Impressioni The Crew: The Quest for Planet Nine

[iugal]

Continuo a vedere confutazioni al mio paragone alquanto deboli.

Mi sfugge come il diverso livello di strategia renda impossibile paragonare due titoli.

Si possono paragonare, ci mancherebbe.
C'è però la faccenda della strategia che li colloca agli antipodi, nonostante altri punti che li possano accomunare.
Agli antipodi come:
approccio alla partita
target
profondità
vado avanti?

 

[gen0]

Si possono paragonare, ci mancherebbe.
C'è però la faccenda della strategia che li colloca agli antipodi, nonostante altri punti che li possano accomunare.
Agli antipodi come:
approccio alla partita
target
profondità
vado avanti?

E allora se si possono paragonare non vedo perchè dire che l'avevo fatto solo per far polemica

Detto questo strategia e profondità son daccordo (per quanto tra un po' pur di supportarlo manca poco che lo si faccia passare per un cinghialone XD )

sul target non concordo affatto e quindi già lì ti puoi fermare
Entrambi li puoi dare tranquillamente in pasto ad un giocatore inesperto (fatto con entrambi i titoli con ottimi risultati) come ad uno esperto.

La differenza è che nel caso di Die Crew il giocatore inesperto prono a pregiudizi può non apprezzarne le finezze ("vabbè è briscola"), mentre con The Mind il giocatore esperto prono a pregiudizi può non apprezzarne la particolarità ("vabbè gioco carte a caso tanto è a culo e senza logica"). Però essendo entrambi i casi mossi da pregiudizi contan poco.

 

[iugal]

A livello statistico penso non ci sia storia col giocatore esperto:
A The Crew ci gioca con soddisfazione e lo re-intavola (salvo i casi in cui il gioco non piaccia, chiaro)
A The Mind se anche lo apprezza non so quante partite ci faccia, se non per farsi due risate e far provare qualcosa di strambo a amici nabbi.

 

[iugal]

Riguardo al target, The Crew apre una serie di questioni secondo me molto interessanti.
C'è la faccenda dell' imparare un gioco e la faccenda del padroneggiare un gioco, che vanno secondo me divise.

Imparare un gioco ha a che fare col comprenderne il regolamento e non avere difficoltà ad assimilarlo.
Imparare giochi complicati presuppone una certa esperienza nel mondo dei boardgame che per forza polarizza il target, portandolo chiaramente verso il giocatore esperto.
Imparare giochi con quattro regole (The Crew, The Mind, Go, ecc.) è alla portata di tutti, quindi il target è allargato.

Padroneggiare un gioco è tutt'altra storia.
Il Go non è un gioco per esperti?
Certo lo può giocare chiunque, il regolamento si impara in 5 minuti, ma a padroneggiarlo sono anni di partite...

Arrivate alla missione 40 di The Crew, ma anche prima, poi ci aggiorniamo sul concetto di padroneggiare, e di gioco per esperti.

 

[Elijah]

Per vincerlo [The Mind] però non basta una sola partita (in 4 giocatori)

OT: in realtà ho vinto la prima partita proprio in 4 giocatori. A botte di c**o, ma l'abbiamo vinta. E mi è capitato di vincere subito anche con altri neofiti. Poi capita anche di perdere, per carità, anche con una percentuale alta, ma il gioco si limita a un sincronizzarsi a livello temporaneo.

In The Crew bisogna arrivare al punto di conoscere le carte dei propri compagni tanto quanto le proprie, senza però poterle vedere. Capire se dare o meno il proprio suggerimento, e se sì, quando, capire quali carte sono andate e quali sono rimaste in gioco, far incastrare il tutto affinché si riesca a portare a casa la missione in corso.
E soprattutto, trovare delle vie per ottenere la vittoria, quando ci si trova nella emme. "La situazione è catastrofica, però aspetta...". E boom! Ti viene l'idea.

Affinità si trovano tra tutti i giochi. Non per nulla parliamo di giochi. Però il paragone tra The Mind e The Crew mi pare strano. Dal mio punto di vista The Crew ha più probabilità di finire nella lista del Kennerspiel des Jahres che in quella dello Spiel des Jahres. Poi il tempo ci dirà.

