Betrayal at House on the Hill – 3a edizione: recensione

Terza edizione, finalmente anche in italiano, per uno dei capisaldi del genere ameritrash

Voto recensore:
8,0

Betrayal at House on the Hill è un gioco del lontano 2004, edito da Avalon Hill, che vede un gruppo di persone avventurarsi in una casa misteriosa (ovviamente di notte e senza contatti esterni, come da tradizione horror). Di qui la storia parte e, nel corso dell'esplorazione del maniero, scatterà uno dei 50 scenari possibili.

La terza edizione ha 50 scenari alternativi a quelli della seconda (che erano gli stessi della prima) e qualche regola cambiata. Soprattutto ha un'edizione in italiano realizzata da Hasbro, visto che fino a oggi era possibile giocare agevolmente a Betrayal solo con le traduzioni che trovate qui in Tana.

Parliamo di un gioco narrativo competitivo (ma potrebbe essere tutti contro tutti, a squadre, tutti contro uno, collaborativo, a seconda dello scenario), in cui da 3 a 6 partecipanti giocano per 60-90 minuti con meccaniche di tiro dadi e pesca carte, come nella più pura e migliore tradizione american.

Come si gioca a Betrayal at House on the Hill

Si sistemano l'atrio della casa, lo scantinato e il pianerottolo del piano superiore, tutti con alcune porte a disposizione. Ogni giocatore sceglie un personaggio con i suoi valori iniziali di Forza, Velocità, Conoscenza e Saggezza.

Al proprio turno è possibile muoversi dei passi indicati dal proprio valore e inframezzarli con un attacco, uno scambio di oggetti o la raccolta di un oggetto da terra, un'esplorazione di una nuova stanza. Quest'ultima azione, in particolare, fa terminare immediatamente il turno al giocatore e in genere si risolve con la pesca di una carta da uno dei seguenti mazzi: Oggetto, Evento, Presagio.
Gli Oggetti sono cose utili per un po' tutte le missioni, gli Eventi sono prove da superare o semplicemente cose che accadono (positive o negative), i Presagi sono oggetti misteriosi utili che però possono anche innescare lo scenario: quando se ne raccoglie uno si lanciano dadi pari ai Presagi in gioco e, se si ottiene "5" o più, si consulta una tabella che stabilisce a quale dei 50 scenari ci troviamo di fronte.

Senza fare spoiler, potremmo essere tutti alleati con la casa che cerca di ucciderci; oppure tutti contro tutti, con uno o più vincitori finali; o divisi in due squadre che lottano fino alla morte; o tutti contro uno, che è entrato nella casa come traditore, con uno scopo nascosto.

A seconda di tale divisione i giocatori leggono lo scenario e le sue regole, in segreto rispetto alla parte avversaria, sul libro dei Segreti di Sopravvivenza o sul Tomo del Traditore. Ci sono infatti informazioni che solo una delle due parti in causa deve conoscere.
A questo punto lo scenario prosegue fino alla vittoria di uno o più contendenti.

Combattimenti e prove si effettuano sempre lanciando dadi: questi hanno due facce da "0", due da "1", due da "2". Per le prove ci sarà un valore soglia con un determinato esito, per i combattimenti o altre prove contrapposte, tutti gli avversari lanciano i dadi e il perdente subisce danno pari alla differenza tra i risultati.
Ogni scenario può poi avere regole più o meno specifiche e complesse che alterano quelle generali, ma non si va mai oltre le due paginette, tra descrizione e regolamento.

Cosa dovete aspettarvi da Betrayal

Intanto qualche miglioramento di regole rispetto alla vecchia edizione. Ad esempio è cambiata la regola con cui scatta lo scenario e si fa in modo che ciò non possa accadere prima della terza carta Presagio rivelata. Così si equilibrano un po' di più le cose e si dà l'occasione di esplorare maggiormente la casa, cosa fondamentale in alcuni scenari. Oppure ci sono cinque carte diverse che definiscono il perché vi troviate in quella casa, con una ramificazione di scenari possibili. Fa solo ambientazione, ma è già qualcosa in più.

A livello di materiali, anche qui c'è stato un miglioramento, specie per la grafica delle stanze e i segnalini dei valori dei personaggi e le miniature. Anche se, nel complesso, per gli standard odierni, rimane un prodotto sotto la media. Per non parlare delle carte con una misura fuori da qualsiasi formato di bustine (sono 57x110).

