Non esiste IL paladino come non esiste IL barbaro.
Esistono stereotipi di paladino, di barbari, ecc.
Vi faccio un pò di domande retoriche. Spero vi facciano riflettere.
Cosa fa sembrare, allora, che la definizione di stereotipo sia più consonne al Paladino che ad altre classi, nell'immaginario collettivo ?
Se infatti è appurato che il Paladino è più visto come "stereotipo", ci sarà un fondo di verità a questa impressione globale ? Se si, quale e perché ?
Cos'è un Paladino ?
Tutte queste domande sono importanti, e definiscono sia la classe, sia il suo ruolo nel mondo, il suo ruolo nel party, il suo ruolo con se stesso, e tanto altro ancora.
Eppure, per quanto mi riguarda, anche se il mio PG principale quando masterizzo è una maga paranoica difensivista legale neutrale, trovo più stimolante e completa l'esperienza di gioco di RUOLO con UNA sola classe.
Il Paladino.
Si potrebbe dire che capisco perfettamente la classe ? Forse.
Non andrei cosi avanti. Direi semplicemente che la CAPISCO, e so giocare UN paladino. Non IL Paladino. Ma "un" paladino ben specifico. Quello che mi è più consonne.
Chi bolla il Paladino come noioso, inutile, stupido, et simili, in realtà non ha mai capito la classe in toto, e non si pone ne i dilemmi morali, ne le INNUMEREVOLI domande che ne conseguono (sia morali che non) nella vita reale.
Non è un difetto. Non tutti nella vita siamo uguali. Non tutti ci poniamo gli stessi problemi, le stesse domande. Non per questo, nella vita, una determinata persona è superiore ad un altra.
Attenti, non dico che Domon, dicendo quel che dice mostra idiozia. Anzi.
è solo che non "capisce" (forse perché non ci arriva, o semplicemente perché il concetto è totalmente estraneo al SUO mondo, al suo "io") il Paladino.
Il Paladino, nel GdR, è spesso un incompreso. Visto come un folle, a volte.
Questo fa riflettere.
Perché nel GdR è un incompreso, ma nella realtà no ?
Il concetto è lo stesso.
Il "vero" paladino, per quanto mi riguarda, è una classe difficile da capire.
E chi non la "capisce", appunto, la bolla come idiota, ecc.
non c'è niente di strano in questo. Anzi, è totalmente umano e normale: basta pensare i movimenti anti-GdR nel passato e quelli anti-videogiochi.
Solo che nel caso del GdR o videogiochi, questo è dovuto all'ignoranza, alla paura.
Nel caso del Paladino, è meno grave. è semplicemente dovuto ad una semplice "non-comprensione", ad un "estraneità totale" dei concetti, e della realtà, paladinica.
Uno studioso, anche intelligente, potrebbe analizzarla e comunque non capirla.
Per me, il Paladino è interessante, più di ogni altra classe, perché si pone domande. Come ho già detto, non tutti i Paladini lo fanno, ma i miei si.
Si pone sempre domande su cos'è giusto e cosa non lo è.
Molte persone non si pongono queste domande.
Per loro, per esempio, è OVVIO cos'è giusto e cosa non lo sia. Oppure non si pongono nemmeno il problema.
Il fatto di porsi domande, dubbi morali, che influenzano le decisioni del Paladino è quello che (me) lo rende estremamente interessante.
Per spiegare meglio il concetto, faccio un esempio.
Considerate la seguente situazione:
Un paladino deve curare una donna malata di una malattia rara, e non ha ancora il suo potere di Cura Malattie.
Per fortuna, sa che erba potrebbe curarla.
Chiaramente, ogni paladino curerebbe la donna, e si farebbe carico della missione. Ma ognuno lo farebbe in una maniera diversa, a secondo della propria moralità, dei dubbi, e standard elevati che il paladino si pone.
Soluzione 1:
Il paladino parte per la città più vicina, a 2 giorni di cammino, per comprare l'erba in erboristeria.
Risultato: se l'erba c'è in erboristeria, la donna è salva.
se l'erba non c'è, il Paladino ha perso 2 giorni per niente. è responsabile della morte della donna ?
Alcuni paladini sentirebbero questa responsabilità, altri no. Dipende appunto della propria morale, della genuinità delle intenzioni.
Soluzione 2:
il paladino sa della città a 2 giorni di cammino. Però come essere certi che l'erboristeria ha veramente l'erba ?
Non lo può sapere. Ci pensa su, e capisce che c'è un altra soluzione: partire per la montagna, e trovare l'erba sul posto. Qui ci sarà sicuramente, ma sono 3 giorni di cammino.
Risultato: se il paladino parte per la città, e non trova l'erba, si sentirà responsabile, di più del paladino della soluzione 1. Perché qui era cosciente che la sua scelta poteva essere sbagliata.
se il paladino parte per la montagna, ma che i 3 giorni sono troppi per curare la donna (cosa che non può sapere), si sentirà anch'esso responsabile.
Possiamo continuare cosi all'infinito.
Il Paladino potrebbe andare prima verso la città e chiedere ad un passante dell'erboristeria... se ottiene risposta, però, potrebbe non porsi la domanda "ma questo passante era sincero o no ?", ecc.
I dilemmi morali, che uno si pone, sia esso un Paladino o una persona normale, non sono oggettivi, ma soggettivi.
Dipendono da persona a persona. E da quanto in alto è messo lo standard di "perfezione" dal Paladino stesso.
Non c'è un modo giusto e uno sbagliato. Perché si parla di persone umane (o simili) con non solo i loro difetti, ma con la propria psiche e mente, che apre, o meno, una continua serie di dilemmi a chi si pone le "giuste" domande.
Dov'è il limite ?
Dipende. Sia dalla religione, dalla legge, dalle conoscenze, ma anche dal paladino, dalla persona.
Questo, per me, è un esperienza inpagabile.
Come nella vita reale, è il "porsi domande sulla propria persona", il "cercare di migliorarsi", il "continuo guardarsi allo specchio".
Si può farlo nella vita reale, e si può farlo nel GdR. Nel GdR, con il Paladino, si può farlo in modo molto più "spinto", "paladinico".
è una sfida, non solo con se stessi, ma con la realtà del mondo che ci circonda. E come non è vero che le 2 cose sono in contrasto nella vita reale, non lo sono nel GdR.
Lo sono solo per coloro che non capiscono questa realtà, o che non si sono mai posti il problema (e che mai lo faranno).
In sintesi, il Paladino non è una creatura "estranea" al mondo e alla sua realtà. Ci vive benissimo.
è il mondo attorno che lo percepisce come un estraneo (spesso). Perché appunto non lo capisce a pieno.