Concordo al 100%. Filler veramente divertente, con il difetto di poter monopolizzare le vostre serate a scapito di gioconi ben più strutturati.
La collaudata coppia Conzadori-Mori ci riprova dopo il buon Fairy Tale Inn con questo semplicissimo e avvincente filler da 2 a 5 giocatori edito da PlayPunk/Asmodee e basato su meccaniche di piazzamento tessere, push your luck e pure un pizzico di memory: il risultato è sorprendentemente buono e frutta una prestigiosissima e inaspettata nomitation allo Spiel des Jahres 2024.
Come si gioca
Tutti i giocatori ricevono la medesima plancia nave (ce ne sono di quattro tipologie per sfide differenti): ogni plancia è composta da quindici spazi tessera per l’equipaggio organizzati su cinque colonne di altezza variabile.
Al proprio turno il giocatore pesca una delle settantadue tessere personaggio dal sacchetto comune facendo attenzione a guardarne solo un lato: ogni tessera, infatti, mostra sempre un personaggio differente sui due lati, e ogni tipo di personaggio, con specifici poteri, appare sedici volte in totale sulle tessere, abbinato due volte a ciascun altra tipologia (ce ne sono nove in tutto). A questo punto il capitano può decidere se piazzare sulla nave il personaggio pescato oppure sfidare la fortuna girando la tessera e piazzando il personaggio rivelato sul retro della stessa. Il personaggio va collocato sulla casella vuota più in basso di una delle 5 colonne della nave e se ne applica l’effetto immediato, se previsto, più eventualmente il bonus immediato della colonna se questa è completa.
La partita termina nel round di gioco in cui un capitano ha completato quattro colonne della propria nave; a questo punto tutti i giocatori applicano gli effetti di fine partita dei propri personaggi e delle proprie colonne, aggiungendo monete al bottino conquistato durante la partita. Il giocatore con il maggior numero di monete vince la partita.
Per comprendere meglio il twist del gioco è necessario dare un’occhiata ai nove tipi di personaggio, che possono avere effetti immediati e/o di fine partita:
- il Cartografo: prende il segnalino mappa del tesoro (rubandolo eventualmente a un altro giocatore), che fa guadagnare una moneta alla fine del turno finchè il giocatore ne è in possesso;
- il Navigatore: ottiene due monete per ogni Cartografo sulla propria nave;
- il Pappagallo: pesca e gioca immediatamente un’altra tessera, fa perdere una moneta a fine partita se ancora presente sulla propria nave;
- il Cuoco: ottiene immediatamente una moneta per ogni personaggio sulla sua riga, incluso se stesso;
- il Mozzo: a fine partita fa ottenere 1/4/9/16/25 punti in base a quante colonne ospitano almeno 1 Mozzo;
- il Cannoniere: fa ottenere immediatamente 5 monete, ma fa perdere la partita se alla fine se ne hanno 3 o più sulla plancia;
- il Carpentiere: ottiene 3 monete a fine partita se non ci sono Cannonieri sulla sua riga e colonna;
- la Scimmia: ottiene una moneta e capovolge una tessera adiacente ortogonalmente. Si applicano gli effetti del personaggio rivelato;
- la Vedetta: a fine partita ottiene 4 monete se è il personaggio più in alto della propria colonna.
Materiali e ambientazione
Materiali nella norma ma funzionali, anche se per il mio gusto personale tutto è leggermente sovradimensionato: tessere e plance un po’ più piccole avrebbero portato a una scatola meno voluminosa per la gioia delle nostra povere strabordanti librerie ludiche. La grafica è carina, ma molto cartonesca e può portare a un piccolo equivoco di target: il gioco infatti, pur essendo approcciabile anche da bambini grazie a un regolamento immediato, ha comunque tutte le carte in regola per essere gradito anche da giocatori con diverse primavere in più sulle spalle.
Mori e Conzadori provano a dare un piccolo flavour di ambientazione piratesca che, al di là della simpatica citazione allo stevensoniano Capitano Flint, sostanzialmente si esaurisce nel potere della vedetta o nell’accoppiata cartografo/navigatore: ci troviamo di fronte ad un astratto quasi puro, al cui confronto titoli come Ra o Carcassonne sembrano quasi giochi ambientati.
