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Serata con doppietta di pesi medi.
Priests of Ra
Seconda partita a questa misconosciuta iterazione di un classicone kniziano, Ra, ancora una volta in 3: @rikicorgan, @CastoroBoy e il sottoscritto.
Prima era col tracciato di Ra che si riempie velocemente, lasciandomi giusto il tempo di fare incetta di tessere lavoratore: porto a casa un bel bottino, ma la strada è lunga…
La seconda va a strappi, inizia piano dando modo a tutti di arricchire il proprio tableau, per poi accelerare con un’improbabile sequenza consecutiva di tessere Ra che costringono tutti a salvare il salvabile.
Era finale che arride invece a @rikicorgan, che saggiamente si accaparra un set che gli frutta una caterva di punti, tanto da rimontare e vincere con un bel margine sul sottoscritto.
@CastoroBoy dal canto suo ha passato la partita a invocare Ra, ma non nel senso previsto dal regolamento.
Questo gioco, al pari del suo illustre e classico predecessore, porta al tavolo una tensione sconosciuta al sonnolento genere german di questi ultimi anni. Ogni volta che appare una tessera Ra, senti il tavolo tremare e i giocatori fremere.
Semplice ma non facile da leggere e valutare nei suoi sviluppi sempre diversi, nella disarmante asciuttezza della sua struttura (2 azioni disponibili, solo due) PoR propone in un’ora al massimo una sfida emozionante e unica nel suo genere, che tiene tutti incollati fino alla fine.
La stima per Knizia continua a crescere inesorabile, e qui siamo decisamente nei piani più alti della sua produzione.
Tyrants of the Underdark
Ci raggiunge al tavolo Federico: il ragazzo ha un quarto dei miei anni, ma si dimostra un temibile e allenato avversario.
Stabilisco subito un patto di non belligeranza col vicino @CastoroBoy e inizio a consolidare le mie posizioni, puntando forte sull’acquisto di nuove carte, dando priorità a una specifica tipologia per creare un po’ di combo nel mazzo. Nel resto del tabellone ci si mena di più, con @CastoroBoy che affronta schermaglie con Federico e @rikicorgan che spamma unità come non ci fosse un domani. Federico, forte di un bel bottino di PV raccattati nei combattimenti, inizia a mandarmi spie in casa per disturbare i miei piani. La partita inizia a dilungarsi un po’, ma quando @rikicorgan decide di triggerare la fine il “mazzo che mi sono fatto” unito ai tanti luoghi controllati mi vale una vittoria più larga di quanto mi aspettassi.
Era da tanto che non giocavo a Tyrants, e devo dire che con la sua semplice ricetta composta da un deck-building molto basilare e controllo territorio cattivello fa sempre il suo lavoro, portando al tavolo anche i più giovani. Anche quelli MOLTO più giovani di me.
Priests of Ra
Seconda partita a questa misconosciuta iterazione di un classicone kniziano, Ra, ancora una volta in 3: @rikicorgan, @CastoroBoy e il sottoscritto.
Prima era col tracciato di Ra che si riempie velocemente, lasciandomi giusto il tempo di fare incetta di tessere lavoratore: porto a casa un bel bottino, ma la strada è lunga…
La seconda va a strappi, inizia piano dando modo a tutti di arricchire il proprio tableau, per poi accelerare con un’improbabile sequenza consecutiva di tessere Ra che costringono tutti a salvare il salvabile.
Era finale che arride invece a @rikicorgan, che saggiamente si accaparra un set che gli frutta una caterva di punti, tanto da rimontare e vincere con un bel margine sul sottoscritto.
@CastoroBoy dal canto suo ha passato la partita a invocare Ra, ma non nel senso previsto dal regolamento.
Questo gioco, al pari del suo illustre e classico predecessore, porta al tavolo una tensione sconosciuta al sonnolento genere german di questi ultimi anni. Ogni volta che appare una tessera Ra, senti il tavolo tremare e i giocatori fremere.
Semplice ma non facile da leggere e valutare nei suoi sviluppi sempre diversi, nella disarmante asciuttezza della sua struttura (2 azioni disponibili, solo due) PoR propone in un’ora al massimo una sfida emozionante e unica nel suo genere, che tiene tutti incollati fino alla fine.
La stima per Knizia continua a crescere inesorabile, e qui siamo decisamente nei piani più alti della sua produzione.
Tyrants of the Underdark
Ci raggiunge al tavolo Federico: il ragazzo ha un quarto dei miei anni, ma si dimostra un temibile e allenato avversario.
Stabilisco subito un patto di non belligeranza col vicino @CastoroBoy e inizio a consolidare le mie posizioni, puntando forte sull’acquisto di nuove carte, dando priorità a una specifica tipologia per creare un po’ di combo nel mazzo. Nel resto del tabellone ci si mena di più, con @CastoroBoy che affronta schermaglie con Federico e @rikicorgan che spamma unità come non ci fosse un domani. Federico, forte di un bel bottino di PV raccattati nei combattimenti, inizia a mandarmi spie in casa per disturbare i miei piani. La partita inizia a dilungarsi un po’, ma quando @rikicorgan decide di triggerare la fine il “mazzo che mi sono fatto” unito ai tanti luoghi controllati mi vale una vittoria più larga di quanto mi aspettassi.
Era da tanto che non giocavo a Tyrants, e devo dire che con la sua semplice ricetta composta da un deck-building molto basilare e controllo territorio cattivello fa sempre il suo lavoro, portando al tavolo anche i più giovani. Anche quelli MOLTO più giovani di me.
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