Perché LuccaC&G è l’evento Culturale più importante d'It

A

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Clarisse":35d7neo3 ha scritto:
Io invece dico che non condivido nè l'articolo nè LordDrachen e sostenitori,
Lucca è in primis una bellissima sospensione dalla realtà
...
Buona Lucca a tutti.
8)

Quoto +1

ps 2001:Odissea nello Spazio è un capolavoro, se poi non piace a tutti chissenefrega. Resta un capolavoro.
 

crotalo

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bellissimo post Clarisse

personalmente io lo cindivido in pieno e non credo che Lucca non sia cultura. Io trovo l'articolo voglia dimostrare l'indimostrabile e che comunque delle cose che hai scritto molto deriva dalla tua sensibilità e non da quello che Lucca realmente offre .... imho
 

LordDrachen

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LordDrachen
tukmat":3tmg29nv ha scritto:
Trovo che l'asserzione "Cultura è di per sè stessa elitaria" (mi permetto di sintetizzare) sia il metodo più efficace per ottenere una massa ancora più ignorante di quella che già ci circonda (o meglio nel mio caso "ci comprende")
La frase "Cultura è di per sè stessa elitaria" non è un metodo, è un fatto.
La Cultura è elitaria, perché per capirla serve farsi il mazzo.
Che sia un elitarismo di condizioni economiche o di rincoglionimento da consumo compulsivo e da informazione sbagliata/grossolana è altra questione.
Stasera io vado al mio corso di cultura cinematografica, una cosa tranquillissima, però mi hanno fatto notare che I Puffi 2 nel primo weekend ha fatto gli incassi di tutti i film premiati dell'anno.
Ecco perché la cultura è elitaria, ed ovviamente non si può essere elitari in tutti i campi, la vita in fondo è una sola e non c'è tempo.
anche sociale, della cultura aumenti in proporzione alla percentuale di popolazione che raggiunge e che quindi forma.
L'analfabetismo è ampiamente sconfitto (anche se c'è un ritorno), ma il senso critico è più basso che in passato.
La rinuncia preventiva alla diffusione massiva dei contenuti culturali è il primo passo verso la scomparsa della stessa cultura.
Nessuno rinuncia. Ma basta vedere quanta gente fugge dalla cultura perché si annoia. E si annoia perché per apprezzare certa cultura serve sbattersi. Motivo per cui ci si stupisce perché le famiglie non comprano i gdt quando preferiscono guardare X-Factor o la partita.
Trovo bizzarro che un esempio di cultura alta sia L'odissea di Kubrik: alla data della sua uscita c'erano (e ci sono tuttora!) molti che analogamente all'esempio odierno, non lo ritenevano (assieme a tutto il cinema!) una espressione artistica o tanto meno culturale. Ho l'impressione che sia soltanto una questione di tempi.
Diciamo che i tempi sono ampiamente cambiati e già oggi l'arte la trova in molti altri campi. Fumetti compresi.
Il discorso non è SOLO il "mezzo" , il discorso è pensare che il Japan Palace sia cultura. Sarà cultura Miyazaki, non il Japan Palace. Tanto per capirci.
Ma il discorso è ANCHE il "mezzo": se sostenere che la tecnologia applicata all'arte la rende uguale e fruibile a quella passata (se oggi fai la Gioconda non vale come se la fai nel 1400...) ed anzi diventa giustificativo per snobbare le bellezze artistiche di Lucca per andare immergersi nel mercato all'ingrosso della so-called CULTURA, beh allora siamo completamente fuori strada.
Le scene che fa M.Bay con quei mezzi non le fanno in molti. M.Bay è il miglior regista di sempre? No. Il mezzo conta eccome nel valutare un'opera. Fare un album in studio e suonare dal vivo non è la stessa cosa. E possiamo andare avanti.

c'erano centinaia di eventi culturali e artistici, se vuoi una conferma basta dare una scorsa al palinsesto!
Continuo ad avere un metro diverso ^^
 

Normanno

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Al di là delle polemiche, ed al di là dei gusti personali, io una cosa voglio sottolinearla - dal mio punto di vista. Non amo gli otaku, non amo i cosplayer, ma tutti, tutti quelli che vengono a Lucca vivono 4 giorni in una piccola città senza dare fastidio a nessuno, nella massima educazione, senza abbandonarsi agli inutili e scervellati eccessi della maggior parte degli giovani - di quelli che ci prendono in giro per le nostre passioni.
E quindi, almeno in questo, Lucca riesce dove altre cose falliscono: mostra il lato bello della cultura giovanile (e non) in Italia.
 

