Stiamo diventando più esigenti per le localizzazioni?

Rodran Mor

Veterano
1 anno con i Goblins! 5 anni con i Goblins! First reaction SHOCK!
Registrato
24 Febbraio 2015
Messaggi
732
Località
Cecina
Goblons
55
Utente Bgg
RodranMor
wolframius":n77r0wne ha scritto:
Rodran Mor":n77r0wne ha scritto:
Scrivo da grande amante dei Dungeon Crawler ....il miglior DC mai prodotto è proprio quello che non ho mai giocato, a causa della lingua (parlo del vecchio WarhammerQuest del 95)....

Quindi benedetta sia la localizzazione.

Quindi mi stai dicendo che hai preferito rinunciare a giocare a quello che consideri il miglior DC mai prodotto in attesa di una traduzione che non è mai arrivata?

No, l'ho solo giocato in solitario, per diverse avventure, ma mai in compagnia....il gruppo di gioco di allora, voleva solo roba in italiano, ma soprattutto preferiva le meccaniche semplici (Vedi Heroquest) a tabelle e tiri vari meno immediati, come ad esempio in Advanced Heroquest.
Quindi dovrei correggere il mio post con " è proprio quello che non ho mai giocato in gruppo"....Che poi, pensandoci bene, giocare in solitario ad un boardgame/GDR è la cosa che più si avvicina al non giocare.
 

matteonarde

Onnisciente
Love Love Love! Osservatore Spendaccione! Like a Ninja 1 anno con i Goblins! Sei uno stalker! 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins!
Registrato
17 Agosto 2012
Messaggi
3.697
Località
Firenze
Goblons
3.141
Io gioco American
Rage
Tableflip
Focus on BoardGames
In poppa magna!
Tigris & Euphrates
Wir Sind Das Volk!
Fujiko Mine
Io gioco Classico
I Love Pizza
Io sono un Goblin
I love Radio Goblin!
Specie Dominanti
I Love Birra
I love Magnifico!
Io gioco German
Utente Bgg
matteonarde
wolframius":3anxdkyi ha scritto:
SnoWhole":3anxdkyi ha scritto:
Tralasciando il fatto che trovo questa critica sterile e mal posta, lavorando come editor posso dirti che non è affatto una sciocchezza. Semplicemente il vocabolario italiano è - come esplicato - più ricco di termini, tempi verbali ed espressioni, non è una questione opinabile (e mi riferisco per intero all'ambito delle traduzioni). Se poi vogliamo discutere di titoli specifici per quanto concerne i giochi da tavolo, ogni produzione ha le sue peculiarità: alcune volte negative, altre volte positive. A prescindere da ciò, gli strumenti - in potenza - da utilizzare, rimangono più ricchi e variegati.

Se lavori nel mondo dell'editoria, sai bene che una traduzione, anche la più ben fatta, tradisce un po' l'opera originale. Vuoi perché ci sono dei modi di dire intraducibili, vuoi perché certi termini e certe tematiche hanno significati che variano leggermente tra lingua e lingua, e tra cultura e cultura. Un traduttore serio non dovrebbe mai cercare di "migliorare" l'opera originale (qualunque cosa essa significhi): dovrebbe cercare di rendere il più mimetica possibile la traduzione al testo originale per il lettore della lingua ricevente. Se il testo ha un difetto, se la costruzione è molto prolissa, il traduttore dovrebbe rendere la traduzione altrettanto prolissa, non intervenire sullo stile. Cosa che purtroppo in passato non si faceva: vuoi perché molti traduttori del passato erano anche scrittori, ma sono stati commessi innumerevoli traduzioni parecchio libere rispetto al testo originale, nel tentativo di renderlo una cosa che non era. Come nel caso (per ricollegarci ad un tema più affine ai giochi da tavolo) della traduzione italiana del Trono di Spade, dove sono stati aggiunte invenzioni di sana pianta come gli unicorni, solo perché "così faceva più fantasy".

