Al gioco avrei dato pure 9 visto quanto è bello ed originale, ma oltre a una grafica prototipale e a un errore grave sul regolamento, devi aggiungere anche simboli minuscoli e alcuni simboli assurdi (ad esempio gli investment points ==> una batteria).
Ogni tanto ci sono dei giochi con un tema talmente figo che non si può non volerlo giocare subito. Non voglio fare nomi ma chiudete gli occhi e pensate “qual è quel gioco con l’ambientazione talmente bella che, anche se non mi interessano le meccaniche, lo proverei comunque?”
Esatto! Stiamo pensando tutti alla stessa cosa: lo sviluppo industriale del sud est asiatico negli anni '60.
Non sentite già il profumo di curry, il rumore degli ingranaggi, lo sfruttamento del lavoro? È una storia che praticamente si scrive da sola.
Ok, il tema non è che faccia proprio saltare dalla sedia, però senza fermarsi all’apparenza Asian Tigers - A Story of Prosperity è un titolo che sarà in grado di guadagnarsi una fetta di mercato e appassionati grazie alla sua capacità di proporre un'esperienza indubbiamente particolare.
Posizionata la mappa, che si compone come un puzzle a sei pezzi, ci troveremo sotto il naso le quattro città, le Tigers, posizionate negli angoli e ognuna circondata dal proprio tracciato influenza locale, al centro un mercato globale con un ulteriore tracciato influenza globale. Si disporranno in maniera casuale dei token, che indicheranno quale sarà la città più ricca e quale la più povera, e un set di segnalini nel area mercato. Le città hanno delle singolarità ma a livello di regolamento si comportano tutte nello stesso modo, ognuna presenta un tracciato investimento dove tutti porremo un token del nostro colore, ed è divisa in tre settori - A, B e C - ovvero le aree di investimento ordinate dalla più alla meno costosa.
Ogni giocatore prende la sua plancia personale e mette un sacco di cilindretti costruzione dove indicato, quattro satelliti, le fabbriche e il quartier generale nell’apposito spazio. A questo punto daremo a ogni giocatore le risorse iniziali e un sacchetto con dodici meeple lavoratori, divisi a gruppetti di quattro in tre colori diversi, si butteranno dentro al suddetto sacchetto, si darà una mescolata rimuovendone due, i dieci rimanenti si estrarranno uno alla volta e li si posizionerà in ordine sulla propria plancia. Noterete che oltre a quelli pescati vi avanzeranno tre meeple, uno per colore: piazzatene in maniera casuale uno nell’area A della città più ricca, poi uno nell’area B della seconda città più prosperosa e poi il rimanente nell’area C della terza città.
Come si gioca
In ogni città avrete un tracciato dei fondi investimento che mostra i soldi a disposizione, in tutti si parte da sei punti.
Ogni giocatore prende il lavoratore più sinistra dalla coda di lavoratori, sceglie una delle quattro Città e piazza il lavoratore in una delle sue tre aree, i centri di investimento.
I centri investimento rappresentano una combinazione di costi e benefici. Il centro A, il più caro che costa tre punti dal tracciato dei fondi investimento, offre la massima flessibilità, consentendo di costruire infrastrutture anche nelle aree B e C. Il centro B costa due punti e bilancia la sua efficacia permettendovi di andare a occupare anche i settori della zona C. Il centro C ne costa solo 1 invece, è più economico ma restringe le opzioni .
Pagati i soldi necessari prenderete un cilindretto dalla vostra plancia e andrete a posizionarlo nell’area di gioco comune, qui dovrete decidere se installare una centrale elettrica, cosa che vi farà ottenere due token energia, investire in ricerca per ottenere i corrispondenti segnalini, costruire una fabbrica dal costo di quattro token energia ma vi permetterà di ottenere due beni di consumo, il tipo di produzione dipende in base a dove deciderete di costruire.
Installare centrali elettriche ha una doppia funzione, vi darà i token che vi serviranno per costruire e allo stesso tempo abbasseranno di un punto la richiesta di energia per la creazione di future fabbriche ad esso collegate. Come potete immaginarvi questi spazi sono condivisi tra tutti i giocatori quindi fate attenzione a dove costruite e cosa, perché potrebbe trarne vantaggio chi gioca dopo di voi.
Nei settori A e B vi sono anche le università, queste non vi daranno un bonus istantaneo ma vi permetteranno di togliere dalla vostra plancia un ulteriore cilindretto e prendervi dei punti influenza che serviranno a fine partita.
