Concordo in pieno con le valutazioni di Alex77, anche perché ero parte del suo gruppo di gioco ieri sera ed ho vissuto di persona l'esperienza descritta. Nessuna obiezione per quanto riguarda l'originalità del titolo, ovviamente, e aggiungo i miei complimenti agli autori per l'ironia di cui tutto il gioco è pervaso a iniziare dal nome dei mostri, le illustrazioni eccellenti e via dicendo, però sono rimasto profondamente deluso.
Mi aspettavo infatti un gioco a da tavolo, magari con una componente di abilità manuale, ma non un gioco di destrezza pura peraltro assai poco governabile per quanto ho potuto constatare. Le diverse modalità di lancio dei dadi, che inizialmente fanno anch'esse sorridere e divertono, si rivelano ben presto frustranti, per l'elevata e quasi totale randomicità dei risultati che, in barba a qualsiasi allenamento, dipendono esageratamente dalla superficie di gioco e dalla sagoma del dado. Giocare su un tavolo liscio e rigido, su una tovaglia di tessuto, su un panno verde o imbottito sono cose totalmente diverse e che danno risultati potenzialmente imprevedibili. Ma se anche ti fossi allenato per il tipo di copertura usata sul tavolo, allora intervengono gli spigoli del dado a 6 facce, il cui movimento (specie quando sono richiesti i rimbalzi, cioè quasi sempre) è talmente imprevedibile da rendere incerto anche il più abile lancio. Già se il dado fosse stato più tondo, tipo a 12 o 20 facce, si sarebbe limata almeno questa casualità, dando più peso alla destrezza personale.
Inoltre, dato che per arrivare al mostro finale devi effettuare un numero abnorme di combattimenti che già rendono difficile, in queste condizioni, arrivare alla fontana che cura le ferite, terminare l'avventura mi pare quantomeno improbabile, e comunque assolultamente casuale, rendendo l'abilità personale ancor più marginale. Peraltro, nell'equipaggiamento che si può acquistare le armi impongono ulteriori tiri di dado di tipo bizzarro, che alla fine lascia prediligere cose più certe come le pozioni cura ferite o le protezioni, per tentare di ottenere qualche minima possibilità di riuscita. Alla fine ti chiedi anche a cosa serva una torre porta carte, in un gioco che sembra essere stato vestito appositamente per dare un'impressione diversa da ciò che è e che rischia pure di andar troppo per le lunghe con esiti alquanto scontati.
Per quanto mi riguarda, un vero peccato, un ottimo spunto di originalità supportato da un'altrettanto ottima realizzazione nei componenti che si rivela di scarsa giocabilità e soprattutto dà l'impressione di voler essere qualcosa di diverso da ciò che è in realtà. Io non amo i giochi totalmente deterministici e preferisco l'american style dove c'è un margine di incertezza e casualità, ma qui mi sembra davvero troppa, a meno che io e gli altri cinque che hanno giocato con me non fossimo tutti decisamente negati e ai limiti delle normali capacità motorie. Difficilmente lo rigiocherò anche inquadrandolo ora come un filler, in questa categoria mi vengono in mente numerosi titoli dove pur con poco impegno e in leggerezza riesco ad avere un controllo un po' maggiore sulla partita anziché lanciarla (nel vero senso della parola) completamente al caso...
Tutto ciò, naturalmente, solo nella mia modesta opinione.