Allora, innanzitutto una richiesta per tutti coloro che stanno partecipando a questa interessante discussione: che uno di voi si ricordi, fra un mese circa, di cambiare sondaggio in homepage mettendo "cosa odi di più quando spieghi un gioco?". Credo sarà molto interessante...
Per il resto, posso capire e condividere praticamente tutte le cose che avete detto finora, essendo da sempre uno di quelli che i giochi li studia e li spiega agli altri, anche e sopratutto alle convention dove in genere finisco la voce per questo motivo. Devò però dire che un primo requisito fondamentale è saper spiegare un gioco, purtroppo molti di noi non ne sono affatto capaci pur essendo magari degli ottimi giocatori. Andare saltando di palo in frasca, senza una scaletta, senza un'omogeneità, addentrandosi subito nei casi speciali e così via, sono errori che si fanno di frequente e non aiutano né a far capire il gioco, né a catturare l'attenzione di chi ascolta.
In genere, quale che sia il gioco che devo spiegare, io inizio sempre dando una descrizione generale di cosa si fa, cosa rappresentano o chi impersonano i giocatori, e qual'è l'obiettivo generico del gioco stesso. Dopo di che, nei giochi che lo richiedono, dò una descrizione dei componenti e del piano di gioco, illustrando a grandi linee a cosa serva questo e quello nel corso del gioco. Quindi, passo alla spiegazione nel dettaglio, per la quale seguo come schema la struttura del turno di gioco in modo che si capisca cosa puoi fare e quando. In genere, questo è un sistema che funziona bene e che mi sento di suggerire a chi ne avesse bisogno.
Ad ogni modo, ritornando più in tema, l'altra componente è la platea cui ci si rivolge, e nessuno può essere immune ai suoi effetti. Il cazzeggio, le risatine e le battute umoristiche mentre si spiega non sono il massimo della vita, ma possono essere a mio parere tollerate se in quantità moderata. In fin dei conti si gioca per divertimento e se non si esagera ci possono anche stare. Ben peggiori sono secondo me altre situazioni, come il professorino che si inserisce nella tua spiegazione, quello che ti mette fretta a iniziare a giocare che il resto lo dici dopo (sopratutto se è lo stesso che alla fine si lamenterà per qualcosa che non gli hai detto, e lo fanno), quello che non ascolta perché ha letto il regolamento e poi viene fuori che non ci aveva capito una mazza, etc...
In conclusione, ci vuole attenzione da un lato, e pazienza dall'altro. E il più delle volte bisogna anche capire con chi si ha a che fare per trovare il modo più adatto di spiegare le cose, dal momento che non si può adottare lo stesso sistema con giocatori che, pur non conoscendo il gioco specifico, siano in parte neofiti assoluti o giocatori abituali. In genere, per riprendere il controllo, un metodo efficace è quello suggerito da qualcuno di smettere di parlare finché non si ha di nuovo l'attenzione, oppure seguire la linea dura del "se ti perdi un pezzo non rispiego", ma questo dipende poi da ognuno di noi e da caso a caso.