Acquistare online: COMMISSIONI CARTE DI CREDITO e POSTEPAY.

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N3MO

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Dopo molto tempo che opero online, mi sento di voler condividere con voi alcuni elementi fondamentali riguardo gli acquisti online, cominciando con il metodo di pagamento più diffuso: la carta di credito.

LE COMMISSIONI SULLE CARTE DI CREDITO

Pagare una cifra fissa, o una percentuale per per avere la possibilità di effettuare un’operazione d’acquisto con la carta di credito è legittimo? Ci sono dei dubbi (le commissioni applicate dai principali circuiti di pagamento elettronico difficilmente superano il 2%), ma quanto meno l’Antitrust ha imposto che questa informazione non sia nascosta e scorporata dal prezzo “civetta” che compare cercando gli articoli a cui siamo interessati, ovvero vuoi che ti paghino le commissioni sulla carta di credito? Devi inserirle nel prezzo di vendita o indicarle chiaramente insieme ad esso. Questo come linea almeno di principio, in realtà, avete mai pagato le commissioni sulla carta di credito quando andate al supermercato o a Media World per fare un esempio? Certamente no. Esigete di non pagarle neppure online perché non è permesso richiederle, soprattutto nella forma in cui normalmente viene fatto. Le commissioni vanno inserite dentro i prezzi di vendita o comunque non devono essere nascoste per poi sbucare fuori all'improvviso nel carrello. Le commissioni sulle carte di credito SPETTANO AL NEGOZIANTE!
Poco tempo fa una nota compagnia aerea è stata multata pesantemente proprio perché chiedeva soldi in più per le carte di credito.

LA RICARICA POSTEPAY

La ricarica postepay è un metodo di pagamento?
Ovviamente no. Nel maggio 2007 poste italiane, proprietarie della carta postepay, hanno ribadito fermamente questo concetto.

Un pagamento consiste in un trasferimento di danaro che miri, a titolo di causa, ad adempiere un'obbligazione. La causa della ricarica è semplicemente una ricarica, non è un pagamento, si favoleggia che un Giudice l'abbia interpretata addirittura come donazione...!
Come funziona? Le ricariche sono atti di approvvigionamento danaro sul conto virtuale postepay per poter poi usare i soldi per pagare! Ogni ricarica fatta è atta all'approvvigionamento conto del titolare, a prescindere da chi è fatta, vige quindi il mandato "fatta in nome e per conto del titolare"! Quindi, se vostra madre ricarica la vostra carta postepay vi ha fatto un pagamento? Certamente no.
Allora se è pagato così un venditore, è stato fatto un pagamento? Ancora no.
Paghi solo se hai atti certi, firmati, dichiarati, non semplici email senza id digitali in quanto sarebbero solo prove indiziarie e non prove documentali (come una dichiarazione scritta dove il venditore scriva e firma dicendoti a fronte del pagamento xxxx ricaricami....ecc...) ed in tal modo hai la prova del pagamento , cioè la ricevuta quietanza emessa dal venditore dove per l'appunto ha confermato il pagamento e non la ricarica! Con tanto quindi di causale contabile!
Da ultimo i pagamenti (vedere diritto bancario e regolamentazioni mercati intermediari finanziari) sono mezzi che fan sì che una persona venga liberata con versamento di danaro a fronte di un acquisto con i requisiti previsti tra cui LA CONTABILE, cioè LA CAUSALE CONTABILE! Ogni pagamento che non dà quietanza perché carente di causale contabile, NON è un pagamento!
LA CAUSALE CONTABILE (CAUSA GIURIDICA), TRA GLI ALTRI REQUISITI RICHIESTI DALLA LEGGE E' ESSENZIALE PER AVERE UN PAGAMENTO ATTO COME TALE A TUTTI GLI EFFETTI DI LEGGE CHE FA PROVA DOCUMENTALE CERTA E NON OPINABILE.
Inoltre, se non c'è causale, come viene registrata la vendita? Potrebbe tranquillamente sparire nel nulla, no? Esattamente, infatti incassare soldi così favorisce l'evasione fiscale.

