Let's Go! To Japan - Anteprima Essen Spiel 2024

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Let's Go! To Japan
Con la fine dell'estate comincia il conto alla rovescia per la fiera più importante dell'anno per il nostro hobby, lo Spiel di Essen, che quest'anno si terrà dal 3 al 6 ottobre.
Vi proponiamo una serie di impressioni in anteprima su quelli che sono i giochi più attesi di questa edizione, basandoci ovviamente sulla sola lettura del regolamento.
Potete rapidamente scorrere tutto quanto pubblicato finora cliccando il tag Essen 2024.

Per questa Essen, Alderac Entertainment Group (AEG) ci propone la versione retail del loro Kickstarter dell’anno scorso: Let’s Go! To Japan.

Un gioco di carte da 1 a 4 giocatori basato sul draft di carte e sul set collection di vari simboli presenti sulle stesse.

La grafica delle carte è chiara tanto da poter considerare il gioco indipendente dalla lingua; il testo delle carte sostanzialmente fa da flavour per l’esperienza di gioco e pertanto mi permetto di consigliarlo in italiano per chi è interessato a gustarsi l’esperienza completa.

Come si gioca

Anatomia di una carta
Anatomia di una carta

Ogni giocatore prende una plancia personale ed esegue il setup dei sei token aspetto (shopping, tempio, cibo e bevande, attività uniche, natura e giardini, spesa/stress) in modo che tutti i giocatori abbiano la stessa sequenza di token per la settimana di viaggio prevista. Dopo mescolano i due mazzi (uno con le attività previste per Tokyo con il retro colore azzurro, e uno con le attività previste a Kyoto con il retro rosa).

A questo punto è possibile iniziare la partita seguendo il tracker del turno che ci indicherà quante carte dobbiamo pescare, giocare e passare per quel turno in simultanea con gli altri giocatori al tavolo.

Per giocare una carta basterà piazzarla nell’apposito spazio presente sotto uno dei giorni di viaggio ricordando i seguenti limiti: non possono essere presenti più di tre carte per ogni giorno, non si possono invertire l’ordine delle carte una volta giocate, solo l’ultima carta della pila andrà a fare punti in base a quanto indicato nel suo fondo).

Il flusso di gioco continua in questo modo per tutti i turni e viene interrotto esclusivamente se uno o più giocatori hanno completato una giornata (ossia se hanno giocato tre carte all’interno di uno spazio giorno). In questo caso si esegue un piccolo check sulle attività richieste dalla giornata (parliamo delle attività che abbiamo messo sulla nostra plancia durante il setup) e in base al numero di simboli uguali andremo a prendere uno dei tre bonus possibili: con 1 simbolo avanzeremo lungo il tracciato dello stress, con 2 simboli potremo prendere un token jolly o una coppia di token che ci permetterà di pescare e scartare più carte rispetto a quanto indicato nel turno, e con 3 simboli è possibile prendere 1 biglietto del treno gratuito o giocare una quarta carta dal lato coperto per eseguire una passeggiata rilassante.

La sequenza dei turni
La sequenza dei turni

Una volta completati tutti i turni si procederà al conteggio dei punti finale andando a esaminare giorno per giorno se le attività di fine giornata sono state soddisfatte e spostando se necessario i vari token delle attività e dello stress in base alle indicazioni presenti sulle carte.

Considerazioni

AEG ci propone un gioco di draft con alcuni twist al suo interno (il tracciato stress e la gestione dei treni per passare da una città all’altra) decisamente interessanti. La struttura del turno è veloce e rende l’esperienza fresca e coinvolgente dall’inizio alla fine. L’ambientazione è sentita solo se vi fermate a leggere il flavour delle carte altrimenti potrebbe benissimo essere un gioco astratto sull’ottimizzazione dei simboli che collezionate durante la partita.

Il tracciato dello stress
Il tracciato dello stress

La scalabilità è ottima tranne forse nella modalità solitario che risulta secondo me un po’ troppo facile.

