Captain Flip: la recensione

Francesco Rimini

A bordo della nave del temibile Captain Flip solcheremo i sette mari, arruolando una malfamata ciurma in cerca di preziosi tesori.

Giochi collegati: 
Captain Flip
Voto recensore:
7,5

La collaudata coppia Conzadori-Mori ci riprova dopo il buon Fairy Tale Inn con questo semplicissimo e avvincente filler da 2 a 5 giocatori edito da PlayPunk/Asmodee e basato su meccaniche di piazzamento tessere, push your luck e pure un pizzico di memory: il risultato è sorprendentemente buono e frutta una prestigiosissima e inaspettata nomitation allo Spiel des Jahres 2024.

Come si gioca

Tutti i giocatori ricevono la medesima plancia nave (ce ne sono di quattro tipologie per sfide differenti): ogni plancia è composta da quindici spazi tessera per l’equipaggio organizzati su cinque colonne di altezza variabile.

Al proprio turno il giocatore pesca una delle settantadue tessere personaggio dal sacchetto comune facendo attenzione a guardarne solo un lato: ogni tessera, infatti, mostra sempre un personaggio differente sui due lati, e ogni tipo di personaggio, con specifici poteri, appare sedici volte in totale sulle tessere, abbinato due volte a ciascun altra tipologia (ce ne sono nove in tutto). A questo punto il capitano può decidere se piazzare sulla nave il personaggio pescato oppure sfidare la fortuna girando la tessera e piazzando il personaggio rivelato sul retro della stessa. Il personaggio va collocato sulla casella vuota più in basso di una delle 5 colonne della nave e se ne applica l’effetto immediato, se previsto, più eventualmente il bonus immediato della colonna se questa è completa.

La partita termina nel round di gioco in cui un capitano ha completato quattro colonne della propria nave; a questo punto tutti i giocatori applicano gli effetti di fine partita dei propri personaggi e delle proprie colonne, aggiungendo monete al bottino conquistato durante la partita. Il giocatore con il maggior numero di monete vince la partita.

Per comprendere meglio il twist del gioco è necessario dare un’occhiata ai nove tipi di personaggio, che possono avere effetti immediati e/o di fine partita:

  • il Cartografo: prende il segnalino mappa del tesoro (rubandolo eventualmente a un altro giocatore), che fa guadagnare una moneta alla fine del turno finchè il giocatore ne è in possesso;
  • il Navigatore: ottiene due monete per ogni Cartografo sulla propria nave;
  • il Pappagallo: pesca e gioca immediatamente un’altra tessera, fa perdere una moneta a fine partita se ancora presente sulla propria nave;
  • il Cuoco: ottiene immediatamente una moneta per ogni personaggio sulla sua riga, incluso se stesso;
  • il Mozzo: a fine partita fa ottenere 1/4/9/16/25 punti in base a quante colonne ospitano almeno 1 Mozzo;
  • il Cannoniere: fa ottenere immediatamente 5 monete, ma fa perdere la partita se alla fine se ne hanno 3 o più sulla plancia;
  • il Carpentiere: ottiene 3 monete a fine partita se non ci sono Cannonieri sulla sua riga e colonna;
  • la Scimmia: ottiene una moneta e capovolge una tessera adiacente ortogonalmente. Si applicano gli effetti del personaggio rivelato;
  • la Vedetta: a fine partita ottiene 4 monete se è il personaggio più in alto della propria colonna.

Materiali e ambientazione

Materiali nella norma ma funzionali, anche se per il mio gusto personale tutto è leggermente sovradimensionato: tessere e plance un po’ più piccole avrebbero portato a una scatola meno voluminosa per la gioia delle nostra povere strabordanti librerie ludiche. La grafica è carina, ma molto cartonesca e può portare a un piccolo equivoco di target: il gioco infatti, pur essendo approcciabile anche da bambini grazie a un regolamento immediato, ha comunque tutte le carte in regola per essere gradito anche da giocatori con diverse primavere in più sulle spalle.