LordDrachen

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Per il resto, pur condividendo emotivamente lo spirito di Clarisse, il discorso "volemose tutti bbbene" che regolarmente compare, a me da un'orticaria infinita. Scusatemi, ma non ce la posso fare.

Non va bene "tutto".

Cultura dunque diventa quando il singolo diventa un protagonista attivo e partecipe di una determinata idea, modo di vivere e di pensare.
Allora vale anche per la cultura Ultras degli Stadi.
Che tra l'altro ha codici comportamentali e di coesione che sono più forti e radicati della massa consumista che va alle fiere.
Mi dici che cosa abbiamo in comune nel modo di vivere e di pensare qui sul forum? Il fatto che leggiamo cose simili, che giochiamo a cose simili?

No ragazzi, intendiamoci, la cultura è n'altra cosa.

Fare la fila per l'IPhone non è cultura allora?
Guarda potete tirar fuori tutto quello che volete, ma se andiamo nel dettaglio della singola passione, ovunque c'è consumo c'è l'esperto elitario che lo fa e te lo spiega con entusiasmo.
 

Normanno

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La cultura è anche questo. E comunque io sono d'accordo con te riguardo all'articolo (anzi, sono più estremista). Però se non sbaglio il nostro modo di intendere l'hobby crea cultura, perché creiamo eventi, vi partecipiamo, comunichiamo i risultati, abbiamo un nostro linguaggio, una serie di modelli nostri, una codifica di trasmissione del pensiero nostra, persino una nostra mitologia.
Così vale per gli otaku, vale per i cosplayer. Sono comunque contributi alla cultura. Da qui però a dire che Lucca è l'evento culturale più grande d'Italia ce ne passa di acqua sotto i ponti.
 

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Non ho letto tutto l'articolo, non ho letto tutti i post che avete messo, però posso dire che l'80% di quelli che vanno al LC&G, senza voler offendere, neanche sanno dov'è di casa la Cultura.

Un buon 70% ci va solo per sfoggiare il loro cosplay nuovo di pacca e un 20% per comprare i fumetti rari o le tirature limitate.
L'ultimo 10% per giocare a Magic ...

Paragonare Lucca alla Fiera del Libro o Alla biennale di Venezia vuol dire neanche di cosa si stia parlando ...

Poi vorrei capire che eventi culturali ci sono stati all'interno della fiera ... che so, qualcosa al livello del Premio Strega, Campiello o Bancarella, o di un Leone d'Oro ...
 

LordDrachen

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Normanno":2iys2u3p ha scritto:
La cultura è anche questo. E comunque io sono d'accordo con te riguardo all'articolo (anzi, sono più estremista). Però se non sbaglio il nostro modo di intendere l'hobby crea cultura, perché creiamo eventi, vi partecipiamo, comunichiamo i risultati, abbiamo un nostro linguaggio, una serie di modelli nostri, una codifica di trasmissione del pensiero nostra, persino una nostra mitologia.
Così vale per gli otaku, vale per i cosplayer. Sono comunque contributi alla cultura. Da qui però a dire che Lucca è l'evento culturale più grande d'Italia ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Se la metti sotto questo piano, mettendo dei distinguo di questo tipo, posso anche essere d'accordo.
Chiaramente sono tutte espressioni culturali, quello che sottolineavo che tra l'arte che dura nei secoli e Lucca comics c'è di mezzo l'oceano. E che cmq non c'è niente di più nobile (intrinsecamente) tra giocare ai gdt e andare a fare il tifo allo stadio o essere un appassionato di telefonia mobile.
 

