Il futuro dei Wargames

aringarosa

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..eh ragazzi,
sulla scia di un post di questi ultimi giorni sul futuro dei giochi,
mi chiedevo e chiedo a voi quale sarà o potrà essere il futuro dei wargames!

Negli ultimi anni il wargames ha sviluppato, forse più di ogni altra cosa,
il card driven... una meccanica di gioco.. e naturalmente l'aspetto grafico...

.. ma cosa ci riserva il futuro?

.. una sempre maggiore fruizione tecnologica?

.. un paio di anni fa, una pubblicità di una piattaforma tipo tablet, che potesse contenere e quindi far giocare in modo digitalizzato, ogni sorta di gioco in scatola, inorridì la gran parte dei goblin !!! ..
adesso? vi spaventa oppure no!

.. saranno invece le meccaniche ad essere aggiornate e introdurre le maggiori novità?
quale tipo riuscite ad immaginare ?

.. sono i wargame in solo, il futuro?

.. o giochi limitati nel tempo e nello spazio?

... insomma cosa svela la vostra sfera di cristallo wargamistica ?
 

Saul_Dagenham

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Vedo una polarizzazione dei titoli verso gli estremi della campana, cioè lo skirmish o le operazioni strategiche ad amplissimo respiro, che sono le situazioni in cui si ottengono le migliori risposte a due condizioni attualmente inesorabili: la durata contenuta - quasi nessuno ha più tempi e spazi per lasciare la mappa coi segnalini "stesa" per settimane e fare partite di 6-8 ore a botta - ed una integrazione più o meno spinta con una componente casuale di carte, che si tratti di un elemento accessorio per dare colore oltre al dado secco, o di una meccanica portante del titolo stesso. Componenti modulari, formazioni ed unità non troppo specifiche o addirittura collezionabili/espandibili, soluzioni grafiche più piacevoli anche se meno funzionali (ed astratte).

Onestamente i titoli classici "La battaglia di Questo&Quello" o "Operazione Maritozzo Secco" su uno scontro famoso o tematico, con una mappa specifica, unità inquadrate e le matrici di combattimento con modificatori di terreno, capacità di attacco/difesa e tutto il resto dell'armamentario di segnalini, sono a fine corsa. Per carità, se ne vedono, soprattutto con i finanziamenti dei titoli a preorder, ma siamo onesti: non è un modello che promette bene, al massimo sopravvive.
Non credo per demeriti o limiti intrinseci, ma semplicemente perchè la sensibilità del mercato si è spostata su altro: roba che deve essere appetibile anche per i non fanatici del segmento, e roba che possa stuzzicare chi del segmento ormai ha visto tutto e il contrario di tutto.

Personalmente non sono granchè entusiasta degli adattamenti su tablet che ho visto, sia di titoli storici, che di altri più recenti: mi sono sembrate buone trasposizioni, ma l'ovvietà di titoli nati per un altro tipo di supporto (fisico, non digitale) era lampante. Giocabili, ma un po' arrancanti. :triste:
Inoltre mi auguro che venga integrata una modalità di gioco in solitario veramente efficace, perchè tutte quelle che ho visto erano delle mascherate non particolarmente riuscite. Certo, sviluppare una modalità IA valida per un wargame è una sfida importante, ma io non faccio il game developer, e mi posso anche permettere certe sparate. :D
 

