Trevor Benjamin e David Thompson confezionano il primo capitolo – Normandy – della serie Undaunted, per la quale il prossimo anno è già annunciato il secondo, North Africa, con l'introduzione dei mezzi di trasporto e con le truppe italiane tra i protagonisti.
In Normandy abbiamo invece un più classico Tedeschi contro Americani in scontri di fanteria, nel teatro di varie battaglie storiche della Seconda Guerra Mondiale.
Per
2 giocatori,
30-45 minuti a scenario, dedicato a un pubblico esperto (
14+), ma sospetto solo per il tema, perché davvero il livello di difficoltà di apprendimento qui è sul
10+, Undaunted si basa su meccaniche di
deck-building,
gestione mano, tiro dadi.
Come si gioca ad Undaunted: Normandy
Si prepara lo scenario storico accostando le plance quadrate secondo la disposizione indicata dalla mappa. Si piazzano le pedine già in campo e si prepara il mazzo iniziale di ogni giocatore, più le riserve.
Il mazzo ha infatti una serie di carte indicanti le varie unità o membri del QG (Quartier Generale) e potrà essere, con una specifica azione di alcune carte, aumentato e potenziato con ulteriori carte delle unità già presenti in campo o altre nuove, arruolate dalla propria riserva.
Ad ogni round entrambi i giocatori pescano 4 carte, ne usano una in contemporanea per stabilire chi avrà l'iniziativa (il valore in alto a sinistra) e poi, in ordine di turno, ciascuno usa tutte le sue tre carte rimanenti per fare una delle azioni descritte su ciascuna carta.
Ad esempio, gli Scout possono tracciare il percorso per le altre unità, che diversamente non possono avanza, possono rimuovere carte “nebbia di guerra” dal mazzo (sono carte inutili, che lo ingolfano) o mettere tali carte nel mazzo avversario; i fucilieri sono le unità deputate al controllo degli obiettivi di scenario; i mitraglieri possono effettuare un pesante fuoco di copertura che non ferisce il nemico ma lo immobilizza; il cecchino si muove in autonomia ed è quello col tiro d'attacco più efficace; i membri del QG reclutano nuove carte, ne fanno rigiocare alcune di quelle già calate in tavole o ne fanno pescare di aggiuntive per il turno in corso.
Le carte, oltre appunto a funzionare da motore per le unità in campo, per cui più ne hai nel mazzo, tanto più frequentemente attiverai quella unità nel gioco, sono anche le ferite di tale unità.
Quando infatti un colpo va a segno, per prima cosa rimuoverai dalla tua mano (e dal gioco permanentemente) la carta corrispondente all'unità, se non l'hai in mano cerchi negli scarti e poi nel mazzo e se non è presente una carta, allora rimuovi direttamente il segnalino unità dalla mappa di gioco.
L'attacco si effettua con tiri di dado (d10) dei quali almeno uno deve raggiungere la difesa del bersaglio, che banalmente è data da “corazza” + protezione del terreno + distanza, tutti valori stampati su pedine e quadrati della mappa, per cui immediatamente accessibili e calcolabili.
La
condizione di vittoria dipende direttamente dallo scenario scelto: può essere prendere un obiettivo, sopprimere le unità di fucilieri avversarie, effettuare una ritirata, ecc.
Introduzione al wargame
Memoir '44 e in generale la serie Command & Colors, in tutte le sue declinazioni, sono stati un po' fino ad oggi, gli introduttivi ideali e più classici per approcciarsi al wargame. Rimanendo ben consci che ci sono dei passi parecchio grossi e difficoltosi da fare, prima di arrivare davvero a giocare un wargame in piena regola, di quelli che occupano spazio e tempo e con un manuale da 20 pagine fitte scritte a doppia colonna.
Undaunted utilizza i classici counter dei wargames, ma qui trovate stampata una sola informazione: la protezione base dell'unità, a fronte dei 7-8 valori che normalmente trovereste in un classico wargame. Il resto delle informazioni, ovvero le azioni a disposizione dell'unità, è stampato sulla carta stessa che andrete a giocare, potendo di volta in volta scegliere una sola opzione.
Ci sono i terreni, ma non avrete bisogno di ricorrere al manuale e imparare tre eccezioni e regole speciali per ogni terreno: c'è solo la protezione aggiuntiva offerta ed è già stampata sulla tessera.
C'è una diversa efficacia e modi di combattere delle varie unità (cecchino, mortaio, mitraglieri, scout, ecc), ma non ci sono tabelle da consultare per ogni cosa: c'è un'unica parola chiave per ogni mossa, stampata sulla carta azione.
Insomma in Undaunted avrete il feeling di un wargame (scenario storico, asimmetria, controllo limitato, riproduzione delle varie unità), senza avvertirne la pesantezza e la difficoltà.
I twist del gioco
La meccanica è card-driven come in molti wargame. Pesco tot, carte, scelgo un'azione per ognuna di esse, la eseguo, fine.
Qui però le carte hanno una tripla valenza:
- per prima cosa rappresentano le forze in campo, ovvero la “densità” di quella truppa, quindi la sua resilienza al nemico;
- poi anche la capacità di quella truppa di agire, perché più carte significa maggiore frequenza di attivazione;
- infine ogni scenario parte con un mazzo iniziale molto risicato ed è poi il giocatore a decidere, in base all'obiettivo e alla strategia che ha pensato per conseguirlo, cosa inserire e cosa no, cosa privilegiare e cosa accantonare.*
Questa meccanica che in una sola carta, con estrema semplicità, riunisce di una truppa la quantità, la qualità e la modalità con cui essa agisce, non può essere altro che definita geniale.
*A questo proposito ho notato che molti scenari sono un po' più difficili, strategicamente, per il giocatore americano, che spesso deve raggiungere obiettivi definiti, mentre il tedesco si limita a “
pinnare” l'avversario (distruggendo i fucilieri). Questo rispetta la realtà storica dello sbarco in Normandia, ma conferma anche quanto sia importante capire lo scenario e concentrarsi sull'obiettivo, perché tutte le volte che ho visto il mio avversario americano perdere male è stato perché ha commesso leggerezze nel reclutamento e nelle priorità.
Il target
Ho parlato di introduttivo e qui lo ribadisco: siamo ben lontani dal wargame ai cui i grognard sono usi giocare. Ma al di là di questo pubblico, che probabilmente il larga parte liquiderà Undaunted come “gioco da tavolo a tema guerra”, anche per tutti gli altri vorrei fosse chiaro che il target è estremamente basso. Siamo dalle parti al massimo del Kennerspiel des Jahres, ovvero di un gioco per famiglie esperte: esperte, ma pur sempre famiglie.
Non troverete qui una profondità di gioco di chissà quale portata, decisioni strategiche difficili ed esiziali, errori pagati col sangue per tutta la partita, ecc.
Undaunted è un ottimo gioco, ma rimane poco più di un family e il giocatore esperto potrebbe non ritenerlo più di un semplice filler da tirar fuori in due solo a fine serata.
Conclusione
Undaunted vi dà un assaggio di quello che potreste trovare nel mondo dei wargames e lo fa nella maniera più semplice ma anche più intelligente possibile. Se tutto sommato corrispondente al target “Patchwork – Wingspan – 7 Wonders e simili” e non andate mai oltre, questo è sicuramente il gioco adatto a voi, se il tema vi incuriosisce.