Simone

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Normanno":39k3xcch ha scritto:
La cultura è anche questo. E comunque io sono d'accordo con te riguardo all'articolo (anzi, sono più estremista). Però se non sbaglio il nostro modo di intendere l'hobby crea cultura, perché creiamo eventi, vi partecipiamo, comunichiamo i risultati, abbiamo un nostro linguaggio, una serie di modelli nostri, una codifica di trasmissione del pensiero nostra, persino una nostra mitologia.
Così vale per gli otaku, vale per i cosplayer. Sono comunque contributi alla cultura. Da qui però a dire che Lucca è l'evento culturale più grande d'Italia ce ne passa di acqua sotto i ponti.

Hai sviluppato il mio pensiero, che avevo espresso male. L'Italia ha ancora molti punti forti sulla cultura, ma di sicuro Lucca non è una punta di diamante

Mi aspettavo molto dall'intervento di Valerio Massimo Manfredi, ma mi ha deluso pure lui
 

tika

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LordDrachen":32rx7mjz ha scritto:
Per il resto, pur condividendo emotivamente lo spirito di Clarisse, il discorso "volemose tutti bbbene" che regolarmente compare, a me da un'orticaria infinita. Scusatemi, ma non ce la posso fare.

Non va bene "tutto".

Cultura dunque diventa quando il singolo diventa un protagonista attivo e partecipe di una determinata idea, modo di vivere e di pensare.
Allora vale anche per la cultura Ultras degli Stadi.
Che tra l'altro ha codici comportamentali e di coesione che sono più forti e radicati della massa consumista che va alle fiere.
Mi dici che cosa abbiamo in comune nel modo di vivere e di pensare qui sul forum? Il fatto che leggiamo cose simili, che giochiamo a cose simili?

No ragazzi, intendiamoci, la cultura è n'altra cosa.

Fare la fila per l'IPhone non è cultura allora?
Guarda potete tirar fuori tutto quello che volete, ma se andiamo nel dettaglio della singola passione, ovunque c'è consumo c'è l'esperto elitario che lo fa e te lo spiega con entusiasmo.


Certo che è cultura Drachen!
Anche il nazismo era cultura. Cultura non vuol dire positivo per forza. La cultura romana era basata sulla schiavitù. Non era cultura? La cultura americana precolombiana faceva del sacrificio umano un elemento centrale della vita comunitaria, non era una cultura?
Secondo me comunque semplicemente stiamo discutendo su una definizione, il ché è interessante ma forse non centra troppo con il topic. Se te mi chiedi se Lucca è cultura nel senso che intendi tu (che io ho capito) allora ti dico di no.
Non è "alta cultura" (che poi andrebbe definita anch'essa un po' meglio).

Ritengo però significativo quell'essere "attivi" di cui il topic sopra, che già è un immenso passo avanti rispetto al cittadino italiano medio (che io conosco) che non è altro che un ricettore passivo del consumismo più sfrenato. Tutto qui.
 

tika

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Simone":2msm1jol ha scritto:
tika":2msm1jol ha scritto:
La cultura romana era basata sulla schiavitù.

Perdonami....un pò restrittivo per descrivere la cultura più prosperosa e senza eguali nella storia :-?
Scusate l'OT :oops:

Restrittivo in che senso? Direi che la "struttura" dell'impero romano era abbastanza definita. Poi più prosperosa e senza uguale nella storia? Vaglielo a dire ai cinesi, ai mussulmani e di esempi ne troviamo altri..
Dai non cerchiamo il pelo nell'uovo e rimaniamo al discorso di fondo che non è questo, era solo per evidenziare il nucleo della questione, e cioè che "cultura" non è per forza da intendersi come positiva (almeno positiva per noi).
 

ninja

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tukmat":21m47ulw ha scritto:
Trovo bizzarro che un esempio di cultura alta sia L'odissea di Kubrik: alla data della sua uscita c'erano (e ci sono tuttora!) molti che analogamente all'esempio odierno, non lo ritenevano (assieme a tutto il cinema!) una espressione artistica o tanto meno culturale. Ho l'impressione che sia soltanto una questione di tempi.

