Programmata per l’estate ma rimandata a causa di un’imprevista grandinata sfasciamacchine, riesco finalmente ad ospitare Marco
@Throglok , penna di Balena Ludens, nella sua prima calata ludica in Romagna. Compilata preventivamente una vicendevole lista di “giochi che hai te e che vorrei finalmente provare”, chiamo a raccolta alcuni compagni abituali che non si fanno ripetere la cosa due volte: Yuma, Valerio,
@lancil9 ,
@Aluccio e il prof. Mangianti fanno staffetta al tavolo in questa tre giorni all’insegna dei coltelli, di secchiate di dadi, delle colte disquisizioni sulla piadina e delle canzoncine non stop di Yuma.
Quello che comunque Marco non si aspetta è che l’avversario più temibile del weekend non sarà al tavolo, bensì sotto al tavolo: Nebula sembra amabile e simpatica ma gli regala un weekend di starnuti ed infame allergia.
Gatto 1 - Umano 0
VENERDI’
RACE FOR THE GALAXY + THE GATHERING STORM - Scaldiamo i motori con il mio 2 player game preferito. Sfida promessa da anni, non posso far figuracce e faccio valere il peso di centinaia di partite d’esperienza alle spalle. Marco apre con New Sparta e punta al dominio militare, ma imbastisco un tableu di pianeti marroni che in combo con perfette tecnologie diventa difficile da contrastare. Mi piovono punti alla velocità della luce ma alla fine il distacco è risicato: capisco che per il weekend ho
un osso duro da affrontare
STRIKE (3 partite) - Un arena di dadi con una spruzzata di dexterity, vince chi sopravvive con almeno un dado. Partite da due minuti, tre regole, trash talking obbigatorio e risate. “
Insieme a Through The Ages l’unico gioco a cui ho dato 10 su bgg” sentenzia Marco, così, per farvi capire
WELCOME TO THE MOON - Versione a scenari del celebre flip & write Welcome To ad ambientazione shi-fi. Stessa meccanica ma twist differenti, con un pizzico di interazione in più: sembra valido, anche se il primo scenario probabilmente è fin troppo introduttivo.
Da riprovare!
YUNNAN - si aggregano in serata mio fratello Valerio e il professor Mangianti, intavoliamo questa piccola perla scoperta recentemente che sto amando molto. Peso medio perfetto come durata (1h) e mole di regole, interazione decisa, aste di posizionamento, costruzione rete, timing....praticamente il mio pane ludico. Parto subito avanzando col cavallo e alla prima regione incontrata riesco a piazzare in un colpo solo la casa del te e a guadagnare un punto di influenza che mi proteggono sia dal prefetto (o come diavolo si chiama quel bastardello che rimanda la gente a casa) che dagli avversari. Nei turni successivi gli altri si spartiscono i punti influenza e non riescono mai ad oltrepassarmi sul tracciato facendo il mio gioco; mentre loro ancora cercano di macinare un motore io inizio a calare 40 punti in un turno. Fisnisce in pochi round, doppio quasi il secondo in classifica vincendo finalmente la mia prima partita di Yunnan.
Estremamente sottovalutato
SCOUT il piccolo grande successo della Oink, trick taking dalle regole semplici ma molto interessante (anche se tendenzialmente è un mezzo clone del più sfortunato Dealt). L’avevo provato alla play proprio nell’area Goblin, si riconferma davvero molto carino, perfetto come spezzaserata. Uno di quei titoli che ti fanno sentire intelligente quando entra la combinazione giusta di eventi (un po’ come Challengers per dire).
Promosso
STRIKE (7 partite) - Mangianti e Vale decidono di volerlo rigiocare fino a che non riescono a vincere una partita, ma si devono arrendere dopo 7 tentativi consecutivi sovrastati dall’imbarazzante fondoschiena mio e di Throglok
HEAVEN & ALE - “l’unica volta che l’ho giocato mi era sembrato troppo largo con i soldi” dice Marco. Probabilmente aveva sbagliato la solita regola dei monaci perchè la perla di Kiessling te li fa sudare proprio tutti quei due spicci. Cerchiamo di creare birra arrancando tra un campo e l’altro ma a spuntarla è Valerio con largo scarto che imbastisce una strategia basata su campi all’ombra e materia prima di bassa lega. Più lo gioco, più capisco di amarlo, più peggioro nei punteggi.
