Parliamo questa settimana di un gioco del grande autore Marc Gerdts:
Navegador.
Gioco conosciutissimo che io non avevo (colpevolmente) mai provato.
Che dire?
Come tutti i giochi dell'autore, il comparto regolistico è snello e semplice da comprendere anche perché fortemente intuitivo.
Meccanica classica (
cavallo di battaglia dell'autore) è la
rondella: le azioni sono piazzate su una ruota ed è possibile farne una alla volta, gratuitamente, entro tre spazi dalla precedente.
Concetto tanto semplice da capire quanto davvero raffinato nella sua implementazione.
Come emerge dalla partita, tutto è studiato nei minimi particolari poiché le varie azioni (
tra loro fortemente interdipendenti) sono piazzate, l'una dall'altra, a una distanza perfettamente studiata in modo da rendere tutto essenziale ma anche né troppo facile né troppo difficile da raggiungere.
Un equilibrio complessivo tra tutte le componenti meccaniche del gioco rende la partita fluida e intuitiva fin quasi dalla prima mossa.
Un esempio di gioco economico nel quale effettivamente vengono simulate le regole di un mercato globalizzato dell'epoca medievale, in un perfetto bilanciamento tra investimenti e ricavi.
Le navi e i lavoratori, l'azione mercato (che si ripete due volte sulla rondella) sono perfettamente distanziate e anche intervallate tra loro, in modo da rendere possibile l'incremento della forza lavoro o della flotta per poi sfruttarle nelle attività di produzione e vendita.
L'azione mercato è, tanto semplice, quanto potenzialmente distruttiva: la possibilità di vendere e produrre nello stesso turno consente di fare degli affari enormi a discapito di chi segue nel gioco il quale potrebbe vedere le risorse su cui ha puntato decurtate di prezzo in modo notevole.
Ed ancora, occorre prestare attenzione all'accaparramento di risorse e alla costruzione di edifici: i due aspetti sono anch'essi interdipendenti.
Infatti, maggiore quantità di risorse (azione colonie) daranno grandi guadagni in sede di vendita ma il numero degli edifici produttivi daranno eguale ricchezza nella fase di produzione, in un perfetto bilanciamento, anche perché l'autore ha intelligentemente reso impossibile vendere e produrre la stessa merce con un'unica azione, in modo da evitare oscillazioni speculative del prezzo del bene.
I privilegi, su cui, in verità, si è puntato poco nella partita di ieri sera, per inesperienza sono determinanti nel finale di partita che ci ha visto distanziati per pochissimi punti.
Ogni singolo privilegio può essere essenziale e determinante; va, quindi, scelto con cura, ragionando in modo strategico su quale tipologia di settore del gioco approfondire maggiormente.
Anche
la scelta di design di calcolare i punteggi alla fine del gioco (come in Concordia) appare azzeccatissima perché l'incertezza generale spinge tutti alla competizione sino alla fine, evitando possibili atteggiamenti di favore o sfavore verso il possibile leader del gioco: nessuno può avere chiaro l'andamento della partita; questo dà un ulteriore senso di equilibrio
Ne è prova la ns. partita in cui tre su quattro siamo rimasti distanziati di appena 3 punti (75, 73, 72).
Il gioco ha anche una componente di
racing game: non ci sono round prestabiliti ma la
condizione di fine partita dipende dai giocatori (arrivare a Nagasaki o acquistare tutte le fabbriche produttive); questo aspetto accresce la rivalità e l'attenzione dei giocatori che devono valutare, con attenzione, se spingersi rapidamente verso la fine o attendere per acquisire altri potenziali punti.
Infine, cosa di non poco conto, la
carta Navegador. Questa carta brucia nelle mani dei giocatori poiché consente un'azione esplorazione gratuita a inizio turno; azione che deve essere strategicamente usata al momento opportuno anche perché passa velocemente di mano.
In sostanza,
un gioco molto equilibrato in tutte le sue parti, con un sistema di punteggio lineare che premia il giocatore che ha curato meglio il suo sistema di sviluppo economico.
Senza particolari eccezioni, regolette, complicazioni inutili,
Navegador si presenta come
una delle massime espressioni di gioco economico moderno, dai materiali piacevoli al tatto e alla vista, con un flusso di gioco che spinge alla competizione serrata tra i giocatori (anche piuttosto velocemente per la durata contenuta) e, al tempo stesso, grazie anche al meccanismo di conteggio dei punti di fine partita, lasciando l'incertezza sul vincitore fino all'ultima mossa.