Quoto a piene mani. Citare Kubrik come esempio di cultura mi lascia interdetto

Lucca cultura? Sicuramente si, sicuramente non tutto quello che si vede. Ci sono mostre e cosplay, scrittori e il japan palace. Penso che sia normale.
Se andate a Torino x la fiera del libro trovate libri di successo e di scrittori blasonati, e poco distanti trovate il libro sulle pinup degli anni 80 o il libro sui "seni" più famosi del mondo. Questa è cultura? Un pò si un pò no.

Lucca è cultura? In buona parte si. Lucca rapprsenta gli interessi di centinai di giovani, che chiedono quel tipo di intrattenimento e hobby. Lucca è la cultura che "chiediamo" , stufi di libri imposti dalle generazioni passate. Divina commedia è cultura? Si? Sono solo punti di vista.
Ok Halo non sarà mai cultura, ma penso che i libri di Jordan, Martin, Tolkien possano considerarsi cultura al pari di tanti altri libri ben più datati.
 

LordDrachen

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tika":d09zyhp7 ha scritto:
Certo che è cultura Drachen!
Anche il nazismo era cultura. Cultura non vuol dire positivo per forza.
Ok. Bisogna intendersi sul significato allora.
Se per cultura intendiamo l'humus valoriale-etico-politico di un popolo (la cultura romana, la cultura tedesca, la cultura dei maya, ecc.) o se per cultura intendiamo l'aspetto materiale della stessa (ovvero la produzione culturale).
Un gioco da tavolo, una miniautura, un vestito cosplay, un fumetto hanno lo stesso valore culturale. Sono prodotti non dell'humus culturale-valoriale-etico italiano (o della regione) ma sono prodotti della società dei consumi... il capitalismo.

Se il gioco da tavolo non enfatizzasse un modello di consumo "vecchio", "slow", se non enfatizzasse anche altro (l'associazione con la storia nei wargames, nel mio caso, oppure il concetto di strategia che è legato cmq a "alta cultura") probabilmente nemmeno giocherei.
Ovviamente ciò è personale.

Quando mi si dice che il cosplay è cultura, bello fin che vuoi, adorabile da guardare fin che vuoi, mi chiedo a cosa sia legato.... a qualche valore? A qualche specificità etnica o linguistica? O è semplicemente l'assorbimento, la reductio a commercio, di una particolare forma di pop-culture di un altro paese?
Il McDonald è cultura? In senso ampio lo è, come giustamente hai detto. Ha colonizzato l'immaginario (e non solo) dell'alimentazione.
Ma è legato a qualcosa oltre all'omologazione del gusto per motivi commerciali? No. Anzi, sfrutta le debolezze legate al simbolico (il pagliaccio rassicurante per bambini) per vendere cibo di bassa qualità.

Per quel che mi concerne quando una cosa è legata a doppio filo con la commercializzazione aggressiva, comincio a fare dei distinguo. Comincio a gerarchizzare: cultura di serie A e cultura di serie B.
Comincio a dire che serve conoscenza e senso critico per non equiparare tutto.
 

LordDrachen

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ninja":31mn30z0 ha scritto:
Lucca è cultura? In buona parte si. Lucca rapprsenta gli interessi di centinai di giovani, che chiedono quel tipo di intrattenimento e hobby. Lucca è la cultura che "chiediamo" , stufi di libri imposti dalle generazioni passate.
Divina commedia è cultura? Si? Sono solo punti di vista.
Ok Halo non sarà mai cultura, ma penso che i libri di Jordan, Martin, Tolkien possano considerarsi cultura al pari di tanti altri libri ben più datati.
La penso esattamente al contrario.

Licia Troisi è cultura? Licia Troisi era "la regina del fantasy italiano" a Lucca. Giusto per capirci.....

Tolkien è cultura? Certo. Infatti Tolkien è uscito dal recinto "fantasy" (è stato largamente accolto dai critici ed esperti ed è motivo costante di flames politici da parte di Moorcock e di Mieville, il che tende a confermare che non si sa dove attaccarlo...) ... è stato sfruttato a piene mani da milioni di emuli, è diventato il metro di paragone, ed è stato svilito (a volte, dirò, mitologizzato) da tutto il conseguente businness che ne è seguito.