faccio per capire
tutti questi accorgimenti da considerare per la traduzione in ita di un classico regolamento di GDT di max 20 pagine? Per lo più in un regolamento si descrive una procedura tecnica, o sbaglio? (tralascio i casi di narrativa e quant'altro)
 

SnoWhole

Iniziato
1 anno con i Goblins! Necroposting 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins!
Registrato
5 Novembre 2011
Messaggi
237
Località
Firenze
Goblons
0
wolframius":1kroyiq5 ha scritto:
SnoWhole":1kroyiq5 ha scritto:
Tralasciando il fatto che trovo questa critica sterile e mal posta, lavorando come editor posso dirti che non è affatto una sciocchezza. Semplicemente il vocabolario italiano è - come esplicato - più ricco di termini, tempi verbali ed espressioni, non è una questione opinabile (e mi riferisco per intero all'ambito delle traduzioni). Se poi vogliamo discutere di titoli specifici per quanto concerne i giochi da tavolo, ogni produzione ha le sue peculiarità: alcune volte negative, altre volte positive. A prescindere da ciò, gli strumenti - in potenza - da utilizzare, rimangono più ricchi e variegati.

Se lavori nel mondo dell'editoria, sai bene che una traduzione, anche la più ben fatta, tradisce un po' l'opera originale. Vuoi perché ci sono dei modi di dire intraducibili, vuoi perché certi termini e certe tematiche hanno significati che variano leggermente tra lingua e lingua, e tra cultura e cultura. Un traduttore serio non dovrebbe mai cercare di "migliorare" l'opera originale (qualunque cosa essa significhi): dovrebbe cercare di rendere il più mimetica possibile la traduzione al testo originale per il lettore della lingua ricevente. Se il testo ha un difetto, se la costruzione è molto prolissa, il traduttore dovrebbe rendere la traduzione altrettanto prolissa, non intervenire sullo stile. Cosa che purtroppo in passato non si faceva: vuoi perché molti traduttori del passato erano anche scrittori, ma sono stati commessi innumerevoli traduzioni parecchio libere rispetto al testo originale, nel tentativo di renderlo una cosa che non era. Come nel caso (per ricollegarci ad un tema più affine ai giochi da tavolo) della traduzione italiana del Trono di Spade, dove sono stati aggiunte invenzioni di sana pianta come gli unicorni, solo perché "così faceva più fantasy".

Lo stesso Stephen King ammette praticamente in ogni prefazione delle sue opere, come anche in molte interviste riguardanti l'argomento, che i suoi libri non sarebbero mai gli stessi senza un accurato e profondo lavoro di editing. Ne esistono diversi e alcuni comprendono, finanche per i più grandi scrittori, riscrittura di interi periodi oppure l'inserimento di sequenze semantiche alternative...non è una semplice correzione di bozze. Una traduzione ben fatta non tradisce mai l'opera originale, altrimenti non lo sarebbe e mentre noi possiamo trovare sempre - o quasi - una valida alternativa per parafrasare un'espressione tipicamente anglofona, questo non può essere fatto in senso inverso.
Intendiamoci, non sto remando contro i prodotti in inglese, ci mancherebbe altro (anche perché spesso lavoro direttamente in madre lingua, correzioni comprese), ma la spiegazione da te data va contro i principi dell'editoria tutta: in fase di editing anche ai tempi di Manzoni (che operò addirittura più stesure post pubblicazione de' I Promessi Sposi, censurando oppure stravolgendo interi passaggi) si interveniva prepotentemente sul testo, modificandone all'occorrenza stile, sintassi e interi capitoli.
Per le traduzioni il discorso è altrettanto complesso e come accade - a titolo di esempio - nelle opere di Zafón, lo stesso autore si è detto sorpreso di come la variante nostrana avesse arricchito e impreziosito la qualità delle sue opere (non se ne stravolge certo il senso oppure il contenuto). Tu hai citato Il Trono di Spade, prendendo in esame quello che si può tranquillamente considerare un lavoro superficiale e poco accurato (laddove non sia da ritenersi totalmente erroneo), io posso benissimo tirare in ballo The Others: 7 Sins, dove la traduzione non solo è ben fatta, ma riguardo le storie contenute nel manuale restituisce un feeling perfino di maggiore presa rispetto all'originale.