jackal

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In realtà a me sembra che tutti i generi del wargame stiano vivendo un buon momento, continuando ad utilizzare il buon vecchio supporto fisico... ce n'è un pò per tutti i gusti:
- squadra WWII: molteplici offerte, dal vecchio ma sempre sostenuto ASL, passando per Advanced Tobruk della Critical Hit, per i vari Panzer General che ha avuto diverse uscite, per Lock and Load la cui nuova proprietà ha deciso di rinnovare tutta la linea con materiali di lusso, a Band of Brothers che con l'ultimo kickstarter sta pubblicando la nuova espansione e i primi due giochi con materiali migliori, al geniale Combat Commander e le n-mila espansioni, più altri titoli tipo Heroes of Normandy, War Stories, ecc.
- tattico WWII: mi vengono in mente il nuovo titolo della serie Grand Tactical della MMP (The Greatest Day: Sword, Juno, and Gold Beaches), e a tema simile Atlantic Wall: D-Day to Falaise della Decision Games... entrambi sono di recente pubblicazione... non solo... la MMP pubblicherà la nuova edizione di The Devil's Cauldron: The Battles for Arnhem and Nijmegen...
- operazionale/strategico WWII: appena pubblicato dalla MMP Beyond the Rhine della serie OCS, i vari No Retreat, più una pletora di giochi della stessa MMP e di altre case editrici "minori" quali Legion Wargames, Revolution Games, ecc.
- superstrategico WWII: chi più ne ha più ne metta: nuova edizione di A world at war, Unconditional Surrender, The Supreme Commander, la coppia ETO/PTO Axis Empires della Decision, ecc.
- Altri sulla WWII: la GMT sta per pubblicare/ha pubblicato Churchill, Triumph and Tragedy, Cataclysm...
- WWI: anche qui una serie di uscite, che vanno dal tattico di Borg The Great War al superstrategico Balance of Powers della Compass, al prossimo Fields of Despair 1914-1918, le nuove uscite GMT (1914, Serbien muß sterbien, ecc.), altri 1-2 titoli che seguo su CSW che sono prossimi alla pubblicazione (The Lamps Are Going Out)...
- Guerra Franco-Prussiana: anche qui un paio di uscite imminenti o recenti: At Any Cost: Metz 1870, 1866 The Struggle for Supremacy in Germany della Compass...
- Napoleonico: con il 200° anniversario della battaglia di Waterloo, sono stati/stanno per essere pubblicati solo su Waterloo almeno 5-6 giochi editi da: Hexasim, Ludifolie, Decision Games, OSG, Ventonuovo Games, ecc... per non parlare delle nuove edizioni della serie Napoleonic 20 della VPG... e cito per ultimi tutti i giochi della serie Commands & Colors...

Non vado oltre perchè è tardi e dovrei continuare per un'ora a trattare altri periodi.... ogni tema potrebbe avere un thread a se... però ecco la sintesi è che per quel che vedo io i wargames stanno vivendo un ottimo periodo, al punto che non riesco più a stare dietro economicamente alle pubblicazioni... La cosa interessante è che la qualità media dei giochi sembra decisamente aumentata rispetto ai giochi editi 10-20 anni fa, probabilmente anche grazie a piattaforme quali Vassal che consentono di playtestare i titoli fra comunità ludiche di tutto il mondo senza troppi sforzi economici... Di seguito qualche considerazione significativa:
- i giochi in solitario stanno cominciando a spopolare, anche grazie a titoli quali: la serie D-Day, RAF, Enemy Action Ardennes (Butterfield è un genio!), alcuni ottimi giochi della White Dog Games, della DVG o della VPG, la nuova pubblicazione per giocare in solitario Conflict of Heroes, ecc.
- i Card Driven Games (intesi come i classici originati da Hannibal:Roma vs Carthage...) dopo un periodo d'oro stanno vivendo in realtà un piccolo momento di ristagno... la GMT non ne pubblica da svariato tempo (lasciando da parte le ristampe...)...
- sto impazzendo a scoppio ritardato per le serie Commands & Colors (Ancients e Napoleonic): veramente veramente divertenti!
- Idem dicasi per i giochi della serie No Retreat... Paradis sembra sia stato illuminato sulla via di Damasco...
- Sto aspettando ansiosamente The World Will Hold its Breath, gioco in solitario edito dalla VPG sul Teatro Europeo della 2a GM, nonchè Dawn of the Zed 3 e Nemo's War (ok gli ultimi due non sono proprio wargames ma quasi...)...
- Stanno prendendo piede piccole case editrici (VPG, Legion, Revolution, White Dog, ecc.) che sfornano ottimi giochi con materiali di qualità, con una nuova generazione di designer veramente in gamba rispetto ai soliti noti Berg, Hermann, Zucker, ecc.
- Non appena Churchill arriva in europa volo a comprarlo!

Scusate la confusione del post ma veramente si poteva scrivere per ore... :pippotto:

EDIT: dimenticavo la citazione d'obbligo per i giochi della serie COIN... anche qui non vedo l'ora che vengano pubblicati i titoli sulla guerra d'indipendenza americana e sulla guerra gallica di Cesare...
 

Lucas83

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esse999
Io penso di rappresentare l'utente medio di nuova generazione dei wargame, mi sono avvicinato a questa sezione con la nuova wave di generi, tra dadi, semplificazioni e compromessi.

Secondo me uno dei "problemi" è il tempo da dedicarci, ormai tra lavoro, famiglia e altro i tempi si ristringono, il web 2.0 porta via una fetta non indifferente di tempo dalla nostra vita e riduce le ore di gioco cartaceo; quindi i giochi di nuova generazione tendono a ad avere partite autoconclusive o con tempistiche più ridotte.

Inoltre sempre il web ed i videogiochi in particolare, hanno raggiunto livelli di simulazione nei wargame molto alti tanto da ispirare nuovi giochi e non viceversa. Tuttavia è sempre difficile implementare un'AI videoludica che gestisca le meccaniche del gioco in un wargame cartaceo.

