Balder
Esperto
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Mamma mia, come langue questo forum!... :-(
Non posso assentarmi per 5-6 mesi che le cose si degradano fino a questo punto!
E lo credo bene, se la migliore cosa che voi, altri frequentatori di questo forum, avete pensato di fare dopo aver letto il mio sondaggio (secondo cui il 65% dei votanti preferisce gli indovinelli "logici" a quelli "matematici" - e ben il 78% li preferisce a quelli "enigmistici") è stato riversare sul medesimo notevoli quantità di rompicapi matematici oppure quesiti logici stravecchi!
127:
Ma questo, anche se mi fa sentire un po' meno in colpa, non mi esime dal sacrosanto dovere di dare una rinfrescatina a quello che un tempo era il più fiorente forum della Tana (beninteso, è giustissimo che non lo sia più - ma diamine, non può nemmeno spegnersi così), anche per preparare i cervelli dei goblin per la ModCon 2005! 8)
Quindi ho pensato di rifarmi vivo proponendovi un indovinello davvero ca**uto (così anche tipacci come Xarxus, Lambo e sdp avranno di che divertirsi), così tanto da essere paragonabile per difficoltà ad indovinelli matematici come quelli di simoneC e fabio, ma di natura intimamente logica, dato che non richiede alcuna conoscenza aritmetica, non comparendovi numeri nè conti da fare (ma computazioni più in senso lato sì, e parecchie)... :twisted:
Quindi, mollate il sudoku e venite a giocare con gli anim.orc.bots!
(N.B.: parallelamente all'indovinello principale, c'è una sfida di carattere enigmistico a capire qual è la mia fonte...) :grin:
Chi non vuole sorbirsi il raccontino introduttivo salti alla freccia :arrow:
Dal Diario Interattivo di Viola F. Redlab:
08.09.2112: Stavo viaggiando alla volta di Feu Prox Zharhaqq e, devo ammetterlo, manovravo i biocomandi del mio cargo in modo abbastanza scriteriato (per me era diventato infatti assolutamente prioritario sbarazzarmi al più presto di quello scottante stock di armi psioniche che ero stata incaricata di consegnare al distaccamento della Ya**za s.r.l. ospitato da quello sperduto pianeta...), quando mi imbatto in un' Entità Semidivina di classe C3.
Non era mai stato avvistato un Trono così vicino al Sistema Solare e chi, se non io con la mia dannata sfortuna, poteva non solo incontrarlo, ma anche coinvolgerlo in un incidente spaziale come non se ne vedevano dal disastro asteroidale del '97?
In breve: il mio cargo trapassa letteralmente il Trono, rimanendo completamente avvolto in una brodaglia emiteoplasmatica che danneggia le sinapsi dei biocomandi, le psioarmi nella stiva, nonchè la maggior parte delle convinzioni etiche che avevo recentemente downloadato... Cosicchè cargo, armi e la sottoscritta si ritrovano a precipitare nell'esosfera di Lamda Sol Ymruynn, un pianetucolo di terza generazione.
Inutile dire che se io sono ancora viva, e il cargo intatto ancorchè inutilizzabile, è grazie all'effetto miracoloso (direi di circa 4000 miraclejoule) dell'emiteoplasma della suddetta ESD di classe C3.
Secondo il computer quantistico di bordo (non-bio, quindi intatto), questo insignificante pianeta è stato abbandonato qualcosa come 5 anni fa a causa della povertà delle sue risorse e dei ripetuti fallimenti nella bonifica della sua atmosfera, che risulta quindi letale per gli esseri di tutte le razze.
Balle.
Infatti, vedendo dall'oblò anteriore una vegetazione esuberante degna delle foreste pluviali terrestri, mi chiedo perchè mai i borametz (i quali sono al 95% vegetali) non potrebbero vivere qui, o perchè il pianeta non potrebbe essere sfruttato per coltivazioni di vario genere. Ipotizzo che le contraddizioni non si limitino a queste.
Scendo.
Avevo ragione: i più banali test rivelano che l'atmosfera è adatta all'85% delle razze, tra cui gli umani (e, ovviamente, i borametz)!
Evidentemente i Governi Interplanetari Confederati hanno qualcosa da nascondere su questo pianeta; e la cosa non mi eccita per nulla.
Comunque mi incammino verso est (era l'alba di stamani), dove quel rigoglioso groviglio di liane, fiori giganti e piante aliene sembra diradarsi, sperando di trovare qualcuno che possa aiutarmi a riparare il mio disgraziato veicolo. (Non nego che ero spaventatissima all'idea di avventurarmi da sola in quella giungla, ma perso per perso...)
Dopo circa 1 Km di percorrenza di quel piacevole inferno tropicale (piacevole alla vista, infernale per i nervi) mi ritrovo in una piccola radura al margine della quale scorreva un piccolo ruscello. Munita di analizzatore istantaneo mi chino sull'acqua, ma non faccio in tempo a immergervelo che un rumore attira la mia attenzione. Sembrava un rantolo, cavernoso e prolungato.
Alzo gli occhi e vedo dinanzi a me, a pochi passi, un essere alieno, mostruoso, mai visto in nessun Censimento delle Razze. Il suo corpo, nelle forme, era praticamente identico a quello di un umano esageratamente muscoloso, solo molto più grande; ma non aveva testa, e ai lati dello spazio che in un umano ospiterebbe il collo c'erano due globi neri che evidentemente erano i suoi principali organi sensori. Inoltre, non aveva mani nè piedi, ma alla nodosa ed elefantiaca estremità di ogni arto aveva un enorme zoccolo nero, dalla forma perfettamente conica. La pelle bianco-grigiastra.
Terrorizzata, sono rimasta immobile. E prima che potessi pensare ad una qualsiasi reazione, con un balzo il mostro salta nella mia direzione, mi supera, si avventa su un'altra creatura. La quale, con mia meraviglia, sembrava proprio una lamia: dalla vita in su, una bellissima donna, ma con un'enorme coda di serpente al posto delle gambe; il viso, inoltre, aveva un che di demoniaco, ed i suoi occhi erano rossi come se fossero interamente fatti di sangue, mentre dalla bocca fuoriuscivano due lunghi canini aguzzi.
