[EDIT per errata interpretazione sulla difficoltà]
Provo a approfondire un attimo:
prezio":255zizwp ha scritto:
1- APP: in alcuni giochi, come Alchimisti, la App è un rinforzo del titolo, mentre qui è il gioco stesso ad esserne un surrogato. Nella prima partita avremo scansionato qualcosa come 500 carte: forse un po' troppo? In sé non ci sarebbe nulla di male, i giochi da tavolo si stanno evolvendo (vedi Case della Follia) ed è giusto aggiornarsi. Tuttavia ci sembrava di essere dentro ad uno quei giochini da cellulare (non parlatemi di "avventure punta e clicca" perché siamo lontani anni luce") più che in un gioco da tavolo vero e proprio. Questo discorso si collega al punto 2.
Qui ovviamente è meramente una questione di opinioni e gusti, quello che posso però dire è che il gioco sul tavolo ha questa presenza:
francamente tutto meno che limitata.
L'app è sicuramente fondamentale e altamente presente, ma si "limita" a sostituire quello che sarebbe stato altrimenti per ogni caso un librone di paragrafi immenso, nonchè per alcuni aspetti irrealizzabile.
prezio":255zizwp ha scritto:
2- CORRERE: in Chronicles of Crime non c'è NESSUNA deduzione da fare. Si corre. Dall'inizio alla fine, semplicemente si corre. Esempio tipo di un'azione: guardo la scena del crimine, trovo 8 oggetti interessanti, li scansiono, chiedo al medico, il medico mi rimanda al luogo B, vado al luogo B, interrogo la persona del luogo B, lei mi rimanda al luogo C, vado al luogo C... e tutto questo in circa 5 minuti neanche di gioco. Ed in 5 minuti ho scansionato 15 carte senza lasciare ALCUNO SPAZIO all'immaginazione o alla deduzione. Perché è ovvio che se trovo il luogo B devo andare lì, interrogare l'uomo, ecc... Spero che questo sia un problema dovuto alla facilità del primo caso, perché non voglio vivere in una serie televisiva, ma voglio avere la possibilità, ed il tempo, di riflettere.
Qui invece mi tocca proprio dissentire, e mi chiedo quanti punti abbiate fatto usando questo sistema di indagine, ergo lo "scannerizzo qualsiasi cosa sempre e comunque".
E' ovvio che rispetto ad uno Sherlock la parte di formulazione di ipotesi sia meno forte, ma la deduzione e la discussione sono comunque molto importanti perché laddove in Sherlock la soluzione può essere data in qualsiasi momento anche solo seguendo le proprie elucubrazioni essendo noi calati in un determinato contesto, qui invece, coerentemente con l'ambientazione, abbiamo bisogno di avere in mano PROVE concrete prima di poter ricostruire il caso.
Questo obbliga quindi a fare estrema attenzione al TIMING, e decidere insieme quali piste seguire per prime, a quali prova dare priorità, a chi rivolgersi subito e chi aspettare, quando spostarsi e per quanto diventa cruciale. Lo scorrere del tempo infatti, oltre a essere fattore determinante nel punteggio finale (!) può determinare anche lo stravolgimento di alcune location (!!), cambiando le carte in tavola e chiudendo per sempre alcune possibilità se non si sono esaminate in tempo (altro fattore inesistente in Sherlock per esempio).
prezio":255zizwp ha scritto:
3- PROFONDITA' ZERO: inevitabile confrontarlo con altri titoli: senza scomodare Sherlock, basta anche citare Times Stories... in cui, seppur la maggior parte delle carte fosse senza testo, le storie che si venivano a formare avevano un'aria di profondità ed i personaggi erano caratterizzati. In CoC, invece, i testi sono talmente brevi, stringati, banali, superficiali e ridotti all'osso che nessun personaggio e nessuna situazione sono caratterizzati a dovere. L'emozione di interrogare un personaggio in Sherlock, o di leggere il retro di una carta in Watson&Holmes, qui è totalmente assente: si "interroga" un personaggio che, in 5 righe 5, ti dirà: "Sì, conoscevo la vittima, era molto gentile con me". Fine. Nessuna caratterizzazione, né dell'uno né dell'altro personaggio.