PostePay è a tutti gli effetti una carta di credito emessa dal circuito VISA, solo che invece di attingere da un conto corrente bancario possiede un fondo prepagato che il titolare "rimpingua" secondo le necessità.
L'operzione di ricarica (trasferimento fondi) è un'operazione che è riservata solo ed esclusivamente al titolare. Viene però concessa la possibilità di delegare questa operazione a terzi. A molti sfugge che quando una persona diversa dal titolare esegue una ricarica, lo fa 'in nome e per conto del titolare' come scritto nel regolamento - contratto di PostePay e/o da li desumibili (per il solo fatto che il contratto cita modalita' di pagamento e non prevvede costi e modalita' di atto dispositivo, con costo di 1 eur., cioe' ricarica!) Ciò implica che quando un acquirente firma il modulo di versamento della PP è come se dichiarasse che il denaro era già originariamente di proprietà del titolare ed è stato da lui delegato a versarlo.
Deriva che la ricevuta del versamento non ha alcun valore transativo, ma serve solo per attestare la delega ed il versamento. Il venditore può disconoscere in qualunque momento la correlazione tra l'operazione di ricarica e la vendita della merce in quanto tale atto, a livello contabile, non fa insorgere un debito.
Nessuna carta di credito può essere usata per incassare denaro, ma solo per pagare. E questo vale, ovviamente, anche per PostePay. Il problema, quindi, non è utilizzare la PP, ma utilizzare impropriamente il meccanismo della ricarica come sistema di incasso.
Come si paga con la postepay su internet?
Con pos virtuale (con inserimento dei dati contenuti nella carta) o con sistemi legittimi come paypal, che fungono da pos virtuale.
Se poi prendiamo il caso di un negozio online, la cosa è ancora più grave, perché l'intestatario di una postepay (che può essere SOLO una persona fisica), non coincide con l'azienda alla quale fa capo il negozio. Ciò non è ammesso neppure se l'intestatario della carta coincide con il proprietario dell'azienda. Sarebbe come se per un acquisto a Media World ricaricaste la carta postepay del suo amministratore delegato. Una cosa è la persona, una cosa è l'azienda.
Questo è molto importante alla fine della tracciabilità del denaro e dalla necessità di trasparenza richiesta da tutte le ultime normative.
Concludendo, ricaricare una postepay, oltre che costarvi inutilmente 1 euro per la ricarica, non è un sistema di pagamento legittimo e riconosciuto.
La ricarica postepay come pagamento è il sistema più largamente diffuso per le truffe online e FAVORISCE l'evasione fiscale, proprio perché non è l'azienda ad incassare ma una persona. E' un sistema insicuro e non dà alcun tipo di tracciabilità, né causale, né tantomeno la trasparenza.
Non rendetevi complici di questo mal costume, non ricaricate MAI una postepay di un venditore, perché è illegale. Usate strumenti riconosciuti e legali, pretendete che il venditore paghi le tasse per ciò che vende, come tutti i cittadini e sappiate che le commissioni sull'uso CORRETTO di una carta di credito (pos virtuale classico, oppure paypal o simili) sono A CARICO DEL VENDITORE e NON DEL CLIENTE!

Altri metodi di pagamento legali sono il bonifico bancario, il postagiro, il bollettino postale, il vaglia postale e, ovviamente, il contrassegno.

Spero che queste informazioni risultino utili.

(alcune delle informazioni sono riportate sono state prelevate dal web e articoli di settore)
 

Pey

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Grazie N3mo per tutte queste informazioni.

C'è solo una cosa che mi sfugge:

[...] Le commissioni vanno inserite dentro i prezzi di vendita o comunque non devono essere nascoste per poi sbucare fuori all'improvviso nel carrello. Le commissioni sulle carte di credito SPETTANO AL NEGOZIANTE!

Come mai allora per un pagamento con Carta di Credito BancoPostaPiù le commissioni sono state affibbiate a me? :?:
 

N3MO

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Pey":2t45t5jm ha scritto:
Grazie N3mo per tutte queste informazioni.

C'è solo una cosa che mi sfugge:

[...] Le commissioni vanno inserite dentro i prezzi di vendita o comunque non devono essere nascoste per poi sbucare fuori all'improvviso nel carrello. Le commissioni sulle carte di credito SPETTANO AL NEGOZIANTE!

