Luglio non è ancora finito ma già mi sento di poter tirare le somme - molto felici - del mese. Si è ripreso a giocare in associazione, ha riaperto il Polo Nerd, qualche occasione con amici... insomma, evviva! Eccovi un po' di Hydra Games:
E ora diamo inizio alle danze:
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FANTASCATTI: dopo mesi di desideri fillerosi repressi, è tornato anche lui sul tavolo. Ho perso un po' di smalto ma sono ancora l'uomo da battere. Per dire, il giovinotto di belle speranze che sta facendo il cosplay del Meeple con la camicia ad inizio partita ha osato affermare "ahaha pensa tu il colpo di scena, il novellino alla sua prima partita che ti batte!". NOT TODAY.
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TACO GATTO CAPRA CACIO PIZZA: nuovo capostipite del genere filleroso casinaro, sempre grasse e grosse risate al tavolo. Mooolto divertente, adatto praticamente a tutti.
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SKULL: un giochillo a tema bluff, durante la partita mi son chiesto varie volte perché non stessimo giocando a Perudo.
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PERUDO: ecco, questo sì che resta un classico intramontabile. Giocateci tutti, sempre.
INTERVALLO: eccovi una foto del nuovo Polo Nerd, qua a Perugia siamo tutti molto molto contenti che dopo un paio d'anni abbia riaperto e si sia rinnovato così bene. Per la cronaca, ci sono altre 3 salette per giocate più intime - più il bagno, per bisogni ancora più intimi.
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JUST ONE: uno dei pochi giochi cooperativi al mondo che mi piace sempre. Momenti sempre notevoli, tipo quando al tavolo per far indovinare "moschettiere" in QUATTRO abbiamo scritto Aramis.
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COCO RIDO: un po' di sano humor nero non guasta mai, specie se riesci a far rosicare il signor Omar MagicMerchant perché scelgono le tue carte e non le sue! Ancora sta a rosicà, è da questa partita che mi rinfaccia tutte le sue - misere - vittorie.
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TIME'S UP CELEBRITY: il party più bello di sempre, ovviamente nella versione coi personaggi famosi. Mi diverto sempre tantissimo!
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SEQUOIA: completa la serie dei giochininininini questo filler kickstarteroso di maggioranze, nel giro di pochissimo dice la sua con grazia.
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RED RISING: due miei amici volevano farmelo provare prima di regalare la copia al loro peggior nemico. Insomma, non è sta amara schifezza ma nemmeno un gioco che mi tira tanto a esser riprovato. Fossi un fan dei libri magari la cosa potrebbe cambiare, ma non lo sono mannaggina.
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RUMBLE NATION: felice scoperta delle ultime settimane, sponsorizzato tra chat, facebook e Tana (uno degli araldi mi pare sia proprio Rage). Un gioco di maggioranze con ideazione orientale che nel giro di una mezz'ora ti fa sperare di aver fatto bene nel piazzamento e che, nella successiva fase dei rinforzi, ti ricorda quanto sei scarso nei giochi di maggioranze.
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CRASH OCTOPUS: kickstarter arrivato fresco fresco al buon Jack Dryke, non lo giochi subito subito? Anche qua, nonostante all'inizio fossi felice come un bimbo all'idea di giocarlo, la prova del tavolo m'ha ricordato quanto sia scarso coi giochi di schicchere e perché evito di giocarli. Bellina l'idea e la realizzazione, ad ogni modo. Tante infamate possibili!
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CAVERNICOLI: copia demo in prova, e proviamolo. Gioco leggerino e dimenticabile, a meno che non sia uno dei primi giochi leggerini che si provino in vita propria o uno dei primi della propria collezione.
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SAM BUKAS BANDE: figlio dell'entusiasmo della lettura del thread di acidshampoo, con una compagnia poco reattiva ha reso ancora meno delle prima partita fatta. Soffro un po'.