In soldoni e per concludere: io vorrò e spererò sempre nella versione italiana di un titolo che mi interessa, richiederò questo tipo di supporto e rispetto con altrettanta costanza, non riterrò mai giuste le critiche del calibro di "imparati l'inglese!" e - nel caso non dovesse esistere una simile possibilità - non boicotterò mai a prescindere un titolo in lingua originale.
Grazie per l'attenzione. :)
 

SnoWhole

Iniziato
1 anno con i Goblins! Necroposting 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins!
Registrato
5 Novembre 2011
Messaggi
237
Località
Firenze
Goblons
0
matteonarde":29vne923 ha scritto:
wolframius":29vne923 ha scritto:
SnoWhole":29vne923 ha scritto:
Tralasciando il fatto che trovo questa critica sterile e mal posta, lavorando come editor posso dirti che non è affatto una sciocchezza. Semplicemente il vocabolario italiano è - come esplicato - più ricco di termini, tempi verbali ed espressioni, non è una questione opinabile (e mi riferisco per intero all'ambito delle traduzioni). Se poi vogliamo discutere di titoli specifici per quanto concerne i giochi da tavolo, ogni produzione ha le sue peculiarità: alcune volte negative, altre volte positive. A prescindere da ciò, gli strumenti - in potenza - da utilizzare, rimangono più ricchi e variegati.

Se lavori nel mondo dell'editoria, sai bene che una traduzione, anche la più ben fatta, tradisce un po' l'opera originale. Vuoi perché ci sono dei modi di dire intraducibili, vuoi perché certi termini e certe tematiche hanno significati che variano leggermente tra lingua e lingua, e tra cultura e cultura. Un traduttore serio non dovrebbe mai cercare di "migliorare" l'opera originale (qualunque cosa essa significhi): dovrebbe cercare di rendere il più mimetica possibile la traduzione al testo originale per il lettore della lingua ricevente. Se il testo ha un difetto, se la costruzione è molto prolissa, il traduttore dovrebbe rendere la traduzione altrettanto prolissa, non intervenire sullo stile. Cosa che purtroppo in passato non si faceva: vuoi perché molti traduttori del passato erano anche scrittori, ma sono stati commessi innumerevoli traduzioni parecchio libere rispetto al testo originale, nel tentativo di renderlo una cosa che non era. Come nel caso (per ricollegarci ad un tema più affine ai giochi da tavolo) della traduzione italiana del Trono di Spade, dove sono stati aggiunte invenzioni di sana pianta come gli unicorni, solo perché "così faceva più fantasy".

faccio per capire
tutti questi accorgimenti da considerare per la traduzione in ita di un classico regolamento di GDT di max 20 pagine? Per lo più in un regolamento si descrive una procedura tecnica, o sbaglio? (tralascio i casi di narrativa e quant'altro)

I tecnicismi riferiti alle meccaniche non richiedono in effetti chissà quali doti interpretative per essere trasposti nella nostra lingua, ma immagino che ci si lamentasse anche e soprattutto di quei passaggi che restituiscono l'ambientazione del gioco (da manuale, su carte e via dicendo). Per quanto mi riguarda dipende sempre dalla casa editrice che opera, in maniera autonoma oppure attraverso terzi, la traduzione. Abbiamo esempi pessimi e altri ottimi. Preferendo non citare esempi per screditare chi ritengo appartengano ai primi, mi permetto di menzionare, come ha fatto qualcuno prima di me, l'ottimo lavoro che sta svolgendo Asmodee Italia.
 

