Insalata di Punti - Recensione

Insalata di Punti, ossia come far nascere un divertente gioco per tutti partendo da un concetto per pochi.

Voto recensore:
7,5

Insalata di Punti, filler da 2 a 6 giocatori, della durata di 30 minuti, a firma di Molly Johnson, Robert Melvin e Shawn Stankevich, per un pubblico familiare e occasionale, meccaniche di open drafting e collezione set.

Un veloce e divertente gioco di drafting che, con più cento modi diversi di far punti, assicura un feeling unico e strategie diverse ad ogni partita.

Come si gioca

Il mazzo è composto da difiotto carte con doppia facciata per ciascuna delle sei verdure diverse con un totale di 108 condizioni uniche di punteggio sul retro. In base al numero di giocatori, si selezionano un certo numero di carte per ciascun tipo di verdura. Il mazzo di gioco così formato viene mescolato e si creano tre pile di carte approssimativamente uguali con il lato punteggio della carta rivolto verso l'alto. Si capovolgono due carte per ogni mazzo creando una colonna sotto il mazzo. Queste tre colonne costituiranno un mercato delle verdure sotto il mazzo. Il giocatore iniziale viene scelto a caso e si comincia la partita.

Nel proprio turno, il giocatore può pescare una o più carte. Si può pescare:

(a) una carta punteggio in cima a uno qualsiasi dei mazzi di pesca, oppure

(b) due carte verdura tra quelle disponibili nel mercato.

Dopo che il giocatore ha selezionato le carte, le dispone di fronte a sé a faccia in su, quindi il turno è completato.

Inoltre, è presente un’azione gratuita opzionale: una volta per turno, il giocatore può capovolgere una qualsiasi delle proprie carte punteggio (pescate in questo turno o in un turno precedente) e trasformarla in una carta verdura (non è possibile però trasformare una carta verdura in una carta punteggio). Il tipo di verdura presente dall’altro lato della faccia è indicato negli angoli della carta.

Una volta prese le carte, viene riempito il mercato delle verdure pescando le carte dalla pila corrispondente di ogni colonna per riempire gli spazi vuoti: vanno capovolte le carte dal lato punteggio al lato verdura mentre entrano nel mercato.

Se una delle pile di carte punteggio si esaurisce, va diviso il mazzo più grande grossomodo a metà e si sposta la metà inferiore nello spazio vuoto (assicurandosi che la carta punteggio in cima al più grande non si muova). Una volta che il mercato è stato rifornito completamente, il gioco continua con il giocatore successivo a sinistra.

Il gioco termina quando tutte le carte punteggio e tutte le carte nel mercato delle verdure sono state pescate: si passa quindi al calcolo dei punti. Nella fase di punteggio, i giocatori calcolano i loro punti vittoria contando quanti punti vale ciascuna delle loro carte punteggio e sommando questi punteggi per ottenere il loro risultato finale. Quando si calcola una carta punteggio, per ogni carta punteggio vengono considerate tutte le carte verdura di un giocatore, il che significa che ogni carta verdura viene utilizzata per totalizzare ogni carta punteggio (dove rilevante).

I giocatori possono conteggiare una carta punteggio più volte e possono anche usare la stessa carta verdura per conteggiare più carte punteggio. Se due giocatori sono in parità per la condizione di punteggio di una carta (ad esempio, il maggior numero di cipolle), allora il giocatore che possiede la carta punteggio guadagna i punti vittoria. Il giocatore con il maggior numero di punti è il vincitore. Se due giocatori sono in parità per i punti vittoria totali, allora il giocatore che ha giocato più tardi nell'ordine di turno sarà il vincitore.

Materiali, Regolamento e Ambientazione

L’ambientazione deriva dal termine usato nel nostro hobby per descrivere quei giochi caratterizzati da meccanismi slegati tra loro e tutti remunerativi (praticamente) in ugual modo. Meccanismi che restituiscono un senso di progressione in ogni caso, indipendentemente dalle scelte del giocatore. Se da un lato questo dà soddisfazione (e dopamina) ad ogni mossa, dall’altro priva di tensione (e di significato) le scelte dei giocatori. Da questo deriva l’accezione non proprio positiva che il termine “insalata di punti” ha tra i giocatori. Tuttavia, trovo stuzzicante l’idea di creare un gioco partendo dal senso letterale dell’espressione: va da sé quindi che il gioco è prettamente astratto.

La componentistica è costituita da un mazzetto di carte di buona qualità in una robusta e piccola scatola di latta con le verdure della copertina in rilievo: confezione ideale per portare il gioco in giro occupando poco spazio. Design grafico divertente e fresco che si accosta bene al tema dell’insalata. Il regolamento è chiaro e immediato, le regole intuitive quindi di facile comprensione.

