DungeonQuest: Revised Edition – recensione

Dal 1985 al 2014, un gioco cambiato in qualche particolare, ma rimasto inalterato nella sostanza: far morire male i giocatori.

Giochi collegati: 
DungeonQuest Revised Edition
Voto recensore:
7,5

Di DungeonQuest avevo solo pochi ricordi risalenti all'infanzia, probabilmente di una singola partita a casa di qualche amico. Poi l'ottimo articolo di Sir Alric Farrow per la rubrica “I 100 Giochi che hanno fatto la storia del gioco da tavolo”,  mi ha messo addosso la voglia non solo di riprovarlo, ma anche di valutarne l'ultima incarnazione, la Revised del 2014, pure in confronto con giochi di concezione più moderna e suoi eredi come Clank! Catacombs.

Così è iniziata una lunga ricerca, tra prezzi improponibili (sopra i 300 euro), aste perse su Ebay, ecc. Fino a che ne recupero addirittura due copie, a buon mercato (relativamente...).

DungeonQuest: Revised Edition è un dungeon crawler competitivo, american, destinato ad un pubblico occasionale, per 1-4 partecipanti, della durata di 60 minuti circa, caratterizzato da meccaniche di movimento ad area, tiro dadi (check statistico), carta-forbici-sasso, eventi.

Come si gioca a DungeonQuest: Revised Edition

Ogni giocatore ha un avventuriero caratterizzato da punti vita, due abilità speciali e quattro valori: forza, agilità, difesa e fortuna. Ogni volta che il gioco richiederà un test su uno di questi valori, il giocatore deve lanciare 2d6 e totalizzare uguale o meno rispetto al suo valore, per avere successo. Se perde, affronta le conseguenze e prende un gettone determinazione: questo gli garantirà in +1 su un tiro successivo.

Lo scopo è quello di raccogliere quanti più soldi possibile, magari anche raggiungendo la tana del drago al centro del tabellone, per poi scappare, il tutto entro un certo tempo limite. Se si muore dentro il dungeon o si si rimane dentro allo scadere del tempo, si ha perso. Vince chi riesce a sopravvivere, portando all'esterno la maggiore quantità di monete.

Ad ogni turno il singolo avventuriero può fare solo una tra queste tre cose:

  • avanzare di una casella, pescando una tessera casuale e risolvendone l'effetto. Eventualmente pesca anche una carta Dungeon, con gli effetti più disparati;
  • se c'è un simbolo torcia, può esplorare una casella, marcandola come esplorata con l'apposito segnalino e pescando una carta dal mazzo esplorazione. Possono essere positive o negative;
  • se c'è il simbolo dell'entrata, può scendere nelle catacombe. In tal caso rimuove la miniatura dal tabellone e inizia a pescare dal mazzo catacombe. Qui si trovano carte molto remunerative, ma anche molto pericolose. Inoltre non si esce dalle catacombe finché non si pesca una carta adatta e, a qual punto, l'uscita sarà abbastanza casuale (dipende dalla distanza percorsa nelle catacombe e da un tiro di dado) all'interno del dungeon.
In tutto questo girovagare, si affrontano prove, trappole, mostri (manovrati dagli avversari, con un semplice sistema di carta-forbici-sasso), porte sbarrate, vicoli ciechi, ponti sospesi e pozzi senza fondo che possono uccidere istantaneamente per un tiro sbagliato. Il tutto con la speranza di raccogliere tesori ed essere tanto saggi – e fortunati – da accontentarsi ed uscire integri.

Materiali

Buoni. Le tessere sono belle spesse e le carte relativamente robuste. Le miniature sono di bassa qualità. Non aspettatevi insomma chissà cosa: il concept del gioco è degli anni '80 e non è stato poi cambiato molto.
Il gioco è dipendente dalla lingua (c'è testo un po' su tutte le carte) e la versione Revised non è mai stata tradotta in italiano.

Regolamento

Tutto sommato ben scritto. I dubbi sono pochi, anche perché poche sono le regole e non ci sono molte eccezioni. Nell'ultima pagina c'è un bel riassunto delle varie stanze e dei loro effetti, il resto è tutto sulle carte.

Ambientazione

Siamo ladri e avventurieri di vario tipo che si infiltrano in un dungeon, con un drago al centro, nella speranza di arricchirsi. Più facilmente moriremo tutti.
DungeonQuest: Revised Edition è l'essenza dell'EUMATE, del dungeon crawling classico, in cui non si sa nulla di ciò che si andrà ad affrontare, ma lo si fa lo stesso. In cui tutto può essere pericoloso e ogni passo mortale, ma gran parte del brivido e del coinvolgimento del gioco risiede proprio in questa costante spada di Damocle che ci pende sulla testa.

