AuZtralia: Trains vs Cthulhu

AuZtralia: copertina
Stronghold Games

Il gestionale del 2018 a firma Martin Wallace si chiama AuZtralia e non è un refuso, ma un altro particolare gioco del prolifico autore

Giochi collegati: 
AuZtralia
Voto recensore:
6,6

Cosa accadrebbe se in un mondo dominato dai Grandi Antichi vi toccasse di esplorare il continente australiano alla fine della Prima Guerra Mondiale, in cerca di materie prime? Scopritelo in AuZtralia.

Per 1-4 giocatori, della durata di 30-120 minuti, dedicato a giocatori abituali (13+), AuZtralia si basa su meccaniche di time-track, costruzione rete, push-your-luck.
Quello che esce da questo particolare mix è un gioco, strano, diverso, interessante.
AuZtralia: setup
AuZtralia: setup

Come si gioca ad AuZtralia

La mappa di gioco rappresenta l'Australia divisa in esagoni e in territori di pianura, collina e interni.  I giocatori piazzano il loro disco di partenza, il porto, su un esagono di costa. Di qui dovranno sviluppare la loro rete ferroviaria e piantare fattorie per spingersi nell'interno e raggiungere le risorse: carbone, acciaio, oro, fosfato. Le prime due servono per costruire le ferrovie, l'oro per arruolare l'esercito e il fosfato solo per punti vittoria. 

La selezione delle azioni avviene ponendo cubi del proprio colore sulla plancia personale, in corrispondenza di quella scelta. Ogni azione ha un costo in tempo, per cui la nostra pedina avanza di tot spazi sulla time-track e toccherà sempre a quello più indietro su tale tracciato (o a quello sopra, in casi di stesso spazio occupato).

L'esercito è costituito da diversi tipi di unità e serve per andare a disturbare le pedine dei Grandi Antichi (che da setup si trovano coperte, sparse nelle regioni interne e collinari) e cercare di ucciderli per ottenere punti vittoria, prima che si sveglino da soli e inizino a migrare distruggendo le fattorie più vicine (che valgono punti vittoria).

Il combattimento sfrutta un mazzo di carte: ogni volta ci si può ritirare prima di scoprirne una nuova e ciascuna dirà le ferite inflitte al mostro in questione e quelle subite, in base anche alle unità militari che abbiamo (ovviamente più ne hai in numero e in tipologia, più alte sono le tue probabilità di vittoria).

Anche la fazione di Cthulhu si muove sulla time-track e gioca in modo automatizzato grazie a carte generazione e movimento, che scoprono tessere ancora nascoste e spostano quelle rivelate verso fattorie e porti. 

È possibile che a fine partita vinca proprio tale fazione neutrale, dato che ha i suoi modi per accumulare punti. Quando tutti giungono infatti alla posizione 53 sulla time-track, il gioco termina e si conta il punteggio. 
AuZtralia: in quattro
AuZtralia: in quattro

Push-your-luck in un gestionale

Partiamo da questo, perché a Wallace va il merito di aver costruito un gioco di un certo peso attorno a una meccanica solitamente abbinata a giochi filler o family. Per la verità è uscito nel 2018 pure Barbarians: The Invasion che usa il medesimo principio, ma trovo il sistema messo a punto in AuZtralia più soddisfacente e meglio studiato.
Si fa tutto – o quasi – con un unico mazzo, che gestisce sia il movimento che il combattimento dei mostri e l'esito è affettivamente tanto più prevedibile quanto più ti sei preparato a sufficienza con le unità militari. 
Naturalmente la fortuna, insita nella meccanica, conta e va accettata e purtroppo fare un combattimento particolarmente sfortunato rischia poi di metterti in ginocchio per diversi turni, se non affossarti inevitabilmente per il resto della partita.

Utili anche le carte personaggio, che consentono di potenziarsi in vari aspetti del gioco e variarlo, acquisendo poteri unici.
AuZtralia: solitario
AuZtralia: solitario

Collaborare?

Quello di AuZtralia è un sapore strano: non possiamo parlare di falso collaborativo, perché è chiaro fin da subito che vince uno solo, così come però è chiaro che quel vincitore potrebbe essere il cattivone, ovvero il gioco stesso.
Del resto danneggiare direttamente un avversario non è cosa fattibile: ci si può un po' disturbare con le ferrovie (ma giusto in quattro) e magari piazzare una fattoria in prossimità del suo porto, giusto per cercare di indirizzare i mostri verso di lui. Però la maggior parte dell'interazione si limita a rubarsi carte e soprattutto risorse, che sono davvero scarse in questo gioco.

