tanis70
Gran Maestro
1 anno con i Goblins!
5 anni con i Goblins!
10 anni con i Goblins!
15 anni con i goblins!
First reaction SHOCK!
Questione filosofica, spero non sia OT.
Noto spesso nei commenti una vera e propria intolleranza per i "fattori casuali" nei giochi.
Collegandomi alle molte discussioni precedenti sul tema, vi chiedo: ma non è molto peggio perdere una partita (nei giochi a più di due giocatori, ovviamente) a causa di una mossa (più o meno casuale) di un terzo giocatore?
Argomento come segue:
- la fortuna, almeno, è cieca. La pesca di una carta o il lancio di un dado non ha memoria, rancore, preferenze, ecc... è anche entro certi limiti prevedibile (la curva di distribuzione del lancio dei dadi, la frequenza di uscita di una carta ecc...).
- la mossa del giocatore, no. Non solo la decisione di un altro giocatore al tavolo può essere totalmente indiscriminata e casuale, ma può poggiarsi o su elementi interni alla partita ("mi hai attaccato, ora ti faccio perdere", "mi hai tolto la centrale eolica al terzo turno, ora rilancio l'asta su questa centrale tanto per darti fastidio") sia, peggio ancora, su elementi esterni alla partita ("vinci sempre tu", "lui mi sta più simpatico").
Ora, mentre vedo che sia qui che su altri forum di "esperti" esiste un vero e proprio disamore (giusto perchè la parola "odio" forse è un pò forte, ma forse è più adatta) per i giochi che fanno degli elementi casuali un fattore importante, e comprendendo anche le ragioni di tale acredine, mi chiedo come mai, invece, il fattore "kingmaking" venga considerato come una cosa tranquillamente accettabile, anzi spesso non viene nemmeno considerato un difetto.
Mi illuminate su questo punto?
Noto spesso nei commenti una vera e propria intolleranza per i "fattori casuali" nei giochi.
Collegandomi alle molte discussioni precedenti sul tema, vi chiedo: ma non è molto peggio perdere una partita (nei giochi a più di due giocatori, ovviamente) a causa di una mossa (più o meno casuale) di un terzo giocatore?
Argomento come segue:
- la fortuna, almeno, è cieca. La pesca di una carta o il lancio di un dado non ha memoria, rancore, preferenze, ecc... è anche entro certi limiti prevedibile (la curva di distribuzione del lancio dei dadi, la frequenza di uscita di una carta ecc...).
- la mossa del giocatore, no. Non solo la decisione di un altro giocatore al tavolo può essere totalmente indiscriminata e casuale, ma può poggiarsi o su elementi interni alla partita ("mi hai attaccato, ora ti faccio perdere", "mi hai tolto la centrale eolica al terzo turno, ora rilancio l'asta su questa centrale tanto per darti fastidio") sia, peggio ancora, su elementi esterni alla partita ("vinci sempre tu", "lui mi sta più simpatico").
Ora, mentre vedo che sia qui che su altri forum di "esperti" esiste un vero e proprio disamore (giusto perchè la parola "odio" forse è un pò forte, ma forse è più adatta) per i giochi che fanno degli elementi casuali un fattore importante, e comprendendo anche le ragioni di tale acredine, mi chiedo come mai, invece, il fattore "kingmaking" venga considerato come una cosa tranquillamente accettabile, anzi spesso non viene nemmeno considerato un difetto.
Mi illuminate su questo punto?