Settimane più rilassate dal punto di vista ludico, complici tanti impegni.
Abbiamo giocato soprattutto in famiglia, dove accanto ai soliti
Le Catacombe di Karak (con qualche espansione in più):
e
Le Cronache di Avel (giocato sempre in coppia con mio figlio):
Abbiamo rispolverato
La Corsa dei Lombrichi, forse un po' troppo semplice adesso per mio figlio:
E giocato per la prima volta in tre
Ticket to Ride: Treno Fantasma, questo un po' più divertente, se non altro perché le meccaniche un po' ricordano il papà TTR, che è uno dei nostri giochi preferiti.
Ma la vera sopresa dei pomeriggi in famiglia è
Gnam Gnam Monster Chef, gioco provato in negozio e comprato subito, che ha conquistato mio figlio, ma anche mamma e papà perché è un gioco veloce e la meccanica di ricostruzione dei colori per combinazione tra altri è interessante. Poi l'app attira ed è molto bene integrata nel gioco.
Con mia moglie invece riusciamo a giocare poco e niente, tranne che per due partite ad
Unmatched (la 50esima e la 51esima per me), entrambe mettendo di fronte Luke Cage e Bullseye. E niente, per quanto il personaggio mi piaccia, non riesco proprio a far vincere al cecchino nemico di Daredevil una sola partita...
Dopo aver saltato una serata in associazione, rimedio la domenica successiva invitando a casa due amici frequentatori delle serate ludiche per provare
Hallertau:
Questo nuovo mattonazzo di Rosemberg l'ho trovato piacevole da giocare, anche se è decisamente meno deterministico di Agricola o Caverna, perché le carte che si pescano hanno una forte variabilità e possono regalare punti inaspettati di tanto in tanto, risolvendo a favore del fortunato di turno una partita altrimenti equilibrata. Per la cronaca, vinco di misura sul secondo classificato, grazie a carte che avevo dall'inizio e che ho saputo sfruttare bene, conciliandole con una forte produzione agricola.
La scorsa settimana, invece, il martedì in associazione ha avuto come protagonista
Heaven & Ale, malefico piazzamento tessere a (vago) tema produzione di birra.
Gioco che fa della tensione al tavolo, della strettezza e della capacità di punire eventuali errori il suo punto di forza: lo giochiamo in 4, io alla seconda partita e gli altri alla prima, e ne viene fuori una partita tiratissima che vinco ancora di due punti sul secondo (che era la stessa di Hallertau). Ma ogni mossa è sentitissima e le maledizioni al tavolo, verso gli avversari che ti soffiano la mossa che volevi fare tu, fioccano. Giocone!
Chiudo la mia settimana ludica apparecchiandomi
Clinic in solitario, un po' per provarlo un po' per oppormi al festival di Sanremo...

Gioco che sembra più complesso di quel che è, alla fine il flusso si assimila velocemente e non è nemmeno così stretto come sembra al primo impatto. Però è sicuramente da riprovare con l'interazione data da altri giocatori, perché elementi come l'agenda o i componenti da costruire necessitano di un po' di corsa ad accaparrarseli per dare pepe al gioco. Giudizio rimandato.
Per il momento è tutto, buon divertimento a tutti!
