Autodrome

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Introduzione
Autodrome F1 World Championship (o più semplicemente Autodrome) è, come da titolo, un vecchio gioco che tratta del Campionato di F1 e si svolge su quattro circuiti "storici" riprodotti fedelmente.

Ambientazione
Ogni giocatore gestisce una (o più) scuderie del Campionato di F1 degli anni '70, scegliendo tra le mitiche Ferrari, Brabham-Alfa Romeo, Lotus-JPS, McLaren, Wolf e Tyrrel, ciascuna rappresentata da due automobiline dello stesso colore. Poi si piazza un pilota (inventato o "reale") al volante delle vetture ed il Campionato può iniziare con il GP di Spagna (Jarama), d'Italia (Monza), di Monaco (Montecarlo), ed infine degli USA (Watkins Glen). Ci si destreggia tra curve e rettilinei evitando di fare incidenti o distruggere le proprie auto, con l'obiettivo di salire sul podio a fine corsa per guadagnare più punti possibile: questo è Autodrome.

Il Gioco
Autodrome è basato essenzialmente sul lancio dei dadi. La vettura in testa muove sempre per prima, tirando tre d6 ed avanzando di tante caselle quanto è il risultato; le altre automobiline seguiranno in ordine di posizione, e così via per tutta la corsa. I tracciati dispongono di due corsie che permettono di superare le altre automobili (cambiare corsia non costa punti movimento). Il sorpasso si può effettuare ovunque, tranne nelle zone in cui la linea centrale che separa le due corsie è più marcata (di solito in corrispondenza di curve o chicanes), e tenendo presente che: 1) l'attraversamento della casella adiacente alla vettura da superare comporta l'uso di due punti movimento (anziché uno), e 2) una vettura non può trovarsi, alla fine del proprio movimento, a fianco di un'altra (quindi o riesce il sorpasso oppure deve fermarsi in una delle caselle subito dietro ad essa). Però attenzione: se il risultato del lancio dei dadi sono tre numeri identici, allora si verifica un incidente o un guasto (per esempio, con triplo 1 si grippa il motore).

Ogni GP comporta un numero specifico di giri, finiti i quali si attribuiscono i punti secondo l'ordine di arrivo: a fine Campionato il vincitore sarà quello con più punti.

Considerazioni
Uscito nel 1980, forse le meccaniche di Autodrome oggi risultano un po' troppo semplici specie se confrontate, per esempio, a un titolo più recente e strutturato come Formula Dé. Nonostante ciò, Autodrome può risultare piacevole e divertente soprattutto per i neofiti, dato che si impara in due minuti e si gioca in scioltezza tirando dadi a palate e muovendo macchinine colorate lungo circuiti riprodotti fedelmente su dei tabelloni grandi e belli.

Ai suoi tempi ci si divertiva abbastanza (ma non troppo) con Autodrome; resta il fatto che le sue meccaniche sono essenzialmente basate sul risultato dei dadi e questo può - e poteva - essere un fattore soggettivamente determinante nella considerazione del gioco. In effetti, l'intero Campionato non si faceva praticamente mai a causa della rapida diminuzione della motivazione e per la durata eccessiva (in genere si giocava uno o due GP).


Elementi di sintesi

Materiali
I tabelloni fronte/retro sono molto grandi e robusti, e riproducono fedelmente i diversi circuiti con i box, gli edifici ed i terreni circostanti, il tutto con profusione di colori, dettagli tecnici e geografici; insomma, sono belli. Le macchinine sono in plastica piena e scolpita in maniera non dettagliata ma visualmente efficace. Il materiale cartaceo è di buona qualità.

Scalabilità
Si gioca bene anche in due, anche perché in questo caso ogni giocatore può gestire una, due o tre scuderie. In tre o quattro giocatori con una scuderia ciascuno gira bene, ma quando vi sono cinque o sei scuderie in corsa il ritmo rallenta visibilmente.

Incidenza aleatoria/strategica
La componente aleatoria (dadi) di Autodrome è preponderante, per non dire totale.

Dipendenza dalla lingua
Nessuna: il regolamento è in italiano e durante la partita non c'è bisogno di leggere nulla.

Pro:
Bello l'impatto visivo: grande tabellone del circuito e tante macchinine colorate!
Facile da giocare.
Si tirano dadi a palate con ovazioni della folla.
Contro:
La durata di una corsa (per non parlare dell'intero Campionato) è un po' eccessiva, e questa può allungarsi enormemente in caso di tiri bassi in serie e/o in presenza di molte scuderie.
Il fatto che le meccaniche dipendano essenzialmente dal lancio dei dadi può risultare frustrante, noioso e/o provocare disinteresse verso il gioco.
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