Anche qui, si cerca profondità da una parte e la si ignora dall'altra. Che lo sviluppo dei singoli personaggi possa essere meno marcato è diretta conseguenza dell'infinita mole di possibili interazioni che invece sono possibili in Chronicles. Qui ad ogni singolo personaggio possiamo chiedere informazioni su miriadi di oggetti e altri personaggi, aprendo a una variabilità e ampiezza di opzioni che negli altri titoli, onestamente, non si trova.
Il fulcro è sullo sviluppo di un indagine in stile CSI, quindi scene del crimine, prove, brevi interrogatori, prove, brevi interrogatori, e così via. Questo è il feeling che si cerca di ricreare e, secondo me, viene fatto egregiamente (ecco, per chi non cerca l'atmosfera da telefilm, come accennavi sopra, forse non è la scelta migliore a priori).
prezio":255zizwp ha scritto:
4- INTERAZIONE TRA GIOCATORI: CoC è un solitario. Abbiamo provato a giocarci sia in due che in tre, ma è una sola la persona che agisce, poiché non serve a nulla confrontare le idee con gli altri giocatori. E' come trovarsi davanti ad una di quelle storie a bivi di Topolino, in cui sì, ci sono due o tre scelte, ma ognuna di esse in fondo va bene e quindi in meno di 5 secondi hai compiuto la tua. Chi non ha il cellulare in mano non partecipa attivamente a nulla, se non quando "raccoglie" gli indizi dal tavolo durante l'ispezione della scena del crimine.
Vedi sopra. Decidere COSA e QUANDO è fondamentale per riuscire ad ottimizzare lo svolgimento dell'indagine. Il TEMPO NON è un fattore irrilevante!
Il fattore solitario poi mi sembra un falso problema: anche solo il set-up del gioco sul tavolo, dato lo spazio che occupa (vedere foto sopra), invita naturalmente a far passare l'app di volta in volta a chi è più vicino alla location, al personaggio (i personaggi fissi sono pure da dividere tra i giocatori), all'oggetto da scannerizzare. Noi l'abbiamo fatto con naturalezza senza nemmeno aver bisogno di accordarci precedentemente. Anche la parte di esplorazione, ovviamente, basta sia condotta a turni quando si ripete. E' un problema che davvero non abbiamo sentito nemmeno lontanamente, temo sia un problema di giocatori più che di gioco.
Aggiungo infine solo un paio di cose:
- il concept vuole essere più vicino ad una simulazione di una indagine "moderna" (almeno per quanto riguarda i casi del gioco base) e parte proprio, paradossalmente, dal voler rendere al meglio la parte più analogica della stessa (avete presente lavagna, pin e fili?). Così è come veniva presentato il gioco ad Essen dall'autore:
Sicuramente come già affermavo in un post precedente, ci saranno casi più o meno riusciti, meglio sviluppati o un po' approssimativi, com'è normale in giochi di questo tipo, ma il sistema garantisce secondo me un potenziale ENORME, e, personalmente, trovo anche abbia il pregio di essere molto attraente per un target ampio di giocatori e non-giocatori soprattutto.
L'unico neo che ho trovato, per ora, è (come dicevo sopra) il fatto che per dare una soluzione si debba per forza avere in mano le prove da sottoporre: nel caso ci si ritrovi bloccati si rimane impelagati in una situazione un po' antipatica da cui non si sa bene come uscire e non si sa bene cosa fare.
Per fare un esempio, ieri nel primo caso (difficoltà intermedia) ci siamo ritrovati ad un certo punto bloccati: credevamo di aver grossomodo risolto il caso ma invece, causa un indizio ignorato, ci mancava una bella fetta di indagine. L'app però non ci ha "accettato" neanche la soluzione e questo ci ha costretto a rivedere un po' tutto quanto fatto, portandoci poi a provare la qualunque in maniera un po' disperata. Appena trovato l'indizio che avevamo tralasciato però ci si è aperta una pista completamente nuova e l'indagine ha subito una accelerata incredibile. Il tutto è stato assolutamente molto tematico (blocco nella indagini->svolta cruciale!), ma nella fase di blocco un po' frustrante. Ovviamente, abbiamo finito il caso facendo 5 punti su 100. CINQUE.
:rotfl:
Forse la possibilità di toppare, anche completamente, l'avrei lasciata.
La cosa buona d'altra parte è che essendo la scelta di leggere o meno la soluzione libera, possiamo ora rifare il caso senza sapere le risposte che abbiamo sbagliato.
Per noi insomma, allo stato attuale continua ad essere ampiamente promosso.