Considerazioni sparse
Quando il mese scorso è uscita l’attesa lista delle nomination del più celebre premio europeo del gioco da tavolo, in tanti si sono stupiti di vedere il nostrano Captain Flip a fianco del vincitore, pluriosannato e sfidante cooperativo, Sky Team e del ruffiano In The Footsteps of Darwin: la grafica e il peso di 1,15 su BGG infatti potevano far pensare a un titolo pensato specificatamente per i più piccoli. Ma il gioco, complice anche l’edizione digitale su Boardgame Arena, inizia rapidamente a riscuotere molti consensi soprattutto dal pubblico d’oltralpe. Ho provato Captain Flip la prima volta proprio nella sua riuscita versione online e l’ho inizialmente trovato semplicemente carino; una partita tira l’altra però e mi sono trovato nel giro di pochissimi giorni a giocare centinaia (sì, avete letto bene) di sfide e ad apprezzarne le piccole finezze nascoste nella semplice meccanica, arrivando anche a strisce di 15 vittorie consecutive che mi hanno fatto sentire un esperto pirata. Molti giochi in questa fascia di peso funzionano e sono inizialmente divertenti ma si esauriscono in poche partite, mentre Captain Flip, con il suo lato estremamente tattico e mai scriptato strategicamente, può resistere sui tavoli ben più a lungo.
In particolare ad esaltare la meccanica del gioco ci pensano i due animali della ciurma: il pappagallo, che può manipolare la durata della partita mandando a monte i piani strategici dell’avversario, e la scimmia, che rende il piazzamento della tessere inserite nelle nave precedentemente (soprattutto quelle flippate di cui si conosce il lato nascosto) molto interessante e può creare combinazioni di effetti a cascata che se ben preparati possono essere determinanti. Una menzione anche per il cannoniere, estremamente redditizio con le sue 5 monete immediate, che può diventare però un problema dal momento del secondo piazzamento e richiede accortezza e valutazione del rischio nelle decisioni successive.
Intendiamoci, siamo di fronte a un peso molto leggero in cui la fortuna spesso fa capolino in maniera potente: ma Captain Flip è tutto fuorchè un titolo stupido, in cui per la mia esperienza un buon giocatore ha almeno un 70% di possibilità di vincere contro pirati meno scafati.
La sua natura veloce, elegante e molto scorrevole (si parla di circa cinque minuti a giocatore), unita a un setup immediato, invoglia sempre a fare più di una partita consecutiva: si invoca la sfortuna quando si perde e ci si crogiola nelle proprie abilità strategiche quando si vince.
L’interazione è molto blanda ed è concentrata principalmente sul timing in cui si “spinge” per portare a termine la partita, e questo rende il gioco perfettamente scalabile senza dover apportare alcun accorgimento (anche se preferisco comunque personalmente le partite molto rapide in 2-3 pirati).
Captain Flip tra l’altro si presta facilmente a essere espanso in futuro con nuove plance nave e, perchè no, anche con nuovi personaggi della ciurma, magari andando proprio a spingere su nuovi poteri che aumentino l’interazione del gioco.
Conclusioni
A mio parere personale il gioco stramerita la nomination allo Spiel des Jahres e non avrebbe sfigurato affatto di fianco ad altri vincitori celebri degli anni precedenti: penso, ad esempio, al fortunato Kingdomino, di cui condivide il peso e la meccanica di piazzamento.
Il voto che vedete in alto cerca di essere il più oggettivo possibile, inquadrato nell’ottica di quello che è il suo obiettivo ludico, ma considerate che per la mia esperienza soggettiva basata sul puro intrattenimento potrebbe tranquillamente essere un numero più alto: Captain Flip è semplicemente uno dei filler più riusciti e divertenti che ho provato negli ultimi due-tre anni. Non chiedegli però la profondità che non ha: non è un riempitivo deterministico spaccacervelli alla The King Is Dead, vi piacerà al contrario se apprezzate giochi molto tattici in cui fortuna e abilità vanno a braccetto in maniera importante. Se gradite infatti titoli come Schotten Totten, Rumble Nation, Jaipur o il più recente Challengers!, per fare qualche paragone illustre di giochi con simile peso e bilanciamento alea/tattica, date assolutamente una possibilità a questa piccola e semplice perla ludica, è molto probabile che non vi deluderà.