Mentre mi chiedevo cosa ci facesse un essere che sembrava venuto direttamente dalla mitologia greca su quel pianeta, il primo alieno ha iniziato a divorarla. E la cosa è stata assolutamente disgustosa: il petto del mostro si è spalancato dallo sterno all'addome, rivelando quelle che erano le fauci della bestia, che ha estroflesso l'apparente costato e lo ha aperto, inghiottendovi la lamia e masticandola furiosamente con quelle che sarebbero sembrate delle costole.
Ma ancora più impressionante è stato ciò che è seguito al pasto: il demoniaco alieno ha iniziato a contorcersi tra spasmi che lo facevano rassomigliare a un robot impazzito, quindi il suo corpo si è lacerato in vari punti, e tra sangue che spruzzava in abbondanza, interiora che fuoriuscivano, si liquefacevano e di nuovo si rapprendevano prendendo nuove forme, scintille e scariche elettriche simili a piccoli fulmini azzurri, e una grande quantità di denso fumo sulfureo, la creatura si è trasformata esattamente in ciò che aveva appena finito di divorare: una lamia.
La quale, una volta riavutasi, si è diretta lontano dalla radura, strisciando placidamente verso ovest.
Approfitto della sua indifferenza per proseguire verso est, stavolta correndo a perdifiato.
Dopo un altro mezzo chilometro finalmente esco dalla giungla.
Di fronte a me si para un panorama assai gradevole e senz'altro più rassicurante: morbide collinette ricoperte da un vellutato manto di erbetta azzurra, un laghetto, un torrente. Mi trovavo in una valle affatto amena, circondata da monti di pietra nero-verdastra.
Sulla china del monte più alto era situato un enorme palazzo color viola scuro, che aveva i lati e la sommità gremiti di torri che sembravano fare a gara a quale svettasse più delle altre, ed erano collegate tra di loro da esili archi.
Non ebbi alcuna difficoltà ad entrare (a parte la fatica per inerpicarmi fin lì), dato che l'imponente portone era spalancato.
L'interno era, se possibile, ancora più kitsch ed inquietante dell'esterno: una vasta sala - più lunga che larga - che architettonicamente era un misto di gotico e barocco, dai lati e dal centro della quale salivano verso l'altissimo soffitto delle tortuose scale in scuro legno++ (ignifugo e imperforabile, costosissimo), mentre sulle pareti, tra una scala e l'altra, lasciavano filtrare una luce multicolore delle ampie vetrate più adatte ad una cattedrale che a quel posto (comunque fosse definibile), oppure si stagliavano degli altissimi mosaici ricombinanti che rappresentavano grottesche figure beardsleyane, rigorosamente in bianco e nero.
La Valhall di un dio folle.
Ed eccolo lì, pigramente seduto su una specie di trono dietro a una massiccia scrivania di marmo liquido, recante sul davanti una targhetta che spiegava il rango di quello strano personaggio che dagli abiti appariva un burocrate qualunque ma, a giudicare dall'espressione del suo volto, contornato da capelli bianchi, lunghi, e da una barba ancor più bianca e lunga, sembrava veramente un re dei tempi antichi, o un mago: "King C. Dick: robot ammo".
- Oh, eccoti qua - ha detto, con un bel sorriso aperto sotto i folti baffi color neve. - Ti stavo aspettando: i sensori hanno fatto un gran casino quando la tua navetta si è abbattuta sulla mia foresta più bella. Peccato che l'ESD non abbia salvato anche i miei alberi! -
- Mi dispiace... Sire? -
- Dammi del tu, mi chiamo Clemente Dick. -
- Piacere, Viola Redlab. Sei un discendente di P. K. Dick, il profeta? -
- Proprio così. Ma tagliamo corto, e veniamo agli affari. Avrai capito che qui è tutto top secret, quindi hai le solite due alternative del caso: essere eliminata o essere dei nostri. -
- Gentile! E quanto tempo ho per riflettere sull'alternativa? - ho risposto, guardandomi intorno.
- Tutto il tempo che vuoi, dato che da qui non puoi andartene. Ah, dimenticavo: se è l'assenza di guardie che ti preoccupa, sappi che il Castello ne è pieno. Nel caso possa aiutarti a decidere più in fretta, guarda tu stessa... -
E tutt'a un tratto compaiono intorno a me decine di guardie, nonchè alcune segretarie sedute a delle scrivanie, anch'esse fino a poco prima invisibili.
- Rivestimenti di nanofibra mimetica? Vedo che proprio non badate a spese! - ho esclamato stupefatta.