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I CIARLATANI DI QUEDLINBURGO: l'ho rispolverato dopo tanto, l'idea di intavolarlo mi spaventa sempre ma non so perché. Ovviamente, poi mi sono divertito un sacco. Con Simona, appena ci sarà modo, ci siamo ripromessi di rimetterlo più spesso sul tavolo.
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HIVE: con Simona ci si prepara alle ferie settembrine (nella speranza che si riescano davvero a fare) e questo è uno dei classici giochi da vacanza, è venuto con noi ovunque.
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FURNACE: gioco di aste e catene produttive, kickstarter russo localizzato felicemente dalla dV. A me piace molto, dura quanto deve durare per il peso che ha e dà la giusta soddisfazione. Ad ogni partita mi è parso di notare un qualcosa che vorrei far meglio nella successiva e la cosa mi piace.
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SMASH UP: avevo preso un sacco di roba in super-iper sconto con l'idea di giocarlo col Magio appena ci sarà modo. Per ora l'ho inaugurato con l'ex collega di lavoro Giuseppe, che appena è tornato a casa si è messo al computer e ha ordinato due o tre scatole pure lui. Non credo lo giocherei in più di tre giocatori, c'è un po' da star dietro all'interpretazione delle carte ma nella sua leggerezza ci sta ogni tanto.
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BLANK: Uno incontra Fluxx e Vudù, con la particolarità che chi vince la partita può ideare e scrivere una carta semplice o carta regola del gioco. L'avevo comprato proprio in vista delle riaperture, ho fatto scrivere carte a tante persone e sono contento, ogni volta che gioco ho un ricordo di una serata o di una persona. Il gioco è solo una scusa per scrivere le carte!
INTERVALLO: per la riapertura del Polo Nerd sono passate un sacco di persone, ma un sacco un sacco. Qua le più belle: da sinistra a destra Nynaeve, il sottoscritto, il dott. Francesco Bavastro di Geek Pizza, Andrea Dado (critico, ma non sempre), la nostra Pupina e il first gentleman Need2Revolt.
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LA CASA DI PAN DI ZENZERO: io sono tipo 2 mesi che ho studiato Near and Far con tanto di integrazione delle Miniere di Ambra, ma a casa iniziamo a giocare che è sempre tardi e non si riesce mai a intavolare, per cui tocca tornare ai soliti cavalli di battaglia. Ha un po' stufato tutti, mi sa.
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BARGAIN HUNTER: l'Uwe Rosenberg che non conosci, una chicca da recuperare. Si riconosce il tocco di fondo dell'autore, mascherato da immagini e grafica che potrebbero far desistere i più.
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FALLING COIN: il momento zero dei filler, il Tafazzi del gioco da tavolo. Una moneta su una carta, a giro bisogna prendere carta/e e moneta con una propria carta senza far cadere le precedenti. Ci ho fatto giocare il Dado perché sono stronzo e volevo scriverlo qua.
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THE RESISTANCE: AVALON: il giocone dei gioconi quando si tratta di identità nascoste, ormai soppiantato in zona da Secret Hitler. Nella seconda partita vengo buggerato da una clamorosa giocata di un Gambe in grandissimo spolvero, con Omar che si dà ogni merito. Mi piacerebbe rigiocarlo con un po' di continuità con le stesse persone, adoro le dinamiche che si instaurano.
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THE RED CATHEDRAL: il germanino del momento, con gestione dadi, gestione risorse e maggioranze. Inizialmente col Gambe e il Dado al tavolo, avevo praticamente finito di spiegare quando si appropinqua il sexy dott. Bavastro, cosa potevo fare se non rispiegarlo in corsa e giocarlo a pieno numero? Gioco che fa il suo sporco lavoro in poco tempo e poco spazio (almeno per quel che riguarda la scatola, poi sul tavolo la questione è diversa!)
