Cooper Island. Come scoprire una nuova isola e non riuscire a tornare a casa per raccontarlo

Copertina
Boardgamegeek - Pegasusspiele

Titolo molto atteso dello Spiel 2019, ideato da Andreas Odhendal (co-autore con Michael Keller di La Granja). Trattasi di un gioco di piazzamento lavoratori di tessere e gestione risorse – ma approfondirò meglio in seguito.

Giochi collegati: 
Cooper Island
Voto recensore:
7,5

Ambientazione

Il gioco catapulta da 1 a 4 giocatori su un’isola sperduta, talmente bella che è piaciuta persino al vostro cane Cooper [NdR: il cane dell'autore si chiama Cooper, da qui il nome del gioco] e che perciò deve assolutamente essere colonizzata. Ciascuno dei partecipanti dovrà esplorarla e costruire tutto ciò che gli consenta di massimizzare il proprio punteggio.

Se vi sembra un riassunto troppo sintetico aspettate di leggere quello della struttura del gioco, che descrivo qui di seguito.

Il gioco

La partita si articola in 5 turni, ognuno dei quali composto da 3 fasi.

Nella prima fase riceverete delle “rendite” sotto forma di soldi, risorse e possibilità di piazzare delle tessere che rappresentano l’esplorazione dell’isola.

Plancia Giocatore
Plancia giocatore

Nella seconda fase, a turno, posizionando uno dei vostri due lavoratori sulla plancia centrale svolgerete l’azione selezionata. Al raggiungimento di determinati obiettivi avrete la possibilità di sostituire uno dei vostri lavoratori con uno specializzato e più potente, selezionando nel contempo una “milestone” personale ed esclusiva di fine gioco oppure di ottenere un lavoratore in più, che vi accorderà un’azione aggiuntiva.

Le azioni sono svariate, si va dall'esplorazione dell'isola alla costruzione di edifici e/o di scialuppe che vi attribuiranno svariati poteri e/o rendite: per una maggiore e più dettagliata descrizione vi invito a leggervi le regole, questa è una recensione non un tutorial, scansafatiche!

La terza fase è prettamente amministrativa e pertanto dovrete sfamare la gente, muovere le vostre navi ecc... ecc...

Detta così la storia non sembra complessa, eppure Cooper Island è una brutta bestia da domare: prima e dopo la vostra azione principale, in ciascuna delle tre fasi, potrete utilizzare una serie di “azioni aggiuntive” che sono la chiave per fare bene.

Commento

Ho mentalmente paragonato il piazzamento lavoratori a Drum Roll poiché in entrambi i giochi gli spazi azione non sono esclusivi e, a patto di pagare un risorsa all'avversario già presente, si potrà sempre fare ciò che si vuole. In Drum Roll tuttavia questa scelta di design si traduceva in un piazzamento privo di emozione e in un certo qual modo la parte “bella” di Cooper Island non risiede proprio qui, fortunatamente c’è ben altro.

Tabellone

Paragonavo inoltre la meccanica di piazzamento a quella di Taluva, per la sola ragione che in entrambi conta il posizionamento tridimensionale: in Cooper Island fare le pigne di tesserine è fondamentale per ottenere tante belle risorse da spendere.

Ecco, le risorse! Sarete tirati fino all'osso e pregherete di avere quel legno o quell'oro in più che vi manca: non aspettatevi un tripudio di cubetti, tanto più che questi devono essere stipati nel vostro magazzino per essere spesi, magazzino talmente minimale che vi sembrerà un ripostiglio per le scope.

L’interazione è ridotta all'osso ma importante: la scelta cruciale sarà quella di prenotare una milestone prima degli altri. Al di là di questo si limita al pagamento, in alcune occasioni, di una risorsa all'avversario: giocatore avvisato...

La meccanica più difficile da padroneggiare è sicuramente quella delle “azioni aggiuntive” rispetto alla vostra azione principale: queste azioncine caratterizzano anche Agra, gioco disegnato da Michael Keller, uno dei papà di La Granja (ove pure sono presenti). Se però in quest’ultima opera esse conferiscono profondità al gioco laddove l’azione in sé può risultare banale, in Agra sono portate all'eccesso e, lungi dal migliorare il prodotto, lo rendono inutilmente complesso e gonfio di sovrastrutture: l’albero decisionale è talmente ampio da non consentire al giocatore una scelta “consapevole”. In Cooper Island torniamo a un utilizzo più morigerato e comprensibile di tale meccanica, che in questo caso valuto certamente in maniera positiva!

Ma quindi com'è 'sto gioco?

Sapete quando di una ragazza non potete dire che sia bella o brutta, tuttavia piace? Ecco Cooper Island è “un tipo”.