Secondo me nel prossimo futuro del settore, non ci saranno cose negative, anzi forse proprio questo svilupparsi di wargame informatici porterà altre persone ad avvicinarsi ai giochi fisici e a sviluppare stili diversi con implementazioni di varie meccaniche magari usati solo in giochi "normali". Tuttavia penso che un ASL diventerà sempre più di nicchia.

Poi boh la mia esperienza è limitata :asd:
 

LordDrachen

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LordDrachen
E' un hobby che viene tirato avanti da molte meno case che in passato (ma molto più avvedute).
C'è più fermento perché si assorbe la luce riflessa dal gdt in generale che essendo esploso ha creato delle ricadute positive.
Qualche giocatore in più c'è, qualche vendita in più c'è (credo), ma siamo lontani dal ricambio generazionale.

I design moderni che hanno avuto successo son ben pochi, forse il solo COIN (ma che poi è un ibrido).
Nei p500 sono i vecchi grognard a tenere su gli hex and counter (sempre gli stessi...), gli stessi grognards snobbano qualsiasi cosa che non abbia esagoni o si basi su setting diversi dalla WWII .... su giochi con meccaniche potenzialmente differenti e/o innovative arrancano i pre-orders.
E' un mondo troppo autoreferenziale di base in cui addirittura si creano sotto-nicchie (ASL).

Indiscutibilmente c'è tanta roba figa a cui giocare, ma davvero si finisce spesso a fare solo-game per mancanza di tempo, specialmente i giochi multiplayer.
 

Umb67

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A mio parere, c'è una certa divisione nel mercato dei wargames, tra quelli espressamente dedicati ai nostalgici degli anni d'oro della AH e SPI, che rifiutano qualsiasi cosa al di fuori del puro hex-and-counter, e quelli che non disdegnano di applicare anche concetti e materiali presi a prestito dai boardgames in generale.

Un gioco che viene venduto a 120$ in pre-ordine, rimane in pre-ordine per 5 anni, esce a listino a 160$ e dopo neanche 6 mesi è già OOP, NON E' salutare per il futuro dell'hobby. Sembra che alcune case non riescano proprio a comunicare con *nuovi* utenti, che non siano i loro già affezionati clienti da decenni, e continuano a pubblicare titoli di questo tipo. Del resto, se questi utenti continuano a comprare sempre le stesse cose e rifiutano le novità, è normale che le ditte continuino in quel modo...possibile che qualsiasi cosa esca con il logo "ASL", indipendentemente dal prezzo, riesca a soddisfare il preordine in pochi giorni, mentre un gioco simpatico, semplice, poco costoso e interessante come "What Price Glory" sia rimasto in preordine per *anni* senza mai raggiungere il quorum, e l'unico modo per fargli vedere la luce, è stata la pubblicazione su rivista ?

Per fortuna, ci sono game designers considerati da tutti al top, che si sono dedicati a progetti innovativi, come la serie COIN oppure il recente Churchill. Dico "per fortuna" che c'è la loro firma, perché ho il sospetto che, se fossero stati realizzati da un designer sconosciuto, non avrebbero venduto neanche una copia...
 

LordDrachen

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LordDrachen
Umb67 hai detto ORO PURO.
Da stampare e diffondere nel mondo.
Condivido anche le virgole.

Detto questo però questo è solo UN aspetto della questione, molto rilevante per il mercato.
Ce ne sono altre.
- Mancanza di tempo. Il wargaming necessita tanto tempo e si presta a diventare solitario perché da soli si utilizzano i ritagli.
- Mancanza di passione per la storia. Se non ti piace la storia, non giochi. E' evidente. Troppo l'impegno richiesto.
- Mancanza di giocatori. La gente è abitutata a fruire dei giochi con poco sbattimento (mono-neuroni), e i designers non si sono adeguati a nuovi metodi di introduzione al gioco.
- Mancanza di sinergie col resto del gdt. Il grognard non gioca a Terra Mystica. Il giocatore medio da tavolo non si avvicina al wargame. I designers si arroccano (con poche eccezioni) a modelli gamistici prefabbricati.
- Settarismo interno, nicchie su nicchie in termini di modelli di gioco, competitività elevatissima al tavolo. Si spiegano da sole queste cose.
- Il tema della guerra sta diventando, nell'era del politicamente corretto, qualcosa che non è bene di cui parlare, figuriamoci giocare. Specie se ammazzi truppe e non orchi.
- Componentistica datata + prezzi alti.
 

aringarosa

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..si.. è vero

.. ultimamente si tende a fare l'occhiolino ad un pubblico più vasto, con prodotti più easy e dalla grafica accattivante.. e credo si tenderà sempre più allo sviluppo di giochi in solitario...

ma naturalmente ogni produttore si terrà caro la sua nicchia di grognard
super affezionata..

certo ... l'ultimo capolavoro del genere wargame,
quel titolaccio di Napoleon Triumph "mescola" nuovo e vecchio..
classico fin nel midollo, ma dissimile da ogni altro wargame preesistente..
XIX e XXI secolo messi insieme... e pure proiettati verso il futuro..