Neil Gaiman è cultura? Martin è cultura? Si. Ma non sono Tolkien, come non lo è Lovecraft (io lo adoro sia chiaro) e tutta la narrativa di genere.
Sono ottimi artigiani, professione nobilissima e culturale, da me preferita alla grande arte, ma che cmq sta oggettivamente un gradino sotto.
Il premio Nebula non è il non plus ultra della letteratura, è una sottocategoria di grandi artigiani, con alcune eccezioni (of course), ma quello è.

Per fare un paragone: ci è voluto Tarantino per nobilitare i B-movie, ma i B-movie rimangono tali, al di là del legame affettivo.

Quello "stufi" che dici per me è, scusami se te lo dico, un inno all'ignoranza. E' il voler pretendere che i propri gusti e passioni godano della medesima considerazione degli altri, senza però avere le basi critiche per dirlo. Ripeto, la cultura necessita studio e sbattimento.
Lucca è una fiera del consumo, con nobilissime passioni, ma che deve gran parte del suo fascino alla location, e chissà perché....

La verità è che la produzione culturale odierna è talmente legata alle vendite che per forza di cose non può reggere il confronto col passato.
No, non vende chi è più bravo. Vende chi piace a tutti, che spesso è il contario esatto della bravura.
Nietzsche non è stato un grande filosofo perché piaceva a tutti o perché era comprensibile a tutti.
 

plombiers

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L'unica cosa che ti vorrei contestare è questa visione chiusa e bigotta della cultura:
"Ripeto, la cultura necessita studio e sbattimento"

L'artista nei secoli ha avuto spesso una innata dote, un tocco, un idea semplicemente diversa dagli altri.
L'arte spesso diventa cultura, alle volte no, può essere solo "tendenza".

Non necessariamente l'artista si è dovuto sbattere ne tantomeno la cultura non deve essere alla portata di tutti.

A me stà cosa degli studiosi snob non piace mica tanto.
Porta a delle distinzione di classe che la storia dovrebbe aver già cancellato,
proprio grazie alla cultura in senso lato.
 

Johan

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ilGianni
Io questa estremizzazione non la comprendo.
Sfatiamo un mito.
Quella che oggi adoriamo come "alta cultura" è un prodotto, esattamente come quella che troviamo sugli scaffali (siano essi di librerie o di supermercati), commissionata di volta in volta da chi pagava per il proprio tornaconto (fossero essi papi, tiranni o mecenati fiorentini).
La Cappella Sistina, la Bibbia, quadri, opere letterarie... Shakespeare scriveva opere teatrali per campare, non a tempo perso mentre dissodava i campi.
Tokien aveva "prodotto" i suoi romanzi per i propri figli, poi qualche editore ha permesso che divenisse "cultura" pubblicando quei romanzi e sperando di farci degli spiccioli - stesso discorso per il figlio Christopher, che detto per inciso con la pubblicazione del mai troppo lodato Silmarillion ha fatto una pataccata colossare cercando di mettere poi una pezza la History of Middle-Earth.
Tutto è cultura. Il dialetto delle mie terre è cultura, come pure quello che mangio. Ridurre la cultura ad un corpus alto ed elitario è riduttivo ed inutile. E poi con quale metro di giudizio definiamo in modo così preciso che Tolkien è cultura e Lovecraft non lo è (pur concordando che il primo è su tutto un altro livello, per mille motivi?).
No, Lucia Troisi E' la regina del fantasy italiano ed espressione di questa fettina di cultura nostra. Il "livello" di tale espressione non lo commento ma questa dicotomia netta tra cosa è cultura e cosa no è incomprensibile.
Confondiamo erudizione e nozionismo con cultura, non è possibile fare un errore del genere.
 

LordDrachen

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plombiers":1z9gw6kr ha scritto:
L'artista nei secoli ha avuto spesso una innata dote, un tocco, un idea semplicemente diversa dagli altri.
Pure Leonardo ha cominciato in bottega. Attenzione.

