dago64":2tmhhbr2 ha scritto:
Apprezzo molto l'intervento di Umb67 (Umberto?). E lo condivido in pieno. ASL è un bel sistema tattico, con i suoi pro e contro, completo nella ricerca storica e approfondimento, ma abbiamo centinaia o meglio, migliaia di titoli del settore, e molti sono validi, ovviamente su scala diversa. Dico sempre ai giocatori di ASL (giocavo, e gioco sia SL che ASL ma non sono "settario") che in ogni evento sono un gruppo a parte. In ogni convention fanno il loro torneo, si mettono in uno spazio e sprofondano nel loro sistema, isolandosi dal resto della comunità di wargamers, che avrebbe invece bisogno di comunicazione e scambio. Questo settarismo non giova. Cominciai a giocare con i boadrwargames (distinguiamoli dal wargame 3d) a 13 anni e questo hobby ha attraversato tutte le crisi, dai magic, al computer, a una deriva pacifista (come se tutti quelli che giocano siano guerrafondai, in realtà amanti della storia e del gioco ai suoi livelli più alti). E ho visto troppi giocatori isolarsi, rinchiudersi, giocare da soli davanti alla mappa, senza diffondere, senza comunicare, senza parlare. Ecco, ASL per quanto mi riguarda è paritetico rispetto a tanti altri boardwargames. Un ottimo sistema, non l'unico. Dobbiamo avvicinare i neofiti all'hobby e non possiamo sicuramente farlo attraverso ASL. ASL può essere un punto di arrivo, ma non lo glorifichiamo, altrimenti i nuovi giocatori saranno sempre di meno.
Andrò controcorrente ma questa discussione mi pare porti a poco.
Io non so bene che significato danno i non ASLer a "settario", ma mi pare che cercare di qualificare l'atteggiamento che si ha verso un hobby sia, nel migliore dei casi, inutile.
Personalmente in oltre 20 anni di ASL ho introdotto all'hobby almeno 10 persone, una delle quali è diventata ben più "monomaniaca" di me. Ho fatto decine di partite didattiche, anche di Starter Kit, al solo scopo di invogliare altra gente a giocare. Per un paio d'anni consecutivi ho persino organizzato parallelamente alla VASLeague (
http://www.vasleague.org ) anche un torneo internet di Starter Kit con una sessantina di neofiti partecipanti da tutto il mondo pagando di tasca mia il primo premio ( il tomo dell'ASL) ai vincitori pur sapendo che solo una piccola parte di questi neofiti dello Starter Kit avrebbe proseguito nell'hobby diventando ASLer.
E non credo di essere un caso speciale tra gli ASLer. Mi pare naturale anzi fare il possibile per restituire agli altri un piccola parte di quello che questo gioco (che definisco senz'altro il gioco della mia vita) mi ha dato in termini di svago, stimolo intellettuale, eccitazione agonistica, non necessariamente in questo ordine.
Poi certo, naturalmente, i tornei di ASL ftf noi preferiamo organizzarli al riparo dalla calca e dai curiosi, lontano dalle convention di Magic o quanto meno in una zona un po' riservata . Ma questo non per snobismo, ma per la VERA necessità di dover mantenere la concentrazione per moltissime ore consecutive. Pensateci: quanti giocatori di scacchi sarebbero lieti di vedere organizzato il loro torneo nel bel mezzo di una convention di gente vociante che non ha mai nemmeno visto una scacchiera? Beh noi non siamo diversi dagli scacchisti.
Per tornare al motivo del mio intervento, cioè sottolineare la non particolare fecondità di questa discussione, è ovvio che tutti quelli che hanno giocato ad ASL sanno che il gioco è costoso, difficile da reperire in tutte le sue componenti, che è difficile trovare avversari per il FtF se non alle convention ed ai tornei, che non può giocarsi in una serata, che richiede impegno assiduo, che non può essere spiegato oralmente ecc. ecc.
Da ciò consegue che chi lo gioca SERIAMENTE in genere lo gioca almeno da vent'anni (perché ha comprato a poco a poco tutti i moduli man mano che venivano prodotti), è un giocatore assiduo (se gioca di rado rischia di scordarsi alcune regole ) e frequenta altri giocatori assidui e fortemente motivati (altrimenti non può sperare di avere una partita seria ed interessante ).
La settarietà, per come la si intende qui, è già nelle cose e sostanzialmente inevitabile, ma non è vera settarietà.