Come mai allora per un pagamento con Carta di Credito BancoPostaPiù le commissioni sono state affibbiate a me? :?:

Ciao,
non conosco in dettaglio il bancoposta+, spero di intuire correttamente, però, la questione. Dunque: dobbiamo differenziare le commissioni sull'utilizzo della carta e quelle di incasso. Le prime sono quelle che vengono addebitate per il servizio erogato dall'ente bancario, ovvero per il fatto che ti viene data una carta di credito e che loro la gestiscono per te. Queste commissioni sono della banca del titolare della carta e quindi spettano al proprietario della stessa. Un po' come le commissioni per il ritiro allo sportello bancomat, insomma, sono della tua banca e quindi spettano a te. Le postepay, per esempio, non ha alcun tipo di commissione sul suo utilizzo (però ha 1 euro per la ricarica).
Diverse sono le commissioni per l'incasso, quelle invece sono richieste dalla banca del venditore/esercente e sono relativo al servizio che fa quella banca al suo cliente (che è il venditore! Non l'acquirente!) per offrirgli il pos virtuale, cioè la possibilità di ricevere soldi tramite carta di credito. Il servizio è dato a lui, non all'acquirente. Queste commissioni spettano, quindi, al titolare di quel rapporto con una determinata banca, cioè al NEGOZIANTE!


Diffidate di qualunque realtà commerciale che accetti la ricarica postepay o chieda commissioni sulle carte di credito. Non siate loro complici, esigete correttezza e trasparenza, non favorite l'evasione fiscale, né fatevi truffare.
 

granpha

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N3MO":2xr985i0 ha scritto:
Diffidate di qualunque realtà commerciale che accetti la ricarica postepay o chieda commissioni sulle carte di credito. Non siate loro complici, esigete correttezza e trasparenza, non favorite l'evasione fiscale, né fatevi truffare.

Cioè per capire..se sono a mio carico le commissioni PayPal (e lo so prima di comprare perchè lo leggo nelle info del negozio) favorisco l'evasione fiscale e vengo truffato?
A me sembra un po' esagerato..

Ciao
L.
 

salkaner

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granpha":3k0fkkvo ha scritto:
N3MO":3k0fkkvo ha scritto:
Diffidate di qualunque realtà commerciale che accetti la ricarica postepay o chieda commissioni sulle carte di credito. Non siate loro complici, esigete correttezza e trasparenza, non favorite l'evasione fiscale, né fatevi truffare.

Cioè per capire..se sono a mio carico le commissioni PayPal (e lo so prima di comprare perchè lo leggo nelle info del negozio) favorisco l'evasione fiscale e vengo truffato?
A me sembra un po' esagerato..

Ciao
L.

Non vieni trutffato, solo nel caso le infosiano a chiare lettere.
CMQ direi che il venditore che te le mette (se è un commerciante, e non un privato) sia un tantinello truffaldino.
 

granpha

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Oddio, io intendo altro per truffa :)
E poi te ne accorgi al momento di inviare l'ordine e puoi sempre annullarlo.

Comunque interessante anche il discorso PostePay..se ricevo la fattura assieme alla merce che ho comprato, c'è rischio di evasione lo stesso?

Grazie
L.
 

Richard

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Non mi sento di appoggiare il pistolotto sulla ricarica Postepay.
o meglio: E' VERO che non è propriamente un metodo di pagamento, ma tutto 'sto allarmismo mi pare eccessivo, come ogni strumento dipende da come lo si usa (es: il coltello da cucina).
Se un negoziante ti vuole truffare, con la pp ci riesce con piu' facilità ma se un negoziante onesto ti permette di pagare col metodo a te piu' comodo ringrazia e aspetta la merce con fiducia.
Allo stesso modo l'evasione fiscale, ma QUANTI metodi ci sono in Italia per evadere le tasse? Un negoziante onesto prende il pagamento postepay e poi ti rilascia regolare ricevuta, punto.

E lo dico dopo 5 anni di ecommerce.

Sicchè: Postepay si o no?
Se vi fidate del venditore, dormite sereni ;)
 

rammkorn

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Richard":3e4b87w4 ha scritto:
Non mi sento di appoggiare il pistolotto sulla ricarica Postepay.
o meglio: E' VERO che non è propriamente un metodo di pagamento, ma tutto 'sto allarmismo mi pare eccessivo, come ogni strumento dipende da come lo si usa (es: il coltello da cucina).
Se un negoziante ti vuole truffare, con la pp ci riesce con piu' facilità ma se un negoziante onesto ti permette di pagare col metodo a te piu' comodo ringrazia e aspetta la merce con fiducia.
Allo stesso modo l'evasione fiscale, ma QUANTI metodi ci sono in Italia per evadere le tasse? Un negoziante onesto prende il pagamento postepay e poi ti rilascia regolare ricevuta, punto.