... mentre i vari problemi logistici, tempo-spazio-avversari a disposizione,
saranno inesorabilmente ovviati dalla tecnologia..

.. non mi dispiacerebbe la combinata tecno-classic-futuristica.. :sisi:

.. buon gioco, Aringarosa.. ;)
 

riccardo favalli

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Da ignorante in materia posso dire quali sono i problemi principali che un novizio trova nell'avvicinarsi a questi giochi e quindi uno dei difetti che porta alla fin fine a creare una sorta di nicchia.
Numero di giocatori: rispetto ad altri tipi di giochi, un principiante come me fa fatica a trovare un bel wargame da comprare e provare con gli amici, perchè buona parte sono fatti per due persone, un altra buona parte per un numero fisso di giocatori (mi viene in mente Britannia) ma è difficile trovare, senza avere grosse conoscenze, un gioco che giri bene in un numero qualsiasi di giocatori ( o che giri decentemente)
Prezzo: molti giochi hanno un prezzo decisamente alto
Componenti: molti giochi hanno migliaia di token di...cartone il che ovviamente fa storcere il naso a coloro che non sanno ancora se il wargame piace o meno ma che vorrebbero provare
Confusione: personalmente ogni volta che dico mi compro un wargame cosi lo provo, vado su un sito qualsiasi e inizio a cercare, trovo mille espansioni di ASL, di lock 'n load, di combat commander, command & color ecc ma fai veramente fatica a capire e trovare il gioco base e capire come funziona e di cosa parla, pur usando BGG.

Tutto questo credo faccia del Wargame un gioco di difficile appeal, almeno visto dagli occhi di un ignorante come me che vorrebbe iniziare.
Senza un qualche forum dove la gente ti aiuta poi penso sia quasi impossibile avvicinarsi a tale mondo quindi credo che il futuro sarà quello di rimanere di nicchia o avvicinarsi di piu' alla fascia che non conosce i wargame ma che magari vorrebbe provarli. Come?
Penso rendendo le cose meno "incasinate" i componenti piu' "semplici" e di maggior impatto.
 

vellu82

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vellu82
Da appassionato recente di wargame (neanche 5 anni di gioco appassionato), posso dire che ora come ora ho i seguenti pensieri in materia:

Clientelarismo & Autoreferenzialità
Secondo me c'è da smettere, oltre che di ascoltare e leggere sempre le solite persone che dicono le stesse cose da anni, guardarsi anche attorno e uscire anche dal solito giro di case editrici. Non esistono solamente GMT, Compass e GMT (tanto per citare 3 case abbastanza importanti). C'è tutto un mondo in fermendo, che si sta coltivando piccole nicchie e sta avanzando pian piano.
Nuts Publishing (francese), oltre a ristampare Pacific War di Mark Herman (un monster game quasi inaffrontabile), possiede un piccolo roster di giochi veramente notevole che spazia dalla Prima Guerra Mondiale alla Modern War. Ed è solo un piccolo esempio di quello che c'è fuori un certo gotha ormai consolidato per passa parola.
In Italia, Europa Simulazioni e AcieS producono giochi veramente interessanti. Non saranno il top della qualità grafica, ma funzionano e sono divertenti (non solo l'occhio, ma anche il divertimento vuole la sua parte).

Superiorità & Nicchia
Un concetto che personalmente vorrei abbattere a picconate è "I wargame sono i giochi migliori", così come le derivazioni "Inserire nome gioco (spesso ASL) è il meglio del meglio". Vorrei abbatterlo, seppellirlo e sostituirlo con un ben più sano e oggettivamente vero "Sono giochi diversi" e riflettere sulla diversità tra i vari giochi e di quello che fanno vivere durante una partita. Non tutti gli hex-and-counter sono uguali, non tutti i card driven lo sono, non tutti i CoIn lo sono, ecc. ecc. ecc.

Scolarità & Insegnamento
Quello che dice Riccardo Favali è totalmente corretto. Ho partecipato a un piccolo panel a maggio dove ad un certo punto, un "grande vecchio" del wargame è intervenuto dicendo "Ma non esiste alla fine un metodo per insegnare il wargame" al che mi son girato e ho chiesto "Beh, ma avete mai provato a cercare di trovarlo?". Perché mi rifiuto di pensare che non esistano modi per far entrare la gente interessata e far interessare la gente a questo mondo. Semplicemente molti pensano al "IO devo trovarlo" e non pensano che magari serve una collettività, anche piccola, che si muova in tal senso.

