Cacciatori di Mostri, la recensione

by BGG

Oggi approfondiamo Carnival of Monsters, in italiano Cacciatori di Mostri, gioco di carte a tema fantasy di un autore già decisamente famoso per altri titoli.

Giochi collegati: 
Carnival of Monsters
Voto recensore:
7,8

Cacciatori di mostri è un gioco di Richard Garfield (sì, quello di Magic) per 2-5 giocatori che sfrutta meccaniche di draft e collezione set.

MATERIALI

Una scatola di dimensioni quadrate standard, un po’ sovradimensionata, contiene mezzo chilo di carte di vario tipo (circa 220 carte, cuore del gioco), segnalini “gabbia”, monete, tre dadi “gabbia”, cinque plancette per i giocatori e una plancia centrale rotonda.

SETUP E FLUSSO DI GIOCO

Si posiziona la plancia rotonda al centro del tavolo, questa serve solo a dare ordine ai componenti, e si posizionano su di esso tutti i tipi di carte, i soldi, i dadi e i segnalini gabbia.

Ogni giocatore prende la plancia personale, 4 monete, riceve due terreni di partenza random e pesca otto carte.

Ogni partita dura quattro round, c’è un draft e, al termine della mano di carte, si innescano le fasi di fine round prima di iniziare il prossimo.

Quando scegliamo una carta, possiamo giocarla (sarebbe auspicabile) o, se non la si può/vuole giocare, bisogna trattenerla in mano, e questo ci costerà 1 moneta.

Quando il draft termina, si verificano i simboli “pericolo” su ogni mostro catturato. Questi simboli vanno “coperti” con le gabbie: si lanciano i tre dadi, le gabbie che vengono fuori sono a disposizione di tutti i giocatori. A queste si possono sommare vari bonus ottenuti. Se non si riesce a coprire un simbolo pericolo, questo ci costerà 3 monete (se non le abbiamo, dobbiamo ricorrere ai prestiti).

Si verifica il bonus di fine round, si rivela quello del prossimo round e si pescano altre otto carte.

A fine partita si contano i punti forniti dalle carte, più eventuali soldi e gabbie avanzate.

LE CARTE

Queste sono il cuore del gioco, diamo una rapida occhiata alle varie tipologie.

BONUS INTERMEDI: se ne usano quattro a partita su un totale di sette. Viene rivelato uno a inizio round che fornisce un bonus in monete a chi rispetterà le condizioni e un bonus in punti vittoria per fine partita.

PRESTITI: ogni prestito preso fornisce 3 monete ma a fine partita darà un malus di 5 PV.

Le tipologie menzionate non fanno parte di quelle draftabili, ma sono disponibili al centro della plancia.

Le carte draftabili sono le seguenti.

TERRENO: sono l’ambiente naturale dove crescono i vari mostri, non possiamo catturare le carte mostro se non abbiamo il terreno adeguato. Sono di sei tipi: montagna, foresta, mare, grotta, terre oscure, mondo dei sogni.

MOSTRO: sono le carte che ci faranno fare il grosso dei punti, per catturarli però, è necessario avere il terreno adeguato. Facciamo un esempio: se voglio catturare un mostra delle terre oscure di livello 4, avrò bisogno di terreni “terre oscure” per un totale di valore 4. Una volta sfruttato il terreno per un mostro, per quel round non potrà più essere sfruttato. Menzione particolare per i mostri del mondo dei sogni: questi richiedono molti punti territorio, forniscono molti PV ma hanno molti simboli pericolo su di essi. Per giocarli, va bene qualsiasi tipo di terreno (il terreno “mondo dei sogni” però può essere usato solo per quest’ultimi, non è un jolly).

STAFF: sono personaggi che ci aiuteranno nella cattura. Forniscono abilità molto forti ma richiedono un pagamento.

EVENTO: sono abilità one shot. Una volta selezionate, si scartano e forniscono (di solito) soldi o gabbie.

BONUS FINE PARTITA: vanno selezionate e tenute segrete. A fine partita daranno un bonus in PV.

TRA MAGIC E 7 WONDERS

Il gioco scorre via in modo fluido senza particolari interruzioni. La sensazione è quella di un mix ben riuscito tra Magic the Gathering e 7 Wonders, riuscendo ad essere fresco ed approcciabile (seppur in modo diverso) sia dai neofiti sia dai giocatori scafati.

Occhio però, non bisogna lasciarsi ingannare dalla semplicità delle regole. Il gioco risulta essere piuttosto stretto e le scelte saranno sempre molto sofferte. Bisogna aver chiaro in mente una strategia e, dove possibile, giocare sempre in modo “safe”: in pratica, non fare giocate rischiose (ad. es. prendo un mostro da 5, lo tengo in mano pagando 1 moneta in attesa di prendere un terreno idoneo. Se non l’ho già visto girare, rischiare così può essere deleterio).

Pagare 1 moneta può sembrare una sciocchezza, ma il denaro non è molto e gira poco. È vero che dipende da come gira la partita (ci saranno partite dove ne gireranno di più ed altre di meno) ma generalmente ci ritroveremo sempre con pochi soldi.

Un giocatore inizia con 4 monete, un aiutante costa 2/3 monete, trattenere una carta ne costa 1: i soldi sono già finiti, occorre sfruttare le occasioni e prendere le carte che ci forniscono una piccola rendita, altrimenti lo spettro dei prestiti è davvero dietro l’angolo.

STRATEGIA vs TATTICA

Sebbene occorra una visione strategica che ci guida nelle scelte, il gioco è sostanzialmente molto tattico (tipico della meccanica del draft). Devo selezionare la carta che mi farà più comodo sapendo di non dover dare all’avversario quella che fa comodo a lui. Chiaramente, col “consumarsi” della mano di carte, le scelte diventeranno sempre più forzate e, se non si è pianificato bene, spesso ci troveremo di fronte a situazioni antipatiche (ad esempio trattenere per forza una carta inutile pagando la moneta).

SCALABILITÀ

Il gioco è ottimo da 3 a 5 giocatori.

In 2 l’autore ci fornisce una variante che francamente sento di sconsigliare, poiché di fatto “diluisce” il terzo giocatore creando dei mazzi personali da cui rimpinguare la mano. In pratica, il gioco in due non funziona.

Simpatica la variante in solitario presente su boardgamegeek: si gioca contro un automa che recupera molti più mostri di noi in modo molto semplice (una pagina di regolamento), consigliata nel caso siate particolarmente entusiasti del titolo in oggetto.

AMBIENTAZIONE

Non pervenuta, neanche per sbaglio.

Chiariamo però: ci sono una marea di carte, tutte con una grafica stupenda e peculiare. I terreni sono evocativi ed i mostri sono davvero stupendi. Bella la grafica anche sulle plance.

Purtroppo non basta e nel gioco collezioneremo carte.

CONCLUSIONI

Il gioco merita una chance, posto che deve piacere la meccanica di base e lo stile dell’autore. Probabilmente è il tipo di gioco che farà breccia più nei cuori di un neofita che in quello di un hard gamer, ma, a parere di chi vi scrive, come antipasto prima del gioco principale di serata o come filler di chiusura, può essere gradito anche ai giocatori più scafati.

 

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Commenti

Premetto che non sono un amante del draft fine a se stesso, ma questo gioco mi ha divertito, e lo giochiamo spesso come aperitivo o dolcetto di fine serata.

Sarà l'impatto generale sul tavolo che è molto suggestivo, l'ambientazione particolarmente curata, e la durata ben strutturata (non si dilunga mai, e resta sempre interessante anche se stai andando male), ma mi è proprio piaciuto. 

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