Selezione Goblin Magnifico 2025: I Magnifici Otto

È stata svelata nel pomeriggio di domenica 9 marzo l'attesa selezione dei giochi che si contenderanno il Premio Goblin Magnifico 2025.

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Si è svolto in questo fine settimane il consueto 'Conclave' tra i giurati del prestigioso premio della Tana dei Goblin, per decretare la selezione da cui uscirà, tra poco meno di un mese a Play, il vincitore del premio Goblin Magnifico 2025.
Qui di seguito l'elenco dei giochi finalisti, in rigoroso ordine alfabetico.


Asian Tigers: A Story of Prosperity

Autori: Nuno Bizarro Sentieiro e Paulo Soledade
Editore: PYTHAGORAS - Giochix

Un german che, tra i tanti, ce l'ha fatta, probabilmente grazie alla originale meccanica di piazzamento lavoratori, ma sapremo meglio leggendo le motivazioni della Giuria.

Estratto dalla scheda del gioco:
In Asian Tigers, sei un investitore sponsorizzato dalle “Tigri” ed il tuo obiettivo è favorire lo sviluppo di questi mercati, raggiungendo il tanto ambito successo. Costruirai centrali elettriche, laboratori di ricerca, finanzierai università e istituirai fabbriche per produrre risorse destinate ai mercati locali e, soprattutto, internazionali. Un sistema di gioco intuitivo offre un’esperienza interattiva in cui i giocatori competono per affermare la loro influenza in ciascuna delle “Tigri”, perseguendo al contempo i propri obiettivi strategici. Produrre risorse come navi, macchinari, automobili, prodotti chimici, finanza ed elettronica è la chiave per servire i mercati globali e ottenere il successo.

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Civolution

Autore: Stefan Feld
Editore: Deep Print Games - Ghenos Games

Sulla presenza, finalmente, tra i finalisti di Stefan Feld in molti ci scommettevano, e a ragion veduta. Alcuni lo indicano anche tra i super favoriti, vedremo se si sbagliano tra meno di un mese.

Estratto dalla scheda del gioco:
Nel corso della partita, che si sviluppa attraverso quattro round chiamati “ere”, i giocatori assumono il ruolo di divinità legate a una civiltà che devono guidare verso il successo...
Il meccanismo centrale di Civolution ruota attorno all’utilizzo dei dadi per selezionare e attivare le azioni disponibili sulla grande plancia di gioco.
...La mappa dei continenti è un altro aspetto importante del gioco, dove i partecipanti possono esplorare e stabilire insediamenti...
Un elemento distintivo di Civolution è il sistema di temporizzazione dei round: sono i reset dei giocatori a scandire le fasi di gioco, potendo determinare la chiusura anticipata di un round anche per chi avrebbe ancora azioni disponibili...
Il gioco include numerose risorse (26 in totale) e offre diverse strade per accumulare punti vittoria, con una parte significativa del punteggio che viene calcolata a fine partita in base alle carte e alle tessere posizionate sulla propria plancia. Civolution si presenta come un’esperienza di gioco profonda e articolata, con molteplici percorsi strategici da esplorare e un sistema di gioco che premia la pianificazione e l’ottimizzazione delle proprie azioni.

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Dune: War for Arrakis

Autori: Marco Maggi e Francesco Nepitello
Editore: CMON Global Limited - Asmodee Italia


Altra forte candidatura che si conferma tra i finalisti, nonostante qualche dubbio legato al fatto che si tratta in effetti della reimplementazione della Guerra dell'Anello, ambientato nell'universo di Dune, ma evidentemente le novità introdotte hanno convinto i giudici.

Estratto dalla scheda del gioco:
Complice l’uscita dei film di Villeneuve, e uno dei più bei libri di fantascienza di sempre, questo nuovo titolo gode di un’ambientazione spettacolare che viene esaltata dalla meccanica dei dadi-azione che costringono i giocatori ad adattarsi di volta in volta alle facce mostrate dai dadi tirati ad inizio round. In un adrenalinico rimpallo di azioni tra la fazione degli Harkonnen-Corrino e quella degli Atreides-Freemen la guerra per il controllo della spezia infuria senza pause e con scontri sanguinosi nel deserto ricco di Spezia, la materia più importante dell’intero universo.
...
Pur partendo da una base comune questo titolo si discosta molto dal precedente e vede meccaniche nuove, partite brevi e un’ambientazione stupenda perfettamente ricreata dalle meccaniche di gioco, la grafia eccellente ed i materiali semplicemente stupendi.

