Angiolillo":2v3vmdr7 ha scritto:
Oggi leggo un altro esempio, Android Netrunner: "componente fortuna inevitabilmente presente".
Ma anche: "E' un gioco di carte e questo a tanti potrebbe non piacere..."
Propongo altri difetti, per questo e altri giochi: "E' un gioco di dadi, potrebbe non piacere". "E' un gioco di tessere, potrebbe non piacere". "E' un gioco con pedine e tabellone, potrebbe non piacere". "E' un gioco ambientato", potrebbe non piacere". "E' un gioco astratto, potrebbe non piacere". Eccetera.
Sono oltremodo d'accordo.
Mi scuso in anticipo ma devo fare un torto ad Aristotele e riassumere la questione in "Horror Alea".
L'Alea perseguita una fetta consistente di giocatori "pro".
Chi è il giocatore "pro", rigorosamente tra le virgolette?
Lo si può riconoscere? Ha tratti distintivi?
Ma soprattutto, è pericoloso?
Sull'ultimo quesito non ho una risposta certa. Ma sui tratti sì.
Il "pro" ha almeno sette delle seguenti caratteristiche:
- è un german
- vede algoritmi di gioco
- confronta strategie di altri
- non è in grado di trattare
- non è in grado di bluffare
- i giochi diplomatici non hanno senso
- se qualcosa non è codificato strettamente nel regolamento allora non esiste (*)
- gli altri hanno opinioni, lui ha ragione
- gioco originale uguale gioco bello
- è contento solo se vince
Questo tipo di giocatore ripudia l'Alea. Anzi proprio ne ha il terrore. Perché rovina la strategia. Inibisce la pianificazione. Sovrasta l'algoritmo. Non premia il "pro".
In un gioco con "Alea" vince chi ha culo. Invece il "pro" vince perché ha classe. Tu hai culo nei giochi con "Alea". Egli ha classe nei giochi "senza alea".
Che dire?
DiMarco ha esemplificato la questione della probabilità rispetto al determinismo.
Che poi, determinismo: parola grossa.
In un gioco "senza Alea" cos'è? Esiste?
Per esempio in un "worker placement" o in un titolo con scelta dell'azione (un Puerto Rico) l'insieme delle azioni fatte dagli avversari, essendo numerose le combinazioni possibili, alla fine sono rispetto alla strategia di un giocatore un evento "casuale". Non è possibile prevedere tutte le mosse avversarie e queste posso influenzare la propria giocata in certi casi obbligando certe mosse. Oppure una svista avversaria può dare un vantaggio inaspettato (presente un colpo critico nel D&D?).
Di contro eventi "Aleatori" come le carte Westeros ne "Il Trono di Spade" essendo validi per tutti non sono equiparabili alla singola pesca fortunosa di una carta tesoro (ad esempio) migliore di quella degli altri. Se esce "Reclutamento" non è sfiga. Vale per tutti stop. In "Starcraft" avere il mazzo "giusto" da combattimento non è culo. E' vero che peschi ma decidi tu quando, quanto e cosa ciclare. Decidi cosa sviluppare.
E ad ogni modo come disse Normanno, l'Alea ci circonda nella vita reale. Basta "Horror Alea".
(*)(ps se da regolamento non è presente il check divertimento, ergo il gioco non diverte)