Un mio amico mi ha fatto notare che stiamo andando verso una nuova appartheid. Non ci avevo ancora pensato.
Ma no.
Un po' esagerato. E una visione superata.
In realtà andiamo verso un appiattimento delle differenze culturali e sociali tra le popolazioni europee occidentali: un po' per scelta (colpa?) degli stessi abitanti (spinta verso l'internazionale e abbandono delle tradizioni), un po' spinti dalle multinazionali e dal mondo culturale stesso (cinema in primis) per i quali un pubblico (clientela) ampio e uguale dappertutto è l'ideale per gli affari.
D'altro canto, lo spostamento ridotto ma costante nei numeri di popolazioni africane e asiatiche in occidente, difficilmente integrabili sia per cultura differente sia perché troppi per essere diluiti e assimilati, mentre la popolazione locale europea diminuisce per invecchiamento e bassa natalità, porterà facilmente a una società frammentata, con ghetti separati e le belle banlieue che si vedono in Francia diffuse maggiormente ovunque.
Nella storia mai due popolazioni differenti, per lingua, cultura, società e religione, hanno convissuto a lungo in pace e armonia. Sempre qualcuno ne ha pagato un prezzo molto alto. Vedremo sto giro.
Sicuramente ci saranno problemi non da poco