- No, niente di così primitivo. Se si fossero mossi, tu non li avresti sentiti. Non li avresti percepiti in nessun modo: questo grazie alla aero-droga ricircolata presente nella sala. -
- Tecnologia huxleyana! Sbalorditivo! Capisco: quando sono i Governi a finanziare, non è che non si bada a spese; piuttosto, non esiste il concetto di spesa. Promettente! -
- Molto. Cosa hai deciso? -
- Non avendo scelta - ho detto, rassegnata ma in fondo incuriosita, - direi che lavorerò per voi. Di cosa vi occupate? "Robot ammo"? Cosa sono, munizioni speciali per robot di qualche tipo? -
- Tu sottovaluti le nostre ricerche - ha riso di gusto re Dick. - Intanto, sappi che quella targa è vecchia, va cambiata. Ma non lo faccio perchè ci sono affezionato: lavorare alle robot ammo è stato il mio primo incarico, affidatomi quando sono stato nominato Re di questo pianeta. -
- Le robot ammo - ha spiegato - sono munizioni robotiche da usarsi ai vari livelli dell'arte militare, a seconda della grandezza dei robot: infiltrazione neurale per i nanorobot sparati da minipistole, sabotaggio per i microrobot sparati da pistole, guerriglia o fanteria d'assalto per i robot umanoidi sparati da cannoni a ripetizione, combattimenti spaziali per i gigarobot sparati dai cannoni montati sulle fregate. -
:arrow: - Ma tutto questo si è evoluto in una nuova tecnologia basata sul ripensamento dell'essenza di quei robot; così sono nati gli anim.orc.bots: animated orc-robots. Dovresti averne visto un paio venendo qua. - Ha fatto una pausa per consultare dei dati estratti dal marmo liquido. - Ecco, erano una LAMIA ed un IMOPOSTOR. I sensori hanno rilevato, ovviamente, anche una forta accelerazione cardiaca da parte tua. Ma gli anim.orc.bots sono programmati per sbranarsi esclusivamente tra di loro.-
- Ma... cosa sono, esattamente? Non sembravano robot! -
- Infatti, sono dei robot solo in minima parte. Per lo più sono esseri sovrannaturali. -
- Sovrannaturali?! -
- Sì, esseri demoniaci, non-morti, eccetera. E questo spiega perchè spesso le ESD si aggirano attorno a Lamda Sol Ymruynn, anche se il fatto è taciuto dai Governi. Gli anim-orc-bots - ha aggiunto fiero e compiaciuto -sono il frutto della collaborazione dei miei esperti in genetica, neurologia, nanotecnologia, informatica, cibernetica, parapsicologia, negromanzia e neoalchimia, nonchè del lavoro dei valorosi esploratori che hanno dato la caccia agli "originali" per mezzo mondo. Alcuni, invece, come l'IMPOSTOR e il MIMACANNIBALI, ce li siamo inventati noi partendo da zero. Vieni, ti faccio vedere come funzionano! - Ha concluso, avviandosi su per una scala.
Sconcertata dal veloce susseguirsi degli eventi, lo ho seguito.
Mi ha condotto in cima ad una torre che faceva da sferoporto e mi ha invitato a salire sulla sua aerosfera. Dopo aver sorvolato la vallata per qualche minuto, siamo atterrati in un'altra foresta, che dall'alto risultava molto più grande di quella che avevo attraversato io.
Una volta scesi, il re ha indossato un guanto bianco con dei cavi neri innervati lungo la superficie, ed un monocolo. Poi mi ha invitato a fare lo stesso, porgendomi un paio di attrezzi simili, ma meno complessi.
- Lavoreremo con quelli che conosci già, più altri due: stai a vedere. - E, a voce alta, ha detto: - IMPOSTOR, 2; LAMIA, 3; MIMACANNIBALI, 4; BARGUEST, 1. -
Dopo un po', sono arrivati i dieci anim.orc.bots chiamati e si sono raccolti pacificamente davanti a noi.
Il BARGUEST era esattamente come lo descrive il folklore celtico: un grosso cane nero con occhi scintillanti, lunghi artigli, due piccole corna ed una catena che lo avvolgeva.
Il MIMACANNIBALI, poi, era un autentico orrore: un essere vagamente umanoide quanto a rivestimento cutaneo, ma con solo due gambe, robustissime, con ginocchia piegate all'indietro, su cui si slanciava un torso magro e altissimo, sproporzionato, senza braccia. La testa era glabra, senza orecchie, gli occhi gonfi e sporgenti avevano le palpebre socchiuse, e al posto della bocca c'era quella che sembrava una cicatrice, che scendeva lungo i lati del collo e del busto fino alle anche. Il colore della pelle era un rosso brunito.
- Allora, - ha detto il re a quel punto, - devi sapere che ogni volta che un anim.orc.bot ne divora un altro, si trasforma ancora in un anim.orc.bot. I miei ricercatori per brevità chiamano XY l'anim.orc.bot in cui si trasforma l'anim.orc.bot X dopo aver divorato l'anim.orc.bot Y: in breve, la "trasmutazione di X dopo aver divorato Y" ("XY" è un nome composito dell'anim.orc.bot XY; in genere, ogni anim.orc.bot ha più nomi compositi). -
Mentre parlava, illustrava il tutto su una lavagna olografica.
- Ovviamente, possiamo forzare i "pasti". Guarda. -
E col dito della mano guantata ha indicato una LAMIA, che ha iniziato a brillare di una debole luce verde, e subito dopo ne ha indicato un'altra, che pure è stata evidenziata dalla luce verde. Poi ha chiuso la mano a pugno, al che la prima LAMIA si è avventata sulla seconda e la ha divorata.
Quel che ne è risultato era un essere amorfo, instabile, mutevole, che assumeva spesso la forma di due lamie che condividevano la stessa coda impegnate in una lotta furiosa.
- E quello cos'è? - ho chiesto.
- Non è un vero e proprio anim.orc.bot. O meglio, non è un anim.orc.bot basico, non avendo un nome che non sia composito. Chiamiamolo semplicemente LL, perchè l'unica cosa che sappiamo di lui è che è la trasmutazione di una L (LAMIA) dopo aver divorato una L. Possiamo dire che è il risultato di una LAMIA cannibale. Ora fai attenzione. -
E ha fatto sbranare un'altra L da un M (MIMACANNIBALI). È stato a quel punto che ho capito che quella specie di cicatrice altro non era che le labbra del mostro, che ha spalancato l'enorme bocca aprendo il tronco sul piano laterale... Un vero orrore!
Ma il senso di schifo è stato soppiantato dal disappunto con cui ho realizzato che la trasmutazione stava dando vita ad un LL, di nuovo!