Il regolamento è scritto un po' da cani, con anche qualche errore e contraddizione (lo scenario parte con un tiro al "5+", non sopra al 5). Soprattutto nei singoli scenari, ci sono molti passaggi che vanno un po' interpretati e sui quali è necessario mettersi d'accordo per far funzionare il tutto. Per essere comunque un prodotto idealmente destinato anche a una famiglia, poteva essere più curato.

A livello di scalabilità non è stato toccato nulla: si parte sempre da tre giocatori, ma personalmente non lo consiglio, funziona in quattro, ma il meglio lo dà in cinque o sei, a patto di non avere pensatori affetti da paralisi da analisi (ma ci sarebbe piuttosto da chiedersi perché si sono seduti a giocare a Betrayal...).

Quello che troverete al tavolo non sono poi meccaniche rifinite: tutt'altro. Qui si parla fondamentalmente di poche azioni elementari, ripetute, sempre le stesse e poi tutto il gioco è fatto da ciò che pescate e da come lanciate i dadi. Anzi, ritroviamo in Betrayal uno dei più famigerati difetti dei giochi da tavolo: l'eliminazione giocatore. Non solo capita, ma è la prassi che più di un giocatore muoia prima della fine della partita, perché spesso la condizione di vittoria è che ne resti solo uno, o comunque pochi. Per cui sappiate, prima di sedervi, che rischiate di restare 45 di quei 90 minuti a guardare gli altri.

Se le meccaniche sono elementari, la fortuna incontrollabile e i difetti presenti, perché allora si gioca a Betrayal e perché è stato ristampato? Perché Betrayal at House on the Hill è un formidabile generatore di storie tascabili, che stanno in una serata (pure due storie, se vi sbrigate e lanciare di dadi). Che sono tutte molto diverse, che si rifanno a grandi temi classici horror e thriller, ma sono anche originali e misteriose.
Davvero entrate in quella casa e non sapete cosa vi aspetta: potrebbero essere vampiri, lupi mannari, assassini, maledizioni, complotti, incubi, ecc.

Gli scenari non sono tutti belli allo stesso modo e non funzionano tutti bene allo stesso modo (spesso dipende anche da quanto presto o tardi scatta lo scenario). Ma è una cosa comprensibile in un gioco che offre cinquanta storie diverse, in cui ognuna, a suo modo, vuole lasciare il segno.
Se siete preoccupati per la rigiocabilità, direi che possiamo riparlarne tra almeno una trentina di partite e se siete preoccupati che capitino sempre gli stessi scenari e di non vederne mai qualcuno in particolare, potete sempre appuntarvi quelli già fatti e “pilotare” l'innesco dello scenario con la carta che manca.

Cosa si aspetta Betrayal da voi

Betrayal pretende un gruppo di giocatori american.

Questo significa sottostare ai seguenti due assiomi fondamentali.

  • Per quanto giochiate bene, un colpo di sfortuna può devastarvi la partita; e se non lo fa uno clamoroso, lo faranno tanti piccoli colpi uno dietro l'altro: la legge dei grandi numeri si applica solo ai grandi numeri. In Betrayal at House on the Hill e in tutti gli altri giochi di questo tipo, l'unica legge che regge è la legge di Murphy.
    Contemporaneamente, per quanto possiate giocare male, per quanto poco sia quotata la vostra vittoria (o forse proprio per quello), potreste uscirne vincitori per una botta di fortuna, o perché in fondo è la cosa che ha più senso, come il finale di The Cube.
  • Dovete onorare il tavolo in due momenti: quando giocate e anche quando sarete eliminati. Nel primo caso, occorre essere consapevoli che buona parte della riuscita della partita dipende da voi, dal vostro atteggiamento, dalle interazioni che avrete al tavolo. Il gioco vi dà gli strumenti per fare tutto bene e correttamente, ma sta a voi farlo: da solo non funziona. E questo gioco, più di tanti altri, ha bisogno che ci sia dialogo, prese in giro, urla, sfottò, ecc. La vera prova di tutto questo avverrà quando sarete eliminati, magari a metà partita. Se avrete ancora voglia di restare al tavolo per vedere come va a finire e tifare per quello e contro quell'altro, vuol dire che siete il pubblico giusto per Betrayal at House on the Hill.

Conclusione

Sono contento della riedizione, contento che sia arrivato in italiano. Però, non cadete nel tranello di prenderlo come una novità: è ancora lo stesso gioco del 2004, meccanicamente vecchio, che richiede il pubblico giusto, che oggi non pubblicherebbe nessuno. Saprà regalarvi soddisfazioni solo se lo prenderete con lo stesso spirito con cui giocavate nel 2004. Se avete iniziato a giocare da pochi anni e siete avvezzi solo ai prodotti moderni, probabilmente non è il gioco per voi.