Se sono spaventato dal dover dedicare 10 ore per fare una "lezione" introduttiva (magari online), se la gente avesse più concetto del NOI e ci trovassimo in 4, basterebbero 2 ore e mezza a testa per far partire un piccolo progetto. Cosa più affrontabile delle 10 ore da solo. Con l'aggiunta del confronto critico tra i coinvolti che non fa altro che aumentare la qualità del prodotto finale.

Quindi va bene riconoscere che esiste un problema e che i wargame, nonostante tutto, o cambiano o muoiono, però è anche vero che fare qualche piccolo passo oltre per fare in modo che gente come Riccardo Favalli (al quale chiedo scusa se lo tiro in ballo, ma ha scritto cose molto interessanti e non voglio accusarlo di nulla ^^), interessata ma impaurita, possa avere un approccio migliore a questo mondo.
 
A

Anonymous

Guest
Passo per la tana molto di rado ma, da grognard con più di 20 anni di hex-and-chits, non ho proprio resistito a farvi un saluto.

Ho letto con molto interesse tutti i vostri post e mi ritrovo in molte osservazioni. Non ho mai pensato che i wargames siano "da elite", anzi: sono però convinto che siano drammaticamente diversi dagli euro/ameritrash su cui si fonda la grandissima parte del mercato odierno di bg. Tanto per fare un piccolo elenco:

- Livello di difficoltà: a volte mi fa sorridere leggere le descrizioni dei negozi online, "wargame per appassionati" (leggi: fissati :D) a fianco di Der Weltkrieg; oppure la descrizione di Greatest Day (della MMP) come "gigantesco, ma con regole assolutamente giocabili" - ma ragazzi, ma giocabili da chi? Da noi (alcuni, e forse). Vai a proporre una cosa simile a chi è fresco di Agricola e Carcassonne. Dubito che la maggior parte di noi abituata a Paths of Glory, Barbarossa to Berlin, For the People, Napoleon against Europe, Here I Stand e quant'altro vi venga in mente abbia avuto sostanziali problemi con Twilight Struggle - è, sinceramente, un gioco moderatamente leggero; eppure dai non-wargamers è perlopiù percepito (almeno nella mia esperienza) come un gioco complesso.
Varia a seconda dei casi, ma direi che il fattore di conversione è 1 step in meno (un euro medio è un wargame leggero).

- Materiali: io amo appassionatamente mappe di carta esagonate e piccoli chits con i numeri e simboli NATO, per "piccoli" intendo SPI vecchia maniera. Perfetti da maneggiare, colpo d'occhio meraviglioso, permettono ampia manovrabilità ed un dettaglio favoloso delle mappe. In più, le mappe in carta sono leggere e le scatole, sottili, si portano ovunque; ricordo ancora quando legavo Napoleon's Last Battles con un elastico e lo ficcavo nello zaino dopo la scuola. Problema: sono giochi che richiedono cura. I chits cascano dallo stacking se arriva la sorellina (o il terranova di casa) ad urtare il tavolo - possono anche perdersi e allora addio. La mappa di carta è sensibile all'acqua chiaramente (il bicchierone di "always coca cola" è un no-no), a meno del plexi ma come fai a portartelo dietro sempre?
Vogliamo paragonare ai mille titoli beer&pretzels che si giocano sgranocchiandosi pizza e/o trangugiando il frappè della nonna?

- Conoscenza storica: come detto da qualcuno, questi non sono "giochi" e basta. Alcune simulazioni storiche sono veri e propri condensati di libri ed osservazioni su un argomento, vedi Fire in the Lake (a proposito, tutti pronti per Falling Sky?), praticamente grida di leggersi Stanley Karnow prima di sedersi al tavolo e di sicuro affrontarlo come un semplice gestione risorse ed area control non so proprio quanto bene faccia.
Non tutti sono d'accordo nel sedersi ad un tavolo da gioco e doversi scontrare con la realtà. Mia moglie per esempio quando ha visto per la prima volta la carta di Thich Quand Duc ha fatto una faccia allarmante, "Cos'è sta cosa" - ma come, è un episodio famosissimo, il monaco buddista che si dà fuoco nel '63 per protesta contro il governo ARVN - lei non ne sapeva nulla ed è corsa a controllare sul tablet. Mi ha detto poi che, si, è stata contenta di aver imparato una cosa nuova, ma che allo stesso tempo avrebbe preferito, paradossalmente, non farlo, fatti simili la intristiscono.
Idem con altri episodi, pensate alla carta "Rape of Belgium" di Paths of Glory, o tutto quello che capita nel Pacifico di Empire of the Sun (meravigliosa la 2° ed!).