Senza tecnica fai poco, ed oggi molta tecnica è delegata a tecnologie altamente sofisticate (prima considerazione)

La dote innata non la metti a frutto senza sbattimento, ma anche se fosse, un conto è parlare di arte, un altro è parlare della cultura che ruota intorno a quell'arte: chi valuta l'artista non è il primo che passa. Deve aver studiato per godere il prodotto dell'artista. (seconda considerazione)

Non necessariamente l'artista si è dovuto sbattere ne tantomeno la cultura non deve essere alla portata di tutti.
Raramente la cultura è alla portata di tutti, raramente un artista non deve aver interiorizzato una tecnica per produrre un'opera.

Porta a delle distinzione di classe che la storia dovrebbe aver già cancellato,
proprio grazie alla cultura in senso lato.
La distinzione di classe c'è ancora, più forte oggi che in passato.
Prima c'era una distinzione di tipo dinastico, poi si è passati ad una distinzione di tipo economico-intellettuale (che sono legate) ed oggi ci stiamo via via liberando di quella intellettuale tenendo solo quella del successo economico (tranne in politica dove pure quella dinastica resiste...).

Se il merito (concetto profondamente classista anche se molti lo scordano) è oggi legato alle vendite, al successo nel mercato, come può essere indice reale di cultura?
Oggi trionfa Justin Bieber perché il teenager ha un valore di giudizio che conta nei fatti tanto come quello del critico musicale.
Non dovrebbe essere così. E' sbagliato che sia così (o cmq, al limite, fuorviante).
E voi pensate che il mondo di Lucca sia "migliore" da questo punto di vista?
Ripeto, io amo Lucca C&G, ma non facciamone mitologia.
 

LordDrachen

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LordDrachen
Johan":1m4jk5sd ha scritto:
commissionata di volta in volta da chi pagava per il proprio tornaconto (fossero essi papi, tiranni o mecenati fiorentini).
Il mecenatismo non è mercato.
Cioè stai paragonando una situazione economica volutamente inefficiente, in cui gli artisti erano protetti e finanziati, in cui l'arte era al servizio di un'opera politica o religiosa.... al capitalismo poggiato sul consumo di massa?
Non scherziamo.
La Cappella Sistina
Oggi non si potrebbe produrre. Oggi si fa la TAV.
Capisci la differenza, spero.
la Bibbia, quadri, opere letterarie... Shakespeare scriveva opere teatrali per campare, non a tempo perso mentre dissodava i campi.
Il problema è chi comprava le opere. Il nobile acculturato o la massa indistinta?
Per la cronaca, molti grandi artisti sono morti poveri in canna.
La rivalutazione postuma, senza elite intellettuali, non ci sarebbe potuta essere. Prendi Inno alla Gioia di Beethoven.
Tutto è cultura. Il dialetto delle mie terre è cultura, come pure quello che mangio.
Dipende che si intende per cultura. Come è stato giustamente detto prima, allora anche il delitto d'onore è cultura. E' meglio restare su un ambito più definito del concetto di cultura.
E poi con quale metro di giudizio definiamo in modo così preciso che Tolkien è cultura e Lovecraft non lo è (pur concordando che il primo è su tutto un altro livello, per mille motivi?).
Mi dici dove l'ho detto? Io ho scritto che esiste una cultura di serie A e una di serie B, non che Lovecraft non lo sia. E che le gerarchie esistono. Devono esistere.
No, Lucia Troisi E' la regina del fantasy italiano ed espressione di questa fettina di cultura nostra. Il "livello" di tale espressione non lo commento ma questa dicotomia netta tra cosa è cultura e cosa no è incomprensibile.
Confondiamo erudizione e nozionismo con cultura, non è possibile fare un errore del genere.
Secondo questa definizione ampia, con questo post ho appena prodotto moltissima cultura. In senso ampio lo è, nel senso che intendo io non lo è.
Fabio Volo non è cultura, non lo è la Troisi e non lo sono nemmeno tutti gli adolescenti che le sono andate dietro. E' la morte della cultura, quando tutto diventa forzatamente "uguale", quando il giudizio di Tizio su IBS diventa uguale ad una critica letteraria seria.

Spero di essermi spiegato.
 
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