E lo dico dopo 5 anni di ecommerce.

Sicchè: Postepay si o no?
Se vi fidate del venditore, dormite sereni ;)

Certo, se ci si fida del venditore si è sicuri di ricevere il prodotto per cui si paga, ma non c'è solo quello dietro ad una vendita.
I soldi che si danno ad un negoziante devono andare al negozio prima che alla persona che ci lavora. E' importante, e soprattutto in questo periodo se ne parla tanto, che ogni cosa venga fatta regolarmente e non alla "ci fidiamo". L'allarmismo forse sarebbe una cosa saggia invece, perché il modo corretto e legale di utilizzare una postepay esiste, il problema è perché non utilizzarlo? Quale vantaggio si trae da ricaricare la postepay del proprietario (o chi per esso) di un negozio, invece che la propria carta per poi effettuare un pagamento regolare?
Lasciare una ricevuta per un pagamento illegale non lo rende meno illegale.
 

Richard

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rammkorn":1sieqfyu ha scritto:
Lasciare una ricevuta per un pagamento illegale non lo rende meno illegale.
La ricevuta e' per la transazione. Se mi paghi in contanti non c'è l'isotopo radioattivo sulla banconota ;)

Morale della favola: richiedere sempre la ricevuta e stare sempre attenti ma ammazzarsi di pippe mentali non aiuta ;)
 

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granpha":qa7idzlg ha scritto:
N3MO":qa7idzlg ha scritto:
Diffidate di qualunque realtà commerciale che accetti la ricarica postepay o chieda commissioni sulle carte di credito. Non siate loro complici, esigete correttezza e trasparenza, non favorite l'evasione fiscale, né fatevi truffare.

Cioè per capire..se sono a mio carico le commissioni PayPal (e lo so prima di comprare perchè lo leggo nelle info del negozio) favorisco l'evasione fiscale e vengo truffato?
A me sembra un po' esagerato..

Ciao
L.

Il discorso della truffa è legato principalemente al fatto che una ricarica postepay non è un metodo di pagamento per cui una volta che si è dato dei soldi ad un privato non si può pretendere niente in caso il venditore fosse in cattiva fede, non avendo difatto pagato niente a livello legale.
 

rammkorn

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Richard":2d7pi1dy ha scritto:
rammkorn":2d7pi1dy ha scritto:
Lasciare una ricevuta per un pagamento illegale non lo rende meno illegale.
La ricevuta e' per la transazione. Se mi paghi in contanti non c'è l'isotopo radioattivo sulla banconota ;)

Morale della favola: richiedere sempre la ricevuta e stare sempre attenti ma ammazzarsi di pippe mentali non aiuta ;)

Quando si paga in contanti ci deve essere un registratore di cassa che ufficializza la transazione o, in mancanza, va emessa un ricevuta che riporti i codici fiscali di entrambe le parti che effettuano la compravendita, e qui non si può scrivere il codice fiscale del privato che possiede la postepay. E' inutile, una ricarica postepay non è legale se usata come pagamento.
Non sono pippe, è rispettare le leggi.
 

Richard

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rammkorn":32w18hzd ha scritto:
Quando si paga in contanti ci deve essere un registratore di cassa che ufficializza la transazione o, in mancanza, va emessa un ricevuta che riporti i codici fiscali di entrambe le parti che effettuano la compravendita, e qui non si può scrivere il codice fiscale del privato che possiede la postepay. E' inutile, una ricarica postepay non è legale se usata come pagamento.
Non sono pippe, è rispettare le leggi.
Io se non mi comunicavi il codice fiscale (e te lo chiedevo in tutte le salse) non ti spedivo la merce e piuttosto ti ridavo i soldi.
Come dicevo prima, è il coltello da cucina: ci puoi mangiare o ammazzare.
Vedi te. :)
 

Richard

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Piuttosto mi viene il dubbio... ma sarà che tutta sta crociata contro la Postepay deriva dal fatto che uPlay è uno dei POCHISSIMI ecommerce che non l'accetta?

