2,5]

Sui materiali non c’è niente da dire, sono perfetti per quello che vogliono trasmettere e per il prezzo contenuto del gioco!

Meccanica di gioco [+2 su 5]

La meccanica di gioco è il punto debole di Michael, perché di fatto è un memory, non un normale memory, ma un memory legacy!

Per carità, partiamo dal presupposto che è un gioco leggero e non vuole essere qualcosa di diverso; infatti quello su cui ci si vuole concentrare non è tanto il gioco in sé, quanto l’ambientazione e in questo ci riesce bene! Il gioco è diviso in quattro sessioni in cui i giocatori a turno dovranno scegliere se interagire con una determinata personalità, scambiare oggetti con gli altri giocatori, consegnare un oggetto ad una personalità, passare oppure terminare la sessione corrente. A parte terminare la sessione corrente tutte le azioni che gli studenti di psichiatria compiranno faranno destabilizzare in qualche modo Michael facendolo stressare e se lui si stressa oltre ad un certo punto è game over!

Il gioco di base funziona, non senza alcune scricchiolature, infatti alcune iterazioni di gioco sembreranno solo volte a farvi perdere tempo senza essere né belle, né utili, né brutte!

Il vero problema di Michael consiste però nel fatto di essere legacy e quindi di non essere per niente rigiocabile a meno di essere dei fanatici.

Michael_demo_carte
Alcune carte della demo.

Infatti se nella prima partita c’è il piacere della scoperta, di scoprire tutti i collegamenti e l’esperienza del viaggio, più ci si gioca, contando anche i tentativi finali della prima volta, diventerà pian piano un gioco di mera ottimizzazione del tipo “riuscirò a fare questo e quest’altro con gli oggetti che ho senza far stressare 'sto pover’uomo?”

Questa sarà la domanda che vi continuerete a porre fino all'inevitabile conclusione, la quale vi lascerà per le partite future un memory più complicato con delle bellissime illustrazioni! Qual è il vostro livello di stress più basso con cui riuscite a risolvere le ventiquattro personalità?

Conclusione

Dopo aver giocato e finito Michael si rimane con sentimenti contrastanti. Da un lato si ha una bella esperienza su un tema non sempre affrontato nei giochi da tavola che, con un sistema molto semplice e ben rodato, restituisce partite per la maggior parte del tempo fluide e, fino a quando si è risolto il gioco, avvincenti ed emozionanti. Dall'altro lato però si rimarrà con la sensazione di aver partecipato a un esperimento non completamente riuscito e di aver “sprecato” una bellissima occasione con un gioco che poteva ambire sicuramente a vette più alte e invece si è limitato a essere un compitino ben fatto e nulla di più!

E voi, cosa ne pensate di quest’esperienza? Vi immergerete nel complesso mondo di Michael?

 

Facilità                        < - -| - - - - - - - > Complessità 

Immersione               < |- - - - - - - - - > Astrattezza

Noia                            < - - - - - - |- - - > Divertimento

Non rigiocabilità       < |- - - - - - - - - > Rigiocabilità 

 

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Commenti

Peccato che questo gioco abbia una rigiocabilita pari alle varie escape room... l'ambientazione comunque è molto originale. 

"Spent some quality time, with the demons of mine", diceva il vate.

Stesse impressioni da un gruppo di amici che lo ha giocato e ha solo aggiunto: "lascia perdere". 

Peccato   il tema era una bomba

Non userei il termine legacy. Direi più oneshot anche se non è vero nemmeno questo.

Giocato per ora solo in solitario in una 3 giorni in cui mi trovavo a casa senza compagna! Mi ero già programmato una serie di solitari da provare tra cui anche qualche Lacerda corposo e invece non ho fatto altro che giocare a Michael tutto il tempo! Non so quante volte l'ho intavolato, ho perso il conto, ma per me riuscire già a intavolare un gioco più di una volta è un successo :) ... è vero all'inizio c'è la fase scoperta e poi è questione di ottimizzazione (può capitare cmq di leggere qualche carta nuova che non hai letto in altre partite) ma dovevo riuscire a portare a termine la partita e mi ha preso talmente tanto che ho continuato a giocare all'infinito...poi alla fine ammetto ho un po' imbrogliato per vincere ma una volta concluso WOW ....un finale da incorniciare, una standing ovation...ma qui evito di andare oltre perché siamo nello spoiler! L'ho solo adddocchiato il finale e mi sono ripromesso di leggerlo quando veramente sarò degno concludendo una partita senza imbrogliare! Per me una esperienza complessiva da lasciarmi a bocca aperta! Gioco promosso anche se avrà poca rigiocabilità 

io aspetto di giocarlo col gruppo giusto, o magari di convincere mia moglie a giocarlo insieme (per tema sò che le piacerebbe ma diciamo che non è fanatica dei giochi in scatola come me). Sò che è leggero e probabilmente dopo la prima esperienza il gioco perde appeal, e per quello aspetto di essere nelle condizioni ottimali.

L'ho preso anche io a scatola chiusa perchè mi piacevano moltissimo l'idea alla base del gioco e i disegni sulle carte. Purtroppo ci ho giocato una sola volta ma anche se la rigiocabilità, in effetti, è bassa il gioco merita (anche in rapporto qualità/prezzo) e, in ogni caso, è molto difficile da risolvere, per cui credo si possano fare diverse partite prima di riuscirci e poi magari si può rigiocare cambiando gruppo di amici! 

Intavolato ieri sera per la prima volta.

L'esperienza di gioco è molto particolare, adoro i giochi narrativi, anche quelli che tendono, una volta esaurita la storia, a perdere di rigiocabilità.

Per questo il regolamento di Michael dovrebbe essere impeccabile, senza dar luogo ad alcuna interpretazione personale del sistema di gioco. L'impressione è che sia stato playtest sto con sufficienza. Un gioco che si completa in poche partite non richiede tutto questo impegno, quindi mi aspettavo un lavoro fatto meglio. 

ESSENZIALI LE FAQ SU Bgg, per comprendere come utilizzare la personalità di Edward. ecco il link:

https://boardgamegeek.com/thread/2307951/faq-ita-michael

 

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