Dettaglio di gioco

E’ un tipo perché innanzitutto per essere apprezzato ci vogliono almeno due-tre partite, lo stesso editore ci comunica mestamente che alla prima esperienza, se raggiungerete 20 punti avrete già fatto bene. Del resto non è mai semplice farvela smollare al primo appuntamento.

La sensazione di secchezza alla gola che si prova alla fine della prima partita, dovuta alle ristrettezze in cui si versa, probabilmente vi lascerà stecchiti ed è proprio per questa ragione che, pur avendo scoperto una bellissima isola, forse non avrete la possibilità di tornare alla civiltà per raccontarlo agli amici.

Molti infatti si arrendono dopo la prima partita, trovando il tutto abbastanza gretto e poco divertente.

La curva di apprendimento, come avrete capito, è molto ripida. All'inizio si fa veramente fatica ma una volta compreso il gioco, si è un tutt'uno con esso e finalmente lo si apprezza.

Pro:
  • profondità strategica;
  • l’interazione c’è ma è limitata;
  • materiali ottimi;
  • grafica accattivante.
Contro:
  • l’interazione c’è ma è limitata;
  • curva di apprendimento molto ripida;
  • le “azioni aggiuntive" lo rendono complesso, ma non oltremodo;
  • la spiegazione dura minimo 30 minuti (e comunque qualcuno non capirà).
Puoi votare i giochi da tavolo iscrivendoti al sito e creando la tua classifica personale

Commenti

Provato e dimenticato. Il classico gioco che non lascia il segno in nessun suo aspetto e che troveremo scontato alla prossima Essen.

Agzaroth scrive:

Provato e dimenticato. Il classico gioco che non lascia il segno in nessun suo aspetto e che troveremo scontato alla prossima Essen.

Io l'ho preordinato su uplay.it e sono convinto di aver preso un gran bel gioco! :D L'idea degli esagoni sovrapponibili e dei punti cartografo mi sembra molto brillante. 

L'idea poteva essere simpatica, ma come impatto sul gioco lascia poi davvero poco. Per me è stato forse uno dei maggiori flop del 2019

io l'ho preordinato uplay con maracaibo.. speriamo che agzaroth abbia preso un granchio

Benvenuto inzivro... Mi fa piacere se, ogni tanto, continuerai a scrivere

Io di Agzaroth mi fido , non ho provato il gioco, ad Essen i ns inviati NON lo han testato o preso, dalle foto non entusiasma, comunque quando vi arriva e lo provate fateci sapere

Dovresti iniziare a fidarti anche un pò di me, il tuo benemato Inzivro di quartiere: Agzaroth ormai è dèmodè!

Sempre detto che di giochi Agzy non capisce niente!  ;)

Sull asse x c è il tempo. Curva d apprendimento ripida = apprendimento veloce. 

buppu scrive:

Sull asse x c è il tempo. Curva d apprendimento ripida = apprendimento veloce. 

infatti non ho parlato di tempo speso per apprendere, ma di difficoltà nel capire il gioco ;)

Agzaroth scrive:

Provato e dimenticato. Il classico gioco che non lascia il segno in nessun suo aspetto e che troveremo scontato alla prossima Essen.

 

ammesso che ci sia

Sbaglio o e' un po' troppo sbilanciato a favore dei monumenti piazzati visto che danno sempre 1 punto helm ad ogni turno a discapito delle altre costruzioni che oltre ad essere piu' costose nel costruire non danno un beneficio nel tempo? A me comunque piace molto e ci ho fatto parecchie partite, anche con il mazzo per il solitario rendo molto bene, poi ovviamente e' una questione di gusti

Ho fatto per sbaglio 3 partite a questo gioco. La prima ne ero consapevole, la seconda ho dato una chance ad un gioco che mi aveva dato veramente nulla a livello di interazione ma purtoppo tutto ciò che c'era di negativo è stato confermato. Sulla terza ammetto di aver proprio sbagliato, ulteriori conferme.

Il gioco è adatto solo per fare un solitario, un bel solitario. Meccaniche interessanti, strategie varie, ma interazione 0 e detto da uno che non ama troppo l'interazione diretta...

E visto che ad un tavolo da gioco le modalità solitario non mi piacciono (preferisco giocare sul tablet) il mio voto si attesta sul 6/6.5 perché tutto sommato come solitario non sarebbe neanche male

ragazzi il solo game vedrete che sarà buona parte del futuro dell'espansione del mondo board game, che non è solo gioco di società, ma è soprattutto gioco da tavolo, inteso come prodotto analogico, con componenti fisici.

Grazie come sempre dal mio portafoglio Agz...

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