Francesco Rimini
Illuminato





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- 15 Febbraio 2018
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Ciao amici ludici, oggi condivido con voi un piccolo fastidio che provo da qualche tempo leggendo recensioni (in Tana come altrove) e vorrei avere la vostra opinione in merito.
Sempre più spesso mi trovo a leggere passaggi come "la fortuna è adeguata al TARGET di giocatori casual a cui è rivolto il gioco", oppure "la scarsa profondità rende il gioco adatto al TARGET family" e via dicendo.
Addirittura mi è capitato su FB di leggere una recensione che più o meno recitava "il gioco è mediocre, ma per il TARGET di riferimento può essere un ottimo introduttivo". Ammetto in parte di esserci caduto anche io scrivendo qualche recensione, ma dovessi rifarle ora cambierei sicuramente l'impostazione del paragrafo.
Ora, io mi considero un hard gamer dato che gioco con continuità da anni, e posso passare nella stessa serata da un Barrage a un Galaxy Trucker fino a un No Thanx!. Mi sento il TARGET di riferimento di tutte e tre le tipologie di gioco, e trovo abbastanza fuorviante come viene impostato il discorso. Sono il TARGET di quei giochi a prescindere dalla mia frequenza ed esperienza al tavolo.
Mi spiego meglio: un conto è dire "l'alea è commisurata alla durata dell'esperienza", questione su cui comunque ci sarebbe un bel po' da discutere, oppure "l'alea è bilanciata rispetto alle valutazioni strategiche del gioco", altro conto è dire "l'alea è commisurata al TARGET di giocatori".
Vorrebbe dire il target di giocatori a cui piacciono i giochi con l'alea? Grazie al c***o aggiungerei
.
Discorso molto simile a quello dell'alea lo vedo frequentemente frainteso sul bilanciamento tattico/strategico del gioco. Troppo spesso leggo equazioni (sbagliate) "strategico=per giocatori esperti" vs "tattico=per giocatori casual". Chi lo ha stabilito che un giocatore esperto debba preferire giochi fortemente strategici?
Anche astraendomi dai miei gusti personali cerco di valutare la mia esperienza con altre persone al tavolo: ho amici che giocano raramente e da poco tempo che mal sopportano qualsiasi influsso dell'alea, mentre altri che hanno migliaia di partite sulle spalle che preferiscono i capricci della dea bendata e le valutazioni tattiche a quelle strategiche.
Prendo per fare qualche altro esempio Azul, Alhambra o praticamente ogni SdJ degli ultimi vent'anni: perché andrebbero bene solo giocati in famiglia?
Insomma, è mia personale opinione che andrebbe rivista la questione in ottica recensioni, perché impostata in questo modo può decisamente sviare dall'obiettivo, che è quello di dare un'informazione completa e corretta al lettore.
Cosa ne pensate (di questa mia pippa mentale aggiungerei)?
Sempre più spesso mi trovo a leggere passaggi come "la fortuna è adeguata al TARGET di giocatori casual a cui è rivolto il gioco", oppure "la scarsa profondità rende il gioco adatto al TARGET family" e via dicendo.
Addirittura mi è capitato su FB di leggere una recensione che più o meno recitava "il gioco è mediocre, ma per il TARGET di riferimento può essere un ottimo introduttivo". Ammetto in parte di esserci caduto anche io scrivendo qualche recensione, ma dovessi rifarle ora cambierei sicuramente l'impostazione del paragrafo.
Ora, io mi considero un hard gamer dato che gioco con continuità da anni, e posso passare nella stessa serata da un Barrage a un Galaxy Trucker fino a un No Thanx!. Mi sento il TARGET di riferimento di tutte e tre le tipologie di gioco, e trovo abbastanza fuorviante come viene impostato il discorso. Sono il TARGET di quei giochi a prescindere dalla mia frequenza ed esperienza al tavolo.
Mi spiego meglio: un conto è dire "l'alea è commisurata alla durata dell'esperienza", questione su cui comunque ci sarebbe un bel po' da discutere, oppure "l'alea è bilanciata rispetto alle valutazioni strategiche del gioco", altro conto è dire "l'alea è commisurata al TARGET di giocatori".
Vorrebbe dire il target di giocatori a cui piacciono i giochi con l'alea? Grazie al c***o aggiungerei

Discorso molto simile a quello dell'alea lo vedo frequentemente frainteso sul bilanciamento tattico/strategico del gioco. Troppo spesso leggo equazioni (sbagliate) "strategico=per giocatori esperti" vs "tattico=per giocatori casual". Chi lo ha stabilito che un giocatore esperto debba preferire giochi fortemente strategici?
Anche astraendomi dai miei gusti personali cerco di valutare la mia esperienza con altre persone al tavolo: ho amici che giocano raramente e da poco tempo che mal sopportano qualsiasi influsso dell'alea, mentre altri che hanno migliaia di partite sulle spalle che preferiscono i capricci della dea bendata e le valutazioni tattiche a quelle strategiche.
Prendo per fare qualche altro esempio Azul, Alhambra o praticamente ogni SdJ degli ultimi vent'anni: perché andrebbero bene solo giocati in famiglia?
Insomma, è mia personale opinione che andrebbe rivista la questione in ottica recensioni, perché impostata in questo modo può decisamente sviare dall'obiettivo, che è quello di dare un'informazione completa e corretta al lettore.
Cosa ne pensate (di questa mia pippa mentale aggiungerei)?