 

[MMGrizzly]

Ma dite che se lo prendo col nonno che è bravo a giocare a briscola? Ce la fa?

 

[Poldeold]

Ma dite che se lo prendo col nonno che è bravo a giocare a briscola? Ce la fa?

Non so. Qui come scriveva @Elijah non è solo la conoscenza del meccanismo della briscola a farla da padrone, ma una serie di comportamenti legati al tempismo che sono quasi più importanti rispetto alle mere regole del trick-taking.

 

[gen0]

A livello statistico penso non ci sia storia col giocatore esperto:
A The Crew ci gioca con soddisfazione e lo re-intavola (salvo i casi in cui il gioco non piaccia, chiaro)
A The Mind se anche lo apprezza non so quante partite ci faccia, se non per farsi due risate e far provare qualcosa di strambo a amici nabbi.

Eh ma qui mi sei saltato sulla rigiocabilità e longevità del titolo

the mind indubbiamente ha una discreta rigiocabilità ma una pessima longevità in generale. A meno di non provarlo con persone nuove ci fai ben poco una volta finito. La rigiocabilità trovo sia poco sotto la norma per il genere.

the crew ritengo abbia una ottima longevità data in particolare dalla lunghezza delle missioni, ma sinceramente una volta finito non so quanta gente lo ricomincerebbe.

 

[gen0]

OT: in realtà ho vinto la prima partita proprio in 4 giocatori. A botte di c**o, ma l'abbiamo vinta. E mi è capitato di vincere subito anche con altri neofiti. Poi capita anche di perdere, per carità, anche con una percentuale alta, ma il gioco si limita a un sincronizzarsi a livello temporaneo.

è la seconda volta in poco tempo che fatico a credere ad una cosa simile (se ne parlava nel topic di aeon's end) XD 100 carte da 1 a 100, 8 a giocatore per un totale di 32 da piazzare e siete riusciti, a culo, a metterle in sequenza? Non ho motivo di non crederti ma è una aberrazione A meno che tu non intenda vincere 1 solo livello e non tutti e 8 i livelli (in 4)

In The Crew bisogna arrivare al punto di conoscere le carte dei propri compagni tanto quanto le proprie, senza però poterle vedere. Capire se dare o meno il proprio suggerimento, e se sì, quando, capire quali carte sono andate e quali sono rimaste in gioco, far incastrare il tutto affinché si riesca a portare a casa la missione in corso.
E soprattutto, trovare delle vie per ottenere la vittoria, quando ci si trova nella emme. "La situazione è catastrofica, però aspetta...". E boom! Ti viene l'idea.

per ora nelle partite che ho fatto la cosa è sempre stata un tentativo con strategia iniziale di far prendere il task nel modo classico, per poi passare al piano B di far finire le carte dello stesso colore agli altri giocatori.

 

[verdenex]

Eh ma qui mi sei saltato sulla rigiocabilità e longevità del titolo

the mind indubbiamente ha una discreta rigiocabilità ma una pessima longevità in generale. A meno di non provarlo con persone nuove ci fai ben poco una volta finito. La rigiocabilità trovo sia poco sotto la norma per il genere.

the crew ritengo abbia una ottima longevità data in particolare dalla lunghezza delle missioni, ma sinceramente una volta finito non so quanta gente lo ricomincerebbe.

Mah...Francamente non vedo motivi per non giocare the Crew dopo aver finito le 50 quest.

Non è un legacy, le quest sono un modo intelligente per cambiare sempre “la sfida” che si ha davanti, ma tranne le prime introduttive non credo possano considerarsi così scriptate da non essere rigiocabili dopo aver finito la campagna..

 

[michez]

non mi è piaciuto The Mind (non lo trovo un gioco, anche se ci siamo seduti a un tavolo a provarlo), mi è piaciuto molto The Crew

 

[gen0]

Mah...Francamente non vedo motivi per non giocare the Crew dopo aver finito le 50 quest.