wolframius

Saggio
1 anno con i Goblins! 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins! First reaction SHOCK!
Registrato
19 Gennaio 2012
Messaggi
2.117
Località
Piacenza/Pavia
Goblons
2
SnoWhole":3v1lnwxo ha scritto:
Lo stesso Stephen King ammette praticamente in ogni prefazione delle sue opere, come anche in molte interviste riguardanti l'argomento, che i suoi libri non sarebbero mai gli stessi senza un accurato e profondo lavoro di editing. Ne esistono diversi e alcuni comprendono, finanche per i più grandi scrittori, riscrittura di interi periodi oppure l'inserimento di sequenze semantiche alternative...non è una semplice correzione di bozze.
Una traduzione ben fatta non tradisce mai l'opera originale, altrimenti non lo sarebbe e mentre noi possiamo trovare sempre - o quasi - una valida alternativa per parafrasare un'espressione tipicamente anglofona, questo non può essere fatto in senso inverso.
Intendiamoci, non sto remando contro i prodotti in inglese, ci mancherebbe altro (anche perché spesso lavoro direttamente in madre lingua, correzioni comprese), ma la spiegazione da te data va contro i principi dell'editoria tutta: in fase di editing anche ai tempi di Manzoni (che operò addirittura più stesure post pubblicazione de' I Promessi Sposi, censurando oppure stravolgendo interi passaggi) si interveniva prepotentemente sul testo, modificandone all'occorrenza stile, sintassi e interi capitoli.

Io però non ho mai parlato di editing, ma di traduzione. L'editing è un processo a priori, cioè che avviene sul manoscritto prima della sua pubblicazione, e di solito (si spera, vedi il povero Raymond Carver) viene fatta di concerto con l'autore. La traduzione avviene a posteriori su un testo che è stato pubblicato. Vero che la prima pubblicazione non "cristallizza" il testo, che può subire revisioni in seguito a ristampe et similia, ma il traduttore lavora sempre su un testo di riferimento e a quello si dovrebbe attenere. Le varie incarnazioni dei Promessi Sposi sono sempre frutto del lavoro del Manzoni, non di qualcuno che decide di tradurre in un altra lingua in maniera libera omettendo parti o aggiungendo frasi inventate di sana pianta.

Per le traduzioni il discorso è altrettanto complesso e come accade - a titolo di esempio - nelle opere di Zafón, lo stesso autore si è detto sorpreso di come la variante nostrana avesse arricchito e impreziosito la qualità delle sue opere (non se ne stravolge certo il senso oppure il contenuto). Tu hai citato Il Trono di Spade, prendendo in esame quello che si può tranquillamente considerare un lavoro superficiale e poco accurato (laddove non sia da ritenersi totalmente erroneo), io posso benissimo tirare in ballo The Others: 7 Sins, dove la traduzione non solo è ben fatta, ma riguardo le storie contenute nel manuale restituisce un feeling perfino di maggiore presa rispetto all'originale.

Tutti i nostri esempi sono aneddotici, quindi lasciano il tempo che trovano. Però dire, come hai fatto tu, che per il semplice fatto di essere adattato in italiano il 90% delle opere migliora significa fare una gerarchia delle lingue (l'italiano è meglio, o "più ricco" dell'inglese). Questo ha ovviamente poco senso, tant'è che c'è chi pensa che sia invece l'inglese ad avere un vocabolario più ricco https://www.economist.com/blogs/johnson ... ting_words (spoiler: non è vero)

In soldoni e per concludere: io vorrò e spererò sempre nella versione italiana di un titolo che mi interessa, richiederò questo tipo di supporto e rispetto con altrettanta costanza, non riterrò mai giuste le critiche del calibro di "imparati l'inglese!" e - nel caso non dovesse esistere una simile possibilità - non boicotterò mai a prescindere un titolo in lingua originale.
Grazie per l'attenzione. :)

Io invece parto dal presupposto che il modo migliore per godere di un'opera di ingegno è nella lingua in cui esso è stato concepito. Certo, purtroppo per motivi pratici (si gioca in gruppo e non tutti sanno la lingua, facilità a reperire il gioco tradotto e non la versione import, non è possibile conoscere tutte le lingue del mondo) a volte questo non è possibile.
 