- Questo ti fa capire che il MIMACANNIBALI, quando divora un anim.orc.bot di una certa razza, diciamo x, si comporta esattamente come un anim.orc.bot di quella razza che sbrana un suo simile (un cannibale, appunto - per questo si chiama "mimacannibali"). Cioè, si trasmuta in xx. In generale, possiamo allora scrivere l'equazione Mx=xx. Tutto chiaro? -
- Sì: M, dopo aver divorato x, si trasforma in ciò in cui si trasformerebbe x dopo aver mangiato x. La trasmutazione di M dopo aver divorato x è uguale alla trasmutazione di x dopo aver divorato x: questo è quel che significa Mx=xx. -
- Perfetto, vedo che capisci al volo! Ora andiamo avanti con gli esempi. Già sai che IL=L, cioè un I (IMPOSTOR) che divori una L si trasmuta in una L. Questo fatto si può generalizzare: per ogni anim.orc.bot x, Ix=x. -
- Ora devi sapere che quando, dato un anim.orc.bot X, c'è un anim.orc.bot Y tale che XY=Y, noi diciamo che X è un doppelgänger di Y, o che X "doppelgängerizza" Y, o che Y è "doppelgängerizzabile" da X. Ciò che rende l'IMPOSTOR speciale è che esso riesce a doppelgängerizzare qualunque anim.orc.bot! Quindi, in particolare, è un doppelgänger anche di se stesso: II=I. Ora prova a far divorare un I da un M! Ah, ma prima devi calibrare il guanto e il monocolo, in modo che tu possa "selezionare" esattamente gli anim.orc.bot che indichi. -
Un po' titubante, dopo aver efettuato la calibratura sono riuscita a far sì che un M aggredisse un I e lo sbranasse. Non che la cosa mi risultasse piacevole.
La bestia si è poi tramutata in un IMPOSTOR.
Mi chiedevo come mai M era un doppelgänger di I ma non di L. Dopo aver riflettuto un poco tra me e me, ho esclamato: - Ma certo! MI=II=I! -
- Bravissima! È esattamente quello che è successo: M, sbranando I, ha mimato un I cannibale, che si trasmuta sempre e solo in I! Ora - ha proseguito scrivendo sull'ololavagna - torniamo alle LAMIE: sappiamo che IL=L e MI=I; quindi possiamo scrivere (MI)L=L, dato che (MI)L=IL=L. Ora ti mostrerò come l'anim.orc.bot M(IL) differisca dall'anim.orc.bot (MI)L. -
- Non c'è bisogno di spargere altro sangue, far lavorare altri neurocircuiti cibernetici e creare o distruggere la materia tramite programmi negromantici nanoimplementati: il motivo è perfettamente chiaro! Infatti, IL=L e ML=LL, dunque M(IL)=ML=LL, che a quanto vedo è diverso da L, altrimenti chiamato (MI)L. -
- Molto perspicace! Non solo per la dimostrazione che le parentesi contano, ma anche per l'intuizione di come funzionano gli anim.orc.bots: la verità è molto vicina a come la descrivi; del resto, come potrebbe l'IMPOSTOR trasformarsi nell'assai più piccola LAMIA senza violare la legge di conservazione della materia? Per questo stiamo usando esseri soprannaturali che in gran parte sono mutaforma teriomorfi. -
- Ora ti spiegherò l'equazione del B (BARGUEST). Ma prima ti illustrerò una semplice convenzione che i ricercatori usano per ridurre al minimo la necessità di parentesi: le parentesi si associano a sinistra. Cioè, se sono assenti nel nome composito di un anim.orc.bot, vanno reintegrate a partire dall'estrema sinistra; così, xyz è (xy)z e xyzvw è(((xy)z)v)w. Bene, il BARGUEST serve proprio a introdurre parentesi: Bxyz=x(yz), che è come dire ((Bx)y)z=x(yz). -
- Allora un altro modo per ottenere LL è dare in pasto M a B; a quel che ne risulta, dargli in pasto I; ed infine far divorare L all'anim.orc.bot così ottenuto. -
- Giusto! ma quello che tu hai detto con così tante parole noi lo chiamiamo semplicemente "avviare la catena alimentare BMIL". E, come hai giustamente dedotto, BMIL=M(IL)=ML=LL, quindi BMIL è un altro nome composito per l'anim.orc.bot LL. Te la stai cavando egregiamente. -
- Grazie. -
- Anzi, voglio metterti alla prova lasciandoti un problema piuttosto difficile da risolvere. Supponi di stare in una giungla in cui ci siano BARGUEST e MIMACANNIBALI (eventualmente oltre ad altre razze di anim.orc.bots di cui non è rilevante conoscere i nomi). La presenza di queste due razze fa sì che in quella giungla si avveri il seguente fatto: per ogni anim.orc.bot A, esiste un anim.orc.bot P doppelgängerizzabile da A, ovvero tale che AP=P. Dimostralo. -
- Come?... Non capisco! -
- Bene, ciò che devi fare è, dato un anim.orc.bot qualsiasi A, trovare un nome composito (in cui compaiono solo A, B e M) che denoti un anim.orc.bot doppelgängerizzabile da A. Tieni conto del fatto che per ogni V e per ogni W, esiste un Z che compone V con W, cioè tale che, per ogni x, Zx=V(Wx); questo fatto, che è molto importante, si deduce dalla presenza del BARGUEST: infatti, BVW compone V con W, perchè BVWx=V(Wx)! Ma ti voglio fornire ancora un indizio - ha aggiunto con un'espressione enigmatica. - Può aiutarti nella tua ricerca (ma anche fuorviarti) pensare a cosa significherebbe "mimare un mimacannibale". -
- Ma ora sarai stanca e vorrai riposarti - ha detto alla fine il re richiamando l'aerosfera. - Ti riporterò al Castello, dove ti verà assegnato un alloggio temporaneo in una delle torri con la vista migliore! -
Era il primo pomeriggio: sia il re che io avevamo saltato il pranzo, per dedicarci (lui insegnando, io apprendendo) al funzionamento degli anim.orc.bots.
Ma mi sono rifatta con la lauta cena di stasera: pasta topologicamente varia, agnello mutante con contorno di minimeduse fritte, vino musicale frutta esotica a volontà.
Ora sto riposando nella bella camera (anche se più sobria di quel che mi aspettavo) in cui sono alloggiata, e penso che non riuscirò a prendere sonno tanto facilmente (nonostante la giornata estremamente movimentata), perchè già mi assilla l'idea di risolvere al più presto il problema del vecchio Clemente Dick...