Visto che il pistolotto sta pure in homepage uPlay, tutta sta veemenza mi ricorda eBay che una volta acquistato Paypal ha fatto di tutto per screditare i venditori che accettavano la Postepay, diretto concorrente in termini pratici.

Siate sereni, se un vostro concorrente truffasse la gente con le ricariche postepay state sicuri che qui lo si verrebbe a sapere nel giro di un microsecondo ;)
 

Richard

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Richard":35auuuok ha scritto:
Non mi sento di appoggiare il pistolotto sulla ricarica Postepay.
o meglio: E' VERO che non è propriamente un metodo di pagamento, ma tutto 'sto allarmismo mi pare eccessivo, come ogni strumento dipende da come lo si usa (es: il coltello da cucina).
Se un negoziante ti vuole truffare, con la pp ci riesce con piu' facilità ma se un negoziante onesto ti permette di pagare col metodo a te piu' comodo ringrazia e aspetta la merce con fiducia.
Allo stesso modo l'evasione fiscale, ma QUANTI metodi ci sono in Italia per evadere le tasse? Un negoziante onesto prende il pagamento postepay e poi ti rilascia regolare ricevuta, punto.

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Fosse per me pagherei solo in contanti...

Quei bei soldoni fruscianti...e non tracciabili :grin:
 

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Io non credo che stiamo comunque a discutere se una cosa può può andar bene comunque o meno, il punto è se è legale, è ammessa, è corretta, oppure no. Le cinture di sicurezza non le ha messe nessuno per anni, eppure c'era una legge già in vigore che obbligava il loro utilizzo.
Io definisco la ricarica postepay un "malcostume" ma in realtà non è proprio ammessa, questo deve essere chiaro secondo me. Io posso decidere di comprare in contanti un rolex da un venditore per strada, giusto? Si potrebbe dire che se lui ti dà il rolex finisce lì, non mi pongo il problema, volendo, ma non è così. Badate bene, il punto non è se l'orologio è vero o falso, se te lo dà o meno, ma il semplice fatto che quel tipo di vendita non è ammesso per legge, probabilmente sovvenzionerà il crimine organizzato e comunque, al di là del nostro personale pensiero, è perseguibile come ricettazione o, nella migliore delle ipotesi, incauto acquisto. In ogni caso si va nel penale. Non so se mi sono spiegato.
Qui il concetto è semplice: le commissioni sulle carte di credito spettano al venditore, punto. Questo perché, come già ho scritto, è un servizio che la banca offre al suo cliente (il venditore!) e non all'acquirente. Non importa il fatto che quando lo scopri nel carrello tanto lo vedi e puoi anche tornare indietro e lasciar perdere l'acquisto. Quel che è importante è che non si può fare, che non c'è trasparenza. Sareste contenti di andare al supermercato, riempire il carrello della spesa stando attenti ai vari prezzi, per poi arrivare in cassa, magari dopo una lunga coda, e scoprire che avete solo buttato tempo perché la cassiera vi chiede un assurdo 4% in più, per esempio, perché volete usare la carta di credito che il supermercato vanta di accettare? Io penso proprio di no. Su internet si fa prima a riempire un carrello e provare ad andare in cassa, quindi si possono fare dei "tentativi" senza perdere troppo tempo, ma questo non giustifica il nascondere determinati costi, la mancanza di trasparenza e correttezza di chi opera così. Aggiungo: sareste contenti di andare in un negozio qualsiasi e, arrivati in cassa, vi viene chiesto di pagare una percentuale in più perché l'esercente, d'altra parte, deve fare manutenzione alle sue vetrine, pagare per le pulizie, pagare l'assistenza per i softwares usati o quant'altro? O trovereste assurda la richiesta perché quei costi sono suoi e non vostri? Se questo è assurdo, allora chiedere commissioni su un servizio del quale gode il negoziante è paritariamente assurdo, non c'è niente di diverso dall'esempio sopra: sono i suoi servizi, le sue spese, non le vostre.
Ma perché, poi, dovreste pagare dei costi che non vi competono?
Il negoziante sa che vendendo deve pagare le tasse, fa parte della sua attività, no? E allora deve anche sapere che se accetta pagamenti tramite carta di credito, questi hanno un costo di commissioni. Semplice, no? Cosa fa il negoziante per coprire tasse e avere un guadagno? Lo calcola sul prezzo di vendita, in linea di massima, giusto? Bene, calcoli anche i costi delle commissioni sulle carte. Tutto qua. è segno di trasparenza e correttezza. Che senso ha esporre un prezzo e poi gonfiarlo in cassa? Sapete che se entrate in un esercizio commerciale e vedete un prezzo esposto su un oggetto, anche se poi risulta essere sbagliato, il venditore è tenuto a vendervelo comunque a quella cifra? Altrimenti sarebbe pubblicità ingannevole. Tornando al negozio online, bisogna anche tenere di conto che qualcuno potrebbe anche non accorgersi che i prezzi in cassa sono "lievitati" e poi magari ritrovarsi una spesa più grande sull'estratto conto. D'altra parte lui aveva messo determinati articoli nel carrello. Il negoziante che opera così, prima di tutto è nell'illegalità, in secondo poi è semplicemente scorretto. Ci sono precedenti in questo caso, molte grosse realtà mettevano un prezzo, poi tu online procedevi, e quindi arrivato in cassa i prezzi cambiavano. Sono contento che non l'hanno passata liscia e che alla fine li hanno beccati.
Parlando invece della postepay, le vigenti normative esigono la trasparenza sulle transazioni, soprattutto in tema di ecommerce. Non importa se lui ti fa una sorta di ricevuta o meno, puoi farne anche 10000 tutte false per esempio e dopo puoi comunque evadare il fisco se vuoi, basta non consegnare, e comunque il punto è che la legge parla chiaro: un pagamento effettuato tramite ricarica postepay apparentente al venditore è un pagamento non riconosciuto, è illegittimo, è illegale e favorisce l'evasione fiscale. Anche qui: si parli di crisi, di difficoltà, mi spiegate perché voi pagate le tasse, io pago le tasse e poi una persona dovrebbe agevolare qualcuno per non pagarle? Perché dovreste esserne complici? Esigete che il vostro venditore paghi le tasse come tutti perché sono stufo di vivere in un Paese dove tutti fanno come vogliono. O no? ...E io pago! Come diceva il grande Principe.
 