E poi ci sono altri mille dettagli: l'aspetto del confronto, la resistenza anche fisica nel restare concentrati a lungo elaborando una grande quantità di informazioni, il saper godere della verosimiglianza storica o meno di un buon wargame (quante brutte simulazioni di navi a vela dove le unità muovono come tank della WW2... e che piacere invece nel vedere simulati i quadrati di fanteria inglesi in altri eccellenti titoli).

Il futuro dei wargames? Siamo anche noi. Gli editori ci danno in pasto quello che ci serve: grafica sempre più all'altezza (avete visto i passi da gigante della VPG? Ma non è una meraviglia Prussia 20 con il nuovo regolamento 4.0 e le pedine stratosferiche?), chits sempre più grandi (prima 1/2", poi 5/8", adesso 3/4" e qualcuno pure 1" - a quando 1.2"?!) e sistemi che "rimescolano" sempre più le carte in tavola (Churchill, che ha fatto soldout, è un wargame? I COIN sono wargames? W1815 è un micro-wargame?).

Il che, secondo me, da un lato è meraviglioso ma dall'altro è un peccato. Perchè unito al fatto che i vecchi titoli sono ormai OOP, fa si che noi che li abbiamo provati godiamo delle novità con un percorso alle spalle, mentre le nuove leve mancano delle basi ed è come se costruissero i piani di una casa usando quattro pertiche in bilico invece che solido cemento. A lungo andare questo, per loro, si sente, e rischiano di sentirsi esclusi - "cosa dobbiamo fare per essere accettati anche noi dal club?" - mentre ovviamente non c'è nessun club, solo una inevitabile esperienza che si è fatta da giovani e che ovviamente, riproposta ad altra età, ha un significato del tutto diverso.

Allora quello che io spero ed auspico davvero, per il bene del nostro hobby che è e rimane uno dei più interessanti, è la riedizione fatta con rispetto - intendo rispetto , non money-grabbing - dei vecchi classici, in modo da capire il percorso dalle origini. Vogliamo parlare di Blue Max della Stratelibri/Giochi Uniti dell'anno scorso? Della riedizione del mitico World War I di Dunnigan che la DG ha riproposto da poco? Della riedizione dello stratosfericamente bello Panzer (l'originale) ad opera della - tocca legno - Excalibre?!
Ecco. Questo, ed altro, non aiuta.

E poi ho anche molta fiducia nei weuro (fatti bene), vedi il Wallace vecchia versione o simili (Quartermaster General per dirne uno, o Race to Berlin del recente Essen - che in realtà mi pare riproponga un'idea del vecchissimo Battle for Germany). Chissà però che un giovane interessato alla ACW, magari, prima o poi incappi in un titolo tipo Test of Fire, pensi "accidenti costa poco, lo provo" e poi man mano scala l'hobby, si abitua a digerire i nostri regolamenti-tipo da 50 pagg in due colonne ed in bianco e nero, e si innamora delle mappe di Eskubi spendendo ore ed ore su Battle Above the Clouds (o un altro GCACW)!

Sapete che vi dico? Servirebbe uno che si mettesse a spiegare Combat Commander Europe, o Paths of Glory, con un video tipo Alkyla - ma per i wargames (veri). Allora si, che il futuro sarebbe interessante! :sisi:

Un saluto e che la CRT vi sia propizia,
Claudio
 

LordDrachen

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LordDrachen
concordo moltissimo con l'intervento di claudio77, almeno dal lato emozionale.
io pessimisticamente non la vedo molto rosea, proprio perché avverto una media chiusura, ma spero di sbagliarmi!! :sisi:
 

Lucas83

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Ciao Caludio77, io ti riporto la mia esperienza come presidente di un'associazione ludica della mia provincia e da amante dei wargame. E' da anni che cerco qualcuno con cui giocare nella mia piccola provincia, ma non ci sono mai riuscito. Ora gestisco un'associazione con dei miei amici, aperta al pubblico, no profit. I ragazzi/ragazze che vengono in sede vogliono fantasy, vogliono GDR, vogliono giochi "simpatici". Cerco di portare wargame super light (memoir44, We were brothers) o simil-wargame (spaziali per esempio), ma alla vista di carri ed eserciti storcono il naso. Diciamo che siamo a livello di avrei voluto vivere nel 42 :consola: pochissimi del gruppo conoscono la storia recente ed a pochissimi interessa. Io più di tanto non posso insistere ovviamente, ognuno gioca a quello che lo rende più felice.