Betrayal: King, Yaccaman, Nargh, Agzaroth, Raffo, Surfman
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Commenti

Dopo aver letto questa recensione ho pensato:"ma questo gioco ce l'ha qualche pregio?".😂

L'idea di sedersi e non sapere cosa accade è sempre intrigante. Più di tutto, hai ragione, ci vuole la platea e il mood giusto

sontuosopiero scrive:

Dopo aver letto questa recensione ho pensato:"ma questo gioco ce l'ha qualche pregio?".😂

Finita una partita, ti lascia la voglia di farne subito un'altra: direi che è un pregio.

Io lo trovai pessimo già nel 2004, amo gli american che raccontano una storia non con lunghi testi ma con le meccaniche di gioco, però questo mi parve noioso e soprattutto senza senso. Passi metà partita a girovagare senza scopo per la casa finché non scatta l'evento e poi rincominci a girovagare finché il gioco non finisce. Ci ho giocato molti anni fa, magari ora è meglio. La sensazione che ebbi era di giocare a un prodotto abbozzato e incompleto.

Gioco brutto, ci sono titoli American con ambientazioni simili che fanno molto meglio il suo lavoro, sia per la sotria che per i materiali. Il suo maggior pregio è che ne genera tante e sempre diverse ma al giorno d'oggi chi ci fara decine e decine di partite? Per me rimane un gioco vecchio e trascurabile.

Ho avuto la seconda edizione, per un paio di giorni, salvo rivenderla immediatamente.
Vista l'edizione in italiano, confesso di aver accarezzato l'idea di "ma sì, dai, valutiamolo". 
Mi è bastata la recensione per bocciarlo, comprendo che per un giocatore american questo titolo possa valere 8 ma, cavoli, ho letto solo difetti, per un giocatore german come me.
Non siamo ai livelli di Ankh, ma quasi! :D
Ringrazio il dottore ma vado avanti!

Ciao! Puòi buttare lì qualche tuo esempio e nome di giochi cui ti riferivi, che reputi migliori e interessanti? Sono molto curioso! ....grazie mille!

Ciao! Sono curioso mi fai qualche tuo esempio cui ti riferivi? Grazie!

 

Heimdall scrive:

Io lo trovai pessimo già nel 2004, amo gli american che raccontano una storia non con lunghi testi ma con le meccaniche di gioco, però questo mi parve noioso e soprattutto senza senso. Passi metà partita a girovagare senza scopo per la casa finché non scatta l'evento e poi rincominci a girovagare finché il gioco non finisce. Ci ho giocato molti anni fa, magari ora è meglio. La sensazione che ebbi era di giocare a un prodotto abbozzato e incompleto.

pennuto77 scrive:

Gioco brutto, ci sono titoli American con ambientazioni simili che fanno molto meglio il suo lavoro, sia per la sotria che per i materiali. Il suo maggior pregio è che ne genera tante e sempre diverse ma al giorno d'oggi chi ci fara decine e decine di partite? Per me rimane un gioco vecchio e trascurabile.

 

Ciao ! Mi faresti qualche esempio sono curioso grazie!!

A mio parere, un gioco con una varietà e rigiocabilità del genere affiancato da un prezzo del genere (con i vari sconti a cui abbiamo accesso tutti bene o male sta sui 40 euro), è un gioiellino.

Davvero un'ottima analisi.
Non l'ho mai giocato e da quel che leggo nell'articolo probabilmente potrebbe non farmi impazzire (adoro gli american ma cerco un livello di profondità un pochino superiore). Tuttavia sono molto tentato perché mi sembra che abbia il grande pregio di essere facilmente proponibile a neofiti.

Mi accodo a chi lo ha già scritto: sono molto curioso di sentire dagli altri utenti indicazioni su altri giochi  american aventi ambientazione horror, analogo livello di complessità ma con una resa complessiva migliore. Grazie mille e un saluto! :)

Incuriosito.

Ho avuto il piacere di provarlo e nonostante il mio cuore germanista/magichista mi è piaciuto molto.

 
Marco è stato molto bravo a farci iniziare a giocare subito, spiegando man mano le regole (che comunque sono poche, un pregio del gioco).

Una volta partito lo scenario diventa frenetico e ancora più divertente, confermo quello che dice Elena, un gioiellino. 

