Izraphael
Onnisciente





pasquy":2ttsu9j9 ha scritto:Ma perchè devo indignarmi se non sono indignato?
Mi indigno per un presidente del consiglio che va con minorenni, quello si!
:biggrin_sm:
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Per certi versi non sono d'accordo con la riflessione di Paolo, per altri sì. Sicuramente dice cose su cui val la pena soffermarsi.
Innanzitutto perché si parla di gioco: secondo me (ribadisco "secondo me", c'è gente che dissente fortemente su questo punto) il gioco è principalmente un oggetto di design, deve divertire\intrattenere più che comunicare (sia la comunicazione commerciale, etica o propagandistica). Se lo scopo è comunicare, diventa un prodotto più pubblicitario che ludico, e lo dico con quel minimo di cognizione di causa che deriva dal fare il pubblicitario e - un pochino - l'autore di giochi.
In quest'ottica, "l'asticella" del tema di un gioco nato per divertire potrebbe essere tarata in modo diverso da quella di altri mezzi espressivi, a causa della "leggerezza" del mezzo. Questo però vale solo se il gioco è creato per il mercato ludico "classico": se lo scopo di Casto è "far parlare di prostituzione e altro in modo provocatorio", si può solo discutere se abbia scelto lo strumento sbagliato (il gioco), ma quello che sta facendo è "pubblicità" (a un tema) e non "un gioco" inteso come prodotto fatto per intrattenere. O meglio: sta facendo entrambe, ma il secondo aspetto è veicolo del primo, e non viceversa, come per esempio avveniva per War on Terror.
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Questo, parlando per così dire "professionalmente". Personalmente, dovrei fare una riflessione su etica e morale, e sull'intolleranza, che spesso sta alla base dell'indignazione, e su alcuni tabù, ossia su come dire alcune cose sia scandalo e puntare il dito su altre ben più gravi sia rigorosamente vietato... ma questo non è il posto dove farla.
Tanto sapere come la penso non è difficile (basta guardare la mia firma).