Un altro fattore è il tempo, tutti hanno impegni ed è difficile intavolare una partita che superi le 3 ore, figuriamoci fare più sessioni :muro:

Infine un'altra cosa che blocca sono i regolamenti, spesso per assimilarli servono 3 partite con le stesse persone per eguagliare il livello e chi le vede le stesse persone per 3 volte consecutive?

Non dico che tutti siano così ma questi sono gli ostacoli reali che sto incontrando. Personalmente parlando poi non sono un amante di Vassal, se devo giocare wargames online lo faccio con i giochi per PC.
 

ALBIS

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Alberto
Dopo anni, ritorno a comunicare, e non potevo non farlo visto l'argomento.

Premetto, come alcuni di voi sanno, sono un Wargamer (diciamo "purista" Hex&Counter) da oltre 25 anni e di anni io, ne ho 38.

Io posso soltanto dirvi che il vero gioco di simulazione storica è destinato ad essere sostituito da cose più veloci e superficiali.

Probabilemte è giusto così...la gente va di fretta, il tempo nessuno lo ha (nessuno lo vuole avere magari) e così nel wargame, come nelle cose di tutti i giorni, si perde la profondità e il concetto di quel che era; si perde la manualità e il piacere di cucinare perchè si va di fretta, e allora vai di Bimby e Mcdonald, si perde il contatto umano perchè con queste tecnologie si preferisce digitare che non parlare, si perde l'interesse e l'approfondimento di ogni cosa perchè troppo complicata o lunga; lo specchio generazionale di questa società.

Io personalmente mi sono rotto le palle di sentire la solita scusa del tempo che manca o della complessità del gioco; Conosco personalmente diversi giocatori con lavoro moglie e figli che giocano a monster e si ritagliano il loro tempo, punto. Per tutto il resto c'è memoir e Risiko che però dura molto, ma non stressate la vita a chi, riesce a ritagliare il suo tempo per immergersi in una dimensione di gioco molto più intensa.

No, Il vero motivo è la mancanza di interesse verso un gioco che nella sua complessità, riesce a ricreare, emozionando e divertendo, una situazione storica, che stuzzichi il vostro lato emotivo nel ricreare e pilotare la "realtà"; Pigrizia?Si grazie.



Non prendetemi per un orco conservatore, perchè sono ben contento di nuovi concetti e maccaniche easy e veloci che sono nate in questi ultimi tempi...però cerchiamo un pò di farci un esamino di coscienza e chiederci che cosa vogliamo veramente da un wargame e cosa dovrebbe essere per noi una simulazione storica; io in primis.
Se poi volete che il wargame cambi a seconda di come vi siete svegliati alla mattina e di quanta voglia avete e di quanto avete disponete e di quante scuse inventate, allora questo è il vero futuro del wargame.


Albe
 

LordDrachen

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LordDrachen
Io tendenzialmente sono abbastanza d'accordo con te ALBIS, solo un appunto.

il "ritagliarsi tempo" non è proprio facile come la fai.
E non per trovare due-tre ore infrasettimanali, ma per essere anche mentalmente fresco (cosa non da sottovalutare), e per essere preparato al gioco.
SI sa che molti giochi vanno studiati prima di essere giocati in modo diciamo competitivo (e la competitività nell'ambiente è altissima, dove molti groganrd utilizzano la loro esperienza sull'H&C per battere le nuove leve o giocatori meno esperti, a mo di scacchista pro contro scacchista dilettante....).
L'impegno richiesto è molto elevato e trovare gente al tuo livello di esperienza e competitività non è facile.
per questo molti giocano anche in solo. perché devono sfruttare i ritagli per imparare un gioco, cosa che giocando competitivamente non puoi fare.

Altra cosa importante è la bassissima flessibilità mentale sia nei gusti che nell'approccio strategico al gioco ("il gioco si gioca così")
che sono cose da non sottovalutare perché allontanano l'utenza che vuole avvicinarsi all'hobby.
Bene quindi criticare lo specchio dei tempi (sono il primo a farlo), ma anche dall'altra parte ci son responsabilità.
 

ALBIS

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Alberto
Assolutamente LordDrachen, condivido quel che dici.

Ho estremizzato perchè, il tempo è più scusa che non un reale problema ;)
 

Umb67

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LordDrachen":1ussjob8 ha scritto:
SI sa che molti giochi vanno studiati prima di essere giocati in modo diciamo competitivo (e la competitività nell'ambiente è altissima, dove molti groganrd utilizzano la loro esperienza sull'H&C per battere le nuove leve o giocatori meno esperti, a mo di scacchista pro contro scacchista dilettante....).

A mio parere, chi si comporta in questo modo, si MERITA che l'hobby del wargame muoia con lui quando la natura farà il suo corso.