Considerazioni

Vogliamo introdurre qualcuno che non ha mai giocato ai giochi american? DungeonQuest potrebbe essere una delle risposte possibili. La spiegazione dura cinque minuti (a volte nemmeno l'ho spiegato e ho fatto iniziare direttamente a giocare, fornendo solo lo scopo dell'avventura); la durata è più che abbordabile, praticamente sempre sotto l'ora; gli elementi di caso, avventura, spensieratezza e narrazione ci sono tutti.

Certo, potrebbe essere pure una terapia d'urto troppo forte: morire alla prima stanza o alla seconda non fa piacere a nessuno. Potreste comunque far continuare a giocare, col personaggio che ricomincia da capo, fino a che non scade il tempo. 

In ogni caso, qui abbiamo un bell'esempio di gioco vecchio stile: pochi fronzoli e pochi compromessi. Bottomless Pit: testa la fortuna. Se fallisci, muori.

Il sistema di scontro con i mostri è semplicissimo ma efficace, è un carta-forbici-sasso in cui le tre opzioni non sono perfettamente equivalenti: per l'avventuriero la balestra è quella più sicura, l'ascia la più remunerativa ma anche la più rischiosa, la magia una via di mezzo... ma anche il giocatore che impersonerà il mostro lo sa e, come sempre, inizierà un gioco in cui parte conta il caso, in parte lo yomi.

Il confronto con Clank! Catacombs, dal punto di vista del game design, è impietoso. Clank! è un gioco moderno in tutto e per tutto: puoi morire, ma di solito avviene verso la fine della partita e hai gli strumenti per evitarlo, o quanto meno per renderlo molto improbabile; la meccanica base è più sofisticata e personalizzabile, trattandosi di un deck-building; gli scontri sono matematici e guidati dal giocatore e dalle carte che ha in mano.

Se un giocatore, oggi, venisse a chiedermi cosa comprare, non avrei dubbi e lo indirizzerei su Clank! Catacombs.
Tuttavia DungeonQuest mantiene un enorme fascino, retrò quanto si vuole, ma innegabile. Almeno se avete un po' di spirito di avventura, di sacrifico e ironia, verso voi stessi e il gioco.

Conclusione 

Che voto dare, questo pezzo di storia? Uscisse oggi (premesso che probabilmente non lo farebbero uscire), sarebbe un 6. Per il valore storico è almeno un 9. Diamogli dunque un salomonico 7.5.

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Commenti

Era più giusto un 7.1 !!

Concordo in toto. Clank Catacombs e Dungeonquest mettono al centro quello che dovrebbe essere per me il fulcro di in esplorazione di un dungeon, cioè la mappa e la sorpresa di scoprire cose belle o non belle, e non un picchiaduro alla Double Dragon o un bossfight (che per me è la logica evoluzione della deriva dei DC degli ultimi anni).

riflettevo che, rispetto a Talisman, la vera variabile che ha permesso a DQ di invecchiare con relativa grazia forse sia la bassa durata, che edulcora i "difetti" dell'alea eccessiva e del basso grado di significatività delle scelte, e permette di immergersi nel gioco senza accumulare eccessi di frustrazione.

Ritratto di Rez

Io ho una copia della terza edizione, non so cosa cambia dalla revised in termine di regolamento; il grande salto credo sia stato passare dalla prima alle successive forse? Ad ogni modo, io spesso lo tratto come filler, ho i mazzetti divisi per un setup veloce e poi... muori😅. Ricorderò sempre la prima partita con mia moglie, lei turno due prende la buca, fallisce il tiro, morta= "che gioco de me" 😂😂😂

Gioco divertente, ho provato a suo tempo a implementare delle house rules per rendere il combattimento più strategico ma non è questo il gioco adatto.

Bé, come non dare un bollino "americans approved" a questa tua recensione: tecnica e ben argomentata come sempre, ma in grado di tenere conto del livello di fruibilità in tempi ristretti, di accesso per neofiti e ancor più del fascino che questo gioco ancora emana, nonostante (anzi, direi proprio in virtù) dei suoi angoli acuti, non smussati e limati dalle logiche del gameplay contemporaneo. Ottima panoramica 👏

Per me sempre un 10 con lode nulla e' piu ' emozionante nei giochi da tavolo come trovare il diamantazzo da 4000 monete nei fetidi sotterranei poi puoi anche morire immediatamente dopo nel pozzo senza fondo ma vuoi mettere la soddisfazione.  

 Dato che non si trova se non a prezzo esorbitante, non leggo nemmeno l'articolo

Uno dei migliori titoli degli anni ottanta. 

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