Impressioni e Considerazioni tattiche

Lo spunto per questa recensione nasce dal recente hype intorno a Faraway, un gioco di drafting e collezione set che ha colpito i palati più esigenti nell’hobby per via della sua (percepita) innovazione dell’orizzonte temporale inverso nel calcolo del punteggio. Personalmente, ho trovato Faraway un filler come mille altri con un paio di complicazioni sopra. Questo per via della mia esperienza con due giochi similari: Conspiracy Abyss e, soprattutto, Insalata di Punti.

Il fascino teorico di Faraway sta nella sfida di ragionare con un senso temporale inverso nel calcolo del punteggio rispetto a quello di piazzamento delle carte. La reale sfida di Faraway sta nel dilemma che i giocatori sono spinti a giocare carte in ordine crescente per pescare più condizioni di punteggio (cercando di mitigare la propria fortuna) mentre, con una scelta simultanea, provano a giocare le carte più basse sperando di essere i primi di turno per scegliere la carta migliore al round successivo, sperando che sia presente.

Tutto questo finché, a un certo punto nel gioco, i giocatori dovranno decidere di focalizzarsi sulle due/tre condizioni di punteggio più favorevoli ottenute fino a quel momento, sperando arrivino (e siano ancora disponibili) le carte che servono per soddisfare quelle condizioni. In questo mini riassunto del gioco, appare evidente come la speranza che venga fuori l’icona giusta al momento giusto (cioè l’alea) regni sovrana. Il che non è un problema, se non fosse che in Faraway ci sia questa arzigogolata impalcatura di icone, regole, colori e orizzonti temporali che serve a offuscare la percezione sulla sua vera profondità e rendere il gioco solo più complicato del necessario.

Tutto il contrario di quello che succede in Insalata di Punti. Nonostante le regole immediate ed estremamente intuitive, le decisioni che ne derivano sono sempre interessanti. I giocatori dovranno continuamente alternare la scelta delle verdure a quella delle condizioni di punteggio, facendo massima attenzione a quello che è gli altri giocatori hanno di fronte a sé e cosa è ancora disponibile. Il numero di verdure disponibili per ciascun tipo è predefinito (dipende dal numero di giocatori) e le carte vengono prese tutte durante il gioco, quindi tenere d’occhio le carte uscite è fortemente consigliato per rimanere competitivi.

Il segreto del gioco sta nelle condizioni di punteggio che spesso vanno in direzioni contrastanti tra loro quindi i giocatori dovranno avere il tempismo giusto nella scelta delle verdure e delle carte punteggio per creare sinergie tra le varie modalità di punteggio, senza essere troppo ovvi nelle proprie intenzioni, pena essere facili obiettivo delle scaramucce altrui. Una via percorribile è quella di puntare all’inizio solo su un paio di verdure chiave e solo a partita avanzata provare a raccogliere le ricette che creano sinergie con queste verdure, tentando la fortuna. I giocatori dovranno continuamente bilanciare queste riflessioni con quello che si presenta a disposizione nel proprio turno e cosa lasciano a disposizione dei propri avversari.

Mai come in questo gioco il cosiddetto hate-drafting (togliere punti agli avversari piuttosto che farne per sé) è fondamentale per portare a casa la vittoria.

Le trattative al tavolo per togliere una carta punteggio o una verdura chiave a un giocatore per fermarne la corsa verso la vittoria sono ovviamente incoraggiate, altra differenza sostanziale rispetto al solitario multi-giocatore che è Faraway.

Una chicca del gioco sta nel modo in cui è possibile togliere una carta punteggio da quelle disponibili semplicemente prendendo una verdura tra quelle disponibili nella colonna sottostante. L’altra chicca del gioco è la possibilità di prendere ricette tenendo d’occhio l’ortaggio sull’altra faccia della carta per cambiare strada e puntare su un piano b al momento opportuno.

Queste due chicche sono possibili grazie alla particolare progettazione delle carte, aventi da un lato un tipo di verdura e dall’altro lato una condizione di punteggio, per un totale di 108 modi diversi di far punti che danno al gioco una grandissima variabilità ad ogni partita.

Quanto visto finora rende Insalata di Punti un gioco molto duttile e soddisfacente sia per chi lo approccia come un riempitivo spensierato che per chi lo gioca in modo competitivo con pensiero e tattica.

I punti di attenzione del gioco sono due:

  • la preparazione del mazzo in base al numero di giocatori e il calcolo del punteggio alla fine della partita combinati insieme richiedono tempo pari alla durata stessa della fase di gioco;
  • all’aumentare del numero di giocatori, aumenta la componente aleatoria. In due è una sfida all’ultimo punto (soprattutto tra pensatori), in 6 avrete un mercato completamente diverso quando sarà nuovamente il vostro turno. Il numero ottimale è in 3-4 giocatori.