Per me è sbagliato vedere il wargame storico come una competizione, e ancora più sbagliato sfruttare la maggiore conoscenza delle regole per avere un vantaggio. Non sono gli scacchi, dove la fortuna davvero non esiste, il bilanciamento è praticamente perfetto e le regole semplici, quindi possiamo parlare di "sfida di cervelli".

Il bilanciamento nei wargames non è scontato, e spesso neanche così necessario, e se uno è interessato davvero alla competizione, sono proprio i wargames più semplici quelli più bilanciati, oppure (visto che spesso sono anche i più brevi), sono adatti ai tornei perché si possono fare due sessioni scambiandosi di posto.

La fortuna ha sempre un certo peso, e ancora di più ne ha la conoscenza delle regole. Se si spiega un gioco la prima volta (magari perdendoci un'ora o più), è stupido e controproducente sfruttare l'ovvia difficolta dell'avversario a mettere in pratica una lunga serie di nozioni appena apprese senza la minima pratica, per "vincere". Che senso ha quella vittoria ?

E poi il settarismo.

Si vede spesso alle manifestazioni nazionali tipo Modena Play, che dovrebbero essere delle occasioni per avvicinare all'hobby NUOVE persone, vedere sempre le STESSE facce, che si sono dati appuntamento 6 mesi prima per giocare ad ASL, ovviamente ad uno scenario difficilissimo, usando moduli non più reperibili sul mercato da anni, stando per conto loro, senza che ci sia la minima possibilità per qualcuno che passi di lì e non ha idea di che cosa si tratti, di capirci un bel niente.

Se si vuole giocare in quel modo, nella propria cerchia di conoscenti, è meglio fare come gli americani, che noleggiano un albergo per qualche giorno, e fanno un weekend H24 di full immersion una volta all'anno, con tutti i "monster" che gli pare, con amici che arrivano anche da migliaia di km di distanza.

Ma una manifestazione nazionale, che vede partecipare persone con molteplici interessi, e soprattutto molti GIOVANI (e giovanissimi), ci si deve SACRIFICARE e mettere a DISPOSIZIONE del pubblico, spiegando giochi semplici, ma di buona qualità, e tutti FACILMENTE REPERIBILI sul mercato, e possibilmente non troppo costosi.

Cose tipo Memoir 44, C&C Ancients, Twilight Struggle, Maria, Combat Commander, Conflict of Heroes. Se PROPRIO volete parlare di ASL, fate vedere lo Starter Kit, per far capire che si può anche cominciare a giocare ad ASL con 12 pagine di manuale e 30 euro di spesa!

Il tempo si trova per tutto, ma è chiaro che se ti presenti ad un neofita con l'intero sbarco in Normandia alla scala di ASL con migliaia di pedine e 10 metri di mappe (si, c'era pure questo qualche anno fa a Modena Play...), è ovvio che passerà il messaggio che i wargames sono un'occupazione per sociopatici con largo portafoglio e villa con bunker antiatomico nel seminterrato adibito a sala giochi. In pratica, un killer seriale...
 

LordDrachen

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LordDrachen
Umb67":1z2fwkp9 ha scritto:
Per me è sbagliato vedere il wargame storico come una competizione
d'accordissimo
e ci sono zone grigie ancora più diffuse.
molta gente non discute dell'aspetto strategico con l'avversario e in questo modo la diversa conoscenza di
1) regole
2) esperienza sul titolo o sui titoli simili
3) errori dovuti a distrazioni / inesperienza

inficiano negativamente il gioco. il newbie viene allontanato o si cerca altri giocatori, creando sette e sotto-sette.

E poi il settarismo.
Da. :sisi:

Si vede spesso alle manifestazioni nazionali tipo Modena Play, che dovrebbero essere delle occasioni per avvicinare all'hobby NUOVE persone, vedere sempre le STESSE facce, che si sono dati appuntamento 6 mesi prima per giocare ad ASL, ovviamente ad uno scenario difficilissimo, usando moduli non più reperibili sul mercato da anni, stando per conto loro, senza che ci sia la minima possibilità per qualcuno che passi di lì e non ha idea di che cosa si tratti, di capirci un bel niente.

E ancora DA.
Hai ragionissima.
 

vellu82

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vellu82
Quest'anno a Play, soprattutto come BG Storico, si sta cercando di cambiare rotta appunto per il problema delle solite 4 facciotte che sono lì da anni.

Si cercheranno di sperimentare soluzioni "nuove" (perché in altri ambiti sono ormai datate e rodate da anni) in modo da non spaventare.

Almeno potrò dire di averci provato con tutte le mie forze... ;)
 
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