Una attenta gestione economica sarà fondamentale, investire in un settore più o meno costoso sarà correlato, fondamentalmente, a quante azioni potrete svolgere in quell’area. Sbagliare i conti vi porterà inevitabilmente a trovarvi senza possibilità di eseguire e azioni in qualche luogo.
Dopo aver piazzato un cilindro potrete vendere, sempre seguendo le limitazioni imposte tra i centri A/B/C, un bene tra quelli richiesti nell’area dove state operando, sempre e solo se la casellina corrispondente sia ancora vuota. Questa azione vi permetterà di salire nel rispettivo tracciato di influenza locale, cosa utile al fine di fare punti.
Ok, starete pensando che finora non c’è niente di complicato, anzi tutto sembra molto classico. Il primo twist interessante sta nella limitazione nel tipo di lavoratori che potete utilizzare nei vari settori.
Il primo lavoratore collocato in un settore determina il colore dei lavorati ammessi in quell’area per tutta la durata dell’era. Avrete i lavoratori neri, bianchi e grigi, se un giocatore posiziona un meeple - ad esempio grigio - in un centro ancora vuoto, tutti gli altri dovranno sottostare a questa limitazione e in quella colonna si potranno solo mettere meeple grigi. Ci sono tre settori e voi avete lavoratori di tre colori, viene da se che in ogni città non ci potranno mai essere due centri di investimento dove vi sono lavoratori di uguale colore.
Ok, vi chiederete, ma se faccio una pesca sfortunata e ho tre meeple di fila dello stesso colore? Mi spiace ma vi tocca lavorare con quello che il caso vi mette a disposizione.
Il mercato globale è diviso in tre settori in ordine di prosperità dall’alto verso il basso.
Ogni area è divisa in due o tre stati e ogni paese vi chiederà determinati beni di consumo, che dovranno essere venduti a coppie. Potrete vendere fino a tre coppie di beni ma solo una volta per stato, a seconda di dove venderete prenderete punti influenza sul mercato globale e il token bandiera del paese corrispondente.
Le bandiere sono di tre colori diversi e hanno un numero variabile di stelline. Ogni volta che ne prendete una la posizionerete a sinistra della vostra plancia giocatore in un apposita sezione divisa in base ai colori accettati. Una volta messa riceverete bonus una tantum, questo si potrà utilizzare per realizzare vendite in combo. Mettere una nuova bandiera nello stesso settore non vi darà un bonus ma servirà a fare più punti a fine partita
Il mercato globale utilizza le stesse regole per il posizionamento, se c’è un meeple di un colore in un area solo quelli di uguale cromia si potranno utilizzare per vendere li. In fondo c’è un settore molto meno performante dove vi è possibile utilizzare qualsiasi lavoratore per vendere.
Indipendentemente dal numero di coppie che vendete prenderete solo una volta i punti influenza sul mercato globale. Starà a voi decidere se vi conviene fare più volte l’azione per prendere più volte i punti o massimizzare le vendite che si possono fare con un singolo meeple.
Una volta partiti
Il flusso di gioco è abbastanza semplice, si prende il meeple disponibile, lo si piazza si mette il cilinderetto e si prendono o vendono le risorse.
Finiti i vostri dieci meeple si farà una fase di conteggio discretamente articolato che vi permetterà di fare punti e togliere dal tabellone le risorse vendute nelle città ma, non cilindri e fabbriche.
Fatto tutto rimescolate il sacchetto dei meeple se ne ri piazzano tre sulla plancia e si riparte, finita la seconda era si fa un nuovo calcolo dei punti e finisce il gioco.
Asian Tigers è un german quasi atipico per questi anni, pochissime regole senza troppi fronzoli. I turni sono veloci, e gli effetti a cascata si risolvono velocemente. Il downtime è minimo, e a meno di trovarvi al tavolo con forti pensatori farete la vostra mossa e avrete giusto il tempo di guardare cosa fanno gli altri prima che tocchi di nuovo voi. Allo stesso tempo programmarvi in anticipo le mosse da fare è praticamente impossibile, quello di cui stiamo parlando è un gioco stretto, molto stretto. Gli spazi di azione sono pochissimi, ogni scelta toglie possibilità ai vostri avversarsi, inoltre soprattutto nei primi turni in base ai colori dei meeple posizionati cosa potete o non potrete fare sarà in costante evoluzione.