Mori e Conzadori provano a dare un piccolo flavour di ambientazione piratesca che, al di là della simpatica citazione allo stevensoniano Capitano Flint, sostanzialmente si esaurisce nel potere della vedetta o nell’accoppiata cartografo/navigatore: ci troviamo di fronte ad un astratto quasi puro, al cui confronto titoli come Ra o Carcassonne sembrano quasi giochi ambientati.

Considerazioni sparse

Quando il mese scorso è uscita l’attesa lista delle nomination del più celebre premio europeo del gioco da tavolo, in tanti si sono stupiti di vedere il nostrano Captain Flip a fianco del vincitore, pluriosannato e sfidante cooperativoSky Team e del ruffiano In The Footsteps of Darwin: la grafica e il peso di 1,15 su BGG infatti potevano far pensare a un titolo pensato specificatamente per i più piccoli. Ma il gioco, complice anche l’edizione digitale su Boardgame Arena, inizia rapidamente a riscuotere molti consensi soprattutto dal pubblico d’oltralpe. Ho provato Captain Flip la prima volta proprio nella sua riuscita versione online e l’ho inizialmente trovato semplicemente carino; una partita tira l’altra però e mi sono trovato nel giro di pochissimi giorni a giocare centinaia (sì, avete letto bene) di sfide e ad apprezzarne le piccole finezze nascoste nella semplice meccanica, arrivando anche a strisce di 15 vittorie consecutive che mi hanno fatto sentire un esperto pirata. Molti giochi in questa fascia di peso funzionano e sono inizialmente divertenti ma si esauriscono in poche partite, mentre Captain Flip, con il suo lato estremamente tattico e mai scriptato strategicamente, può resistere sui tavoli ben più a lungo.

Se alla lettura del regolamento si può avere l’impressione di trovarsi di fronte a un gameplay un po’ troppo povero, alla prova dei fatti invece le cose cambiano. La meccanica del flip regala momenti divertenti e scelte interessanti e le interazioni tra le tessere sono semplici, ma incisive e ben studiate: solo giocando alcune partite si riescono a capire le piccole sfumature tattico-stragiche che ogni decisione sul piazzamento e sul flip si porta dietro.

In particolare ad esaltare la meccanica del gioco ci pensano i due animali della ciurma: il pappagallo, che può manipolare la durata della partita mandando a monte i piani strategici dell’avversario, e la scimmia, che rende il piazzamento della tessere inserite nelle nave precedentemente (soprattutto quelle flippate di cui si conosce il lato nascosto) molto interessante e può creare combinazioni di effetti a cascata che se ben preparati possono essere determinanti. Una menzione anche per il cannoniere, estremamente redditizio con le sue 5 monete immediate, che può diventare però un problema dal momento del secondo piazzamento e richiede accortezza e valutazione del rischio nelle decisioni successive.

Intendiamoci, siamo di fronte a un peso molto leggero in cui la fortuna spesso fa capolino in maniera potente: ma Captain Flip è tutto fuorchè un titolo stupido, in cui per la mia esperienza un buon giocatore ha almeno un 70% di possibilità di vincere contro pirati meno scafati.

La sua natura veloce, elegante e molto scorrevole (si parla di circa cinque minuti a giocatore), unita a un setup immediato, invoglia sempre a fare più di una partita consecutiva: si invoca la sfortuna quando si perde e ci si crogiola nelle proprie abilità strategiche quando si vince.

L’interazione è molto blanda ed è concentrata principalmente sul timing in cui si “spinge” per portare a termine la partita, e questo rende il gioco perfettamente scalabile senza dover apportare alcun accorgimento (anche se preferisco comunque personalmente le partite molto rapide in 2-3 pirati).

Captain Flip tra l’altro si presta facilmente a essere espanso in futuro con nuove plance nave e, perchè no, anche con nuovi personaggi della ciurma, magari andando proprio a spingere su nuovi poteri che aumentino l’interazione del gioco.

Conclusioni

A mio parere personale il gioco stramerita la nomination allo Spiel des Jahres e non avrebbe sfigurato affatto di fianco ad altri vincitori celebri degli anni precedenti: penso, ad esempio, al fortunato Kingdomino, di cui condivide il peso e la meccanica di piazzamento.