Misteri della birra
SABATO
THE GUILD OF MERCHANT EXPLORERS - una via di mezzo tra Kingdom Builder e un flip & write, piacevole e molto carino esteticamente. Marco decide di regalarmelo e credo rivedrà il tavolo molto presto!
Rilassante
SEVEN WONDERS DUEL (2 partite) - mi pavoneggio con “occhio che a Duel sono particolamente bravo” millantando il mio status di “esperto” su BGA e giustamente ne perdo due in fila. L’umiliazione è servita nonostante le mie 2k partite!
Lezione imparata?
STRIKE (9 partite) - nel pomeriggio ci raggiungo Yuma, lancil9 e Aluccio e devono sottostare al rito di Strike. Simone (lancil9) a metà della prima partita sta già cercando dove comprarlo nei negozi online, Yuma tenta tiri con angoli impossibili, Ale si chiede se siamo diventati improvvisamente deficienti, ma è troppo un signore per dirlo apertamente.
Tra un tiro e l’altro diventa il titolo a cui ho fatto più partite quest’anno, poco importa se sommandole tutte e 18 non arrivo ad un’ora effettiva di gioco
ANKH - GODS OF EGYPT - Mi mancava l’ultimo capitolo in ordine cronologico della triade di Lang che per ora avevo saltato memore di una poco soddisfacente esperienza con Rising Sun. Il tocco dell’autore è chiaro sin da subito soprattutto nelle dinamiche dei combattimenti e il gioco scorre particolarmente bene e senza inutili complicazioni di sorta: diradata le nebbia strategica nei primi turni inizio a capire il sistema e scappo dall’ultimo posto tentando di evitare una sconveniente fusione. Ad impantanarsi sono Yuma e Simone che non riescono a sfruttare il merge e crollano sul finale: la chiude Aluccio gestendo benissimo l’ordine di risoluzione dei combattimenti ma rosica un po’ ricordandosi di aver saltato il kickstarter. Esteticamente è fantastico e meccanicamente davvero un buon titolo.
Epico
FIST OF DRAGONSTONES gioco semisconosciuto di inizio millennio di Faidutti e Schacht basato su aste ciece e diverse bastardate esattamente come piace a me. Durasse la metà sarebbe ottimo, ma si protrae forse un po troppo. Comunque più che gradevole,
quel voto su BGG è assolutamente immeritato.
FANTASY REALMS Aluccio ci saluta e mentre io scaldo piada e salsicce i tre superstiti si sfidano al piccolo Fantasy Realms. Yuma nei giochi di combo ha pochi rivali e non lascia superstiti con un ottimo duecentocinquantaqualcosa, ma il suo obiettivo rimane sfondare il muro dei 300. Sarà per la prossima
BUS (2 partite) Finalmente riesco a provare il vecchio gioco della Splotter nella bella edizione Capstone consigliatomi ormai da chiunque come perfetto per i miei gusti. Ed effettivamente non delude: diretto, cattivo, senza fronzoli con alcune caratteristiche classiche dei giochi Splotter come la classica meccanica pick up and delivery marchio di fabbrica del duo olandese e gli elementi condivisi con gli avversari, in questo caso i passeggeri. Throglok fa valere l’esperienza nella prima partita dandoci una lezione di logistica dei trasporti, ma a pronta rivincita io Simone e Yuma ci facciamo trovare più preparati e iniziamo ad agire con maggiore senso soprattutto per quanto riguarda la costruzione degli edifici. Yuma prova a manipolare il quantum spazio temporale ma non basta, la spunto io nonostante il sabotaggio finale mi tolga 3 preziosi punti preparati con cura nel turno precedente. Ora veniamo al suo difetto principale:
dove diavolo lo trovo senza dover donare un rene???
COUNCIL OF SHADOWS - per non farci mancare nulla chiudiamo il sabato con il bel titolo dell’Alea in conformazione tre giocatori. Più lo gioco e più lo apprezzo: tento una strategia ad alto consumo che macina discretamente, ma Yuma riesce ad infilare una combo importante nella tecnologia esplorazione (doppia colonia + azione miniera con un’unica carta) e mi batte di pochi punti grazie anche a carte obiettivo perfettamente sodddisfatte. Marco alla sua prima partita si difende più che bene con una strategia a bassissimo consumo e riesce comunque a girare in Dark Tech 3 a fine partita: gradisce e aggiunge alla wishlist. Pochi giochi da un’ora riescono a darmi la stessa soddisfazione di Council, probabilmente il german game che più mi ha convinto tra queli provati per la prima volta quest’anno.
