Riporto al tavolo Machina Arcana. Scenario "Statue of Despair", 3 investigatori dell'incubo (o vittime sacrificali).
La selezione casuale delle tile rende l'inizio dell'avventura più tosto rispetto alla fase centrale, o forse la ruggine dovuta alle poche partite mi fa impostare l'inizio della partita non nel migliore dei modi. Ad ogni modo, è una festa di mostri la prima decina di turni, e la fuga non è (quasi mai) la soluzione adottata. E questo si vede, diverse mazzate all'inizio fanno cambiare approccio.
Anche la trappola ahimé ci si ritorce contro, e il Thrall passa indenne...
La situazione pian piano si fa sempre più scabrosa, decidiamo di abbandonare la stanza già piena di
nefandezze da mondi oscuri, ma la sorte continua a regalarci orrori, e altri 3 servitori dei Grandi Antichi ci deliziano con la loro presenza. Eventi horror ci accompagnano nel mentre, punendoci ad ogni passo, ma resistiamo stoici.
La prima fila di mostri è temporaneamente isolata grazie ad un evento esplorazione che li confina nella stanza precedente, impedendo loro di suggere dalle nostre membra. E direi che, vista l'orreficenza qua sotto, stiamo bene così

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Incauti sono quelli che vanno a sfidar la sorte in questi perigliosi antri del demonio...
Abbandoniamo anche la seconda stanza, verso un destino ignoto ma migliore di quello che finora abbiamo incontrato. O almeno, crediamo... sembra che il nostro giorno sia vicino.
Invece l'unione degli sforzi ci dà qualche altro istante di vita, eliminiamo il Segugio Tind'Losi e lo Shantak che ci ha fatto visita di continuo nel nostro viaggio, la nostra Nemesi.
Panoramica della situazione poco dopo la metà partita:
Come già favellato poc'anzi, Shantak sembra essersi affezionato a noi, e nuovamente ci mette alle strette, ma l'esperienza accumulata ci fa scegliere correttamente la fuga, e ci raggiunge senza avere il tempo per compiere atti impuri. Lasciamo la stanza delle malvagità con un grosso sorriso sotto i baff(on)i. Non ci aspettavamo quanto stava per seguire...
Il povero Phillip non se la sta passando bene, ma la provvidenziale fuga rimanda la dipartita ad altri giorni. Infatti è scoccata da poco la mezzanotte, e la discesa agli Inferi non è ancora terminata, ora si intravede una forte luce fredda provenire da un salone che appare in fondo ad un bieco corridoio scuro, puzzolente. Suoni malvagi e inquietanti emergono dall'ombra lacerata da questa luce quasi aliena. Tensione impalpabile sale lungo la schiena, i nostri sono provati da lunghe ore di passione e dolore, ma il mondo non può cadere sotto questo assalto cthulhoide che mira a riportare in superficie il grande tentacolato.
Uno sguardo a volo d'uccello della precedente stanza, che abbiamo sigillato (chissà per quanto...) ed esplorato in (quasi) ogni cavità.
Entriamo nella stanza illuminata, per trovarci in un corridoio che circonda una stanza più piccola, da dove, tramite un grande portale, si vede uscire il bagliore. Rumori indicibili. Parole irripetibili scandite con cadenza che non è bene ricordare. Siamo forse giunti alla fine. La nostra fine. La fine di tutto e di tutti.
Senz'altro non è una festa di canti e balli, ma solo dolore. Tanto dolore. Phillip è il primo a farne le spese, e l'attacco mentale di K'Thun non dà scampo al povero artigiano, che soccombe con urla strazianti. La situazione diventa sempre più brutale.
Quattro
porcherie dell'altro mondo in pochi metri quadri, questo è il nostro destino. Se lasciamo fare a loro. Non è questa l'intenzione dei nostri, oggi non cadrà il mondo, oggi non sarà che un ricordo da cancellare.
Con un po' di astuzia, la struttura dell'androne ci viene in aiuto, e ci dividiamo, mentre Konstantinos si fa inseguire, portando a spasso 3 schifosi marrani, Hank si occupa di ripulire il Pilastro dalla corruzione malvagia che lo tiene incatenato, impedendo alla luce di invadere con potenza il sotterraneo e a chiunque di poterlo scalare per raggiungere il cielo stellato. Ancora due passaggi e
potremmo farcela.
E infatti così è stato. L'ultima stilla di Male è rimossa, il Pillar rifulge di potente luce salvifica, le corruzioni vengono sbriciolate in gorgogli infernali, e scompaiono come fuliggine in vortici pietosi. Ai piedi del pilastro, un cadavere, dalle fattezze inenarrabili, che nasconde una mappa. La mappa per salire verso la salvezza. Verso un riposo insperato, ma meritato.
E' fatta. Il male ancora non ha vinto. C'è speranza per l'umanità, per tutti noi, per il mondo.
Benvenuti a Machina Arcana.
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uff... è stata tosta. Quasi 5 ore di partita, sono volate, anche se all'1.17 di notte la stanchezza si cominciava a far sentire (d'altronde, era ancora più credibile l'
opus che i nostri stavano affrontando, così...). Ci ho messo più del previsto per il de-setup, ma questo scenario prevedeva l'aggiunta di praticamente tutte le carte (mostri di livello 1-2-3-4, oggetti di livello 1-2-3), da separare al termine per convenienza (sennò tocca farlo la prossima volta, e comunque se si vogliono far stare nell'inserto predisposto con gli slot per tipo e per livello, non c'è alternativa).
Ho "salvato" l'inventario dei due sopravvissuti, vediamo se e con quanti di quegli oggetti riprenderemo la prossima volta con lo scenario "The Beast". La somma dei livelli degli oggetti dei personaggi (il maggiore tra i valori dei singoli PG) definisce il livello di Minaccia di partenza del successivo scenario, quindi da valutare bene cosa tenere.