Allora:
1- io non lo definirei un Legacy “puro” proprio perché il gioco non si rovina. Per l’esattezza, l’unico componente che si dovrebbe modificare è la mappa, ma in ogni caso si può evitare di farlo (usando una stampa o l’App Gloomhaven Campaign Tracker o tenendo nota in un foglietto degli scenari sblocatti/bloccati). Inoltre la storia non ha quel grande impatto nel gameplay (almeno sino a dove sono arrivato io) tale da farti dire che una volta finito non lo rigiocherai perché la conosci. È più un piacevole contorno, ci sono le carte azione cittadina che comunque vengono estratte a caso, nulla di più. Durante la Campagna si modificano la composizione di determinati mazzi, ma senza variazioni fisiche alle carte. Alla fine della campagna potrai benissimo decidere di rigiocarla, magari con altri personaggi, o anche solo perché è divertente.
2- La narrazione c’è fra uno scenario e l’altro, con una storia abbastanza lineare e la pesca di alcune carte città che sbloccano scenari e un testo narrativo. Comunque non è paragonabile a titoli propriamente narrativi cone This war of Mine, il fratello maggiore o Tainted Grail. Ricordiamo che è una versione “leggera”. Non lo definirei “narrativo”.