Richard

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N3MO":1a8881ol ha scritto:
Io definisco la ricarica postepay un "malcostume" ma in realtà non è proprio ammessa, questo deve essere chiaro secondo me. Io posso decidere di comprare in contanti un rolex da un venditore per strada, giusto? Si potrebbe dire che se lui ti dà il rolex finisce lì, non mi pongo il problema, volendo, ma non è così. Badate bene, il punto non è se l'orologio è vero o falso, se te lo dà o meno, ma il semplice fatto che quel tipo di vendita non è ammesso per legge, probabilmente sovvenzionerà il crimine organizzato e comunque, al di là del nostro personale pensiero, è perseguibile come ricettazione o, nella migliore delle ipotesi, incauto acquisto. In ogni caso si va nel penale. Non so se mi sono spiegato.

Dunque si prosegue sulla linea talebana?

Ripeto il concetto, da ex-commerciante con 5 anni di esperienza su ecommerce:
se mi paghi (non importa come) ed emetto regolare ricevuta fiscale E' LEGALE
Non si finanzia il crimine organizzato, ci si pagano sopra le tasse e in caso di componenti elettronici si ha una valida garanzia di 24 mesi (12 per le aziende).
PUNTO.

Con questa cieca jihad contro la postepay viene da chiedersi: rosicate che voi pagate le commissioni per usare la Postepay come carta di credito mentre i vostri concorrenti risparmiano?
Pazienza, vivremo bene lo stesso mentre voi sicuramente avrete dei validi motivi (pratici) per escludere una modalità di pagamento così diffusa e richiesta.

Come ho gia' detto, è una questione di metodo: se si riesce a gestire bene il pagamento e la relativa ricevuta fiscale non c'è nulla d'illegale.

Se invece la vogliamo mettere sul discorso che il pagamento postepay cosi' è a carico del cliente (il famoso euro), basti pensare che nessuno OBBLIGA il cliente a fare una ricarica postepay. E' solo uno dei tanti metodi di pagamento messo a disposizione. E come tale, puo' avere dei costi anche a carico del cliente, basti pensare al bonifico o al vaglia.