Poco hype, tanta qualità
DOMENICA
PATCHWORK (2 partite) partiamo la mattina con l’amato tetris game di Rosenberg, 2 sfide tirate entrambe decise dal tassello 7x7.
Sempre valido
SCHOTTEN TOTTEN - Prima di pranzo insisto per una partitella al classico di Knizia, faccio valere la mia esperienza di 80+ partite e il mio proverbiale culo, vinco 5-4 a due carte dal termine.
Diffidate delle imitazioni!
KOKOPELLI (2 partite) - ci trasferiamo nel pomeriggio a casa di Yuma e Marco chiede di poter finalmente provare l’atipico Feld targato Queen Games che dopo un’uscita in sordina inizia a vantare con il tempo diversi estimatori. La prima partita vengo doppiato malamente travolto come sempre da
comboman Yuma, nella seconda mi riscatto con un paio di combinazioni ben assestate; Throglok pare gradire e medita l’acquisto compulsivo.
PLANET UNKNOWN - Mi aveva sempre incuriosito data la nomination al KdJ 2022 e trovo finalmente l’occasione per poterlo provare. Polimini, asimmetria, avanzamento su tracciati, movimento su griglia: uno strano assemblaggio di meccaniche piuttosto sfidante che nonostante l’interazione moderata mi lascia in realtà molta voglia di rigiocarlo.
Aspettando l’edizione italiana
SPACE BASE (2 partite) - ovvero Machi Koro 2.0 . La prima partita fatta ormai un anno fa non mi aveva convinto troppo, questa volta invece in tre giocatori, probabilmente la configurazione migliore, mi gusta molto di più. A volte va un po’ con il pilota automatico, ma ti lascia sempre quelle due/tre scelte al turno interessanti. Marco ci mette una partita ad entrare bene nel sistema, alla seconda ci asfalta doppiandoci.
Rivalutato
CENTURY: SPICE ROAD - molto snobbato in tana, è un hand building che personalmente invece gioco sempre volentieri, più ad esempio del parente lontano Splendor a cui spesso viene accostato. Costruisco una mano troppo lunga e come spesso succede in questi casi, non funziona: la brutale macchina di conversioni di Marco non ci lascia scampo.
Essenziale
TAJ MAHAL - ci raggiunge anche Valerio e torniamo all’interazione vera dopo un pomeriggio più rilassato. Il classico di Knizia con la sua punitiva asta multi-valuta sa essere davvero brutale. Alla prima regione Yuma e Marco si ripuliscono la mano a vicenda mentre io e Vale pregustiamo una caccia grossa nelle regioni successive: preparo la partita in maniera fortemente strategica in barba al mio classico approccio tattico cercando di leggere bene la mappa e passando la mano in diverse regioni. Intanto vedo Valerio volare avanti con i punti e mi faccio soffiare un posto chiave che mi distrugge la strategia: una lezione da imparare per la prossima partita.
Bagno di sangue
CHINATOWN - terzo gioco dell’Alea del weekend, e non è un caso. Distillato di contrattazione pura che in questo caso si dilunga un po’ per il caos delle trattative e un po’ di stanchezza accumulata. Accusiamo per tutta la partita Valerio di essere chip leader e gli mettiamo tutti i bastoni tra le ruote; Marco usa la strategia della pena perche “è evidente che sono ultimo”, Yuma si lamenta perchè “io sti giochi di contrattazione li odio”. Come spesso succede, non ci avevamo capito nulla, a parte Marco ovviamente che chiude di larga misura davanti a tutti.
Old but good
L.L.A.M.A. - Chiudiamo il lungo weekend con il fortunato giochetto di carte del Doktor, definito da tanti l’”Uno- Killer”. Lo trovo talmente non sense che mi strappa sempre grandi risate, Vale scuote la testa mentre Yuma e Marco continuano a provare a spiegarci che invece c’è molto metagioco e strategia: io non riesco però a coglierli ed infatti arrivo come al solito ultimo.
Il gioco che non ci meritiamo ma di cui abbiamo bisogno
Che dire: 44 partite in due giorni e mezzo, poco importa se a dopare questo numero ci si mettono le quasi venti sfide di Strike. Ma dato che la quantità non conta, il vero successo del weekend sono stati i tanti momenti divertenti e una sempre perfetta alchimia di tavolo. Da rifare!