Non posso assentarmi per 5-6 mesi che le cose si degradano fino a questo punto!
E lo credo bene, se la migliore cosa che voi, altri frequentatori di questo forum, avete pensato di fare dopo aver letto il mio sondaggio (secondo cui il 65% dei votanti preferisce gli indovinelli "logici" a quelli "matematici" - e ben il 78% li preferisce a quelli "enigmistici") è stato riversare sul medesimo notevoli quantità di rompicapi matematici oppure quesiti logici stravecchi!
Ma questo, anche se mi fa sentire un po' meno in colpa, non mi esime dal sacrosanto dovere di dare una rinfrescatina a quello che un tempo era il più fiorente forum della Tana (beninteso, è giustissimo che non lo sia più - ma diamine, non può nemmeno spegnersi così), anche per preparare i cervelli dei goblin per la ModCon 2005! 8)
Quindi ho pensato di rifarmi vivo proponendovi un indovinello davvero ca**uto (così anche tipacci come Xarxus, Lambo e sdp avranno di che divertirsi), così tanto da essere paragonabile per difficoltà ad indovinelli matematici come quelli di simoneC e fabio, ma di natura intimamente logica, dato che non richiede alcuna conoscenza aritmetica, non comparendovi numeri nè conti da fare (ma computazioni più in senso lato sì, e parecchie)... :twisted:
Quindi, mollate il sudoku e venite a giocare con gli anim.orc.bots!
(N.B.: parallelamente all'indovinello principale, c'è una sfida di carattere enigmistico a capire qual è la mia fonte...) :grin:
Chi non vuole sorbirsi il raccontino introduttivo salti alla freccia :arrow:
Dal Diario Interattivo di Viola F. Redlab:
08.09.2112: Stavo viaggiando alla volta di Feu Prox Zharhaqq e, devo ammetterlo, manovravo i biocomandi del mio cargo in modo abbastanza scriteriato (per me era diventato infatti assolutamente prioritario sbarazzarmi al più presto di quello scottante stock di armi psioniche che ero stata incaricata di consegnare al distaccamento della Ya**za s.r.l. ospitato da quello sperduto pianeta...), quando mi imbatto in un' Entità Semidivina di classe C3.
Non era mai stato avvistato un Trono così vicino al Sistema Solare e chi, se non io con la mia dannata sfortuna, poteva non solo incontrarlo, ma anche coinvolgerlo in un incidente spaziale come non se ne vedevano dal disastro asteroidale del '97?
In breve: il mio cargo trapassa letteralmente il Trono, rimanendo completamente avvolto in una brodaglia emiteoplasmatica che danneggia le sinapsi dei biocomandi, le psioarmi nella stiva, nonchè la maggior parte delle convinzioni etiche che avevo recentemente downloadato... Cosicchè cargo, armi e la sottoscritta si ritrovano a precipitare nell'esosfera di Lamda Sol Ymruynn, un pianetucolo di terza generazione.
Inutile dire che se io sono ancora viva, e il cargo intatto ancorchè inutilizzabile, è grazie all'effetto miracoloso (direi di circa 4000 miraclejoule) dell'emiteoplasma della suddetta ESD di classe C3.
Secondo il computer quantistico di bordo (non-bio, quindi intatto), questo insignificante pianeta è stato abbandonato qualcosa come 5 anni fa a causa della povertà delle sue risorse e dei ripetuti fallimenti nella bonifica della sua atmosfera, che risulta quindi letale per gli esseri di tutte le razze.
Balle.
Infatti, vedendo dall'oblò anteriore una vegetazione esuberante degna delle foreste pluviali terrestri, mi chiedo perchè mai i borametz (i quali sono al 95% vegetali) non potrebbero vivere qui, o perchè il pianeta non potrebbe essere sfruttato per coltivazioni di vario genere. Ipotizzo che le contraddizioni non si limitino a queste.
Scendo.
Avevo ragione: i più banali test rivelano che l'atmosfera è adatta all'85% delle razze, tra cui gli umani (e, ovviamente, i borametz)!
Evidentemente i Governi Interplanetari Confederati hanno qualcosa da nascondere su questo pianeta; e la cosa non mi eccita per nulla.
Comunque mi incammino verso est (era l'alba di stamani), dove quel rigoglioso groviglio di liane, fiori giganti e piante aliene sembra diradarsi, sperando di trovare qualcuno che possa aiutarmi a riparare il mio disgraziato veicolo. (Non nego che ero spaventatissima all'idea di avventurarmi da sola in quella giungla, ma perso per perso...)
Dopo circa 1 Km di percorrenza di quel piacevole inferno tropicale (piacevole alla vista, infernale per i nervi) mi ritrovo in una piccola radura al margine della quale scorreva un piccolo ruscello. Munita di analizzatore istantaneo mi chino sull'acqua, ma non faccio in tempo a immergervelo che un rumore attira la mia attenzione. Sembrava un rantolo, cavernoso e prolungato.
Alzo gli occhi e vedo dinanzi a me, a pochi passi, un essere alieno, mostruoso, mai visto in nessun Censimento delle Razze. Il suo corpo, nelle forme, era praticamente identico a quello di un umano esageratamente muscoloso, solo molto più grande; ma non aveva testa, e ai lati dello spazio che in un umano ospiterebbe il collo c'erano due globi neri che evidentemente erano i suoi principali organi sensori. Inoltre, non aveva mani nè piedi, ma alla nodosa ed elefantiaca estremità di ogni arto aveva un enorme zoccolo nero, dalla forma perfettamente conica. La pelle bianco-grigiastra.
Terrorizzata, sono rimasta immobile. E prima che potessi pensare ad una qualsiasi reazione, con un balzo il mostro salta nella mia direzione, mi supera, si avventa su un'altra creatura. La quale, con mia meraviglia, sembrava proprio una lamia: dalla vita in su, una bellissima donna, ma con un'enorme coda di serpente al posto delle gambe; il viso, inoltre, aveva un che di demoniaco, ed i suoi occhi erano rossi come se fossero interamente fatti di sangue, mentre dalla bocca fuoriuscivano due lunghi canini aguzzi.