Il voto che vedete in alto cerca di essere il più oggettivo possibile, inquadrato nell’ottica di quello che è il suo obiettivo ludico, ma considerate che per la mia esperienza soggettiva basata sul puro intrattenimento potrebbe tranquillamente essere un numero più alto: Captain Flip è semplicemente uno dei filler più riusciti e divertenti che ho provato negli ultimi due-tre anni. Non chiedegli però la profondità che non ha: non è un riempitivo deterministico spaccacervelli alla The King Is Dead, vi piacerà al contrario se apprezzate giochi molto tattici in cui fortuna e abilità vanno a braccetto in maniera importante. Se gradite infatti titoli come Schotten Totten, Rumble Nation, Jaipur o il più recente Challengers!, per fare qualche paragone illustre di giochi con simile peso e bilanciamento alea/tattica, date assolutamente una possibilità a questa piccola e semplice perla ludica, è molto probabile che non vi deluderà.

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Commenti

Concordo al 100%. Filler veramente divertente, con il difetto di poter monopolizzare le vostre serate a scapito di gioconi ben più strutturati. 

Mi avete incuriosito, devo provarlo 😊

Locompetitivo scrive:

Mi avete incuriosito, devo provarlo 😊

Condivido

Voto un pelino ingeneroso se rapportato al tipo di gioco e al suo target. 
Ma la recensione è decisamente ben fatta e lascerà capire ai più che si trovano davanti un gioco perfetto per le loro serate in famiglia. 

Bella e completa recensione per un gioco che ha sorpreso anche me. La grafica (e in parte le meccaniche) suggeriva un gioco per lo più per bambini e invece è un gioco adattissimo anche a giocatori che vogliono rilassare il cervello (ma non troppo).

Ideale per associazioni che si occupano di divulgazione.

sava73 scrive:

Voto un pelino ingeneroso se rapportato al tipo di gioco e al suo target. 

Ma la recensione è decisamente ben fatta e lascerà capire ai più che si trovano davanti un gioco perfetto per le loro serate in famiglia. 

Ci sta🙂. Per i miei parametri 7,5 è un votone ma mi rendo conto che il metro sia diverso per ognuno e la cosa possa creare equivoci nella percezione qualitativa. Spero comunque che i lettori non si fermino al voto e leggano tutto, anche perché nei commenti finali scrivo che per me soggettivamente poteva essere anche più alto. 

Captain Flip paga solo un pochino nell'interazione, chissà in futuro un Captain Flip 2 in cui si possa agire anche sulle navi avversarie potrebbe ambire a votoni ancora più importanti 

In arrivo per il compleanno del figlio.

Anche per me, parametrato al target, un 8 pieno lo raggiunge tutto

Bene, arrivo io a fare il bastian contrario allora!

Parlo da fillerista: a me questo gioco non ha dato nessuna vibrazione particolare, è carina l'idea alla base ma poi giocherei mille volte ad altra roba. Non c'è gran brivido nel decidere se girare o meno la tessera, le scelte son sempre quelle alla fine e tutta sta gran longevità del titolo non ce la vedo, così come tutte le sfumature tecnico-tattico-strategiche che dice Fra.

C'è davvero pochissima interazione (controllare come son messe le colonne degli altri se si fanno più punti per chi arriva prima?), per cui se sono 5 minuti a giocatore, in una partita in cinque giocatori io passo 20 minuti a guardare il telefono, perché altro non posso fare nel mentre. Altri giochi della stessa fascia scalano sicuramente meglio in più giocatori - ma questo è stato detto, che è preferibile in 2 o 3 giocatori.

Ma se devo giocare in 2-3 giocatori, scelgo qualcosa dalla lista messa in calce (Jaipur ecc.) che è però tutto un altro livello, non riesco a paragonare Captain Flip con nessuno dei titoli che sono stati citati in fondo alla recensione.

Per quel che riguarda me, i miei gusti e le mie convinzioni, è un gioco che userei solo a scopo divulgativo per mettere al tavolo chi non ha mai toccato o quasi un gioco, ma fine là.

S'è capito abbastanza che non m'ha proprio preso?

Sulla carta sembra un gioco piatto e banale invece poi lo giochi e ti sorprende. Le interazioni che si creano tra i vari personaggi sono piacevolissime da scoprire. 
Adesso spero anch'io in un captain flip 2 con nuovi personaggi. 