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Railways of the Lost Atlas

Autori: Kevin Delger e Jacob Schacht
Editore: Asterisk Games


Nonostante fosse partito come underdog, molti erano pronti a scommettere sulla presenza di questo 18xx nella selezione finale e sono stati accontentati.

Estratto dalla scheda del gioco:
A differenza dei tradizionali giochi 18xx con mappe fisse, questo titolo permette ai giocatori di costruire la mappa durante la fase di preparazione, garantendo che ogni partita sia unica e diversa dalle precedenti.
Nel gioco, i partecipanti assumono il ruolo di investitori individuali che lanciano compagnie ferroviarie minori, costruiscono infrastrutture e generano entrate per aumentare il valore delle proprie azioni o reinvestire nelle aziende. Un elemento chiave della meccanica è che queste compagnie minori alla fine si fondono in società maggiori, che godono di maggiore libertà per espandere le loro operazioni.
...
Il titolo è stato progettato per soddisfare sia i giocatori ferroviari più esigenti che i neofiti del genere 18xx. Grazie alla mappa modulare, offre tutta l’emozione e la strategia tipiche dei giochi 18xx, ma con la flessibilità di adattarsi a variabili come la durata della partita, lo spazio disponibile sul tavolo e il livello di abilità dei partecipanti, invitando così un nuovo pubblico di appassionati giocatori.
 

 

SETI: Search for Extraterrestrial Intelligence

Autore: Tomáš Holek
Editore: Czech Games Edition - Cranio Creations

Altro favoritissimo che si conferma tra i finalisti e vedremo se riuscirà ad arrivare fino in fondo, sicuramente sarà un titolo da battere per aggiudicarsi il Premio Goblin Magnifico 2025.

Estratto dalla scheda del gioco:
SETI è un gioco da tavolo strategico dove i giocatori cercano tracce di antiche civiltà aliene. Il gioco si distingue per un innovativo sistema solare rotante composto da anelli concentrici che creano dinamiche interessanti per il movimento delle sonde spaziali.
I giocatori devono raccogliere tre tipi di tracce aliene: rosse (scansionando sistemi lontani), azzurre (elaborando dati) e gialle (facendo atterrare sonde sui pianeti del sistema solare). Quando si scopre almeno una traccia di ogni tipo, si rivela una delle cinque razze aliene, che introduce nuove regole e carte speciali.
...
Il gioco presenta un’economia di risorse stretta che richiede decisioni attente e ottimizzazione delle azioni. L’interazione avviene principalmente attraverso la competizione per le maggioranze nelle scansioni stellari e l’accesso ai pianeti più vantaggiosi.

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Shackleton Base: A Journey to the Moon

Autori: Fabio Lopiano e Nestore Mangone
Editore: Sorry We Are French - Ghenos Games


Anche il titolo dei nostri Lopiano e Mangone rappresentava una candidatura molto forte e si conferma nella selezione.

Estratto dalla scheda del gioco:
Shackleton Base ci porta sul famoso cratere lunare, I giocatori impersoneranno delle agenzie spaziali interessate a migliorare il loro avamposto sulla luna. La peculiarità del gioco è che in partita ci saranno in gioco anche tre corporazioni con le quali le agenzie, cioè i giocatori, dovranno interagire.
Ogni corporazione cambia il gioco introducendo nuove risorse, nuove azioni con delle carte specifiche e nuove modalità di fare I punti. Le corporazioni sono scelte tra 7 disponibili, portando a 35 combinazioni differenti: come si può intuire facilmente è il principale twist del gioco.

> Recensione

 

Slay the Spire: The Board Game

Autori: Gary Dworetsky, Anthony Giovannetti e Casey Yano
Editore: Contention Games


Ed eccoci a quella che forse rappresenta la maggior sorpresa nel lotto dei finalisti, non tanto per la indubbia bontà del gioco, già descritta nella recensione di Agzaroth, di cui trovate il link qui sotto, quanto perchè forse si pensava fosse un titolo un po' 'leggero' per il target del premio, ma sappiamo che i giudici sanno spesso sorprenderci.

Estratto dalla scheda del gioco:
Slay the Spire: The Board Game è un deck-building rogue-like cooperativo tratto dall’omonimo videogioco. Ogni giocatore crea il proprio mazzo di combattimento, incontra creature bizzarre, scopre reliquie di immenso potere allo scopo di diventare abbastanza forte da uccidere il boss finale.
...
Ogni giocatore interpreta un personaggio diverso. I personaggi iniziano con mazzi simili, ma ognuno ha un pool di carte unico da cui possono scegliere dopo ogni battaglia.
Le battaglie diventano più difficili dopo ogni atto. Ma si possono ottenere ricompense come ad esempio tesori, pozioni o reliquie, che aggiungono effetti duraturi per aumentare la proprie statistiche e diventare quindi più forti.
I giocatori vincono se riescono ad uccidere il boss finale, oppure perdono se uno dei loro personaggi arriva a zero punti vita.