Mentre mi chiedevo cosa ci facesse un essere che sembrava venuto direttamente dalla mitologia greca su quel pianeta, il primo alieno ha iniziato a divorarla. E la cosa è stata assolutamente disgustosa: il petto del mostro si è spalancato dallo sterno all'addome, rivelando quelle che erano le fauci della bestia, che ha estroflesso l'apparente costato e lo ha aperto, inghiottendovi la lamia e masticandola furiosamente con quelle che sarebbero sembrate delle costole.
Ma ancora più impressionante è stato ciò che è seguito al pasto: il demoniaco alieno ha iniziato a contorcersi tra spasmi che lo facevano rassomigliare a un robot impazzito, quindi il suo corpo si è lacerato in vari punti, e tra sangue che spruzzava in abbondanza, interiora che fuoriuscivano, si liquefacevano e di nuovo si rapprendevano prendendo nuove forme, scintille e scariche elettriche simili a piccoli fulmini azzurri, e una grande quantità di denso fumo sulfureo, la creatura si è trasformata esattamente in ciò che aveva appena finito di divorare: una lamia.
La quale, una volta riavutasi, si è diretta lontano dalla radura, strisciando placidamente verso ovest.
Approfitto della sua indifferenza per proseguire verso est, stavolta correndo a perdifiato.
Dopo un altro mezzo chilometro finalmente esco dalla giungla.
Di fronte a me si para un panorama assai gradevole e senz'altro più rassicurante: morbide collinette ricoperte da un vellutato manto di erbetta azzurra, un laghetto, un torrente. Mi trovavo in una valle affatto amena, circondata da monti di pietra nero-verdastra.
Sulla china del monte più alto era situato un enorme palazzo color viola scuro, che aveva i lati e la sommità gremiti di torri che sembravano fare a gara a quale svettasse più delle altre, ed erano collegate tra di loro da esili archi.
Non ebbi alcuna difficoltà ad entrare (a parte la fatica per inerpicarmi fin lì), dato che l'imponente portone era spalancato.
L'interno era, se possibile, ancora più kitsch ed inquietante dell'esterno: una vasta sala - più lunga che larga - che architettonicamente era un misto di gotico e barocco, dai lati e dal centro della quale salivano verso l'altissimo soffitto delle tortuose scale in scuro legno++ (ignifugo e imperforabile, costosissimo), mentre sulle pareti, tra una scala e l'altra, lasciavano filtrare una luce multicolore delle ampie vetrate più adatte ad una cattedrale che a quel posto (comunque fosse definibile), oppure si stagliavano degli altissimi mosaici ricombinanti che rappresentavano grottesche figure beardsleyane, rigorosamente in bianco e nero.
La Valhall di un dio folle.
Ed eccolo lì, pigramente seduto su una specie di trono dietro a una massiccia scrivania di marmo liquido, recante sul davanti una targhetta che spiegava il rango di quello strano personaggio che dagli abiti appariva un burocrate qualunque ma, a giudicare dall'espressione del suo volto, contornato da capelli bianchi, lunghi, e da una barba ancor più bianca e lunga, sembrava veramente un re dei tempi antichi, o un mago: "King C. Dick: robot ammo".
- Oh, eccoti qua - ha detto, con un bel sorriso aperto sotto i folti baffi color neve. - Ti stavo aspettando: i sensori hanno fatto un gran casino quando la tua navetta si è abbattuta sulla mia foresta più bella. Peccato che l'ESD non abbia salvato anche i miei alberi! -
- Mi dispiace... Sire? -
- Dammi del tu, mi chiamo Clemente Dick. -
- Piacere, Viola Redlab. Sei un discendente di P. K. Dick, il profeta? -
- Proprio così. Ma tagliamo corto, e veniamo agli affari. Avrai capito che qui è tutto top secret, quindi hai le solite due alternative del caso: essere eliminata o essere dei nostri. -
- Gentile! E quanto tempo ho per riflettere sull'alternativa? - ho risposto, guardandomi intorno.
- Tutto il tempo che vuoi, dato che da qui non puoi andartene. Ah, dimenticavo: se è l'assenza di guardie che ti preoccupa, sappi che il Castello ne è pieno. Nel caso possa aiutarti a decidere più in fretta, guarda tu stessa... -
E tutt'a un tratto compaiono intorno a me decine di guardie, nonchè alcune segretarie sedute a delle scrivanie, anch'esse fino a poco prima invisibili.
- Rivestimenti di nanofibra mimetica? Vedo che proprio non badate a spese! - ho esclamato stupefatta.