L'eliminazione giocatore è forse il suo difetto (negli scenari non cooperativi), ma non mi ha pesato, comunque il gioco non si trascina per molto tempo, anche perché puoi morire solo dopo che lo scenario è partito e dopo aver ricevuto abbastanza danni in combattimento, quindi avrete giocato almeno 2/3 dj partita prima di diventare cadaveri fluttuanti in un ascensore mistico. 

In genere giochiamo german o, al massimo,  ibridi. Avevo voglia di un american, ma non sapendo come sarebbe stato recepito dal gruppo, ho colto l'occasione di BatHotH: la nuova edizione in italiano, magari un po' limata nei difetti, sembrava avere alcuni vantaggi come la semplicità, la durata limitata, il setting (siamo tutti appassionati di horror e thriller). È  stato un successo: con bambini, babbani e quelli un po' più "esperti". È vecchio? Sì, sembra roba una era geologica diversa, ma è potenzialmente molto divertente. Se il traditore/villain ci sa fare (conta la storia, non l'efficacia della singola azione) e i buoni si calano nello scenario, si ha un ottimo risultato. L'unico neo è la fase di comprensione dello scenario, visto che qualche volta una parte si inceppa nella comprensione del cosa e come fare. 

Noi abbiamo deciso di procedere, nei caso di dubbio, a senso, secondo il tema, e non abbiamo mai avuto bisticci. 

Altra cosa meh, i materiali. Ma il prezzo è rimasto così relativamente basso. Nemesis è sicuramente migliore, ma costa il triplo, di soldi, studio del regolamento e durata della partita.

Anche io attendo suggerimenti su giochi simili, per prezzo e durata, e migliori, per meccaniche. Magari saranno un successo come questo nel mio gruppo! 😁

pennuto77 scrive:

Gioco brutto, ci sono titoli American con ambientazioni simili che fanno molto meglio il suo lavoro, sia per la sotria che per i materiali. Il suo maggior pregio è che ne genera tante e sempre diverse ma al giorno d'oggi chi ci fara decine e decine di partite? Per me rimane un gioco vecchio e trascurabile.

Mi trovi d'accordo, quantomeno sulle edizioni precedenti. Alla prima feci alcune partite ma una più noiosa dell'altra, l'ambientazione di sentiva poco e c'erano anche diversi bug nella gestione del traditore. La seconda che a detta di tutti era un netto miglioramento l'ho giocata una volta sola e non mi aveva entusiasmato granché. La terza onestamente non sono così ansioso di provarla, ma prima o poi le darò una possibilità.

Ero possessore della seconda edizione che non mi aveva entusiasmato molto, ho comperato la terza complice la trduzione in italiano e la maggior fruibilità da parte del mio gruppo di giocatori anche esperti (gruppo ibrido tra americanisti e germanisti :D).. ed è piaciuto molto! Un gioco semplice da spiegare, divertente nello sviluppo e che comunque ti invoglia a farne un'altra subito dopo. Cosa questa non da poco..

Per chi lo chiedeva per me giochi che creano una storia e sono meglio di questo sono:

Dead of Winter
Dark Darker Darkest
Zombicide
Last Night on Earth
Earth Reborn
Non mi piace ma persino Le case della Follia fanno meglio...

Solo per citarne qualcuno che mi viene in mente al volo

Aggiungo un lettissino Nemesis, diverso per ambientazione ma generatore casuale di epicità. 

Mi accodo a coloro che hanno schifato il gioco originale.

Le case della follia (prima edizione) sono la versione per chi ama pensare di questo gioco. Il (duro) ruolo del custode lì era veramente intrigante per varietà di comportamento e approccio al gioco di partita in partita mentre il resto del gioco rimane abbastanza basico per gli investigatori. Ci facevo giocare i miei figli a 6 anni. L'unico vero difetto, estremo, era una setup delicato e lunghetto.

Gran gioco e bella recensione. A me piace perchè ritrovarsi in quella maledetta casa è sempre interessante. Voto giustissimo. Peccato per gli errori sulle traduzioni. 

Mi fa piacere vedere che ci sia chi "osa" portare un classico in Italiano, sperando che siano stati limati i limiti dell'edizione precedente. Purtroppo questo mi pare di capire che non succeda, però è bello constatare che ci siano ancora giocatori in grado di divertirsi e entusiasmarsi con un prodotto che non deve essere per forza "perfetto" quando ancora una volta più che mai la differenza al tavolo la fa il gruppo, non lo scagliato venduto a un prezzo onesto!!

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