L’interazione è presente ma completamente indiretta, non avete modo di danneggiare apertamente i vostri avversari ma vedendo i colori dei lavoratori a loro disposizione avrete la possibilità di ostacolar loro la vita privandoli di risorse a loro essenziali.
Le due fasi di punteggio sono belle dense, si contano i punti in combinazioni diverse, si guardano gli investimenti e le stelline sulle bandiere prese che funzioneranno da moltiplicatore per determinati elementi. In questa fase Asian Tigers rivela la sua seconda faccia, ovvero che non è solo un gioco economico ma anche di maggioranze.
Per fare punti dovrete piazzare più cilindetretti possibile sulla plancia comune, trovare il modo di ottimizzare gli investimenti per espandervi il più possibile e farlo non sarà assolutamente semplice.
A livello di rigiocabilità si assesta su livelli molto alti. La casualità dei meeple fa in modo che non ci siano due partite uguali, è impossibile riutilizzare la stessa strategia usata in una partita precedente.
La durata è sensata e si assesta sulla classica mezz’ora a giocatore, le prime partite saranno un po’ più lunghe perché la fase punteggio è intricata e ci impiegherete un attimo a seguire tutte le fasi.
Vestiti a festa
Ora qualcuno potrebbe obbiettare “ok finora ce ne stai parlando molto bene, però se è cosi figo perché su BGG ha 7?”
Il voto su BGG non è certo la bibbia però da una indicazione di come è stato recepito un gioco. Leggendo i commenti l’impressione che ho avuto è che il gioco non sia piaciuto fondamentalmente perché visivamente è brutto.
A me e al mio gruppo non è dispiaciuta, le atmosfere che vuole ricreare sono quelle dell’Asia anni '60, in un periodo tecnologico caratterizzato da manopole e transistor, colori arancioni, marroncini e verdi. A suo modo secondo me funziona, ma non è quel gioco che a vederlo ci si esalta. Complessivamente la resa grafica è stata realizzata con perizia in un'ottica di funzionalità, cosa che a oggi non viene sempre apprezzata.
Il gioco è completamente indipendente dalla lingua, il regolamento (al momento) non è ancora stato localizzato in italiano.
Quello in inglese nella scatola è un po’ minimale e qualche esempio in più sarebbe stato sicuramente gradito, complessivamente è abbastanza semplice e privo di regoline o sottofasi. Una volta capito il gioco non avrete praticamente più la necessità di sfogliare il manuale. Il gioco non è complicato da spiegare né da apprendere, e si lascia giocare da chiunque abbia un po’ di familiarità con il mondo dei boardgame.
Il gioco scala bene con il numero di persone sedute al tavolo, in due si usa il retro della plancia dove vi sono meno spazi, in tre alcuni punti della tabellone saranno già occupati mentre in quattro il gioco darà il suo meglio consetendo la massima libertà di azione.
Conclusione
Asian Tigers: A Story of Prosperity è un gioco che riesce a sorprendere con un gameplay che, pur basandosi su regole semplici e veloci da assimilare, è dotato di una profondità tattica notevole. Dietro l’apparente classicità del suo sistema si nasconde un gioco spietato e stretto, dove ogni mossa deve essere calcolata.
Il gioco propone un’elegante combinazione tra un sistema di posizionamento lavoratori - limitato e limitante - e una forte meccanica di maggioranze, dove ogni scelta contribuisce a una costante evoluzione della partita. Ogni azione porta con sé delle conseguenze, non solo per chi la compie ma anche per gli avversari, creando un’interazione indiretta tanto sottile quanto decisiva.
È un gioco che premia la flessibilità mentale e la capacità di adattarsi a una costante evoluzione delle dinamiche al tavolo.
Con turni rapidi, un downtime minimo e una durata contenuta, l’opera di Sentieiro e Soledade offre un’esperienza di gioco appagante, senza mai dilungarsi inutilmente. Nonostante la sua natura concisa, il titolo lascia spazio a una rigiocabilità altissima: la disposizione casuale dei meeple e dei bonus, unita alla varietà strategica, assicura che ogni partita sia diversa dalla precedente.
Concludendo, Asian Tigers: A Story of Prosperity è un gioco intelligente che riesce a distinguersi per originalità e carattere. Gli amanti dei german che sapranno guardare oltre lo stile grafico non particolarmente impattante avranno di che divertirsi.