Al netto dell’insalata di punti finale e del tempo necessario a calcolarla l’effetto “wow” per vedere chi ha vinto a fine partita è assicurato.

Personalmente ho già effettuato il preordine in lingua italica per permettere a tutta la famiglia di godere dell’esperienza completa e ne consiglio l’acquisto se siete interessati al tema Giappone e non avete ancora un gioco di draft in collezione.

Commenti

Prendere i giochi per il tema è una cosa che mi lascia sempre molto perplesso. Questo mi pare un gioco davvero semplice e banale con un bellissimo vestito cucito sopra.

Preso anche io in preordine, ci ho fatto diverse partite in solitario e concordo che sia troppo semplice. Sono curioso di provarlo in 3 o 4 giocatori perchè sono sicuro che la musica cambi parecchio

Se capita (ce l'hai tu :-) lo provo volentieri.

A volte il tema di un gioco, per quanto relativamente appiccicato, può fare breccia più della "perfezione meccanica" soprattutto verso giocatori meno esigenti e casual, e non è che giochiamo sempre con esperti, no?

Grazie per l'anteprima!

pennuto77 scrive:

Prendere i giochi per il tema è una cosa che mi lascia sempre molto perplesso. Questo mi pare un gioco davvero semplice e banale con un bellissimo vestito cucito sopra.

onestamente fatico a ricordare giochi di puro draft che non siano decisamente light (come 7 wonders o sushi go).

qui c'è il pregio di provare a fare un paio di cose interessanti oltre il banale set collection...

sull'ambientazione come ho scritto se interessa può dare una spinta all'acquisto, altrimenti si può serenamente passare oltre considerato che il target è chiaramente family

pennuto77 scrive:

Prendere i giochi per il tema è una cosa che mi lascia sempre molto perplesso.

Capisco quello che dici, anche se a mio avviso è normale sia avere delle preferenze in termini di meccaniche (Poldeold ad esempio è un grande appassionato di titoli con gestione dadi), che in termini di ambientazioni (Jones ad esempio è un grande appassionato di giochi di corse, Agzaroth di Dungeon Crawler, io di giochi legati alla natura, ecc.).

A essere molto franco, dopo aver giocato a innumerevoli titoli, variando le meccaniche e provandole tutte, non acquisto più per quel motivo. Guardo soprattutto il tema e le illustrazioni. Questo non significa che non do importanza al gameplay, lo faccio. Ma un buon gameplay non lo reputo più sufficiente per un mio acquisto (acquisto poco). Ci deve essere un tema nelle mie corde, illustrazioni belle e un gameplay valido/solido (per il target previsto).

Quote:
Questo mi pare un gioco davvero semplice e banale con un bellissimo vestito cucito sopra.

Sì, lo è indubbiamente. :D Lo sto monitorando da parecchio, un mio amico l'ha anche già provato.

È un gioco semplice, assolutamente niente di stratosferico in termini di meccaniche. La nostra associazione però partecipa ogni anno a un festival dedicato al Giappone, dove presentiamo giochi di società possibilmente legati al tema Giappone (autori giapponesi, case editrici giapponesi e/o tema giapponese). Attualmente siamo a una 30ina di titoli di questo genere (che variano dal semplice al molto semplice). Let's Go to Japan probabilmente è anche troppo impegnativo per un festival del genere (non pensato per appassionati di giochi, ma per appassionati di Giappone). Detto ciò Let's Go to Japan, tra le uscite di quest'anno, è in pratica un acquisto scontato e particolarmente valido per ad esempio un simile contesto. :) Ti permette di immergerti nel tema Giappone, senza che chi gioca si senta troppo appesantito dalle regole: semplicemente perfetto!

Io ho preso il  Kickstarter ma devo ancora giocarlo. Però, dal canto mio, è stata proprio la relativa semplicità (oltre ovviamente all'ambientazione e al tema) a farmelo scegliere.

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