ditadinchiostro
Gran Maestro





Ciao Aluccio,Disclaimer: ci tengo a dire e sottolineare che scrivo tutto in termini molto sereni e senza accusasia mai che vengo frainteso, mi piace sempre specificarlo. Magari sembra che vengo qui a fare le pulci ma non è davvero mia intenzione, chiedo di essere visto come una chiacchierata amichevole di fronte ad una birra
Ma la questione mi incuriosisce, essendo anche Wallace uno dei pochi autori che davvero mi spinge a sbirciare un gioco basandosi solo sul nome dell'autore (Vedi anche recente discussione in Tana sui nostri autori preferiti, andate a votare) e data la tua presenza qui, provo a insistere
Penso che buona parte degli utenti di questo forum sia consapevole che dietro un gioco ci siano anche altre figure oltre al game designer. Editori e sviluppatori, revisori del regolamento, senza parlare di tutta la componente grafico e artistica, o i sempre mai troppo apprezzati ma santissimi playtesters.
Dico questo perché la tua spiegazione/precisazione è ovviamente ben accetta, ma penso che sia pacifico per buona parte di tutti che le cose vadano come dici.
Quello che incuriosisce, almeno me, è la presenza dei nomi degli sviluppatori sulla copertina del gioco, cosa che, ad prima passata di memoria e/o sbirciata ai miei giochi, non mi pare essere così comune, azzarderei a dire che non mi era mai capitato di vedere prima su un migliaio abbondante di scatole che mi sono passate tra le mani, e non so quante altre ho visualizzato online. Eh si, purtroppo è il primo gioco Ergo Ludo che mi capita di vedere
Nei regolamenti tante volte appaiono nomi che poi purtroppo vengono dimenticati e/o probabilmente neanche mai notati/letti, dato che immagino ben poche persone si mettano a leggere quelle sezioni (tanta gente manco li legge più i regolamenti, maledetti videotutorialfrecciatina sociale
).
L'hai già detto, è una scelta editoriale vostra, di mettere anche i nomi degli sviluppatori oltre a quello del designer, che trovo lodevole poiché immagino che spesso il lavoro di revisori/sviluppatori non è assolutamente un'inezia, e come ho detto sopra sono invece nomi che neanche vengono letti/menzionati.
Penso però che il dubbio espresso dall'utente @Sasha80 (che per come ho avuto di conoscere è una persona assolutamente civile, pacifica, razionale e centrata) fosse più che lecito, oltretutto se rafforzato da terze parti (non so cosa sia Salso ludix).
Anche perché ultimamente capita più spesso che in passato, mi azzardo a dire sulla mia esperienza, che figure e designer blasonati accompagnino il loro nome ad altri meno conosciuti e "nuovi".
Penso a Woodcraft, Pirates of Maracaibo o Mesos, così per sparare i primi titoli che mi vengono in mente, dove autori "famosi" sono designer tanto quanto altri nomi scritti in copertina.
Quindi fare il 2+2 e pensare che anche voi foste genitori dell'idea di Wallace, tanto quanto Arnold lo è stato di quella di Woodcraft, è assolutamente possibile al giorno d'oggi. Anche perché voi ci mettete la chiave inglese come icona per "identificarvi", ma una legenda/player aid noi mica lo abbiamo
Ho parlato anche con qualche altro appassionato di GdT che erroneamente ha pensato che Aeterna fosse un gioco di 3 autori diversi. Questo per dire che forse questo "modus operandi" può portare un po' di confusione, ma lo dico così come critica costruttiva, tutte le novità portano confusione, finché non facciamo male a nessuno amen
Poi sia chiaro, a scanso di equivoci, nella già citata prefazione del regolamento i vostri nomi sono sotto Development e non Game Design, così come non comparite alla voce Designer su BGG, immagino per vostra scelta.
Insomma però, per insistere. Questo Aeterna è un gioco frutto di un'idea di Wallace tanto quanto Brass, Pochi Acri di Neve e AuZtralia? O c'è meno Wallace e più nostranità? Fermo restando che delineare un confine o una percentuale di quanta "pasta" ci mette il designer e quanta gli sviluppatori penso sia difficile, nonché relativamente utile.