wolframius

Saggio
1 anno con i Goblins! 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins! First reaction SHOCK!
Registrato
19 Gennaio 2012
Messaggi
2.117
Località
Piacenza/Pavia
Goblons
2
matteonarde":37l40z7q ha scritto:
faccio per capire
tutti questi accorgimenti da considerare per la traduzione in ita di un classico regolamento di GDT di max 20 pagine? Per lo più in un regolamento si descrive una procedura tecnica, o sbaglio? (tralascio i casi di narrativa e quant'altro)

Ho un po' deragliato rispetto ad un discordo centrato solo sui giochi parlando di traduzione in generale. Ma anche la traduzione di testi tecnici nasconde delle insidie: spesso in giochi le cui meccaniche possono generare dubbi sul regolamento (penso in particolare ai giochi di carte tipo Magic) sarebbe sempre buona cosa riferirsi alla lingua in cui è stato redatto il regolamento originale, se possibile.
 

Thegoodson

Goblin
1 anno con i Goblins! 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins! First reaction SHOCK!
Registrato
22 Maggio 2013
Messaggi
6.306
Località
Brescia
Goblons
3.325
Da amante del dibattito e della dialettica, ragazzi, però:
credo che nel mondo ci siano cose, come Breaking Bad, Monkey Island, il gazpatcho e le localizzazioni dei giochi tavolo, di cui si può parlare solo che bene, per principio.
 

namtar

Gran Maestro
1 anno con i Goblins! 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins! 15 anni con i goblins! First reaction SHOCK!
Registrato
28 Gennaio 2008
Messaggi
1.060
Località
Nowhere
Goblons
545
Vivo in Germania da dicembre scorso, quando vivevo in Italia prendevo solo giochi in italiano e quando ero "costretto" a leggere un regolamento in inglese facevo fatica e subito mi stancavo.

Prima di partire ho scambiato quasi tutti i miei giochi in italiano con gli stessi in inglese e ora non fa differenza giocare in italiano o inglese, ma qui non é solo una questione di capire le regole del gioco, devi anche interagire con altri giocatori che non parlano la tua lingua e vi assicuro che non é sempre facile, perché ogni popolo parla inglese in modo diverso, con il proprio accento.
Per questa ragione in alcuni casi tipo sherlock holmes, dixit, c'era una volta...gioco solo in italiano.

I tedeschi(almeno quelli che ho conosciuto io qui, non voglio generalizzare) giocano volentieri titoli in inglese (lo parlano quasi tutti in modo fluente), ma non sono tanto disposti a frequentare una persona che non parli la loro lingua.

Se posso giocare in italiano lo preferisco perché é la mia lingua, quindi capisco chi potendo scegliere opta per i giochi localizzati(a volte prendendo fregature tipo leggende di andor viaggio al nord, vecchia edizione di battlestar galactica, android netrunner...) peró anche io ho l'impressione che gli italiani siano molto pigri e poco propensi alla lingua di Albione (lo ero anche io prima di arrivare qui) e si giustificano dicendo "non é per me, ma nel mio gruppo non tutti capiscono l'inglese. :p

Io qui sono "costretto" a giocare giochi non nella mia lingua e se pensate che l'inglese sia diffiicle provate a studiare il tedesco :muro:
Ma almeno quando un giorno finalmente saró in grado di comprenderlo potró comprare giochi a prezzi molto piú bassi (questo é il mantra che mi ripeto ogno volta che studio tedesco e mi viene voglia di bruciare i libri :D )
 

SnoWhole

Iniziato
1 anno con i Goblins! Necroposting 5 anni con i Goblins! 10 anni con i Goblins!
Registrato
5 Novembre 2011
Messaggi
237
Località
Firenze
Goblons
0
wolframius":17xfzc0s ha scritto:
Io però non ho mai parlato di editing, ma di traduzione. L'editing è un processo a priori, cioè che avviene sul manoscritto prima della sua pubblicazione, e di solito (si spera, vedi il povero Raymond Carver) viene fatta di concerto con l'autore. La traduzione avviene a posteriori su un testo che è stato pubblicato. Vero che la prima pubblicazione non "cristallizza" il testo, che può subire revisioni in seguito a ristampe et similia, ma il traduttore lavora sempre su un testo di riferimento e a quello si dovrebbe attenere. Le varie incarnazioni dei Promessi Sposi sono sempre frutto del lavoro del Manzoni, non di qualcuno che decide di tradurre in un altra lingua in maniera libera omettendo parti o aggiungendo frasi inventate di sana pianta.

