matking
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First reaction SHOCK!
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Buongiorno a tutti, colgo l'occasione della campagna di Pax Pamir per discutere di una tematica che reputo interessante, ossia quella delle traduzioni nelle localizzazioni dei giochi.
Con la campagna che ho menzionato, Giochix, su proposta di alcuni bakers, ha dato il via a una nuova iniziativa che applicherà a tutti i propri progetti, anche futuri, consistente nella sottoposizione ai consumatori finali dei file localizzati di carte e regolamento, consentendo così un controllo dal basso sulla traduzione effettuata dall'editore.
Premesso che, almeno a un primo impatto, si presenta come un'operazione sicuramente apprezzabile, non riesco a non pensare agli eventuali effetti distorsivi (forse anche per deformazione professionale) che tale iniziativa potrebbe comportare.
Provo a riassumere, per punti, i miei timori:
- giochix è già nota per refusi ed errori di traduzione, in alcuni casi abbastanza gravi (traduzione del termine "location" con "locazione" in Turno di guardia).
- il sindacato dal basso sulla traduzione potrebbe costituire uno scudo rispetto a eventuali accuse che potrebbero essere mosse all'editore ove il prodotto presenti, nonostante il controllo del consumatore, errori di traduzione. In altri termini, non sarebbe rimproverabile all'editore l'errore sfuggito anche al consumatore finale, al quale era offerta l'opportunità di controllare la traduzione proprio al fine di scongiurarlo.
- il sindacato dal basso non è realizzato, necessariamente, da soggetti qualificati per l'attività di traduzione. Pertanto, quello che non è un errore per chi controlla, potrebbe esserlo comunque agli occhi di un giocatore, più attento e competente, che non ha tuttavia partecipato al controllo.
Voi cosa ne pensate? Siete del mio stesso avviso o vede in questa iniziativa un'operazione più positiva che negativa?
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Con la campagna che ho menzionato, Giochix, su proposta di alcuni bakers, ha dato il via a una nuova iniziativa che applicherà a tutti i propri progetti, anche futuri, consistente nella sottoposizione ai consumatori finali dei file localizzati di carte e regolamento, consentendo così un controllo dal basso sulla traduzione effettuata dall'editore.
Premesso che, almeno a un primo impatto, si presenta come un'operazione sicuramente apprezzabile, non riesco a non pensare agli eventuali effetti distorsivi (forse anche per deformazione professionale) che tale iniziativa potrebbe comportare.
Provo a riassumere, per punti, i miei timori:
- giochix è già nota per refusi ed errori di traduzione, in alcuni casi abbastanza gravi (traduzione del termine "location" con "locazione" in Turno di guardia).
- il sindacato dal basso sulla traduzione potrebbe costituire uno scudo rispetto a eventuali accuse che potrebbero essere mosse all'editore ove il prodotto presenti, nonostante il controllo del consumatore, errori di traduzione. In altri termini, non sarebbe rimproverabile all'editore l'errore sfuggito anche al consumatore finale, al quale era offerta l'opportunità di controllare la traduzione proprio al fine di scongiurarlo.
- il sindacato dal basso non è realizzato, necessariamente, da soggetti qualificati per l'attività di traduzione. Pertanto, quello che non è un errore per chi controlla, potrebbe esserlo comunque agli occhi di un giocatore, più attento e competente, che non ha tuttavia partecipato al controllo.
Voi cosa ne pensate? Siete del mio stesso avviso o vede in questa iniziativa un'operazione più positiva che negativa?
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