Fedellow scrive:

Bene, arrivo io a fare il bastian contrario allora!

Parlo da fillerista: a me questo gioco non ha dato nessuna vibrazione particolare, è carina l'idea alla base ma poi giocherei mille volte ad altra roba. Non c'è gran brivido nel decidere se girare o meno la tessera, le scelte son sempre quelle alla fine e tutta sta gran longevità del titolo non ce la vedo, così come tutte le sfumature tecnico-tattico-strategiche che dice Fra.

C'è davvero pochissima interazione (controllare come son messe le colonne degli altri se si fanno più punti per chi arriva prima?), per cui se sono 5 minuti a giocatore, in una partita in cinque giocatori io passo 20 minuti a guardare il telefono, perché altro non posso fare nel mentre. Altri giochi della stessa fascia scalano sicuramente meglio in più giocatori - ma questo è stato detto, che è preferibile in 2 o 3 giocatori.

Ma se devo giocare in 2-3 giocatori, scelgo qualcosa dalla lista messa in calce (Jaipur ecc.) che è però tutto un altro livello, non riesco a paragonare Captain Flip con nessuno dei titoli che sono stati citati in fondo alla recensione.

Per quel che riguarda me, i miei gusti e le mie convinzioni, è un gioco che userei solo a scopo divulgativo per mettere al tavolo chi non ha mai toccato o quasi un gioco, ma fine là.

S'è capito abbastanza che non m'ha proprio preso?

Le voci fuori dal coro sono sempre ben accette oltre che molto utili, aiutano chi si affaccia al gioco a capirne meglio i potenziali difetti.

Aggiungo qualche dato della mia esperienza personale: ho giocato Captain Flip con 15 differenti amici, di questi 6 lo hanno fisicamente comprato il giorno successivo, altrettanti lo hanno apprezzato e 3/4 sono stati più tiepidi (un po' come te diciamo).

Aggiungo che le 6 persone che lo hanno comprato sono tutti hard gamer, nel senso di 4-500 partite l'anno e centinaia di titoli nel repertorio. Questo per ribadire che secondo il mio punto di vista il target non sono "le famiglie" o " i bambini", bensì i giocatori che tra le altre cose apprezzano questo genere (a prescindere dal fatto che il giorno dopo possano intavolare Primal o Through The Ages)

Aggiungo che le 6 persone che lo hanno comprato sono tutti hard gamer, nel senso di 4-500 partite l'anno e centinaia di titoli nel repertorio. Questo per ribadire che secondo il mio punto di vista il target non sono "le famiglie" o " i bambini", bensì i giocatori che tra le altre cose apprezzano questo genere (a prescindere dal fatto che il giorno dopo possano intavolare Primal o Through The Ages)

Non capisco bene il senso del commento. Io di giochi ho sui 600, ne ho rivenduti altrettanti, ho superato i 1000 titoli provati da un po', gioco centinaia di partite l'anno e con titoli di ogni peso, quindi mi deve piacere?

Mi ripeto, de gustibus, ma non c'ho visto guizzi e anzi.

Fedellow scrive:

 

Francesco Rimini scrive:

 

Aggiungo che le 6 persone che lo hanno comprato sono tutti hard gamer, nel senso di 4-500 partite l'anno e centinaia di titoli nel repertorio. Questo per ribadire che secondo il mio punto di vista il target non sono "le famiglie" o " i bambini", bensì i giocatori che tra le altre cose apprezzano questo genere (a prescindere dal fatto che il giorno dopo possano intavolare Primal o Through The Ages)

 

 

Non capisco bene il senso del commento. Io di giochi ho sui 600, ne ho rivenduti altrettanti, ho superato i 1000 titoli provati da un po', gioco centinaia di partite l'anno e con titoli di ogni peso, quindi mi deve piacere?

Mi ripeto, de gustibus, ma non c'ho visto guizzi e anzi.

No no per carità non intendevo assolutamente quello. Contestavo la visione contraria, quella per cui il gioco sia adatto solo alle famiglie ed ai neofiti delle associazioni. 

Gioco sufficiente, nulla più.

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