La citazione riguardo Manzoni era riferita al fatto che perfino l'autore stesso è portato a revisionare pesantemente il proprio operato, prescindendo dalla lingua e dalla già avvenuta pubblicazione e questo implica, di conseguenza, che qualsiasi lavoro è POTENZIALMENTE migliorabile o può essere comunque arricchito. Inoltre esistono decine di esempi di scrittori famosi, nostrani e non, che hanno sempre subito pesanti revisioni, anche nel secolo scorso e in quello precedente. Ho riportato l'esempio dell'editing perché, in fase di trasposizione nella nostra lingua, ne viene comunque effettuato uno per accordarsi sui termini da tagliare, le espressioni da trasporre in un modo più consono al contesto nostrano e via dicendo. Infatti, per quanto concerne le traduzioni, il lavoro svolto in tal senso è in molti casi teso a rendere l'opera con un'efficacia pari all'originale, cosa che non potrebbe avvenire con una traduzione da mestierante asettica e impersonale (non è proprio possibile).

wolframius":17xfzc0s ha scritto:
Tutti i nostri esempi sono aneddotici, quindi lasciano il tempo che trovano. Però dire, come hai fatto tu, che per il semplice fatto di essere adattato in italiano il 90% delle opere migliora significa fare una gerarchia delle lingue (l'italiano è meglio, o "più ricco" dell'inglese). Questo ha ovviamente poco senso, tant'è che c'è chi pensa che sia invece l'inglese ad avere un vocabolario più ricco https://www.economist.com/blogs/johnson ... ting_words (spoiler: non è vero)

Personalmente li trovo calzanti nella misura in cui (vedi Asmodee) si dimostrano rappresentativi dell'ottimo lavoro svolto. Io non ho detto che nel 90% dei casi l'opera migliora, ho detto che si arricchisce e se il lavoro è svolto bene non potrebbe essere altrimenti. Chiunque pensi che l'inglese abbia un vocabolario più ricco, prescindendo dalla soggettività di una simile convinzione, mente a se stesso e anche agli altri, ignorando un fatto non opinabile: è questione di statistica, o se vogliamo mera matematica. Dati alla mano la lingua italiana contiene, come detto in precedenza, molti più termini, vocaboli, tempi verbali ed espressioni. Punto, non è che lo si possa negare. Questo la rende migliore? No, solo più ricca in un'ottica squisitamente contenutistica. Poi in ogni ambito esistono esperti del settore che negano l'evidenza (vedi medici con tanto di esperienza ventennale alle spalle e molteplici specializzazioni che sostengono l'HIV non esista).


wolframius":17xfzc0s ha scritto:
Io invece parto dal presupposto che il modo migliore per godere di un'opera di ingegno è nella lingua in cui esso è stato concepito. Certo, purtroppo per motivi pratici (si gioca in gruppo e non tutti sanno la lingua, facilità a reperire il gioco tradotto e non la versione import, non è possibile conoscere tutte le lingue del mondo) a volte questo non è possibile.

Alt, io non ho mai sostenuto il contrario. Non parliamo ad esempio di un buon libro, perché in quel caso le mie considerazioni sarebbero differenti. Parliamo di un prodotto ludico che, dal mio punto di vista, promuove la socialità del medesimo ambito. Proprio per questo, ribadisco, vorrò sempre una buona traduzione in italiano del prodotto (e nei mesi nei quali mi trovo a New York, per la stessa ragione, non vorrò mai giocare con gli amici in loco a un qualcosa che ho acquistato in italiano...preferisco piuttosto comprarne una seconda copia inglese). Io credo che ogni nazione meriti traduzioni e distribuzioni degne di questo nome. :)
 
Alto Basso