E se il cliente si fida e gli torna comodo fare una ricarica postepay, il negoziante gli infila la ricevuta fiscale (scontrino o fattura) nel pacco e tutti contenti, nella piena legalita'. :grin:
 

N3MO

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Richard":2j7pk0z0 ha scritto:
Piuttosto mi viene il dubbio... ma sarà che tutta sta crociata contro la Postepay deriva dal fatto che uPlay è uno dei POCHISSIMI ecommerce che non l'accetta?

Visto che il pistolotto sta pure in homepage uPlay, tutta sta veemenza mi ricorda eBay che una volta acquistato Paypal ha fatto di tutto per screditare i venditori che accettavano la Postepay, diretto concorrente in termini pratici.

Siate sereni, se un vostro concorrente truffasse la gente con le ricariche postepay state sicuri che qui lo si verrebbe a sapere nel giro di un microsecondo ;)

Richard, seriamente, spero davvero che tu stia scherzando. Se è così, lasciamo perdere, ci mancherebbe, io mi rietengo una persona di spirito, ma se sei serio, allora sappi che:

CERTO che uplay.it non l'accetta! E' illegale, per questo non l'accetta. Io come uplay rispetto la legge, semplice. Ma cosa credi, che non ho una postepay personale? Che non posso andare alle poste a farne 1000? Che sarebbe un problema per noi integrarla nel nostro sito?
Scusa, eh, ma come potrei spingere per la trasparenza, la correttezza, la legalità, se io per primo mi facessi pagare tramite ricarica postepay?! Non pensi che sarebbe un controsenso? Oppure se chiedessi le commissioni per la carta di credito... non sarebbe assurdo?
Altra assurdità, ti ho detto che POSTE ha dichiarato ufficialmente che la ricarica postepay di un venditore è una operazione impropria, ti ho spiegato perché, ti ho detto che è riconosciuta come illegale, che favorisce l'evasione fiscale e tu mi dici che ebay l'ha tolta per favorire paypal? Ma parli sul serio? L'avrà vietata per tutto quello che ti ho appena detto, no?
Secondo te la libera vendita delle armi è vietata perché non ci sarebbe, che so, un guadagno diretto, oppure perché sarebbe come minimo... pericoloso?!?!
Guarda, io per primo penso spesso che ci sia sotto qualcosa, quando magari sento qualche notizia al tg, ma non puoi pensare che ci sia sempre un complotto dietro!
Ebay ha vietato quella procedura semplicemente perché illegale e di conseguenza si sarebbe resa complice di un'attività illegale, portata avanti per altro in modo eclatante, senza considerare che era un metodo fantastico per truffare la gente! (Proprio perché non è un pagamento legale e riconosciuto!)
Scusa, ti dico che vorrei che tutti pagassero le tasse e tu mi rispondi in praticamente che "siccome uplay paga le tasse allora vuole che le paghino i concorrenti..."? Io sono un cittadino che paga le tasse, vero, certo che voglio che le paghino tutti, pensi che chieda tanto?
Io ho voluto fare informazione perché è giusto che certe cose si sappiano.
Tra l'altro, anche per la semplice comparazione di diverse realtà commerciali (altro punto molto importante legalmente parlando), secondo voi è normale che un negozio faccia un oggetto X euro più Y di spedizione, per fare un esempio, mentre un altro negozio lo fa 2 euro meno però poi c'è la commissione sulla carta di credito che lo fa costare di più, oppure lo fa la stessa cifra ma c'è 1 euro di ricarica postepay, o magari anche 10 euro meno, tanto su tutte le transazioni con postepay non paga le tasse. Ti sembra normale? Io dovrei accettare tutto questo? L'importante, come dici te, è che il venditore ti spedisca quello che hai acquistato e chi se ne frega come l'ha avuto o se ci paga le tasse sopra? Spero davvero tu stia scherzando.
Guarda Richard che viviamo in tempi difficili, dove viene chiesto a tutti, che lo vogliamo fare o meno, di compiere difficili sacrifici. Io voglio credere in tutti noi, ma le cose vanno risolte dal basso, deve cambiare mentalità. Hai mai fatto un giro su ebay? Lo sai che molti venditori italiani onesti hanno chiuso l'attività perché dovevano competere con venditore cinesi che facevano finta di operare dall'Italia ma in realtà erano in Cina e con partita IVA dichiaravano "IT000000000000"? Lo sai che queste persone continuano ad operare? Allora come può competere un Italiano con questo tipo di commercio? Spero davvero che non mi dirai "chi se ne frega", basta che il cinese mi mandi la roba.
Bada bene, fino qui non ha parlato il titolare di uplay, ma Giovanni, che come voi fa acquisti online, ha i suoi interessi, le sue passioni (almeno una condivisa con noi) e paga le tasse. Tutto quello che ho scritto l'ho fatto per condividere la mia esperienza, perché, grazie al mio lavoro, ho scoperto che certe cose non le sanno tutti e sono tutt'altro che scontate. Ho pensato di dare una mano, come spesso altri l'hanno data a me online. Il fatto che uplay.it sia una delle poche realtà che lavora in trasparenza, come tu mi dici, perché che tu ci creda o no, non stiamo a guardare tutti gli altri siti (a differenza degli altri), prima di tutto è ovvio, perché come scrivevo, sarebbe assurdo che non fosse così, in secondo luogo mi sembra "il minimo", rispettare la legge non è un pregio o un vanto, ma semplicemente il mio dovere; in terzo luogo mi fa solo dispiacere perché certe cose vorrei che fossero diverse e spero che le realtà di cui parli cambino e comincino ad operare nella correttezza, nella legalità e nella trasparenza. Io comunque, fino qui, non ho mai parlato di giochi da tavolo, ho pensato a tutti gli acquisti che le persone sempre più fanno online, e basta. Tu hai concluso sul gioco da tavolo, probabilmente in modo ovvio, visto che scrivo sulla tana, ma il mio spirito non era questo.
Concludo sottolineando che io, che sono di uplay.it. è chiaro, lo sanno tutti, è evidente, mica lo nascondo (ho il link in firma e modero la sezione uplay.it edizioni), però penso si sia capita la spontaneità del mio intervento, evidente così come le mie intenzioni, che comunque spero di aver chiarito. Ora però una domanda la faccio io a te: non ho scritto altro che dei suggerimenti, secondo me utili a chi è meno pratico degli acquisti su internet, per accertarsi di operare in sicurezza e nella legalità, soprattutto senza pagare soldi che nessuno deve pagare, quindi palesemente nell'interesse degli acquirenti e non dei negozianti no? Allora, altrimenti proprio non capisco, non è che sei tu "fan" di qualche realtà commerciale che opera in modo scorretto e reputi scomode le mie affermazioni che vogliono difendere gli utenti e far risparmiare loro soldi?
 