Se cercate un gioco veloce da 2 a 6 giocatori che si adatti a qualsiasi gruppo di gioco, Insalata di Punti è uno dei più freschi e divertenti che potete intavolare.

Point Ludic Universe

Visto il successo del gioco, gli autori hanno dato vita ad una vera e propria serie di giochi di drafting che riprendono il sistema delle carte a doppia facciata:

  • Point City (2023), aggiunge la costruzione motore al posto della collezione set, dando vita ad uno sorta di Splendor urbanistico;
  • Point Galaxy (in uscita nel 2025) riprende lo stesso sistema di Insalata di Punti, aggiungendo la costruzione di pattern e i bonus di fine partita in un’ambientazione spaziale.
Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale

Commenti

Insalata di punti lo trovavo carino nella sua semplicità ma dopo qualche partita l'ho rivenduto, mi sembrava avermi detto già quello che doveva. Faraway al contrario mi è cresciuto nei gusti con le partite, affascinato dalla costruzione del mazzo e da come ogni carta sia stata pensata per incastrarsi temporalmente invertita con quelle che potenzialmente entrano in combo con lei, cosa che crea una challenge in più nel cercare di far quadrare la propria partita.

PS bella recensione 

Per me Insalata di Punti è un piccolo capolavoro con la sua semplicità, immediatezza, durata di gioco e genialità. 

Dalla recensione mi pare di capire che i punteggi in gioco valgono per tutti, o no?

Io l'ho bocciato subito. Un gioco costruito banalmente e senza profondità che punta alle vendite grazie al suo titolo.

Mi stupisco che dopo anni dalla sua messa in commercio qualcuno gli dedichi una recensione, non ho provato Faraway ma a questo punto... 

Scusate la durezza, rispetto le opinioni altrui ma sto gioco proprio no. 

 

Locompetitivo scrive:

Io l'ho bocciato subito. Un gioco costruito banalmente e senza profondità che punta alle vendite grazie al suo titolo.

Mi stupisco che dopo anni dalla sua messa in commercio qualcuno gli dedichi una recensione, non ho provato Faraway ma a questo punto... 

Scusate la durezza, rispetto le opinioni altrui ma sto gioco proprio no. 

 

"puntare alle vendite grazie al titolo" ..oddio, un inside joke che si capisce solo tra gamer super appassionati (= la nicchia di una nicchia)

LordBalod scrive:

Dalla recensione mi pare di capire che i punteggi in gioco valgono per tutti, o no?

I punti valgono solo per chi prende la carta. Pero' alcune condizioni di punteggio richiedono che la condizione che si verifichi dipenda anche dagli altri.

Faccio un esempio per chiarire:

La carta punteggio che dà tot punti a chi ha la maggioranza delle cipolle, sarà fatta solo se chi ha questa carta punteggio ha anche la maggioranza delle cipolle. Se qualcuno altro ha la maggioranza delle cipolle ma non la carta punteggio relativa, non farà quei punti.

Qui sta la genialata del gioco: ogni giocatore deve alternare tra prendere risorse e prendere modi di fare punti con quelle risorse, lasciando piena creatività al giocatore.

Sono la tua nemesi, detesto point salad e gli preferisco Faraway.

spip74 scrive:

Sono la tua nemesi, detesto point salad e gli preferisco Faraway.

Il mondo è bello perchè vario 😊

Bella recensione, grazie!

L'ho sempre sfruttato solo nella veste di giochetto leggero da proporre a chiunque, mi hai fatto venire voglia di provare ad approcciarlo con maggiore profondità 

Locompetitivo scrive:

Io l'ho bocciato subito. Un gioco costruito banalmente e senza profondità che punta alle vendite grazie al suo titolo.

Mi stupisco che dopo anni dalla sua messa in commercio qualcuno gli dedichi una recensione, non ho provato Faraway ma a questo punto... 

Scusate la durezza, rispetto le opinioni altrui ma sto gioco proprio no.

 

Mi colloco all'opposto del commento di cui sopra. Ma che significa "mi stupisco che gli si dedichi anche una recensione"?

Premesso che va bene recensire tutti i giochi, belli o brutti che siano, per dare informazioni utili all'utenza, questo gioco nel suo segmento fa il suo lavoro.

Veloce da intavolare, regole semplici, portatile, dura il giusto. Ha un suo mercato, Io lo ho e lo tiro fuori con chi non gioca mai al tavolo e funziona bene.

Grazie al recensore!

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare