Provato per la prima volta venerdì, partita in quattro (di cui due neofiti totali, compreso il sottoscritto). Partita intavolata con l’espansione Affari in sospeso.
Al tavolo: il veterano di mille battaglie, nonché possessore del gioco, nei panni di Ketsu Onyo; il rookie, che masticava già le regole grazie all’unica partita giocata, con Jyn Erso; il neofita totale, ma non troppo fanatico di SW, che impersonava Lando; e me medesimo, l’altro neofita totale cresciuto a pane e corse di sgusci, nelle vesti della Dottoressa Aphra.
Dopo i primi turni di assestamento, iniziamo a prendere confidenza e il gioco scorre fluido, turno dopo turno. Da appassionato di Star Wars, mi immergo totalmente nel gioco e nell’ambientazione. E al tavolo le sensazioni sono condivise: si esulta per un critico insperato, si mugugna per una taglia che sfugge alla cattura. Lato strategia, cerco di concentrarmi sui lavori, che mi permettono di mettere da parte un bel gruzzoletto per l’upgrade della nave. E sì, riesco a mettere le mani proprio sull’Ark Angel, rimanendo così in tema.
Voglio poi reclutare qualche buon elemento da includere nel mio equipaggio, dato che mi aspettano prove che non riuscirei mai a superare individualmente. Sono a corto di denaro, quindi decido di raggranellare qualche credito consegnando coassio di qua e di là. Nel frattempo, Lando recupera il Millennium Falcon e, pur tradendo la ribellione, accumula quantità di denaro imbarazzanti. Ketsu Onyo e Jyn Erso si contendono diverse taglie, e la scaramucce rallentano entrambe, tanto che finiranno al verde e arriveranno pure a chiedere prestiti proprio a Lando.
Io seguo una politica di cerchiobottismo, facendomi amici sia l’Impero che i Ribelli, ma ho qualche rogna con gli Hutt, che cerco di evitare nelle mie peripezie.
Siamo più o meno tutti sui 4-5 punti fama, tutto è ancora da decidere.
La svolta ce l’ho con l’upgrade giusto al momento giusto: per la mia nave recupero lo Scafo Cromato, che facilita la scalata verso i tanto agognati 10 punti Fama. Ho poi la fortuna di fare dei lavoretti non troppo distanti da dove mi trovo, diciamo tra Tatooine e Naboo. Ma soprattutto, la zampata finale arriva grazie alla carta che, se giocata, dà 7000 crediti e un punto Fama a me e a un altro giocatore sul mio stesso pianeta. Propongo quindi a Jyn Erso un incontro e la classica offerta che non può rifiutare: per lei una succosa occasione, per me il rush finale verso la vittoria. E quindi sì, la Dottoressa Aphra vince, staccando di tre lunghezze proprio Ketsu Onyo e le sue taglie ancora da consegnare. Penso di aver vinto anche perché nessuno si è preso la briga di intaccare il mio scafo cromato, una vera sciccheria.
Cosa mi è piaciuto: TUTTO, o quasi.
Nella fattispecie:
- la libertà di imbastire la propria strategia (taglie o lavori? carichi? Etc.)
- il senso di crescita durante la partita (upgrade di navi, equipaggi, attrezzature…)
- il brividino di non superare una prova…quei dadi sanno regalare lacrime e sorrisi (e qualche parolaccia…)
- il TEMA: leggevo la lore di ogni carta, e per me è stato come vivere un film di Star Wars (nella mia testa, ovviamente)
Sui lati negativi, sforzandomi posso citare:
- il relativo downtime (ma forse perché avevo smania di progredire, e anche perché c’erano due neofiti al tavolo)
- l’assenza di…ehm…guerre stellari: non ho mai combattuto, ho sempre evitato le pattuglie più rognose per me, nessuno mi ha mai attaccato. Tematicamente ci sta, ma qualche colpo di blaster speravo di spararlo. Ovviamente è una critica limitata alla mia primissima partita.
Ovviamente lo giocheremo ancora, spero molto presto. Sono curioso di provarlo in tre, e di percorrere nuove strategie per sopravvivere nell’Orlo Esterno.
Ah, nota a margine: io e il giocatore di Jyn Erso abbiamo fatto colletta condivisa per comprare il gioco (per ora il base) per poterlo intavolare più spesso.
Chewe, we're home!