- No, niente di così primitivo. Se si fossero mossi, tu non li avresti sentiti. Non li avresti percepiti in nessun modo: questo grazie alla aero-droga ricircolata presente nella sala. -
- Tecnologia huxleyana! Sbalorditivo! Capisco: quando sono i Governi a finanziare, non è che non si bada a spese; piuttosto, non esiste il concetto di spesa. Promettente! -
- Molto. Cosa hai deciso? -
- Non avendo scelta - ho detto, rassegnata ma in fondo incuriosita, - direi che lavorerò per voi. Di cosa vi occupate? "Robot ammo"? Cosa sono, munizioni speciali per robot di qualche tipo? -
- Tu sottovaluti le nostre ricerche - ha riso di gusto re Dick. - Intanto, sappi che quella targa è vecchia, va cambiata. Ma non lo faccio perchè ci sono affezionato: lavorare alle robot ammo è stato il mio primo incarico, affidatomi quando sono stato nominato Re di questo pianeta. -
- Le robot ammo - ha spiegato - sono munizioni robotiche da usarsi ai vari livelli dell'arte militare, a seconda della grandezza dei robot: infiltrazione neurale per i nanorobot sparati da minipistole, sabotaggio per i microrobot sparati da pistole, guerriglia o fanteria d'assalto per i robot umanoidi sparati da cannoni a ripetizione, combattimenti spaziali per i gigarobot sparati dai cannoni montati sulle fregate. -
:arrow: - Ma tutto questo si è evoluto in una nuova tecnologia basata sul ripensamento dell'essenza di quei robot; così sono nati gli anim.orc.bots: animated orc-robots. Dovresti averne visto un paio venendo qua. - Ha fatto una pausa per consultare dei dati estratti dal marmo liquido. - Ecco, erano una LAMIA ed un IMOPOSTOR. I sensori hanno rilevato, ovviamente, anche una forta accelerazione cardiaca da parte tua. Ma gli anim.orc.bots sono programmati per sbranarsi esclusivamente tra di loro.-
- Ma... cosa sono, esattamente? Non sembravano robot! -
- Infatti, sono dei robot solo in minima parte. Per lo più sono esseri sovrannaturali. -
- Sovrannaturali?! -
- Sì, esseri demoniaci, non-morti, eccetera. E questo spiega perchè spesso le ESD si aggirano attorno a Lamda Sol Ymruynn, anche se il fatto è taciuto dai Governi. Gli anim-orc-bots - ha aggiunto fiero e compiaciuto -sono il frutto della collaborazione dei miei esperti in genetica, neurologia, nanotecnologia, informatica, cibernetica, parapsicologia, negromanzia e neoalchimia, nonchè del lavoro dei valorosi esploratori che hanno dato la caccia agli "originali" per mezzo mondo. Alcuni, invece, come l'IMPOSTOR e il MIMACANNIBALI, ce li siamo inventati noi partendo da zero. Vieni, ti faccio vedere come funzionano! - Ha concluso, avviandosi su per una scala.
Sconcertata dal veloce susseguirsi degli eventi, lo ho seguito.
Mi ha condotto in cima ad una torre che faceva da sferoporto e mi ha invitato a salire sulla sua aerosfera. Dopo aver sorvolato la vallata per qualche minuto, siamo atterrati in un'altra foresta, che dall'alto risultava molto più grande di quella che avevo attraversato io.
Una volta scesi, il re ha indossato un guanto bianco con dei cavi neri innervati lungo la superficie, ed un monocolo. Poi mi ha invitato a fare lo stesso, porgendomi un paio di attrezzi simili, ma meno complessi.
- Lavoreremo con quelli che conosci già, più altri due: stai a vedere. - E, a voce alta, ha detto: - IMPOSTOR, 2; LAMIA, 3; MIMACANNIBALI, 4; BARGUEST, 1. -
Dopo un po', sono arrivati i dieci anim.orc.bots chiamati e si sono raccolti pacificamente davanti a noi.
Il BARGUEST era esattamente come lo descrive il folklore celtico: un grosso cane nero con occhi scintillanti, lunghi artigli, due piccole corna ed una catena che lo avvolgeva.
Il MIMACANNIBALI, poi, era un autentico orrore: un essere vagamente umanoide quanto a rivestimento cutaneo, ma con solo due gambe, robustissime, con ginocchia piegate all'indietro, su cui si slanciava un torso magro e altissimo, sproporzionato, senza braccia. La testa era glabra, senza orecchie, gli occhi gonfi e sporgenti avevano le palpebre socchiuse, e al posto della bocca c'era quella che sembrava una cicatrice, che scendeva lungo i lati del collo e del busto fino alle anche. Il colore della pelle era un rosso brunito.
- Allora, - ha detto il re a quel punto, - devi sapere che ogni volta che un anim.orc.bot ne divora un altro, si trasforma ancora in un anim.orc.bot. I miei ricercatori per brevità chiamano XY l'anim.orc.bot in cui si trasforma l'anim.orc.bot X dopo aver divorato l'anim.orc.bot Y: in breve, la "trasmutazione di X dopo aver divorato Y" ("XY" è un nome composito dell'anim.orc.bot XY; in genere, ogni anim.orc.bot ha più nomi compositi). -
Mentre parlava, illustrava il tutto su una lavagna olografica.
- Ovviamente, possiamo forzare i "pasti". Guarda. -
E col dito della mano guantata ha indicato una LAMIA, che ha iniziato a brillare di una debole luce verde, e subito dopo ne ha indicato un'altra, che pure è stata evidenziata dalla luce verde. Poi ha chiuso la mano a pugno, al che la prima LAMIA si è avventata sulla seconda e la ha divorata.
Quel che ne è risultato era un essere amorfo, instabile, mutevole, che assumeva spesso la forma di due lamie che condividevano la stessa coda impegnate in una lotta furiosa.
- E quello cos'è? - ho chiesto.
- Non è un vero e proprio anim.orc.bot. O meglio, non è un anim.orc.bot basico, non avendo un nome che non sia composito. Chiamiamolo semplicemente LL, perchè l'unica cosa che sappiamo di lui è che è la trasmutazione di una L (LAMIA) dopo aver divorato una L. Possiamo dire che è il risultato di una LAMIA cannibale. Ora fai attenzione. -
E ha fatto sbranare un'altra L da un M (MIMACANNIBALI). È stato a quel punto che ho capito che quella specie di cicatrice altro non era che le labbra del mostro, che ha spalancato l'enorme bocca aprendo il tronco sul piano laterale... Un vero orrore!
Ma il senso di schifo è stato soppiantato dal disappunto con cui ho realizzato che la trasmutazione stava dando vita ad un LL, di nuovo!
