Ho fatto per il momento cinque partite a questo gioco. E devo dire che mi piace molto. Ci sono tuttavia alcune questioni che devo ancora inquadrare bene, prima di poter esprimere un giudizio definitivo. (Forse il motivo per cui mi piace è proprio questo: era da un po' che facevo fatica a capire un gioco completamente e questo ha scatenato in me l'effetto sfida).
L'aspetto che ho trovato più strano è il seguente: il gioco è punitivo. Da un titolo del genere non me lo sarei aspettato (tutto bello da guardare e toccare).
Se rimani indietro, non hai la sensazione di poter recuperare.
Chiaramente un simile aspetto non è un difetto, anzi, per alcuni può essere considerato un pregio. Possiamo chiamarla caratteristica.
Detto in altre parole, non è quel tipo di gioco che permette rimonte, con valanghe di punti dopo tre quarti di partita. O rimani nel treno dei possibili vincitori, o sei fuori dai giochi e ti godi il tuo alveare e basta.
Secondo aspetto strano: l'ordine di turno. La sensazione, dopo 5 partite (in 4, 3, 3, 3, 4 giocatori), è che chi parte per primo o secondo, è avvantaggiato su parecchi fronti. 1) Innanzitutto gli obiettivi comuni "race". Chi arriva prima, li ottiene. L'ordine di turno rimane sempre lo stesso. Chi parte per primo, potenzialmente ci arriverà sempre per primo, se punta su di essi. 2) La vendita del miele. Puoi vendere prima a un prezzo maggiore (il prezzo man mano cala, senza mai più risalire). Puoi soddisfare le ordinazioni prima, senza il rischio che qualcuno te le rubi prima (poi si rivelano altre ordinazioni, ma non sai se soddisferai le future richieste). 3) Le tessere nettare nel prato. Chi ci arriva prima, le ottiene prima, e gli altri devono andare altrove. (Questo punto è in parte bilanciato con la possibilità dell'ultimo giocatore di posizionare prima il suo token ape nel prato, mentre il primo giocatore avrà a disposizione la posizione meno favorevole). 3) Le azioni da scegliere. Il primo giocatore può scegliere di prendere la tessera alveare che vuole, gli altri devono puntare su quelle restanti. A inizio partita il terzo giocatore si deve accontentare di ciò che resta a disposizione.
> La cosa migliore è se chi conosce il gioco gioca come terzo o quarto giocatore. Questo perché per giocare bene in tali posizioni, devi per forza di cose osservare cosa fanno gli altri e provare a puntare su altro, se no rimani tagliato fuori o un passo sempre indietro (smarcarsi dalle strategie degli altri è essenziale, a mio avviso).
> Gli obiettivi comuni sono tanti. Non ho ancora avuto modo di provarli tutti. Se ne scelgono sempre e solo 3. Alcuni obiettivi danno meno la sensazione che chi è primo è avvantaggiato (sono già riuscito a vincere come terzo giocatore, per intenderci). La situazione di partenza inoltre varia di volta in volta (ci sono più di una decina di possibili partenze diverse). Tutto ciò rende un giudizio definitivo un po' più difficile da fare. Ci vuole tempo.
Ultima nota: l'autore su boardgamegeek è fin troppo propenso a dare il benvenuto ad eventuali house rules, quando alcuni giocatori fanno osservazioni in tal senso. Non è un segno bellissimo, anche se capisco la sua visione delle cose: per lui, alla fin fine, ciò che conta è che chi gioca al titolo si possa divertire.