Provato ieri sera, eccomi qui a condividere le mie impressioni.
Gli elementi stilistici di Lacerda, nel bene e nel male, ci sono tutti.
Molte meccaniche per chi ha giocato suoi titoli precedenti, risulteranno subito familiari.
L'utilizzo della barra influenza, ricorda ad esempio quanto già visto per la barra prestigio di "the gallerist", abbiamo poi la possibilità di effettuare mosse al di fuori del proprio turno, ecc...
Sicuramente rispetto a quanto visto fino ad oggi c'è un ulteriore processo di raffinazione.
Siamo lungi dall'avere un gioco "elegante e pulito" e non mancano le solite mille regole e regolette, ma chi apprezza l'autore sa cosa aspettarsi.
La spiegazione richiede un po' di tempo, ma una volta capito il flusso di gioco, tutto scorre liscio.
Le tipologie di azioni non sono tantissime e sono attivabili tramite l'utilizzo delle carte sulla propria plancia o su quella generale per influenzare i nobili (spendendo punti influenza).
Il motore centrale è sicuramente quello della ricostruzione della città di Lisbona (che paga molto in termini di punti).
Fondamentalmente si tratta di costruire edifici pubblici (che richiedono architetti) e privati su una griglia.
I privati sono codificati per colore e vanno posizionati con accesso sulle rispettive strade, i pubblici attribuiscono punti in base ad un match del colore.
Dicevo che paga molto in termini di punti perchè oltre ad uno score immediato in fase di costruzione, in base alla colonna, è previsto anche un bonus di maggioranza a fine partita.
Nel processo di costruzione troviamo una sorta di set collection delle macerie, che ci permette di immagazzinare più risorse, piazzare più carte sulla propria plancia, ecc...
Le merci sono utilizzate sia per fare azioni, che per essere vendute sulle navi.
Abbiamo poi le carte "decreto" che altro non sono se obiettivi che danno punti a fine partita.
Come in tutti i Lacerda, questi elementi si incastrano alla perfezione e per poter fare qualcosa, devi prima aver fatto qualcos'altro.
Ad esempio per costruire servono molti soldi, quindi magari prima devi produrre merci e poi venderle.
Per venderle ci deve essere una nave con una stiva disponibile, quindi prima tu o qualcun'altro deve averla costruita e così via.
Le stesse carte decreto richiedono la verifica di certe condizioni, quindi se non le realizzi, non sei in grado di fare molti punti.
Questo porta spesso alla sensazione di "coperta corta", elemento che io apprezzo, ma so che non è per tutti così.
Sono sincero, mi ha colpito un po' meno di "the gallerist", in cui da subito ero rimasto "stregato" dalla linearità delle azioni e da come era stata realizzata l'aderenza al tema.
Mi era piaciuta molto la galleria in cui esporre le proprie opere d'arte, lo scoprire un artista, il promuoverlo mediante campagne pubblicitarie per far salire il valore delle sue opere, ecc...
Qui alla fine siamo in un campo più "abusato": costruire edifici, produrre, merci, venderle imbarcandole su una nave...
Resta il fatto che stiamo parlando di un ottimo gioco, ancora forse un po' troppo barocco per il gusto di molti, ma un acquisto imprescindibile per i fan dell'autore.
Non ultimo il fatto che, essendo sicuramnte il suo gioco più "semplice", sarà anche quello che riuscirete a mettere più "a cuor leggero" sul tavolo.
Sicuramente siamo ancora lontani dal poterlo proporre a giocatori non assidui, ma una durata contenuta (fatta eccezione per la prima partita in cui vi dovrete districarvi fra le innumerevoli icone è ragionevole ipotizzare massimo un paio di orette) e una complessità non "da mali di testa", possono essere un ottimo incentivo ad "impiattarlo" una volta in più, piuttosto che una volta in meno.
Il ivello di interazione è direi buono. Ne abbiamo sia di tipo diretto: le merci si possono vendere sulle imbarcazioni altrui, gli edifici pubblici agiscono su gli edifici di tutti (quindi bisogna prestare attenzione quando si cotruiscono), che di tipo indiretto: costruire nella location più appetibile per punteggio o bonus di costruzione, accapparrarsi la carta decreto più interessante.
L'espediente della possibilità di giocata fuori turno, questa volta mediante l'utilizzo di token favore, risolve eventuali problemi di downtime.
Per qualità di materiali siamo ai livelli di quanto già visto con the gallerist, token di grande spessore, plance personali robuste (questa volta con incavi per non far schizzare via i cubetti se le colpite per sbaglio), plancia enorme e chi più ne ha più ne metta.
Insomma superato lo scoglio del prezzo "importante" e mi fermo qui perchè potrei diventare polemico, un ottimo titolo per gli amanti di Lacerda, ma anche dei giochi euro con un certo spessore.