- Questo ti fa capire che il MIMACANNIBALI, quando divora un anim.orc.bot di una certa razza, diciamo x, si comporta esattamente come un anim.orc.bot di quella razza che sbrana un suo simile (un cannibale, appunto - per questo si chiama "mimacannibali"). Cioè, si trasmuta in xx. In generale, possiamo allora scrivere l'equazione Mx=xx. Tutto chiaro? -
- Sì: M, dopo aver divorato x, si trasforma in ciò in cui si trasformerebbe x dopo aver mangiato x. La trasmutazione di M dopo aver divorato x è uguale alla trasmutazione di x dopo aver divorato x: questo è quel che significa Mx=xx. -
- Perfetto, vedo che capisci al volo! Ora andiamo avanti con gli esempi. Già sai che IL=L, cioè un I (IMPOSTOR) che divori una L si trasmuta in una L. Questo fatto si può generalizzare: per ogni anim.orc.bot x, Ix=x. -
- Ora devi sapere che quando, dato un anim.orc.bot X, c'è un anim.orc.bot Y tale che XY=Y, noi diciamo che X è un doppelgänger di Y, o che X "doppelgängerizza" Y, o che Y è "doppelgängerizzabile" da X. Ciò che rende l'IMPOSTOR speciale è che esso riesce a doppelgängerizzare qualunque anim.orc.bot! Quindi, in particolare, è un doppelgänger anche di se stesso: II=I. Ora prova a far divorare un I da un M! Ah, ma prima devi calibrare il guanto e il monocolo, in modo che tu possa "selezionare" esattamente gli anim.orc.bot che indichi. -
Un po' titubante, dopo aver efettuato la calibratura sono riuscita a far sì che un M aggredisse un I e lo sbranasse. Non che la cosa mi risultasse piacevole.
La bestia si è poi tramutata in un IMPOSTOR.
Mi chiedevo come mai M era un doppelgänger di I ma non di L. Dopo aver riflettuto un poco tra me e me, ho esclamato: - Ma certo! MI=II=I! -
- Bravissima! È esattamente quello che è successo: M, sbranando I, ha mimato un I cannibale, che si trasmuta sempre e solo in I! Ora - ha proseguito scrivendo sull'ololavagna - torniamo alle LAMIE: sappiamo che IL=L e MI=I; quindi possiamo scrivere (MI)L=L, dato che (MI)L=IL=L. Ora ti mostrerò come l'anim.orc.bot M(IL) differisca dall'anim.orc.bot (MI)L. -
- Non c'è bisogno di spargere altro sangue, far lavorare altri neurocircuiti cibernetici e creare o distruggere la materia tramite programmi negromantici nanoimplementati: il motivo è perfettamente chiaro! Infatti, IL=L e ML=LL, dunque M(IL)=ML=LL, che a quanto vedo è diverso da L, altrimenti chiamato (MI)L. -
- Molto perspicace! Non solo per la dimostrazione che le parentesi contano, ma anche per l'intuizione di come funzionano gli anim.orc.bots: la verità è molto vicina a come la descrivi; del resto, come potrebbe l'IMPOSTOR trasformarsi nell'assai più piccola LAMIA senza violare la legge di conservazione della materia? Per questo stiamo usando esseri soprannaturali che in gran parte sono mutaforma teriomorfi. -
- Ora ti spiegherò l'equazione del B (BARGUEST). Ma prima ti illustrerò una semplice convenzione che i ricercatori usano per ridurre al minimo la necessità di parentesi: le parentesi si associano a sinistra. Cioè, se sono assenti nel nome composito di un anim.orc.bot, vanno reintegrate a partire dall'estrema sinistra; così, xyz è (xy)z e xyzvw è(((xy)z)v)w. Bene, il BARGUEST serve proprio a introdurre parentesi: Bxyz=x(yz), che è come dire ((Bx)y)z=x(yz). -
- Allora un altro modo per ottenere LL è dare in pasto M a B; a quel che ne risulta, dargli in pasto I; ed infine far divorare L all'anim.orc.bot così ottenuto. -
- Giusto! ma quello che tu hai detto con così tante parole noi lo chiamiamo semplicemente "avviare la catena alimentare BMIL". E, come hai giustamente dedotto, BMIL=M(IL)=ML=LL, quindi BMIL è un altro nome composito per l'anim.orc.bot LL. Te la stai cavando egregiamente. -
- Grazie. -
- Anzi, voglio metterti alla prova lasciandoti un problema piuttosto difficile da risolvere. Supponi di stare in una giungla in cui ci siano BARGUEST e MIMACANNIBALI (eventualmente oltre ad altre razze di anim.orc.bots di cui non è rilevante conoscere i nomi). La presenza di queste due razze fa sì che in quella giungla si avveri il seguente fatto: per ogni anim.orc.bot A, esiste un anim.orc.bot P doppelgängerizzabile da A, ovvero tale che AP=P. Dimostralo. -
- Come?... Non capisco! -
- Bene, ciò che devi fare è, dato un anim.orc.bot qualsiasi A, trovare un nome composito (in cui compaiono solo A, B e M) che denoti un anim.orc.bot doppelgängerizzabile da A. Tieni conto del fatto che per ogni V e per ogni W, esiste un Z che compone V con W, cioè tale che, per ogni x, Zx=V(Wx); questo fatto, che è molto importante, si deduce dalla presenza del BARGUEST: infatti, BVW compone V con W, perchè BVWx=V(Wx)! Ma ti voglio fornire ancora un indizio - ha aggiunto con un'espressione enigmatica. - Può aiutarti nella tua ricerca (ma anche fuorviarti) pensare a cosa significherebbe "mimare un mimacannibale". -
- Ma ora sarai stanca e vorrai riposarti - ha detto alla fine il re richiamando l'aerosfera. - Ti riporterò al Castello, dove ti verà assegnato un alloggio temporaneo in una delle torri con la vista migliore! -
Era il primo pomeriggio: sia il re che io avevamo saltato il pranzo, per dedicarci (lui insegnando, io apprendendo) al funzionamento degli anim.orc.bots.
Ma mi sono rifatta con la lauta cena di stasera: pasta topologicamente varia, agnello mutante con contorno di minimeduse fritte, vino musicale frutta esotica a volontà.
Ora sto riposando nella bella camera (anche se più sobria di quel che mi aspettavo) in cui sono alloggiata, e penso che non riuscirò a prendere sonno tanto facilmente (nonostante la giornata estremamente movimentata), perchè già mi assilla l'idea di risolvere al più presto il problema del vecchio Clemente Dick...