granpha

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Sulla questione fiducia, posso aggiungere che la rete e comunità come quella della Tana dei Goblins svolgono una funzione di vigilante disincentivando truffe o imbrogli vari.
Se un negoziante fa il furbo, tempo 3 secondi è sputtanato in lungo ed in largo.

Per quanto riguarda la legalità o altre cose non aggiungo altro..credo che se io trasferisco i soldi con Postepay e mi rilasciano ricevuta il cerchio si chiude.

Ciao
L.
 

N3MO

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granpha":2rx1j9o2 ha scritto:
Sulla questione fiducia, posso aggiungere che la rete e comunità come quella della Tana dei Goblins svolgono una funzione di vigilante disincentivando truffe o imbrogli vari.
Se un negoziante fa il furbo, tempo 3 secondi è sputtanato in lungo ed in largo.

Per quanto riguarda la legalità o altre cose non aggiungo altro..credo che se io trasferisco i soldi con Postepay e mi rilasciano ricevuta il cerchio si chiude.

Ciao
L.

Certo, comunità come la tana svolgono un ruolo importante, ma non basta, occorre anche, secondo me, la volontà di ciascuno di noi.

Riguardo la ricevuta, non significa niente, i soldi tramite ricarica postepay non sono tracciabili, non hanno causale, e non garantiscono che il venditore effettivamente registri quella ricevuta e i soldi incassati, ecco perché "favorisce" l'evasione fiscale. Poi, se a te basta, sei libero, come tutti, di fare come vuoi, ma il problema dell'illegalità rimane e permettimi di dire che non è il migliore dei modi di affrontare la cosa. Ho già spiegato dettagliatamente il perché, non mi dilungherò ulteriormente. Comunque i miei sono consigli, volti a migliorare la vendita online e a farla progredire in Italia, basati semplicemente sulle leggi. La ricarica postepay rimane illegale, questo volevo dire.
 
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