Ma che vuol dire giocare SERIAMENTE? Nulla che implichi implicitamente un disvalore della categoria contrapposta.
Nella mia accezione significa giocare con un buon livello di comprensione delle regole, decidere cosa fare, quindi avere un piano, sapere come metterlo in pratica sfruttando le regole senza incorrere in brutte sorprese perché si prevede correttamente quello che può accadere e perché. Ma non c'è niente di offensivo o di discriminatorio nei confronti dei giocatori "light" che non hanno il tempo o la voglia di arrivare ad un livello di comprensione delle regole adeguato ad impegnare gli esperti e si affidano magari all'istinto o alla conoscenza del regolamento da parte dell'avversario. Semplicemente questi non sono giocatori SERI, nel senso che ho spiegato e, se non ambiscono a migliorare, non potranno mai competere con chi invece ha investito molto più tempo nel gioco.
Ma in fondo la stessa cosa accade nel tennis ed in tutti gli sport di confronto uno contro uno.
Tutti possono provare a tenere in mano una racchetta, ma se non si prendono lezioni e se non si è disposti ad allenarsi costantemente, allora non si diventerà mai SERIAMENTE dei tennisti.
Tutti i tornei di tennis, anche i più infimi ed amatoriali a livello di club, sono frequentati da giocatori che, se vogliono vincere e non solo partecipare, al 99% dei casi sono "settari" nel loro sport a meno che non abbiano tantissimo tempo libero. Ma se sono persone comuni e possono racimolare solo poche ore di sport settimanali, queste saranno dedicate esclusivamente al tennis.
Non ci trovo niente di strano quindi che anche per poter giocare bene ad ASL ci si debba in qualche modo specializzare trascurando altri wargames.
Non c'è la presunzione di dire che l'ASL sia migliore, solo c'è la consapevolezza che per giocare SERIAMENTE ad ASL di solito non rimane tempo per diventare dei giocatori SERI ad altri giochi impegnativi.
Non è obbligatorio giocare per forza bene ovviamente, come non è obbligatorio essere giocatori assidui per iscriversi ad un club e partecipare ad un torneo di tennis amatoriale, ma questi "giocatori per caso" difficilmente vinceranno una partita, ed è facile che vadano invece incontro ad esperienze piuttosto frustranti, per sé e per l'avversario tutte le volte che avranno a che fare con chi si è dedicato molto di più.
E' settario, dunque, cercare di giocare contro avversari che siano un valido test escludendo a priori coloro che sai già (perché te lo hanno detto loro stessi) che non si impegneranno ad imparare il gioco o ad allenarsi perché sono più interessati ad altri wargames o, nel caso del tennis, sono più interessati ad altri sport?
beh io direi proprio di no.
L'approccio ai wargames dipende da scelte personali del tutto insindacabili.
E' perfettamente comprensibile rifiutare aprioristicamente tutto quello che giocare ad ASL SERIAMENTE impone in termini di fatica ad imparare il gioco, tempo per comprendere le regole, spesa per comprare i moduli. Io stesso per almeno cinque anni (dal 1988 al 1993) ho preferito continuare a giocare a Squad leader ed a Cross of Iron piuttosto che imbarcarmi nell'ASL, di cui comunque nel frattempo compravo tutto prevedendo che quello sarebbe stato il mio destino.
Ma in tanti preferiscono provare 6 wargames nuovi all'anno e fare non più di due partite con ognuno, anche avendo una comprensione soltanto superficiale di ogni gioco.
Allo stesso modo, senza aver alcuna pretesa di diventare bravini in alcuna disciplina, si può giocare al calcetto il martedì, fare una corsetta il giovedì, ed un doppio la domenica mattina. Ci si diverte tanto e si è soddisfatti ugualmente. E va benissimo.
Ed allora, in conclusione, e con tutto il rispetto dovuto per le opinioni altrui, io non penso proprio che l'ASL abbia dei problemi suoi peculiari, o che i giocatori di ASL siano diversi dagli altri o debbano essere più aperti verso altro.
Nessun sistema di gioco è perfetto, quindi nemmeno l'ASL lo è; ma, ugualmente, nessuna tipologia di giocatore è migliore dell'altra.
Quindi neanche coloro che preferiscono giocare tanti giochi senza mai eleggerne uno a gioco della vita, sono migliori degli ASLer più sfegatati.