Clarisse
Maestro
1 anno con i Goblins!
Necroposting
Osservatore
5 anni con i Goblins!
10 anni con i Goblins!
15 anni con i goblins!
First reaction SHOCK!
Prima volta che apro un post in questa sezione, ed allora vorrei farlo in modo di aprire una discussione che per me ha grande interesse.
Premetto che, per cercare il illustrarvi al meglio il mio modo di vedere l'esperienza Gdr, ho dato una letta hai precedenti post in materia di questioni generali e di approccio ai gdr.
Innanzi tutto è bene rendervi partecipi delle mie esperienze:
- gioco con i gdr dall'età di 14 anni (ora ne ho 32), senza mai avere delle pause significative.
- Ho iniziato con AD&D (come giocatore)
- Sempre come giocatore, ho fatto varie campagne a: Kult, Vampire La Masquerade, Toon, On Stage, Cyberpunk, Chultu, Stormbringher e qualcun altro che ora non mi viene in mente.
- Da circa 8 anni faccio il master (e non ho più smesso purtroppo ), iniziando con un classicissimo AD&D.
- Lo "zoccolo duro" del mio gruppo di sedute è composto da 3 persone, con le quali ci vediamo circa una volta a settimana e con cui gioco insieme da 10 anni.
Dopo avervi annoiato con la mia biografia, la discussione:
Prima da giocatore abituato a AD&D, poi da master, Vampire La Masquerade mi folgorò.
Perchè oltre alla stupenda ambientazione ed ai personaggi quadrimensionali (se si può dire :grin: ), mi iniziò ad un diverso approccio ai gdr, e a quelle 3-4 ore di sensazioni ed emozioni: l'eliminazione del dado.
Mi spiego meglio:
Durante serate particolarmente sentite dove l'atmosfera e la partecipazione emotiva dei giocatori era più che palpabile, soffrivo enormemente dei classici cali emotivi proprio quando sul più bello, quando (nel gioco) lo shock ti aveva inginocchiato, l'indizio si stava svelando, il segreto scoperto, il compagno stava esalando l'ultimo respiro, e mille di questi altri esempi, tutto il coinvolgimento emotivo, quella "magia" che si era creata tra un gruppo di persone che non era più seduto attorno ad un tavolo ma si ricongiungeva a spazziare in chissà quale ambientazione..... veniva bruscamente, con un ceffone a mano aperta, riportato con il culo sulla sedia con un triste: "fammi un tiro su saggezza", destrezza, agilità e chi più ne ha più ne metta.
Vampire mi ha dato l'input per prendere la decisione più facile (niente più tabelle e tiri e valori da gestire), ma anche la più difficile (come definire la riuscita/fallimento di un'azione?), da lì la risposta è stata più naturale di quanto mi aspettassi; buon senso finalizzato alla storia ed al divertimento (proprio e dei personaggi).
Quando un PG mi propone un'azione da compiere o un'idea da attuare, il mio metro di giudizio è semplice: è fattibile con le capacità del personaggio? è sensato con la storia? è affine alla situazione? il successo fornirebbe divertimento? Sì? Allora ok. Ci può stare.
Questa è la mentalità che ho sposato, che (non lo nascondo) ha degli enormi problemi:
- Capacità e buon senso del Master
- Capacità e buon senso da parte dei giocatori, e soprattutto un ENORME fiducia nel Master.
- Relativamente a quanto sopra, le probabilità di trovare persone attinenti a quanto descritto sono estremamente esigue.
Detto questo però tale sistema ha regalato a me ed ai miei giocatori delle esperienze stupende, delle quali parliamo, sorridiamo e scherziamo in qualsiasi contesto, proprio per il motivo principale: l'esperienza emozionale delle serate è sempre stata vissuta completamente e in ogni sua parte, senza nessuna "interferenza" che la demolisca e la vanifichi. Ormai sono molti anni che applico questa teoria a qualsiasi ambientazione; il mio metro di giudizio epr un manuale Grd? AMbientazione, background, personaggi, equilibrio generale. Il meccanismo? Non mi interessa. (e qui i puristi mi flagelleranno ).
Ho voluto condividere quanto sopra perchè mi incuriosisce molto sapere cosa ne pensate e discuterne, sapendo già che al 99% il mio modo di approcciarmi ai Gdr sarà estremamente mal visto.