> Recensione


The Other Side of The Hill

Autore: Carlos Fco. Márquez Linares
Editore: NAC Wargames


Altro titolo su cui forse pochi avrebbero scommesso, vista la sua diffusione ancora un po' limitata, ma la cui presenza non sorprende chi lo ha già approcciato o ne ha sentito parlare.

Estratto dalla scheda del gioco:
The Other Side of the Hill è un gioco da tavolo che esplora le dinamiche interne del Comando Supremo tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Il gioco rappresenta le tensioni e le lotte di potere che caratterizzarono la macchina bellica tedesca, apparentemente monolitica ma in realtà frammentata da rivalità e agende contrastanti.
...
Ambientato nel periodo in cui la guerra infuriava in Europa, il gioco si concentra spazia dal 1939 al 1945, e trae origine dalla svolta dell’inverno 1941-1942, quando l’ordine di “nessuna ritirata” di Hitler segnò un cambiamento radicale nella gestione del conflitto. Questa decisione rovesciò la tradizione militare tedesca che prevedeva di fissare obiettivi lasciando libertà ai subordinati su come raggiungerli, imponendo invece un controllo centralizzato. Con l’avvicinarsi della sconfitta finale, i generali tedeschi iniziarono a perseguire agende sempre più personali, cercando accordi con gli Alleati e, in alcuni casi, la fine del regime.



Appena i nostri giudici faranno ritorno a casa, potremo conoscere anche le motivazioni ufficiali.

 

L'albergo che ha ospitato il Conclave

 

Di seguito la puntata di Focus on Boardgames in cui sono stati annunciati i finalisti:

Commenti

Qualche sorpresa e molte conferme. Tra i german ero abbastanza fiducioso su Asian Tigers e Shackleton mentre Civolution è stata una meza sorpresa segno che sotto alla mole c'è anche tanta sostanza. Seti fin troppo chiamato, gi altriquattro li conosco meno anche se Dune ha tutta la mia attenzione

Il mio "cavallo vincente" c'è ancora!

Io sarei curioso di sapere se uno dei tanti parametri di giudizio dei giudici è stata la scalabilità. E mi riferisco in particolare a Dune. Sarei curioso di sapere se lo hanno provato sia in 2 che in 4, e/o se in ogni caso è un dettaglio irrilevante. Pura curiosità. 

La scalabilità non rientra tra i criteri principali di valutazione del gioco per il premio 

Andros84 scrive:

Io sarei curioso di sapere se uno dei tanti parametri di giudizio dei giudici è stata la scalabilità. E mi riferisco in particolare a Dune. Sarei curioso di sapere se lo hanno provato sia in 2 che in 4, e/o se in ogni caso è un dettaglio irrilevante. Pura curiosità. 

Pur se gli autori (o gli editori?!) si sforzano di adattare il gioco anche a 4 persone, è evidente che War of the ring, Rebellion e anche questo War for Arrakis siano nati e diano il meglio come scontro tra 2 soli giocatori... 

In 4 ci ho fatto solo 1 partita a War for Arrakis, per necessità, ed è stata incredibilmente più lenta e noiosa di quelle fatte in 2. Chi compra questi giochi deve informarsi prima e sapere che di base sono giochi per 2...

D'altronde trovo che la scalabilità sia un parametro a volte sopravvalutato, soprattutto per certi giochi (ha senso parlare di scalabilità nei wargame?!!), e bene fanno per il Magnifico a non prenderlo come parametro di rilievo.

Andros84 scrive:

Io sarei curioso di sapere se uno dei tanti parametri di giudizio dei giudici è stata la scalabilità. E mi riferisco in particolare a Dune. Sarei curioso di sapere se lo hanno provato sia in 2 che in 4, e/o se in ogni caso è un dettaglio irrilevante. Pura curiosità. 

Non in questo caso specifico dove, come hanno commentato, e' palesemente un gioco per due con "adattamento" al multiplayer

Vabè che c'è crisi energetica, però una luce accendetela quando giocate che se no perdete la vista. 

Slay the spire credevo fosse fuori parametro non per la "leggerezza" ma per il costo. Mi pare di ricordare una soglia di circa 100 euro per la selezione ma forse sbaglio. 