Non è un legacy, le quest sono un modo intelligente per cambiare sempre “la sfida” che si ha davanti, ma tranne le prime introduttive non credo possano considerarsi così scriptate da non essere rigiocabili dopo aver finito la campagna..

the mind anche non è legacy, non c'entra nulla quello

la longevità e rigiocabilità di un titolo non dipendono (solo) dallo stato dei materiali una volta finito (altrimenti i termini sarebbero nati solo dopo la venuta di legacy e similari, e non è così). Dipendono anche da quanto sia divertente ed appagante rigiocare il titolo.

Personalmente quando finirò 50 partite a questo dubito ricomincerò a farne chissà quante altre, a meno che non sia con un altro gruppo (ma questo è un limite anche di the mind)

 

[Agzaroth]

io sto elaborando altre 50 quest, per arrivare a 100
Il paragone con The Mind non lo vedo. Non vedo proprio The Mind come gioco. Lo trovo più simile al costruire castelli con le carte che non a un gioco da tavolo di carte.

 

[gen0]

io sto elaborando altre 50 quest, per arrivare a 100
Il paragone con The Mind non lo vedo. Non vedo proprio The Mind come gioco. Lo trovo più simile al costruire castelli con le carte che non a un gioco da tavolo di carte.

ah se piace fare le cose custom ci sta. A me non è una cosa che aggrada ma indubbiamente aiuta nel migliorare la longevità visto che è anche espressamente previsto dal gioco.

Se non vedi come gioco the mind è ovvio e giusto che tu non li riesca neanche a paragonare (ma è un limite tuo personale perchè è un gioco )

 

[Agzaroth]

sì, è un gioco che però richiede delle "skill" (che fa un po' ridere chiamare così, in questo caso), che esulano da quelle normalmente richieste dai giochi da tavolo. Come fare un castello di carte, appunto.

 

[iugal]

Possiamo star quà a dibattere se The Mind sia un boardgame o no. E non ne usciamo di certo.
Di certo invece c'è che un trick taking collaborativo a scenari profondo come The Crew, ha poco a che vedere con un gioco di carte collaborativo fondamentalmente sociale-esperienziale come The Mind.
Sempre my 2 cent.

 

[MMGrizzly]

Non so. Qui come scriveva @Elijah non è solo la conoscenza del meccanismo della briscola a farla da padrone, ma una serie di comportamenti legati al tempismo che sono quasi più importanti rispetto alle mere regole del trick-taking.

Ma tempismo di "quando" giocare? Non ci sono turni fissi , giusto? O non ho capito nulla di questo gioco?

 

[Poldeold]

Ma tempismo di "quando" giocare? Non ci sono turni fissi , giusto? O non ho capito nulla di questo gioco?

Si gioca come un normale gioco di carte tradizionali (gioco prima io, poi il mio vicino di sinistra e così via). Il tempismo si riferisce a quando giocare una carta inteso in quale momento della partita. Infatti uno degli aspetti interessanti è la successione con la quale si sceglie di giocare una carta oppure no (carta che peraltro, a volte si è obbligati a giocare). Qui però, a differenza, dei classici giochi di carte, ogni "mano" conta molto ai fini del raggiungimento dell'obiettivo (e quindi vincere o perdere). In altri giochi tradizionali esiste la possibilità di recuperare, qui molto meno.

 

[fabri77]

Provato ieri sera col mio gruppo, parto scettico ma dopo aver ascoltato la spiegazione capisco che è un gioco che fa per me,in meno di un ora facciamo 7 missioni, 5 vinte e 2 perse
Mi è piaciuto un casino, anche io ho sentito un po' il vago ricordo di The mind pur riconoscendo che è un gioco totalmente diverso

 

[gen0]

sì, è un gioco che però richiede delle "skill" (che fa un po' ridere chiamare così, in questo caso), che esulano da quelle normalmente richieste dai giochi da tavolo. Come fare un castello di carte, appunto.

Ah questo è indubbio

Diciamo, per riprendere terminologie lavorative, che the mind sviluppa più le soft skill in ambito ludico.

Ma se seduto al tavolo con x persone, seguendo delle regole, ho una bella esperienza allora benvengano altri titoli che sfruttano queste soft-skill, fosse anche "cards-stacking 2020"

E con questo appnto, come ho provato a fare dalla scorsa pagina, chiuderei volentieri il paragone (per me appunto perfettamente inerente) con the mind per parlare solo di questo titolo