Ma è proprio per questo che lo condivido con voi, anche se (lo premetto) di tornare indietro non c'è più speranza!
Clarisse
Premetto che, per cercare il illustrarvi al meglio il mio modo di vedere l'esperienza Gdr, ho dato una letta hai precedenti post in materia di questioni generali e di approccio ai gdr.
Innanzi tutto è bene rendervi partecipi delle mie esperienze:
- gioco con i gdr dall'età di 14 anni (ora ne ho 32), senza mai avere delle pause significative.
- Ho iniziato con AD&D (come giocatore)
- Sempre come giocatore, ho fatto varie campagne a: Kult, Vampire La Masquerade, Toon, On Stage, Cyberpunk, Chultu, Stormbringher e qualcun altro che ora non mi viene in mente.
- Da circa 8 anni faccio il master (e non ho più smesso purtroppo ), iniziando con un classicissimo AD&D.
- Lo "zoccolo duro" del mio gruppo di sedute è composto da 3 persone, con le quali ci vediamo circa una volta a settimana e con cui gioco insieme da 10 anni.
Dopo avervi annoiato con la mia biografia, la discussione:
Prima da giocatore abituato a AD&D, poi da master, Vampire La Masquerade mi folgorò.
Perchè oltre alla stupenda ambientazione ed ai personaggi quadrimensionali (se si può dire :grin: ), mi iniziò ad un diverso approccio ai gdr, e a quelle 3-4 ore di sensazioni ed emozioni: l'eliminazione del dado.
Mi spiego meglio:
Durante serate particolarmente sentite dove l'atmosfera e la partecipazione emotiva dei giocatori era più che palpabile, soffrivo enormemente dei classici cali emotivi proprio quando sul più bello, quando (nel gioco) lo shock ti aveva inginocchiato, l'indizio si stava svelando, il segreto scoperto, il compagno stava esalando l'ultimo respiro, e mille di questi altri esempi, tutto il coinvolgimento emotivo, quella "magia" che si era creata tra un gruppo di persone che non era più seduto attorno ad un tavolo ma si ricongiungeva a spazziare in chissà quale ambientazione..... veniva bruscamente, con un ceffone a mano aperta, riportato con il culo sulla sedia con un triste: "fammi un tiro su saggezza", destrezza, agilità e chi più ne ha più ne metta.
Vampire mi ha dato l'input per prendere la decisione più facile (niente più tabelle e tiri e valori da gestire), ma anche la più difficile (come definire la riuscita/fallimento di un'azione?), da lì la risposta è stata più naturale di quanto mi aspettassi; buon senso finalizzato alla storia ed al divertimento (proprio e dei personaggi).
Quando un PG mi propone un'azione da compiere o un'idea da attuare, il mio metro di giudizio è semplice: è fattibile con le capacità del personaggio? è sensato con la storia? è affine alla situazione? il successo fornirebbe divertimento? Sì? Allora ok. Ci può stare.
Questa è la mentalità che ho sposato, che (non lo nascondo) ha degli enormi problemi:
- Capacità e buon senso del Master
- Capacità e buon senso da parte dei giocatori, e soprattutto un ENORME fiducia nel Master.
- Relativamente a quanto sopra, le probabilità di trovare persone attinenti a quanto descritto sono estremamente esigue.
Detto questo però tale sistema ha regalato a me ed ai miei giocatori delle esperienze stupende, delle quali parliamo, sorridiamo e scherziamo in qualsiasi contesto, proprio per il motivo principale: l'esperienza emozionale delle serate è sempre stata vissuta completamente e in ogni sua parte, senza nessuna "interferenza" che la demolisca e la vanifichi. Ormai sono molti anni che applico questa teoria a qualsiasi ambientazione; il mio metro di giudizio epr un manuale Grd? AMbientazione, background, personaggi, equilibrio generale. Il meccanismo? Non mi interessa. (e qui i puristi mi flagelleranno ).
Ho voluto condividere quanto sopra perchè mi incuriosisce molto sapere cosa ne pensate e discuterne, sapendo già che al 99% il mio modo di approcciarmi ai Gdr sarà estremamente mal visto.
Ma è proprio per questo che lo condivido con voi, anche se (lo premetto) di tornare indietro non c'è più speranza!
Clarisse