Per quanto mi riguarda è la selezione meno intrigante degli ultimi anni, e dimostra che gli euro sono un po' in crisi; ormai si dividono in giochini leggerini e dimenticabili e minestroni, anzi insalatoni(di punti)indigesti-e costosi- di carte, minigiochi, segnalini e quant'altro che puntano più alla quantità che alla sostanza. Da amante degli euro e di (alcuni) Feld, civolution ha per me l'attrattiva di una conferenza di fisica. The other side of the Hill non l'avevo mai sentito e sembra interessante. 

Pizza.mystica scrive:

Vabè che c'è crisi energetica, però una luce accendetela quando giocate che se no perdete la vista. 

Slay the spire credevo fosse fuori parametro non per la "leggerezza" ma per il costo. Mi pare di ricordare una soglia di circa 100 euro per la selezione ma forse sbaglio. 

Per quanto mi riguarda è la selezione meno intrigante degli ultimi anni, e dimostra che gli euro sono un po' in crisi; ormai si dividono in giochini leggerini e dimenticabili e minestroni, anzi insalatoni(di punti)indigesti-e costosi- di carte, minigiochi, segnalini e quant'altro che puntano più alla quantità che alla sostanza. Da amante degli euro e di (alcuni) Feld, civolution ha per me l'attrattiva di una conferenza di fisica. The other side of the Hill non l'avevo mai sentito e sembra interessante. 

Ciao, il parametro del prezzo è stato cambiato ormai da parecchie edizioni a 150€, Slay the spire rientra nei parametri e,a nostro parere, è un buon gioco.

La luce la accendiamo, anche se al conclave non era ottimale, come si vede dalle foto e dal video. Capisco che la selezione possa non piacere però potresti moderarti nei commenti, mi compiaccio che almeno un' titolo che ti interessa c'è.

Pizza.mystica scrive:

Vabè che c'è crisi energetica, però una luce accendetela quando giocate che se no perdete la vista. 

Slay the spire credevo fosse fuori parametro non per la "leggerezza" ma per il costo. Mi pare di ricordare una soglia di circa 100 euro per la selezione ma forse sbaglio. 

Per quanto mi riguarda è la selezione meno intrigante degli ultimi anni, e dimostra che gli euro sono un po' in crisi; ormai si dividono in giochini leggerini e dimenticabili e minestroni, anzi insalatoni(di punti)indigesti-e costosi- di carte, minigiochi, segnalini e quant'altro che puntano più alla quantità che alla sostanza. Da amante degli euro e di (alcuni) Feld, civolution ha per me l'attrattiva di una conferenza di fisica. The other side of the Hill non l'avevo mai sentito e sembra interessante. 

Per curiosità, qual è una lista di otto titoli che pensi possa essere migliore?

Se non fosse chiaro, non mi lamentavo della selezione, ma del materiale di partenza. Di civolution e asían Rogers ho letto molti pareri negativi, compreso su questo sito,  SETI, il favorito, é un euro moderno con poca interazione, molta fortuna e materiali e costo da gioco di lusso, ovvero l'opposto di ciò che cerco da un Eurogame, il che non significa ovviamente "brutto gioco". Legittimo che altri creino , giochino e apprezzino titoli del genere (però chissà, passato l'effetto wow, quanto durerà , io penso poco) ma mi dispiaccio che titoli più  "vecchia scuola" siano sempre più rari, sul mercato e di conseguenza nelle selezioni del Magnifico. Ribadisco che critico(come molti) gli eurogames; wargames, american e party games e altre categorie godono di migliore salute mi pare. 

Pizza.mystica scrive:

Se non fosse chiaro, non mi lamentavo della selezione, ma del materiale di partenza. Di civolution e asían Rogers ho letto molti pareri negativi, compreso su questo sito,  SETI, il favorito, é un euro moderno con poca interazione, molta fortuna e materiali e costo da gioco di lusso, ovvero l'opposto di ciò che cerco da un Eurogame, il che non significa ovviamente "brutto gioco". Legittimo che altri creino , giochino e apprezzino titoli del genere (però chissà, passato l'effetto wow, quanto durerà , io penso poco) ma mi dispiaccio che titoli più  "vecchia scuola" siano sempre più rari, sul mercato e di conseguenza nelle selezioni del Magnifico. Ribadisco che critico(come molti) gli eurogames; wargames, american e party games e altre categorie godono di migliore salute mi pare. 

Grazie del chiarimento

La lista degli 8 senza Arcs mi sembra tanto strana...non mi sarei aspettato vincesse, nè tantomeno avrei voluto, ma tra gli otto ritengo ci dovesse essere. 

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