BattleSworn

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Voto recensore:
0,0

Introduzione
BattleSworn è un semplice gioco di miniature per due giocatori dello stesso autore de Il Canto degli Eroi (Song of Blades and Heroes). Ha un'ambientazione fantasy generica, ma nel volume sono dati suggerimenti su come adattarlo ad ambientazioni diverse, e può essere giocato con qualsiasi tipo di miniature e in molte scale differenti.

Nota: il manuale è disponibile sia in italiano che in inglese. Per preferenze personali l'ho comprato in inglese, la recensione farà quindi riferimento alla terminologia in questa lingua.

Il gioco
Il gioco presenta più di una peculiarità: innanzitutto non c'è bisogno di metro e non si misura mai, inoltre le miniature non hanno statistiche.

La meccanica di base, come lascia intuire il sottotitolo "Bid for victory", consiste nel puntare segretamente. All'inizio di ogni turno si punta per l'iniziativa: usando un dado coperto dalla propria mano, si decide che numero puntare tra 1 e 6. Rivelate le puntate, il giocatore che ha puntato più basso potrà attivare un numero di miniature pari al valore puntato, mentre il giocatore che ha puntato più alto potrà reagire con un numero di miniature pari alla differenza fra le due puntate. In caso di pareggio si tira un dado e il giocatore vincente potrà fare una singola azione dopodiché si punterà nuovamente.

Le azioni possibili sono: movimento, attacco a distanza, lancio di una magia e azione generica (miscellaneous action). Le reazioni sono simili ma hanno restrizioni sulla loro esecuzione.
Dato che le miniature non hanno statistiche, il movimento non è vincolato ad una distanza massima ma deve essere fatto su una linea retta e deve fermarsi se si incontra un ostacolo, un cambio di tipo di terreno o un'altra miniatura. Se con il proprio movimento si vuole ingaggiare una miniatura avversaria, si deve farlo nei confronti di quella più vicina.
L'attacco a distanza prevede che entrambi i giocatori puntino, sempre usando un dado da 6. Per l'attaccante questo rappresenta il numero di attacchi che farà, mentre per il difensore questo rappresenta il numero di dadi con cui potrà provare a schivare, ma solo se la sua puntata si rivelerà più bassa di quella dell'attaccante. In caso di puntata uguale, l'attacco sarà andato a vuoto.
In maniera simile sono gestiti i combattimenti in corpo a corpo, che però si risolvono in automatico alla fine di ogni turno, senza costare azioni. Per ogni scontro i giocatori puntano per il numero di attacchi che vogliono portare. Chi avrà puntato più basso attaccherà per primo con un numero di dadi pari al valore puntato, quindi farà lo stesso l'avversario, se sarà sopravvissuto. Ogni risultato di 5 o 6 è un successo, ogni risultato di 1 è un fallimento che cancella un successo, il numero di successi sono ferite inferte. Le ferite sono indicate progressivamente su una scala cromatica che ne indica la gravità, da verde a rosso, fino alla morte.
Sulla magia dirò solo che il manuale include 11 incantesimi e una meccanica per accapparrarseli tramite puntata a inizio partita, perché sono tutti unici: se un mago conosce un incantesimo, sarà anche l'unico sul campo e nessun altro lo potrà avere!
Non mi spingo oltre ad illustrare le regole perché il regolamento è davvero molto semplice, e rischierei di riportarlo per intero. Chiudo dicendo che la partita termina o per le condizioni di uno scenario, o quando una banda resta con meno della metà delle miniature con cui ha iniziato la partita.

Composizione delle bande
Il gioco non prevede abilità speciali da assegnare alle miniature, ma "classi". Queste sono classificazioni generiche nelle quali far rientrare tutti i tipi di miniatura (in maniera simile a Hordes of the Things, ad esempio). Abbiamo così il Fighter che non ha regole speciali, ma è obbligatorio averne un numero minimo, il Brute, che colpisce in combattimento anche con 4 e che potrebbe rappresentare un Orco Nero o un Berserker, il Tank, che ignora la prima ferita in ogni attacco e che potrebbe essere un Guerriero del Caos o un Elementale di Pietra, lo Shooter può rappresentare Arcieri e truppe armate di armi a distanza in generale, e così via. È possibile anche creare miniature multiclasse: un Paladino potrebbe ad esempio essere un Tank/Healer, mentre un Arciere Elfo potrebbe essere rappresentato come Sniper/Rogue. Ci sono in totale 14 classi, ma altre sono in lavorazione per la prima espansione.
Le classi servono anche come limite per la costruzione della banda; non ci sono costi in punti, infatti, ma 12 "slot" in cui inserire le classi: la maggior parte di esse occupano uno slot, un paio ne occupano due. Le miniature multiclasse ovviamente occupano un numero adeguato di slot. Normalmente si gioca quindi con una decina di miniature

Considerazioni
Ho trovato il gioco molto veloce e davvero piacevole. All'inizio è un po' spiazzante, e non si capisce bene quanto convenga puntare. Poi piano piano ci si fa la mano e le partite scorrono via lisce e avvincenti.
Inoltre per i primi turni lascia interdetti il fatto che si riesca ad agire solamente con un numero davvero esiguo di miniature rispetto a quelle che si hanno in campo; peggio ancora: si è portati ad agire sempre con le stesse, turno dopo turno. Ma con il passare dei turni le miniature inizieranno a essere ingaggiate in corpo a corpo, che avviene automaticamente, liberando quindi azioni per le altre.
Personalmente poi mi fa piacere vedere un gioco di questo autore che non sia l'ennesima rielaborazione de Il Canto degli Eroi, dimostrando che non ha affatto esaurito la vena creativa. Tra l'altro, come Il Canto degli Eroi alla sua prima uscita, anche questo presenta idee originali e in qualche modo innovative per il panorama dei giochi di miniature.

BattleSworn però non è esente da difetti, fortunatamente abbastanza marginali: 14 classi sono un po' pochine, e le bande tendono ad assomigliarsi un po' tutte, a meno che i giocatori non decidano di usare solo le composizioni suggerite in una sorta di "army list" presente nel libro, o di caratterizzarle fortemente di loro iniziativa. Ad esempio la banda di orchi che ho creato per il gioco presenta molti Tank e Brute, e pochi Shooter, mentre gli Umani hanno più Shooter, uno Sniper e nessun Brute. Ma nulla mi avrebbe impedito di fare il contrario, o di creare due bande speculari. Inoltre l'impressione è che non tutte le classi siano forti o utili alla stessa maniera, e che sia un gioco che non reggerebbe un approccio estremamente competitivo. Ma non sembra nemmeno essere nelle intenzioni dell'autore creare un regolamento del genere.

Pro:
- Economico, sia il regolamento in se, che per numero di miniature richieste
- Giocabile con qualsiasi miniatura
- Originale
- Semplice e adatto anche a chi non gioca abitualmente a giochi di miniature
Contro:
- 14 classi sono un po' pochine
- Alcuni passaggi sono un po' oscuri
- Facile da "rompere" se preso con lo spirito sbagliato
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