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NEMESIS: ecco, questo sì che occupa taaanto spazio invece! Stavolta, più che la storia della partita in sé, è la storia intorno al tavolo a restare impressa nella leggenda. Partita a 5 preparata da tempo, con l'Esteta che porta al tavolo la signora Valchiria e Jack che porta la signora Dryke. La Valchiria già conosceva il gioco ma cercava l'occasione per demolirlo del tutto, mentre la signora Dryke da germanista convinta ha partecipato per capire perché piacesse al compagno e, più che altro, per farlo contento. Ne consegue un inizio difficilissimo, con le signore che fanno un casino assurdo girando raminghe per la Nemesis, lasciando stanze fuori uso o in fiamme, con sprezzo totale del pericolo. Mi piazzo in una stanza gialla, al riparo dalle fiamme della stanza vicino, proprio quando la Valchiria ha la possibilità di usare l'airlock: la sfido a spararmi nello spazio e lei accoglie la richiesta (nella foto, la mia povera Pilota un attimo prima di morire). Al round successivo (ma eravamo tipo al 5° o 6°!) prendo il controllo degli alieni, con una carta attivo un evento che dovrebbe portare più malfunzionamenti di quanto possibile e faccio esplodere la Nemesis. Tutti felici al tavolo, le signore lamentose e gli uomini sofferenti che hanno già la mente alla prossima partita!
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BRASS: LANCASHIRE: stacco dal lavoro alle 22, mi fiondo in compagnia dei signori Dryke per una sana partita a un solido giuoco imperituro. Parto male nell'epoca dei canali, ma spingo forte in quella successiva. Faccio secche varie tessere sulla plancia e punto a costruire edifici che diano punti sodi. Tento la sorte provando a vendere da un cotonificio sfruttando il mercato esterno, mica farò -3 che già ne è uscito uno! E invece... -3. Chiamo a raccolta vari santi, applicando quella che in zona è chiamata "la risposta italiana al gioco german". Andiamo alla conta dei punti, Jack ha fatto una gran bella rete di ferrovie e lo do già vincitore al tavolo. Giulia 116, Jack 119, tocca a Fedellow e... 120! Mi prendo un sacco di insulti, tutti meritati, con la promessa di una rivincita a brevissimo.
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PROJECT L: avevo notato ai tempi il kickstarter, ho aspettato l'edizione retail sulla quale riponevo buone speranze. Mi immaginavo una cosa un po' più frizzantina, a dirla tutta. Ok che si può migliorare e ottimizzare le mosse ma abbiamo sentito poco la sfida al tavolo.
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PAPER DUNGEONS: come detto altrove, "c'è chi può e chi a Play". La dV mi ha gentilmente fornito una copia in anteprima da recensire per conto della Tana, per cui ho iniziato a provarlo. Trattasi di un roll'n'write ad ambientazione fantasy, in cui gestiremo un gruppo di 4 eroi all'interno di un dungeon, sconfiggendo mostri, facendo nostri oggetti magici e gemme e combattendo contro boss grandi e grossi. Le prime sensazioni sono positive, ora bisogna macinarlo per vedere come precede la cosa.
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TWINS: mi piacciono molto i giochi in cui si vede come ragionano le persone al tavolo, da questo a Just One al nuovo Hert Mentality di cui qua sotto. In questo titolo bisogna accoppiare tra di loro delle immagini e vedere quante persone la pensano come te: la parte che fa morire è la spiegazione di certe accoppiate. Bellino!
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HERD MENTALITY: in pratica, l'opposto di Just One. Viene posta una questione - che so, "qual è il miglior ristorante di fast food" o "qual è il film di Natale per eccellenza" e così via - e si vede qual è la risposta maggiormente condivisa: fanno 1 punto solo le persone che hanno dato quella risposta, a 8 si vince. Molto molto bellino, l'abbiamo giocato giusto ieri sera in 8 e m'è piaciuto tanterrimo. Mi sa che non vedremo mai un'edizione italiana, ma alla fine basta una sola persona al tavolo che abbia il dono della lingua inglese per porre la domanda a tutti i partecipanti. Ne voglio una copiaaaa (quella di ieri era dell'amico Toro, qua sotto in foto col sottoscritto)