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....sottile ironia?
Parliamo di un gioco di carte collaborativo, tra teoria dei giochi e i disegni di Alan D'Amico.
Allora il gioco in questione – Indago – parte da questi due assunti e dalla loro conseguenza logica:
1. Uno vuole il massimo per sé.
2. Uno ottiene il massimo per sé attraverso la collaborazione con gli altri.
Un gioco veramente collaborativo deve includere questi due capisaldi.
Il punto è: ci è riuscito? Scopriamolo.
Un mazzo di carte e una scatola. Fine. Indago è un gioco che si colloca nella fascia di prezzo bassa, firmato da Gianluigi Giorgetti e impreziosito dai bei disegni di Alan D'Amico.
Il titolo regge 4-6 giocatori; una partita dura 30-60 minuti.
Chiaro. Un po' ostica la parte dei punteggi, tanto da dover essere riletta più volte per assimilarla.
Siamo indagatori alla corte del re, con lo scopo di scoprire un crimine. A turno, ciascuno ricopre il ruolo di indagatore, mente gli altri fanno i consiglieri. L'ambientazione, qui, è meramente pretestuosa e, devo dire, non si sente per nulla.
Ogni giocatore riceve un personaggio - non hanno abilità speciali: serve solo per far scena - e una mano iniziale di quattro carte da un mazzo comune. In questo mazzo ci sono tre tipi di carte: traccia, indizio e deduzione. Ogni tipo di carta ha un valore che varia da uno a quattro punti.
A questo punto, ciascuno degli altri giocatori deve dare, coperta, una carta al giocatore di turno, dichiarando se sia corrispondente al suo lato (per esempio una traccia se lui gioca in fiducia) e, volendo, anche il punteggio.
Quando tutti hanno messo la loro carta, il giocatore decide se giocare effettivamente in fiducia o in sospetto. Quello che cambia sono i punteggi:
Si fanno in genere almeno un paio di giri in cui tutti a turno giocano attivamente e poi si contano i punti: chi ne ha di più vince.
Guardiamo questo gioca sotto due punti di vista: il gioco in sé e lo scopo che si era prefissato.
Indago si basa interamente su questo: fiducia, come ottenerla e come metterla a frutto. Va da sé che è quindi basato interamente sul gruppo di gioco e sul divertimento che questo tipo di dinamiche creano all'interno dello stesso.
C'è però un'altra componente che entra in gioco: la fortuna. Con quattro carte in mano tra cui scegliere, spesso non si avranno disponibili tutti e tre i tipi giusti di carta. Anche qui al giocatore spetta una scelta: si po' dire la verità, e quindi non far scoprire la propria carta “sbagliata” all'avversario, si può mentire per togliergli punti e lui ovviamente potrà crederci o dubitare, scegliendo se mantenere il suo personaggio sul lato promesso o girarlo all'ultimo momento, prima della scopertura delle carte.
In realtà quindi, la parte di deduzione è scarsa, basata interamente su sensazioni personali e sulla fiducia che si ha nei confronti del giocatore – e della persona – che si ha davanti. Si instaurano quindi anche dinamiche di gruppo che sconfinano abbondantemente nel meta-gioco. Forse troppo, perché in fondo è tutto un “io so che lui sa che io so...” e a volte la scelta finale premia più in modo casuale che ragionato.
L'andamento della gara che ho visto spesso è il seguente: al primo giro si cerca di collaborare il più possibile, per aumentare i propri punti vittoria; poi, al secondo (o comunque all'ultimo, se ne fate di più), iniziano le serie fregature, ovvero quella che in gergo si chiama “incularella collettiva feroce”. Per cui in genere il primo viene bersagliato o con carte basse, o cercando di capire da che lato metterà la carta personaggio per fregarlo.
Mi sarei aspettato un gioco collaborativo vero, in cui la vittoria fosse condivisa, oppure in cui ci fosse sì la possibilità di puntare anche a una vittoria individuale, ma perdendo, se la si manca, facendo vincere tutti gli altri. Per cui il giocatore avrebbe dovuto scegliere se vincere da solo, rischiando molto, oppure vincere con gli altri, battendo una strada più sicura.
Insomma, secondo me, se lo scopo era quello lodevole dichiarato dal "manifesto", lo si è mancato di parecchio. Vedremo al prossimo tentativo, con altre meccaniche.
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....sottile ironia?
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....sottile ironia?
l'avevo scritta parecchio tempo fa...boh, forse nel frattempo hanno cancellato il link
Ciao Agzaroth, se mi mandi il link "rotto" vedo di ripristinarlo. E grazie per la pubblicazione della recensione: hai fatto un ottimo lavoro!
era questo:Ciao Agzaroth, se mi mandi il link "rotto" vedo di ripristinarlo. E grazie per la pubblicazione della recensione: hai fatto un ottimo lavoro!
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