L'importante è capire – e non ci si mette molto – che il combattimento è centrale: è il sistema che fornisce più punti vittoria e se tralasciato ne lascia un sacco nelle mani dei Grandi Antichi, che contano come punteggio tutte le loro tessere ancora in vita a fine partita (il doppio quelle ancora coperte).

Quindi non lo definirei un falso collaborativo, è semplicemente un gioco in cui devi menare più e meglio degli altri.
AuZtralia: porto sotto attacco
AuZtralia: porto sotto attacco

Setup e difficoltà

Una delle caratteristiche primarie del gioco è la sua grande variabilità nel setup. Già il tabellone è fronte/retro, con un lato decisamente più ostico e dispendioso, in termini di espansione, e i giocatori che partono in una zona molto ristretta, sgomitando fin da subito. 

Poi risorse e nemici vengono distribuiti casualmente, sparsi sulla mappa come granella sul dolce, dando vita a partite abbastanza diverse.

Da segnalare che il gioco per due e in solitario richiede qualche aggiustamento che però denota una certa cura del prodotto, non una semplice riduzione degli elementi in campo (che tra l'altro non c'è: il setup di Antichi e risorse è praticamente identico)

Infine il livello di difficoltà è aggiustabile a piacere, garantendo ai giocatori esperienze più o meno ostiche, anche in base all'esperienza. 

Va però detto che in genere in quattro la parttita scorre via fin troppo liscia, mentre in due o da soli a volte le cose paiono troppo in salita.

Conclusione

Mescolare un ferroviario con Cthulhu & friends poteva venire in mente solo a Wallace. Le idee ci sono, sono anche ben sviluppate e declinate in modo originale, il gioco è piacevole e tra l'altro il tempo di una partita rimane abbastanza contenuto anche in quattro. 

Cosa non va allora? Nulla in particolare, se non forse una certa ripetitività, non solo tra una partita e l'altra, ma anche all'interno della medesima sessione; e un po' di attesa, nei combattimenti più lunghi. Un gioco migliore di tanti lavori fatti dall'autore negli ultimi anni, ma ancora sotto ai suoi capolavori del passato.

Materiali **** 
Grafica/disegni *** 
Ergonomia ***
Ambientazione ** 
Regolamento *** 
Scalabilità **
Rigiocabilità ***
Originalità *** 
Interazione ** 
Profondità **
Strategia *** 
Tattica ***
Eleganza *** 
Fluidità *** 
Legenda: – (pessimo/assente), * (scarso), ** (sufficiente), *** (buono), **** (ottimo), ***** (eccellente)

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Commenti

Come al solito Agzaroth concordo con la tua recensione ma non con il tuo voto...

Grazie per la tua recensione!

 

Come al solito Agzaroth concordo con la tua recensione ma non con il tuo voto...

Più alto, più basso?

Ero stato a tanto così dal backarlo, ma l'anima collaborativa ed una certa antipatia per le mappe fisse esagonate mi hanno fermato. Credo di aver fatto bene

In tutta onestà, il solitario come ti è sembrato? 

In tutta onestà, il solitario come ti è sembrato? 

premetto che a me i solitari annoiano presto. Abbastanza teso e difficile, perché hai tutti i mostri che avresti anche in quattro 

Giocato 4 volte in 3 o 4 giocatori: molto interessante ma troppa alea per i miei gusti. Sono però curioso di provarlo in modalità cooperativa.

Mi era venuta all'epoca una mezza voglia di fare una rece. Agzaroth ha ben descritto il gioco. Strano, diverso e interessante. Il voto quì conta poco, perchè fortemente legato all'apprezzamento, da parte del gruppo, del design complessivo. E' un gioco ad alta deviazione standard, con media 7,0 e dev pari a 1,5. C'è chi non lo apprezza, chi lo trova bello e divertente.

A noi piace (potremmo dire un 8,50): il p-y-l è amato (passiamo serate in zona Natale a giocare d'azzardo. Figuriamoci se ci si preoccupa per un paio di carte che girano male...), la time track è un bell'elemento (faccio due azioni da uno o una da due? Oppure una da tre e salto diversi turni?) e la costruzione rete è accennata quel tanto da non rederla calcolosa.

E' anche vero che è un gioco molto sfaccettato e vario, nell'approccio, se giocato in solitario o a tavolo pieno (più guerra costante contro gli GA il primo, più vario il secondo), e a seconda del livello di difficoltà.

