xarabas81
Gran Maestro
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Zaidar":reupyx16 ha scritto:In verità si usa il d100 per intero, ma poichè per determinare successo o insuccesso le decine sono più che sufficienti il 90% delle volte, il dado delle unità spesso e volentieri si trascura. Ma se un personaggio ha +13 ad una prova, il 3 del 13 si considera, il che non richiede alcuno sforzo particolare in più: dado: 40+13=53. In casi in cui i risultati sono molto vicini, si può lanciare anche le unità per una massima precisione.
Per la macchinosità hai molto probabilmente ragione, e non ho neppure esposto i (molti) parametri per costruire i veicoli e le astornavi. Questa complessità tuttavia deriva dalla nostra insoddisfazione nel realismo di D&D, ed essendo giocatori piuttosto esperti non ne sentiamo affatto il peso. Posso senza dubbio confermare però che per un giocatore alle prime armi si tratterebbe di un gioco pesante e macchinoso, assolutamente sconsigliabile. Su questo punto abbiamo esplicitamente preferito un realismo maggiore rispetto alla semplicità, tanto che le battaglie sono volutamente una sorta di wargames in miniatura, perchè cercavamo un gioco più "maturo" e dove le regole fossero ben più sottili di quelle banali con le quali D&D ci ha abituato.
avere regole più realistiche e complesse non è sinonimo di gioco più maturo.
si può ottenere un gioco maturo anche con 5 pagine di regole o 1 pagina.
come d'altronde D&D non è un gioco banale: ha regole complesse e macchinose, spesso così ingerenti da influire direttamente sulle possibilità d'azione dei PG (sempre per chi tali regole le segue, poichè molti gruppi di gioco ignorano tali regole e quindi si trovano a giocare ad un D&D che di D&D non ha assolutamente niente), ma influire in senso negativo.
ti posso anzi dire, per mia esperienza personale (quindi anche non condivisibile) che i giochi più maturi che ho provato, per tematiche, sviluppo dei personaggi, problemi da affrontare, erano proprio i giochi in cui le regole erano studiate appositamente per rendere il gioco maturo, non erano fatte per simulare la realtà o non simularla.
secondo me regole complesse, come quelle velocemente descritte nel tuo post iniziale, possono influire negativamente sul gioco: certo il combattimento diviene realistico dal punto di vista simulativo, cioè ci sono talmente tante variabili e parametri da considerare, che se sei stanco, hai le mani sudate, e la sera ti sei dimenticato di affilare la lama della spada, il tuo colpo potrebbe andare a vuoto, mentre il nemico inciampa in un avvallamento del terreno e cadendo rimane infalzato nella lama dell'arma che ti è appena caduta di mano:
ok. bello avere tutti questi parametri.
ma. nella realtà questa azione si risolverebbe in 5 secondi ad esagerare.
voi nel giocarla dovendo considerre tutti i parametri, quanto ci mettete?
alla fine a parte la simulazione, ottenete un effetto, una sensazione di gioco che è reale? oppure le regole sovrastano la sensazione di realismo (un pò come se invece di osservare il mondo ammirandolo, iniziassi a descrivere dal punto di vista fisico ogni fenomeno, con forze, campi elettromagnetici, etc.)
io visto proprio l'impostazione iniziale del gioco, partirei proprio dal leggere giochi che hanno un impostazione simile:
warhammer II ed. (o prima)
il richiamo di cthulhu
runequest
ma anche rolemaster, harp o gurps.
se il d20 vi è piaciuto molto, provate a lggere anche qualche variante: il true20 ad esempio.