Vorrei provare a dire qualcosa di intelligente.
Non so se ci riuscirò, mi risulta raramente, ma proviamoci.
Alla domanda se i classic DC (CDC) sono noiosi si può rispondere con una sola risposta corretta: no.
No, perché non sono gli oggetti in sé stessi ad essere noiosi, come se la noia fosse una qualità intrinseca nella natura delle cose, ma sono gli esseri umani, e le altre forme di vita superiori (forse giusto le piante, i batteri e le amebe non si annoiano mai), a provare questo tedio dell'anima.
Per Leopardi, addirittura, la noia era il segno distintivo della grandezza dell'essere umano, per cui, ribadisco, non sono i CDC ad essere noiosi.
Ma, dice OP, non fai che muoverti e attaccare. Tutto ciò è noioso e ripetitivo. Com'è possibile trovare tutto ciò divertente? (Ho parafrasato un po' a sentimento).
Qui mi verrebbe da dire che questa descrizione di un CDC è riduttiva e incompleta. Ci sono altre componenti, o qualità, in un CDC, molto più importanti del semplice muoversi e attaccare, anche se meno individuabili.
Per esempio la semplicità del regolamento, che permette a chiunque, anche a chi non ha mai giocato, di potersi sedere ad un tavolo e poter quasi padroneggiare il gioco.
L'economicità del prodotto, che permette di avere ad un buon prezzo un buon sandbox con cui, volendo, poter tirare fuori molte (moltissime?) ore di gioco.
L'aspetto sociale, potersi sedere al tavolo con altre persone che condividono la propria passione e poter instaurare amicizie.
L'aspetto "immaginifico" o "escapista", il potere vivere una storia. Spesso, per me, basta anche solo "possedere" una miniatura per poter "evadere" da questo mondo (chi ha letto Tolkien in maniera un po' più approfondita capirà di che parlo).
O anche solo l'aspetto ludico, per millenni gli esseri umani si sono limitati a giocare a dadi e a morra, non mi sembra che questi giochi siano spariti.
E poi la domanda: Com'è possibile trovare tutto ciò divertente?
A chi si sta rivolgendo?
Ad un tredicenne del 1989? Con le pochissime possibilità dell'epoca di poter vivere "avventure" e sfide?
O ad un tredicenne del 2024? Che deve districarsi tra PS5, smartphone, internet, moba, fortnite e tutto il resto che non so o dimentico?
Oppure con un ventenne/trentenne/quarantenne/cinquantenne d'oggi? Con il proprio bagaglio personale di preferenze e nostalgie?
Perché appurato che non sono le cose in sé ad essere noiose e che la noia è uno stato mentale totalmente dipendente dall'essere umano, ognuno ti potrà dare una risposta diversa, e sarebbero tutte corrette.
Non so se ci riuscirò, mi risulta raramente, ma proviamoci.
Alla domanda se i classic DC (CDC) sono noiosi si può rispondere con una sola risposta corretta: no.
No, perché non sono gli oggetti in sé stessi ad essere noiosi, come se la noia fosse una qualità intrinseca nella natura delle cose, ma sono gli esseri umani, e le altre forme di vita superiori (forse giusto le piante, i batteri e le amebe non si annoiano mai), a provare questo tedio dell'anima.
Per Leopardi, addirittura, la noia era il segno distintivo della grandezza dell'essere umano, per cui, ribadisco, non sono i CDC ad essere noiosi.
Ma, dice OP, non fai che muoverti e attaccare. Tutto ciò è noioso e ripetitivo. Com'è possibile trovare tutto ciò divertente? (Ho parafrasato un po' a sentimento).
Qui mi verrebbe da dire che questa descrizione di un CDC è riduttiva e incompleta. Ci sono altre componenti, o qualità, in un CDC, molto più importanti del semplice muoversi e attaccare, anche se meno individuabili.
Per esempio la semplicità del regolamento, che permette a chiunque, anche a chi non ha mai giocato, di potersi sedere ad un tavolo e poter quasi padroneggiare il gioco.
L'economicità del prodotto, che permette di avere ad un buon prezzo un buon sandbox con cui, volendo, poter tirare fuori molte (moltissime?) ore di gioco.
L'aspetto sociale, potersi sedere al tavolo con altre persone che condividono la propria passione e poter instaurare amicizie.
L'aspetto "immaginifico" o "escapista", il potere vivere una storia. Spesso, per me, basta anche solo "possedere" una miniatura per poter "evadere" da questo mondo (chi ha letto Tolkien in maniera un po' più approfondita capirà di che parlo).
O anche solo l'aspetto ludico, per millenni gli esseri umani si sono limitati a giocare a dadi e a morra, non mi sembra che questi giochi siano spariti.
E poi la domanda: Com'è possibile trovare tutto ciò divertente?
A chi si sta rivolgendo?
Ad un tredicenne del 1989? Con le pochissime possibilità dell'epoca di poter vivere "avventure" e sfide?
O ad un tredicenne del 2024? Che deve districarsi tra PS5, smartphone, internet, moba, fortnite e tutto il resto che non so o dimentico?
Oppure con un ventenne/trentenne/quarantenne/cinquantenne d'oggi? Con il proprio bagaglio personale di preferenze e nostalgie?
Perché appurato che non sono le cose in sé ad essere noiose e che la noia è uno stato mentale totalmente dipendente dall'essere umano, ognuno ti potrà dare una risposta diversa, e sarebbero tutte corrette.