È una domanda sostanzialmente retorica, così come tutto il resto del mio post, in fin dei conti
PS: approfitto per dire che ho un paio di dubbi sul funzionamento di due carte, dopo una prova del titolo ieri sera, e aprirò una sezione Dubbi dove ti taggherò![]()
sono Daniele, un altro sviluppatore di Ergo Ludo; non ho partecipato direttamente allo sviluppo di Aeterna ma rispondo volentieri alla tua riflessione visto che è più di carattere generale. Mi fa piacere che si parli e si approfondisca il tema "sviluppo" che spesso è poco considerato dai giocatori.
In gran parte degli ambiti artistici ci sono figure atte a "revisionare" il lavoro dell'artista affinché l'opera compiuta si presenti al meglio. Il gioco da tavolo eccelle da questo punto di vista, perchè essendo un'opera che coinvolge moltissimi aspetti (scrittura, meccaniche, dinamiche, grafica, ecc...) richiede che il "revisore" abbia molte competenze e sappia intervenire ovunque serva; per questo il termine "sviluppatore" è più adatto di "editor" ma allo stesso tempo non si deve confondere con l'autore perché sono ruoli totalmente differenti. E' un pò complesso spiegare tutto bene su un forum ma l'aspetto più importante da capire è che lo sviluppatore è un'emanazione dell'editore e quindi risponde a scelte editoriali prima che a scelte prettamente artistiche. Naturalmente non c'è una linea di confine netta e la maggior parte delle volte il lavoro si concorda anche con l'autore ma è necessario comprendere questa differenza sostanziale tra autore e sviluppatore per inquadrare bene l'argomento. L'editore opziona il gioco di un autore perchè convinto da qualche aspetto e poi lo consegna ai propri sviluppatori per chiuderlo secondo le proprie indicazioni (di nuovo sto semplificando un lavoro di squadra per maggior chiarezza). A secondo del progetto un gioco può arrivare allo sviluppatore a differenti livelli di lavorazione, quindi lo sviluppatore si troverà di fronte in alcuni casi un lavoro più importante su un gioco e in altri casi magari solo un lavoro di rifinitura.
Oggi ogni editore sceglie il proprio modo per dare risalto agli sviluppatori: c'è chi li inserisce solo nei credit, chi li accredita come autori e chi sceglie una modalità a seconda del lavoro svolto sul titolo in questione. Ergo Ludo da "Cangaceiros" in poi ha scelto di metterli in copertina con un simbolo proprio (la chiave inglese appunto) per dargli il giusto risalto ma separando i ruoli rispetto all'autore. Capisco che il simbolo possa non essere chiarissimo, ma ogni volta che si apre una nuova strada si incappa in questo problema, speriamo che col tempo diventi uno standard. Una decina di ani fa sono comparsi sulle copertine i primi pennelli per indicare gli illustratori (pur essendo sempre stati parte integrante dei gdt) e ora questo è uno standard. Ci sono giocatori che acquistano un gioco basandosi sull'illustratore, tanto ne apprezzano il lavoro; spero che tra qualche anno possa succedere lo stesso con gli sviluppatori, garanzia di un lavoro ben rifinito in tutte le sue parti.
Arrivando alla tua domanda finale: non posso sapere a che livello fossero Brass, Pochi Acri di Neve e Auztralia quando sono arrivati nelle mani dell'editore (anche se mi pare che Pochi Acri di Neve fosse della casa Editrice di Wallace e quindi il discorso potrebbe essere diverso), nè ovviamente posso rivelare a che punto fosse Aeterna quando Martin ce lo ha consegnato, quindi è impossibile fare un confronto. Quello che posso dire con certezza è che gli sviluppatori non toccano mai il fulcro del gioco (non avrebbe senso farlo); cambiano, aggiungono, tolgono, limano, ma il concetto al centro del gioco resta quello dell'autore. Quindi Aeterna è il gioco voluto da Wallace, quello che aveva in testa quando ce lo ha portato, e dei bravi sviluppatori gli hanno permesso di essere la migliore versione di se stesso.
Mi dispiace di essermi dilungato ma il tema mi è molto caro, spero di esserti stato di aiuto.