Ultimi appunti: i soldi servono pure per ripetere azioni già eseguite (l'azione refresh serve ad annullare tale problema) o ad avere un controllo/selezione sulle carte personalità coperte; è possibile dar fastidio agli avversari umani svegliando i GA vicini alle loro fattorie (così che se la debbano sbrigare loro) o "rubando" PV (i PV per l'uccisione si dividono in parti uguali tra coloro che hanno contribuito, indipendentemente dal contributo, eccetto per i resti) con piccoli attacchi ai GA; il gioco presenta una modalità full-coop, interessante se c'è qualcuno nuovo. 

La modalità solitario è una bella sfida. A livelli di difficoltà alti si perde spesso, e si calcola molto come gestire le azioni e le risorse. Tutti i GA puntano solo a te e alle tue fattorie (all'inizio non conviene farne molte...) e devi fare una bella armata. Meglio se ti escono carte personalità utili. Comunque il caso impera, dal set-up alle personalità, per finire al combattimento. Se non si gradisce il livello di sorte insito nel gioco, è meglio evitarlo

Voto un pochino basso. In un panorama abitato di cloni, il gioco è originale e funziona. Certo diventa un ibrido German american che forse non accontenta nessuno e questo lo penalizza. Noi lo giochiamo in 4 e con modalità folle. Ogni partita ne risulta tesa, divertente e caciarona. Con finali thrilling e polemiche su quello che è stato e poteva essere. Solo un pochino lungo. Gioco che merita di stare in ludoteca e che di certo tornerà sul tavolo. Avete qualcosa di simile in collezione? 

Come al solito Agzaroth concordo con la tua recensione ma non con il tuo voto...

Più alto, più basso?

 

Sicuramente più alto! Secondo me devi guardare il target a cui è rivolto, è un gioco "Europeo" per "Famiglie".

Almeno un 1 punto in più... personalmente anche qualcosa in più con un solitario che funziona molto bene nella sua semplicità!

Però ammetto che fare recensioni e dare voti è un "lavoro" ingrato...

 

In tutta onestà, il solitario come ti è sembrato? 

premetto che a me i solitari annoiano presto. Abbastanza teso e difficile, perché hai tutti i mostri che avresti anche in quattro 

So che non li apprezzi molto, peró già che mi dici che comunque gira bene, mi fa ben sperare!

thanks

Del resto chi non si è mai chiesto cosa accadrebbe se in un mondo dominato dai Grandi Antichi ci toccasse di esplorare il continente australiano alla fine della Prima Guerra Mondiale, in cerca di materie prime? Anche i miei figli, alle volte, prima d'addormentarsi, mi pongono la questione - e non so mai bene come affrontare l'argomento. Una volta addirittura quello piccolo se n'è uscito con questa domanda durante il pranzo di Natale, causando un certo intimorito imbarazzo tra i presenti.

Del resto chi non si è mai chiesto cosa accadrebbe se in un mondo dominato dai Grandi Antichi ci toccasse di esplorare il continente australiano alla fine della Prima Guerra Mondiale, in cerca di materie prime? Anche i miei figli, alle volte, prima d'addormentarsi, mi pongono la questione - e non so mai bene come affrontare l'argomento. Una volta addirittura quello piccolo se n'è uscito con questa domanda durante il pranzo di Natale, causando un certo intimorito imbarazzo tra i presenti.

eh, eh! Direi a te e al tuo figliolo che la prima guerra mondiale non c'è mai stata, perchè nel 1888 Sherlock Holmes e la sua confraternita segreta hanno sconfitto i Grandi Antichi nella grande guerra portata dagli umani contro i padroni tentacolati. 

L 'Australia l'abbiamo riconquistata a inizio XX° secolo grazie a degli intrepidi pionieri e filantropi, tra cui Luigi Caprotti. La statua di quest'ultimo è nella piazza del mio paese, a perenne ricordo...

A morte il tiranno tentacolato!

Mi fa piacere che in diversi siano d'accordo che il voto potrebbe essere più alto. Veramente penalizzato da un target non chiaro e da essere un ibrido. Che voto date al film "dal tramonto all'alba" ? 

il gioco mi ha entusiasmato, la platea dei possibili giocatori è praticamente infinita,lo si può proporre a chiunque viste la possibili alternative presenti nel gioco. il punto forte a mio parere è la modalità solitario, davvero eccellente una delle migliori a cui ho giocato se non la migliore per questo tipo di giochi, il mio voto complessivo è decisamente più alto

Per me è un onesto 7. Il gioco è divertente e fa bene il suo lavoro. Furbetto e tutt'altro che perfetto risulta comunque una cosa fresca ed originale che riesce a divertirmi

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